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Autore: Allegra_    05/05/2013    4 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 31
 Prenditi Cura Di Me
 

 
<<  Sono così felice >> mi sorrise Ste’ prendendomi la mano.
Eravamo seduti al tavolo di uno dei ristoranti più belli di tutta Torino, aspettando che arrivassero le pietanze che avevamo ordinato.
<< Anche io >> gli sorrisi.
Un enorme senso di colpa mi martellava cervello e cuore, eppure continuavo a recitare l’ormai scomoda parte della fidanzata innamorata.
Non sapevo dove cercassi di arrivare con quell’assurda recita.
Forse volevo soltanto dimostrare a Ste’ che la nostra relazione poteva funzionare, forse volevo evitare di far credere a tutti che, nonostante Fra’ mi avesse tradita, io continuavo a morire per un suo semplice sguardo.
Ma dopotutto non era così.
Tra me e Stefano non avrebbe funzionato neppure se anch’io l’avessi amato, perché era un ragazzo troppo appiccicoso per i miei gusti, nonostante avessi sempre adorato le attenzioni che mi riservava quando eravamo semplicemente amici.
E poi io e Fra’ c’eravamo traditi a vicenda, e continuavamo ad amarci, dopo quella mattinata trascorsa insieme in Liguria ancora di più.
In un attimo i ricordi della giornata apparvero prepotenti e dolci nella mia mente.
 
Qualche ora prima …
Le braccia di Fra’ mi avvolgevano in modo possessivo, le sue mani erano aperte sulla mia schiena mentre mi accarezzavano ed io, accoccolata sul suo petto, mi lasciavo amare da quel ragazzo che in poco tempo aveva davvero stravolto la mia vita.
Quanto tempo era passato da quando era successo ciò che era successo ??
Un’oretta forse, o anche di più, eppure continuavo a sentire quella sensazione di essere migliore, più forte, più bella.
La sensazione di essere una cosa sola con la persona che amavo, di essere finalmente completa.
Non mi era mai successo prima d’ora, e potevo dire che era stato qualcosa di totalmente meraviglioso.
Fra’ era stato perfetto.
Si era lasciato trasportare dal desiderio, ma era stato al contempo dolce e protettivo, mi aveva toccata con delicatezza come se fossi stata fatta di porcellana, e mi aveva più volte invitato a dirgli di fermarsi se avessi voluto.
Ovviamente io non avevo aperto bocca per accennare ad una cosa del genere.
Mi ero sentita in Paradiso, mi ero finalmente sentita felice come non ero mai stata, ma avevo sempre sognato essere.
Tutto grazie a lui.
E nonostante la sensazione di stare facendo una cosa sbagliata continuasse ad esistere in me, l’avevo totalmente accantonata appena la sua bocca aveva sfiorato la mia, e speravo davvero di riuscire a tenerla lontana per un altro po’.
Ero sveglia, ma avevo paura farglielo capire.
Paura ??
Si, paura che tutta la magia precedente scomparisse e ci ritrovassimo a guardarci e a parlare come due estranei, paura che potesse dirlo a Ste’, paura che per lui non fosse stato bello, paura di sentirmi umiliata e presa in giro.
Non sapevo nemmeno io perché pensassi quelle cose, ma provai a convincermi che fosse normale.
Come gli avrei detto che ero sveglia ??
Mi sarei voltata dicendogli << Buongiorno >> ???
Decisamente meglio di no.
Poi all’improvviso mi venne un’idea.
Con la testa sul suo petto allungai le labbra fino a lasciargli qualche leggero bacio lungo tutti i pettorali, sentendomi andare a fuoco ogni momento di più.
Salii su a baciargli il collo fino ad arrivare alle sue labbra.
Afferrò delicatamente il mio volto e prese a baciarmi con dolcezza, facendo giocare le nostre lingue lentamente.
Gli mordicchiai il labbro inferiore e lui sorrise portando le mani ai miei fianchi e stringendomi a lui.
<< Come stai ?? >> mi sussurrò spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< All’ottavo cielo >> sorrisi.
Rise divertito lasciandomi un bacio a fior di labbra.
<< Ottavo ?? >>
<< Il settimo è troppo poco per esprimere quanto sono felice >> esclamai dolce e lui in risposta mi strinse ancora di più a se.
<< E fisicamente come ti senti ?? >> chiese quasi preoccupato.
<< Un po’ dolorante >> ammisi sorridendo, ma lui sembrava più serio che mai.
<< Ti ho fatto molto male ?? >> sembrò arrabbiarsi con se stesso e io non potei fare a meno di pensare quanto fosse dolce.
Come avevo potuto solo pensare quelle brutte cose prima ??
Fra’ era quanto di più meraviglioso si potesse trovare: metteva me prima di tutto, addirittura prima di lui stesso e il suo stare bene.
<< No, sei stato semplicemente perfetto >> gli sussurrai all’orecchio lasciandoci un piccolo bacio.
Mi baciò di nuovo con un amore infinito, ed io sentivo davvero che non c’era niente di meglio.
Lasciò le mie labbra solo per puntare i suoi meravigliosi occhi nei miei e dirmi con tutta la sincerità del mondo: << Ti giuro che è stata la cosa più bella della mia vita, tu sei la cosa più bella della mia vita >>
 Sentii una lacrima scendermi lungo il viso per la commozione.
 << Ti amo con tutta l’anima, Fra’ >>
Non avrei mai creduto di poter provare qualcosa di così immenso per una persona, che la mia vita procedesse in sua funzione, che mi sarei mai sentita pronta a darmi completamente a lui.
Eppure era successo.
<< Anche io ti amo da morire, amore mio >> mi baciò ancora e in un secondo mi ritrovai distesa sopra di lui a lasciarmi accarezzare da quelle mani forti e protettive.
Scese a baciarmi il collo, quando un rumore ci riportò alla realtà.
<< è il mio >> brontolai allungandomi per prendere il telefono dalla tasca del jeans, abbandonato sulla sabbia qualche ora prima.
Mi sentivo tranquilla, in pace.
Almeno fino a quando non lessi il nome sul display e mi tirai su di scatto.
<< Cucciola !! >> esclamò pimpante la voce dall’altro capo del telefono.
Fra’ mi guardava perplesso, allora mi voltai verso di lui mentre mormoravo il nome del mio interlocutore.
<< Ste’ >>
Mi si gelò il sangue nelle vene.
<< Sei andata in Liguria alla fine ?? >> mi domandò comprensivo.
<< Si >> risposi con la voce rotta dal senso di colpa.
Io ero li ad amare e lasciarmi amare da Fra’, felice come non credevo altri potessero mai essere stati, mentre lui era a casa a pensare a me e a organizzare chissà cosa per quella sera.
Ero un mostro.
<< Di all’idiota che ti riporti a casa per le otto allora >> esclamò con rabbia al sapermi con il suo ex migliore amico << Stasera ti voglio tutta per me >>
<< Ovviamente >> provai a sembrare emozionata, ma ero davvero una pessima attrice.
Immaginai stesse sorridendo, e allora mi sentii ancora peggio.
<< A dopo splendore >> mi salutò ed io attaccai velocemente per evitare di scoppiare a piangere.
Ma ormai era troppo tardi.
Le lacrime iniziarono a scendere lungo il mio viso, mentre deglutivo di continuo tentando di fermarle.
Sentivo davvero di essere una cattiva persona, se avessi potuto mi sarei fatta fuori.
Perché un conto era soffrire, ma un altro era far soffrire qualcuno con le proprie scelte.
Eppure, per quanto mi incolpassi, sapevo che l’aver scelto Fra’ era la cosa migliore che avessi fatto nella mia vita, ma al contempo la più complicata.
Complicata perché significava far stare male Ste’, stare male io, e di rimando far stare male anche lui.
La migliore perché mai ero stata così felice come la prima volta che mi aveva guardata negli occhi.
<< Noe >> mormorò Francesco avvicinandosi a me.
Ma io non gli risposi, continuai invece a singhiozzare disperatamente.
Lui allora mi abbracciò ed io nascosi la testa nell’incavo del suo collo, trovandoci riparo e almeno un po’ della calma che in quel momento mi occorreva.
<< Sono tremenda Fra’ >> singhiozzai stringendolo forte a me.
<< Si >> sospirò lui in risposta accarezzandomi la schiena e lasciandomi rassicuranti baci sui capelli.
<< Sei tremendamente bella >> alzò il mio viso facendo il modo che i nostri sguardi s’incontrassero << Tremendamente dolce >> mi guardò pieno d’amore << Tremendamente sexy >> con il polpastrello di una mano asciugò le lacrime ferme sulle gote.
<< Ma soprattutto >> intrecciò le dita di una mano con le mie << Sei tremendamente buona, Noe >>
Inarcai le sopracciglia sbalordita.
<< Non fare quella faccia >> mi disse prontamente << Stai con Ste’ cercando di nascondere quello che provi per me soltanto perché sai che ne va della sua felicità >>
Mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, mentre le lacrime avevano ormai smesso di scagliarsi sul mio volto.
<< Sacrifichi ciò che vuoi per dargli ciò che vuole, e anche se questa situazione non potrà durare ancora per molto >> mi guardò sottolineando quell’ultima parte << Perché ovviamente devi pensare anche alla mia di felicità >>  sorrise ironico << Sei veramente meravigliosa a fare questo per una persona a cui vuoi bene >>
E dopo quei minuti che mi parvero anni, finalmente gli sorrisi sincera.
Incredibile come riuscisse a farmi stare bene in così poco tempo.
Gli presi il volto con due mani e mi sporsi a baciarlo, cercando di trasmettergli tutto l’amore che provavo per lui, una persona così speciale che era diventato per me assolutamente necessario.
Volevo che capisse quanto stavo bene se solo lui era al mio fianco, volevo che per un solo secondo si sentisse felice come lo ero io da quando era entrato nella mia vita.
E ci riuscii.
In meno di un secondo mi ritrovai su di lui, mentre le sue mani mi accarezzavano e la sua bocca lasciava piccoli ed infuocati baci sul mio collo.
<< Fra’ >> mugugnai appena.
<< Fra’ dovremo scrivere il tema >> ripetei poi cercando di essere almeno convincente.
Per un secondo si staccò dalla mia pelle per guardarmi negli occhi e rispondermi appena: << Tra un’ora devo riportarti a casa, non abbiamo tempo. Lo scrivo io stasera >>
Tentai di ribattere, ma poi sentii la sua mano spostarsi dalla mia schiena al mio seno, e allora decisi di godermi il momento e di non pensare ad altro.
Ancora oggi non so cosa abbia scritto in quel tema.
Ma guadagnammo quel voto bonus, perciò sarà sicuramente stato qualcosa di bellissimo, come lui del resto.
Lui che quella mattina riuscì a portarmi in Paradiso per due volte consecutive, lui che era capace di farmi cambiare umore con un semplice bacio, lui che in quel momento più che mai sentivo unicamente mio, allo stesso modo di come mi consideravo unicamente sua.

***

<< Allora amore, ti piace ?? >> mi chiese Ste’ guardandomi emozionato.
L’ennesima pugnalata allo stomaco.
Quel braccialetto d’oro bianco con il ciondolo a forma di “S” era stata l’ennesima prova di quanto avessi sbagliato e continuassi a sbagliare.
<< Grazie >> esclamai quasi con le lacrime agli occhi abbracciandolo << E scusami se non ti ho regalato niente >>
Ma in realtà il senso che quelle parole portavano con loro era molto più serio di come apparve ai suoi occhi.
Era un ringraziamento per essere così perfetto, per essere un fidanzato, un amico e una persona meravigliosa, per coccolarmi e viziarmi, per aver fiducia in me che davvero non ne meritavo più.
Suonava nella mia mente come un ringraziamento per amarmi.
E le mie erano scuse per il mio comportamento a lui ignoto, per l’amore che provavo incondizionatamente per Fra’, per quella mattinata passata in Liguria, per le attenzioni mancate, per la delusione che avrebbe provato a scoprire la verità, se mai avessi avuto il coraggio di dirgliela.
Erano scuse per il mio non amarlo come invece avrebbe meritato.
Però non comprese quelle mie parole, e mi rispose semplicemente prima di baciarmi.
<< Non preoccuparti tesoro, il mio più bel regalo sei tu >>

***

<< Tra due giorni si parte >> esclamai mentre io e Fra’ passeggiavamo tenendoci per mano diretti al Mc Donald’s più vicino.
Ero stata io ad insistere tanto per andare in quel luogo, perché era proprio lì che ricordavo avessimo avuto la nostra prima conversazione civile.
 
- Ti sta bene la mia felpa. – constatò senza il suo solito sarcasmo, sembrava più che altro che volesse farmi un complimento.
- G… grazie. – balbettai a fatica – Appena torno a casa la lavo e domani te la restituisco. – dissi sicura subito dopo.
Fece cenno di no con la testa alzando le spalle: - Non ti preoccupare tienila. –
Dire che ero sorpresa era un eufemismo : fino a poco prima ero convinta che mi odiasse, adesso invece stavo iniziando a dubitarne seriamente.
- Perché ti sei trasferita qui da Firenze ?? – mi domandò quasi
 interessato all’argomento.
Meno male che proprio in quel momento una ragazza ci si avvicinò tenendo in mano il vassoio con le nostre ordinazioni, ed io non fui costretta a rispondergli.
Del resto, cosa avrei potuto dirgli ??? Non potevo raccontargli di mia madre, del divorzio e di quanto ci stavo male … non avrebbe potuto capirmi, nessuno avrebbe potuto.
Ero persa nei miei pensieri, che non mi accorsi neanche della patatina che mi lanciò proprio in faccia in quel momento.
- Hey !! – esclamai, prima di ricambiare il
 favore. 
- Chi la fa la spetti !! – sorrise prima di iniziare la nostra vera e propria lotta all’ultima patatina, conclusasi nel momento in cui una di quelle finì – per sbaglio, sperai – all’interno della mia felpa.
- Stupido !!! – sbottai prima di infilarci una mano all’interno per estrarla e lanciargliela in faccia.
Per terra era tutto pieno di patatine, delle nostre patatine, che – al contrario di come credevo – erano piuttosto tante.
- Ci conviene pagare e andare via !! – sorrise Fra’ avviandosi verso la cassa ed prendendo in mano una banconota da 10 euro.
- Aspetta !! – gli bloccai il braccio decisa – Non dovevo offrire io ?? – domandai sarcastica, ricevendo in risposta una scrollata di spalle.
Appena usciti dal locale, mi parai stranita davanti a Francesco che sembrava piuttosto tranquillo.
- Perché hai pagato tu ?? – il “anche per me” era sottinteso.
Sospirò scocciato prima di rispondermi: - Sei pur sempre una ragazza anche se nana e acida !! –

<< In effetti sono contento di andare a Londra, dicono sia una bella città >> constatò mentre con una disinvoltura disarmante intrecciava l’altra mano con la mia e mi cingeva il fianco con il braccio libero.
Sembrava fossimo nati per stare in quel modo: insieme e inevitabilmente felici.
Ad un tratto una piccola figura ci corse incontro.
Fra’ abbassò subito lo sguardo mentre io tentavo di elaborare un solo pensiero che non riguardasse noi due.
E quando l’immagine di quel bellissimo bambino invase i miei occhi, lui l’aveva già preso in braccio e ci chiacchierava amichevolmente.
<< Da chi scappi, bello ?? >> gli domandò sorridendo.
<< Mia nonna >> sbuffò quello << Vuole portarmi a casa, ma io voglio andare ancora a fare ciack ciack !! >>
Ridemmo divertiti e lui con noi, prima di scorgere la nonna in questione arrivare preoccupata.
<< Matteo devi smetterla di farmi correre avanti e indietro !! >> strillò la donna dapprima spaventata, poi leggermente più calma.
<< Così ti chiami Matteo, eh ?? >> gli domandò sorridente Fra’ facendolo annuire energico.
<< Meno male che l’avete trovato voi due che siete dei bravi ragazzi !! >> ringraziò il cielo quella facendosi velocemente il segno della croce.
Poi, visto che Francesco sembrava andare molto d’accordo con il piccolo, lei si rivolse direttamente a me.
<< Sai cara, i genitori sono morti quando lui era molto piccolo, e così gli sono rimasta soltanto io >> mi raccontò stanca dalla corsa appena eseguita.
<< è così difficile dargli ciò di cui ha bisogno, tanto che a volta penso di non essere la persona giusta per prendermi cura di lui >> si rammaricò ed io fui stupita di come riuscisse ad aprirsi con qualcuno che neppure conosceva.
Io non avevo mai avuto tale capacità.
<< Secondo me il bene che vuole a suo nipote è l’unica cosa che conta >> le parole sembrarono uscire da sole dalla mia bocca << E lei è l’unica che può prendersene cura, perché è l’unica che lo ama davvero >>
La vecchietta mi sorrise dolcemente per poi spostare lo sguardo su Fra’.
<< E lui si prende cura di te? >> mi domandò spiazzandomi totalmente.
Sorrisi imbarazzata per poi rispondere sincera.
<< Si, lui è la cosa più bella che potesse capitarmi >>
Sorrise ancora, stavolta emozionata, come se in qualche modo le ricordassimo quando anche lei era così innamorata di qualcuno che probabilmente adesso non c’era più.
Chissà se anche io sarei stata così da anziana.
Subito dopo quel mio ultimo pensiero - non seppi grazie a quale parola di Fra’-  il piccolo Matteo saltò in braccio alla nonna chiedendole scusa e dicendole che non vedeva l’ora di tornare a casa.
Ci salutarono affettuosamente prima di incamminarsi verso la stradina tenendosi stretti l’un l’altra.
Io allora mi voltai verso Francesco guardandolo seria.
<< Prenditi cura di me >> gli dissi innamorata e al contempo spaventata da quel sentimento troppo grande da contenere.
<< Sempre, amore mio >>

 


Piccolo Angolo Di Luce
Hola !! Chiedo davvero scusa per il ritardo, ma davvero non avevo più ispirazione per questa storia, ecco il perché di questo orrendo capitolo.
Come credo abbiate capito, le parti in blu sono i ricordi della mattinata con Fra’, mentre il resto è la serata di Noe e Ste’.
Spero continuate a seguirmi, la storia è quasi finita ormai e prometto che mi impegnerò al massimo per scrivere capitoli migliori.
Un bacino <3
xoxo

   
 
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