Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Daewen    24/11/2007    1 recensioni
Fanfiction ambientata principalmente nel periodo dei Malandrini
Una ragazzina gelida che considera le altre persone come gingilli, e vive mascherando se stessa. Ed ora ha incontrato Remus...
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

x Faith Sun:l'ultima volta ho aggiornato alla velocità della luce. In compenso stavolta ci ho messo un secolo a scrivere il capitolo (causa università e/o mancanza di idee).

Raccogliere i pezzi e ricominciare (parte prima)

«Ehi, hai visto il Caposcuola? Quest’anno s’è rammollito di brutto!»
«Vero! Non tenta nemmeno più di infastidire la Evans!»
«E ha pure smesso con i suoi scherzi...»
«Beh, vabbé, capirai, è un Caposcuola...»
Heathear, infastidita da quel cicaleccio a suo parere ingiustificato –oltre che dal fatto che Remus era corso dietro a Sirius e Peter, per impedir loro di distruggere un’altra classe con i loro scherzi- si scagliò verso i due studenti del secondo anno con le braccia alzate «Ma insomma, gli affari vostri no?» questo sfogo non l’aveva però fatta calmare, e quando tornò a sedersi di fronte a Lily iniziò a giocherellare con la penna d’oca in un modo abbastanza fastidioso. La sua amica le lanciò una delle sue occhiatacce, che tuttavia non sortì alcun effetto. Heather si infilò in bocca una Bolla Bollente e cominciò a masticarla rumorosamente. Lily fece cadere la penna d’oca, senza alzare la testa dai suoi appunti «Heather, che diavolo hai? Sei più fastidiosa di Sirius e James messi insieme, oggi!»
«Perché lo eviti?» buttò lì con noncuranza.
«Non lo evito.»
«Sai che ha bisogno di te. Tu lo sai. E scappi quando vi trovate nella stessa stanza.»
«E cosa potrei fare?» suo malgrado alzò la testa e concentrò la sua attenzione sulla Gabbett.
«Stargli vicino, no?»
Lily la scrutò, sorpresa. Non ci pensava spesso, ma ciò che l’aveva spinta a cercare di diventare sua amica era completamente scomparso. Non era più silenziosa e riservata. Era spesso allegra e chiassosa, anzi, soprattutto se passava del tempo in privato con Remus o quando Sirius si ubriacava e la trascinava in un vortice di giochi linguistici senza senso, che Heather si affrettava ad alimentare. Aveva perso la sua aurea misteriosa ed era diventata una normale –ok, più o meno normale- diciassettenne. Tornò ad abbassare la testa e mormorò «Parla piano, o ti sentirà.»
Heather guardò dietro di sé. James era stravaccato sul divanetto davanti al focolare, spento perché era domenica mattina e faceva ancora abbastanza caldo. Lei si alzò, afferrando un foglietto piegato in quattro, appoggiato vicino all’ultimo tomo di Pozioni. Con un gesto vago della bacchetta gettò la Bolla Bollente nel cestino e raggiunse il ragazzo.
Gli sventolò il foglietto davanti alla faccia con fare trionfante «Sai cos’è questo?»
James la degnò a malapena di un’occhiata «Come potrei?»
«Giovedì sera ci sono i provini per il Quidditch. Abbiamo bisogno di un nuovo cacciatore e di un battitore.»
«Beh, avrai bisogno di due cacciatori.» evitò accuratamente il suo sguardo, come se si vergognasse di quella sua decisione.
«No!» si avvicinò tanto da poter parlare a bassa voce «Ti prego, non abbandonarci!»
«Troverete un altro cacciatore. Avete bisogno di nuove forze, no?»
«Non parlavo solo della squadra. Parlavo anche dei Malandrini, e di Lily. Non lasciarti andare... Sai una cosa? E credimi, parlo con cognizione di causa. Lo sport aiuta. E tu adori il Quidditch! Starai meglio, davvero!»
«Ma io non la voglio dimenticare!»
«Non la dimenticherai!...» dovette interruppersi perché se avesse pronunciato un’altra sola parola sarebbe scoppiata a piangere. Si allontanò, raddrizzandosi un po’.
James alzò lo sguardo. Si tirò su gli occhiali con l’indice e abbozzò un sorriso comprensivo. Non che non fosse avvezzo al pianto delle ragazze, ma la Gabbett non era proprio una ragazza normale, no? Un po’ come Lily.
«E adesso ti svelo una cosa, a patto che tu venga ai provini.»
«Spara» replicò James, vagamente interessato.
«A Lily tu piaci molto. Non so perché ora ti stia evitando» vide James arrossire e sbatté le palpebre, confusa «ma credimi, hai ben più di una possibilità.»
Il ragazzo scivolò un po’ più in basso sul divano, con un’espressione idiota sul volto, e lei, soddisfatta, si raddrizzò completamente. Gli strizzò l’occhio e si avviò verso il ritratto della Signora Grassa, sentendosi un po’ come Cupido. Ora, ben più tranquilla nei confronti di Lily e James, poteva ben permettersi di raggiungere Remus e di passare un po’ di tempo con lui.

James, non appena fu riuscito a cancellare quella smorfia ebete dal volto, si alzò per dirigersi verso la ragazza della sua vita. Lei si rifiutò di guardarlo, anche quando lui si schiarì la gola per attirare la sua attenzione. Sospirando, già convinto che Heather non fosse poi così nel giusto, si sedette accanto a lei e le prese la mano sinistra, abbandonata sul tavolo. La Evans sussultò e finalmente, dopo una settimana passata a sfuggire da lui, lo affrontò. Non poté evitare di arrossire, ma James sembrava altrettanto imbarazzato e ciò la rese in qualche modo più tranquilla. Si sentiva come se fosse la prima volta che si trovava tanto vicino ad un ragazzo.
«Scusami, Evans.»
«Cosa?»
«Se ti ho ferito, scusami.»
«...» tornò ad arrossire ancor più vivacemente «Non hai bisogno di scusarti.» esitò di nuovo, giusto il tempo di riguadagnare il piglio deciso che la caratterizzava «Mi dispiace, James, mi dispiace davvero. È solo che... non sapevo cosa fare, cosa dire. E ci tenevo davvero, a fare la cosa giusta!»
James, sorrise tristemente e strinse più forte la sua mano. Si protese in avanti finché le loro labbra si sfiorarono. Lily esitò appena, sorpresa, e ricambiò il bacio.

Heather girò l’angolo, sempre correndo, e si fermò appena in tempo per non investire il suo Remus. «Ehi, cos’è questa foga?»
«Credo di avercela fatta!»
«A far cosa?»
«A far mettere insieme Lily e James!»
Remus sorrise, intenerito da quella sua voglia di vivere, e l’abbracciò.
«E tu che mi racconti?»
«Tuo cugino ha cercato di dar fuoco agli stendardi dei Serpreverde, in Sala Grande.»
«E tu non gliel’hai mica impedito, vero?»
«Ehi! Certo che l’ho fatto! Sono sempre un Prefetto, eh!»
«Sì, ma loro se lo meritano!» replicò agitando il dito.
Remus si portò un mano alla fronte, estremamente divertito dall’espressione buffa di lei.

Si erano presentati giusto un paio di possibili Battitori. Gli aspiranti Cacciatori erano molti di più, lo stesso per i Cercatori. Ma Heather vedeva in Samuel Wright, piccolo di statura, una specie di mascotte, e si rifiutò di sostituirlo, tanto più che se la cavava benone. Dopo che Edward Salecker ebbe raggiunto la squadra come Battitore, Heather, affiancata da James, si dedicò a cercare il nuovo Cacciatore. Ne individuò un paio decisamente promettenti, e alla fine optò per una del terzo anno, Saoirse (la cui pronuncia esatta era SEER-sha) Voges, dai corti capelli neri –tagliati come andava di moda negli anni venti- e un visetto che prometteva guai. Sirius l’adocchiò subito e altrettanto in fretta Heather e Lily l’accolsero sotto le loro ali protettive, raccomandandole di evitarlo ad ogni costo se non voleva finire con l’odiare i maschi prima di aver compiuto quattordici anni.
Iniziarono subito gli allenamenti, dato che i provini non erano durati troppo a lungo. Heather prese da parte James «Ehi, adesso ascoltami bene, ok? Ho bisogno di te.» sembrava agitata, e ciò strappò un sorriso a James.
«Al tuo servizio.»
«Non fare il cretino!» scosse la mano, innervosita. Poco mancava che iniziasse a saltare da un piede all’altro «Ho bisogno davvero del tuo aiuto! Non sono assolutamente in grado di dirigere la squadra! Accidenti alla McGrannit! Non poteva fare un’eccezione e nominare te Capitano? Beh, comunque anche se non lo sei di nome lo sarai di fatto!»
«No.» replicò lui tranquillamente.
«Come no?!»
«Tu sei più che in grado di accollarti la squadra. Se vuoi che ti aiuti, possiamo discutere insieme strategie e tutto quello di cui hai bisogno, ma sarai tu a compiere la scelta finale. Il Capitano sei tu.»
Lei sorrise rassegnata in risposta al sorriso fiducioso di lui. James le allungò una pacca sulla spalla e si avviò verso la squadra. Lei lo raggiunse quasi immediatamente, e cominciò a dividere i giocatori in due gruppi. I Cacciatori si sarebbero ovviamente allenati con lei, mentre i due Battitori, Salecker e Collins, si sarebbero alternati nel cercare di colpire Samuel e di difenderlo.

Dagli spalti, il loro piccolo pubblico personale, formato da Lily, Remus, Sirius e Peter, li osservava, ed esultava per loro.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Daewen