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Autore: bonnie_1D    05/05/2013    6 recensioni
Ciaoooo, questa è la mia prima FF quindi non sono molto esperta, infatti la scrivo con una mia amica che ho conosciuto sul twitter...
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[...]Camminavo tranquilla per i corridoi della scuola quando andai a finire addosso ad un ragazzo facendo cadere i miei libri in terra
- Ei, attenta a dove metti i piedi!- disse
- Scusami non l'ho fatto apposta- dissi raccogliendo i miei libri
- Non mi interessa dovevi guardare e stare più attenta!- adesso mi aveva stancata, gli avevo già chiesto scusa!.
- Senti mi sembra che io ti abbia già chiesto sc … - le parole mi morirono in bocca non appena alzai lo sguardo. I miei occhi neri ne incontrarono due smeraldo.[...]
**
Spero di avervi incuriosito... :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Primo Capitolo - The First Day

 

- Hopeeeee, sveglia. Devi andare a scuola!!!- urlò mia madre.

 

- Adesso mi alzo!!- dissi. Non capisco dove trova la forza di urlare già di prima mattina. Comunque non mi sono ancora presentata mi chiamo Hope Valenti, ho 18 anni compiuti da poco, capelli castano scuro, occhi neri e alta 1,65m. Ho vissuto in Italia fino a 5 giorni fa e adesso, invece, mi trovo a Londra perché mio padre ha ricevuto un'offerta di lavoro e quindi tutta la famiglia si è trasferita.

 

Oggi è il mio primo giorno di scuola e non conosco nessuno, non sono mai stata brava a fare amicizie perché sono molto timida e ho paura di quello che può pensare la gente del mio aspetto esteriore.

 

- Hopeeeeeee!!! Alzati o vengo con un secchio d’acqua fredda e te lo rovescio addosso. – “Oddio, meglio alzarsi perché so che non sta scherzando e che sarebbe capace di farlo veramente, come faccio a saperlo? Beh esperienza personale.” Pensai. Mi alzo dal letto con molta calma e mi dirigo verso il bagno per fare una doccia. Adoro fare la doccia di mattina perché mi aiuta a schiarire tutte le idee e quei pochi neuroni che ho, cominciano a svegliarsi.

 

Uscita dalla doccia mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e vado in camera per decidere cosa mettermi. Dopo 10 minuti ho deciso di mettere questo http://www.polyvore.com/hope_school_look/set?id=80633327 e scendo a fare colazione, che mia mamma mi ha già preparato.

 

Una volta finito saluto mia mamma e con il motorino mi avvio verso scuola. Appena arrivo vedo che il cortile è pieno di gruppi di ragazzi che parlano tra di loro. Alcuni si girano verso di me e bisbigliano sotto voce -Questa deve essere nuova-, oppure -Ma come si è vestita?!-, comunque non ci faccio caso e mi avvio in segreteria per prendere il mio orario delle lezioni. Busso alla porta e sento un flebile

 

- Avanti-

- Buongiorno, dovrei ritirare l'orario delle lezioni e il numero del mio armadietto-

- Ah! Tu sei la ragazza che si è appena trasferita Hope Valenti?-

- Si sono io-

- Tieni questo è il tuo orario e il numero dell'armadietto. Buona fortuna-

- Grazie mille e arrivederci!-

 

Cominciamo bene. Lunedì: 1 ora di italiano, 1 di matematica, 1 di biologia e 2 di chimica. Dopo aver guardato l'orario, mi avvio nella ricerca dell'aula di fretta visto che la campanella è già suonata da un po'. Busso alla porta e appena la apro tutti gli occhi sono puntati su di me.

 

- Buongiorno, scusi il ritardo ma non riuscivo a trovare l'aula-

- Non si preoccupi... lei deve essere Valenti, giusto?-

- Esatto...-

- Bene, si vada a sedere in quel posto vuoto- mi indica un banco dove c'è una ragazza. Era una ragazza dai capelli neri e lunghi, due occhi color nocciola. Avrà avuto circa la mia età e sarà alta circa 1.59/1.60. La cosa che mi colpì particolarmente di lei e che sul suo viso c’era un bellissimo sorriso ed are vestita così http://www.polyvore.com/zoey_english_school_look/set?id=80746253 . Tutte le persone che avevo visto all’ingresso o si burlavano di me facendo un sorriso a dir poco fastidioso o avevano delle facce da esauriti colossali.

 

- Ciao io sono Zoey - mi dice sorridendo.

- Io mi chiamo Hope - le rispondo ricambiando il sorriso.

- Non sei di queste parti vero?- mi chiese lei incuriosita.

- Si nota tanto? Comunque no. Mi sono trasferita da poco, vengo dall'Italia.-

- Oddio! Io adoro l'Italia. Una volta mi ci devi portare, magari facciamo un viaggio insieme!-

- Certo, perché no. - Mi piace questa ragazza, credo diventeremo buone amiche, non mi sento in imbarazzo con lei riesco ad essere me stessa, e per me questo è molto strano.

 

Continuiamo a parlare per tutto il resto dell'ora sottovoce in modo che il professore non ci senta. Abbiamo parecchi corsi in comune, quindi sono abbastanza tranquilla, ma per ora è l'unica ragazza che ho conosciuto.

 

- Allora, devi sapere che in questa scuola ci sono dei gruppi. Come in tutte le scuole c'è il gruppo dei secchioni, quello dei comuni mortali, ovvero noi, quello delle cheerleader e quello dei più fighi, che poi non sono così tanto fighi è solo che sono i più ricchi e quindi si sentono così. Comunque non preoccuparti ti aiuto io-

 

- Ok, grazie Zoey!- dissi continuando a guardare il corridoio pieno di persone che correvano su e giù come api in un alveare.

 

- Per fortuna che ora c’è ricreazione! Però dopo abbiamo due ore di chimica … sai avevo lo stesso insegnante l’anno scorso è di una noia mortale.-

 

- Ahahahahahaha ma lo sai che sei proprio simpatica?! –

 

- Grazie anche tu mi sei molto simpatica. Tu in quale zona del dormitorio stai? –

 

- Nella zona nord del dormitorio,tu?-

 

- Anch’io! Che numero di stanza hai? –

 

- Ho la 230,tu? –

 

- Io la 231 siamo vicine di camera. Peccato mi sarebbe piaciuto stare in camera con te! Comunque sai già con chi stai in camera?-

 

- Ma non ce la fai a non fare domande? – dissi ironica.

 

- No … - disse arrossendo.

 

- Ahahahahahah sei proprio buffa. –

 

- Ahahahahahaha e tu sei troppo simpatica – disse passandosi una mano fra i capelli.

 

- Comunque tornando al discorso di prima spero di avere delle compagne di stanza simpatiche come te. –

 

- Awwww ma che dolce. Vorrei avere delle compagne di stanza come te sempre così solari, si vede che l’Italia fa bene all’umore qui sono sempre o tristi o troppo presi dal loro ego che ti ignorano. Ma per mia fortuna se così si può chiamare, le mie compagne di stanza sono depresse … spero davvero che non ti ritrovi con quelle del gruppo “cheerleader” perché o sono odiose o sono senza cervello… -

- Insomma c’è un casino in stà scuola! –

 

- Già … - ad un tratto Zoey si bloccò e vidi il suo sguardo fisso su un ragazzo moro con occhi marroni, con una sigaretta posata dietro l’orecchio.

 

- Ti piace?- dissi sorridendole.

 

- Em più o meno … - disse continuando a fissarlo.

 

- Come più o meno, o ti piace o non ti piace!-

 

- Ecco io … vedi e che io e lui siamo troppo diversi, lui è uno dei più fighi della scuola ed io sono … niente. Ma più ci penso e più mi fa male, quindi faccio finta che lui non esista. – abbassò lo sguardo.

 

- Io credo, ed è solo un mio parere, che non debba reprimere i tuoi sentimenti. – dissi convinta della mia frase.

 

- Ma non posso non farlo sarebbe controproducente. L’unico modo per non soffrire è togliermelo dalla testa … purtroppo. –

 

- Mmm se lo dici tu… comunque chi è quel ragazzo laggiù? – dissi indicando con l’indice un ragazzo davvero carino con dei capelli riccissimi e un sorriso stupendo.

 

- Quello riccio?- annuii con la testa - si chiama Harry e fa parte della “categoria” di Zayn. –

 

- Zayn è il ragazzo che ti piace? –

 

- Si … ed Harry stà con i fighetti. – disse facendo una smorfia di delusione mista a disprezzo.

 

- Si … ma tu hai mai provato a parlarci, intendo con Zayn? –

 

- … n-no b-be ci ho quasi provato ma … -

 

- Ma non … ti ha risposto picche? –

 

- Nono, vedi adesso ti racconto: “Era il 20 gennaio dell’anno scorso ed io ero seduta su una panca nel giardino della scuola, quando vidi il gruppo di Zayn sedersi due panchine più in là della mia. Da circa due anni avevo conosciuto Zayn, o meglio lo avevo visto e mi ero presa una cotta per lui, dato che non ci ho mai parlato. Allora quel giorno mi ero finalmente decisa di andare a parlargli, ma appena arrivata proprio di fronte a lui, mi bloccai come una statua di cera e iniziai a balbettare come una scema.” Quindi ho fatto una figuraccia e non voglio più provare a parlargli, mai più … - incominciò a camminare andando avanti per il lungo corridoio bianco ornato da armadietti grigi della scuola.

 

- … mai, mai più.- disse finendo la frase e guardandomi negli occhi.

 

- Wow non pensavo che ti fosse successo tutto questo, ma secondo me lui non se lo ricorda più.-

 

- Be si, non se lo ricorderà neanche dato che non mi conosce e non conosce il mio nome e non sa nemmeno che io esisto. – Disse fermandosi di botto e guardando il pavimento piastrellato.

 

- Dai non fare così, vedrai che prima o poi ti noterà.-

 

- No io non credo. – disse iniziando a strofinarsi freneticamente gli occhi e poi successivamente qualche lacrima le scorse sul viso.

 

- Ti prego non pian… - ma prima che potessi finire la frase scoppio a piangere e poco dopo mi disse, fra i singhiozzi – Scu-scusami c-ci v-vediamo d-dopo! – e corse via più veloce del vento lasciandomi in mezzo al corridoio sola.

 

Mi misi a cercare l’aula di chimica per i cinque minuti restanti della mia pausa, per mia fortuna la trovai in tempo e per mia sfortuna l’unica ragazza che stavo conoscendo non c’era. Trovai un banco libero in mezzo all’aula. Senza badare a tutti gli occhi puntati su di me, mi ci sedetti subito. Il professore entrò proprio in quel momento.

 

Dopo un’ora di chimica avevo smesso di ascoltare il prof. e mi ero messa a disegnare, per noia. Poi alla fine mi ero stufata anche di disegnare, così mi guardai attorno e mi accorsi che Zoey aveva perfettamente ragione sul fatto delle categorie. Infatti davanti, nei primi banchi, c’erano i secchioni sempre attenti alla lezione, non si perdevano neanche una parola della spiegazione del professore. Nel mezzo c’ero io e le persone “normali”, come le chiamava Zoey, che o ascoltavano il prof. con poco interesse o facevano disegnini sui libri, stanchi di sentire la spiegazione.

Invece nell’ultimo banco c’erano le cheerleader e i più fighi che ascoltavano musica o parlavano tra di loro o lanciavano palline di carta ai ragazzi “normali” per divertirsi. Insomma nella classe c’era di tutto.

 

A risvegliarmi dai miei pensieri ci pensò una pallina di carta che mi arrivò dritta in un occhio, che per fortuna era socchiuso. Essendo girata di spalle non vidi la persona che ma la tirò, così decisi di lasciar perdere, non volevo litigare già il primo giorno di scuola. Pochi secondi dopo un’altra pallina mi colpì in testa e dietro di me si sentivano le risate delle “oche” cheerleader. Mi girai velocemente per vedere chi me l’avesse tirata. Vidi una delle solite oche bionde http://www.polyvore.com/thalita_school_dress/set?id=80929387 che sghignazzava di soppiatto, come se credesse di essere invisibile. La mia rabbia salì di un livello quando le “oche” si diedero il cinque.

 

Decisi di dirgli un paio di parole per fargli capire che non volevo essere disturbata il primo giorno – Senti tu miss ochetta dell’anno, smettila di tirarmi palline di carta!- mi guardò come aria sfacciata e dopo mi rispose con tono saccente – Tu cosa vuoi? Novellina!-

 

- Mmmm vediamo che cosa voglio … Voglio che tu non mi rompa le scatole biondina! – dissi facendo un sorriso sporadico.

 

- Tu cosa?! –

 

- A ma allora sei proprio stupida, io credevo che tu lo facessi apposta! – dissi sorridendo beffarda della mia favolosa risposta a quella specie di intimidazione.

 

- Senti novellina tira giù quella cresta alta come il soffitto che ti ritrovi e non rivolgerti così a me, mai più!-

 

- Altrimenti che fai?- dissi ridendo, sottovoce.

- Ti pentirai di questo affronto … - figuriamoci se una così al cervello, non sa neanche come mi chiamo e vuole sfidarmi? Non credo proprio.

 

- Mi chiamo Hope! – dissi continuando a ridere.

 

- Allora … Ti pentirai di questo affronto Hope – disse irritata e umiliata.

 

Finita la lezione uscì dall’aula consapevole di aver vinto la battaglia, ma non la guerra. Li vi trovai Zoey che parlava con due ragazze entrambe molto carine. Mi avvicinai e toccai leggermente la spalla della mia nuova amica.

 

- Oh ciao!– Disse sorridendomi.

 

- Ciao Zoey!- dissi ricambiando il suo sorriso.

 

- A si adesso vi presento. Allora lei è Hope ed ha 18 anni … - disse indicandomi con la mano. - … È nuova, si è trasferita da poco in città, perché lei è italiana. Hope invece loro due sono Janne e Willow – disse indicandomi prima la ragazza dai corti capelli castani http://www.polyvore.com/janne_school_style/set?id=80930201 e poi la ragazza dai capelli lunghi rossi http://www.polyvore.com/willow_school_style/set?id=80930615 .

 

- Piacere ragazze!- dissi porgendo la mano.

 

- Piacere!- dissero porgendomi le mani e sorridendo.

 

- Sai Hope ho sentito dire che tu hai detto a Thalita…-

 

- Allora è così che si chiama quell’oca?!-

 

- Ma allora è vero!-

 

- Che gli ho detto un quattro paroline perché non mi rompesse più … si!-

 

- Sai che sei la prima che l’affronta? Wow non ci credo. – disse Willow

 

- Che coraggio- aggiunse Janne

 

- Ma non ho fatto niente di che, gli ho solo risposto.- dissi mettendo una mano fra i capelli.

 

- No tu hai fatto molto. Il problema e che adesso non ti darà pace fino alla fine dell’anno. Mi dispiace amica! – disse dandomi delle piccole pacche sulle spalle.

 

- Ma non mi farà niente ne sono sicura, anche dove abito io in Italia ci sono i bulli ma io sono sempre riuscita a gestirli e non credo che una come Thalita riesca a farmi qualcosa. –

 

- Em a dirla tutta lei è … diciamo un po’ vendicativa … ok molto vendicativa. Una volta una ragazza l’aveva urtata per sbaglio nel corridoi e lei il giorno dopo per vendicarsi gli ha incollato i capelli alla sedia, quella ragazza fu costretta a tagliargli i capelli. Oppure una volta ad un'altra ragazza ha rubato una pagina di diario con scritto il ragazzo che gli piaceva ed ha fatto delle copie che poi appese sul muro di tutta la scuola, la ragazza per la vergogna si è trasferita in un’altra città. Questo ti basta o … -

 

- No, no mi basta! E una carogna quella Thalita.- dissi con aria stupita.

 

- Hai fatto male a sfidarla.- disse Zoey dispiaciuta.

 

- Pensate che è solo il mio primo giorno di scuola ed ho già un’acerrima nemica, wow ma che bello!- sbuffai.

 

- E si, povera la mia cucciola. Che ne dite di un abbraccio di gruppo?- disse allargando le braccia. Noi ragazze fecimo lo stesso e ci abbracciammo. Fu il momento più bello di quel mio primo giorno di scuola. Mi ero già trovata delle ottime amiche, che mi volevano già bene.

 

- Ragazze non vi conosco ancora bene, ma ve ne voglio già tanto. – dissi sfoggiando il più bel sorriso che avessi mai fatto.

 

- Awww anche noi- dissero in coro.

 

- Andiamo a pranzo o no?- Disse Willow massaggiandosi la pancia.

 

- Ahahahaha si ci andiamo adesso Willow!- Disse Janne.

 

E così ci avviammo verso l’enorme sala da pranzo, vicino ad essa si trovavano un giardino con enormi alberi centenari e una biblioteca molto fornita. Quando entrammo nella sala, gli studenti erano già tutti seduti e divisi in gruppi. Mi sbalordì per la quantità di gente. In Italia non avevo mai visto una quantità simile di studenti tutti insieme.

 

- Wow!- dissi sbalordita.

 

- Ahahahah non hai mai visto una mensa così piena, dico bene?- disse Janne.

 

- Si mai vista tanta gente messa assieme! – dissi guardandomi attorno.

 

- Neanche io… ahahahaha – e scoppiammo tutte e quattro in una sonora risata.

 

Dopo aver preso il nostro pranzo, cercammo un posto dove sederci, cosa a dir poco impossibile, dato che quasi tutti i posti erano stati occupati. Ma per fortuna trovammo dei posti a sedere vicino ad una finestra che dava sul cortile della scuola. Ripensando all’inizio della giornata mi sembrò tutto così incredibile, fino a 5 giorni fa mi trovavo in Italia e adesso invece mi trovavo in un liceo londinese. E’ come vivere in due realtà diverse, la prima monotona e sempre uguale e la seconda piena di avventure e di cose nuove da scoprire. Londra mi è sempre piaciuta come città, sia per la sua storia antica e affascinante, sia per il suo ritmo così frenetico e caotico che si dovrebbe trovare sicuramente in una città del genere. A risvegliarmi dai miei pensieri fu una figura a me, purtroppo, conosciuta. Era Thalita.

 

- Oh ragazze guardate chi abbiamo qui! Il branco di sfigate- disse Thalita rivolgendosi a me e alle mie amiche.

 

- … - preferivo non rispondere alle sue provocazioni dato che con gli stupidi non si può ragionare.

 

- Per caso il gatto ti ha mangiato la lingua?-

 

- Ragazze sentite anche voi questo spiffero? – dissi guardando beffarda Thalita. Mi guardò stupita della mia risposta e se ne stava per andare quando, urtò apposta il tavolo per farmi cadere addosso una bottiglietta di succo all’uva. L’acqua mi si rovesciò sulla maglietta e sui pantaloni. Anche se mi alzai non riuscii ad evitare quella catastrofe. Quella ragazza stava superando il limite e io non potevo permetterglielo.

 

- Thalita!- dissi prendendo una bottiglietta di succo d’uva, lei si girò e io gli e la svuotai tutta addosso.

 

- Così siamo pari.- dissi sorridendo contenta della mia rivincita. La sua faccia scrutava tutto il suo abbigliamento bagnato fradicio.

 

- Tu non sai in che guai ti sei cacciata, sfigata.- disse alzando i tacchi, insieme alle sue amichette.

 

Tornai al tavolo e finì il mio pranzo anche se ero bagnata fradicia e non vedevo l’ora di cambiarmi.

Erano ormai le due quando riuscì ad arrivare con la mia valigia in camera. La camera era davvero carina, le pareti erano rigorosamente bianche e il pavimento era fatto in parquet, c’erano un letto a castello e uno normale in disparte per lasciar posto all’armadio. Avevamo anche una bagno personale ce n’era uno in ogni stanza. Nell’attesa di scoprire chi fossero le mie compagne di stanza, decisi di mettere a posto tutte le mie cose e cambiarmi veloce i vestiti fradici. Presi i primi vestiti che avevo messo dentro la valigia e corsi a cambiarmi http://www.polyvore.com/hope_style/set?id=81021191 . All’uscita del bagno trovai una bellissima ragazza dai capelli ricci castani http://www.polyvore.com/kate_style/set?id=81021749 .

 

- Ciao io sono Hope!- dissi porgendogli la mano.

 

- Si,si non mi interessa, lasciami passare.- Mi spostai dall’ingresso del bagno per permettergli di passere. “Che scontrosa poteva almeno presentarsi! Che gente assurda che circola in questa scuola” pensai. La porta dietro di me si aprì di scatto facendomi sobbalzare. Entrò una ragazza alta dai capelli lunghi color nocciola scuro http://www.polyvore.com/kim_style/set?id=81021998 .

 

- Ciao io sono Hope!- dissi sperando in una risposta, positiva.

 

- Piacere Kim!- “Siiiiiiiiiiiii” dentro la mia mente esultai.

 

- Potrei chiederti una cosa?- dissi arrossendo leggermente.

 

- Si certo- disse sorridendo.

 

- Qual è il mio letto?-

 

- Tu dormi nel letto sotto, di quello a castello.- disse indicandomi il letto vuoto.

 

- Grazie Kim – dissi ricambiando il suo sorriso.

 

- Tu non sei di qui, vero?- “Ma si nota tanto?” mi chiesi

 

- No, sono Italiana.-

 

-Sai io sono stata in gita con la scuola in Italia e la trovo bellissima, c’è sempre il sole.-

 

- Si l’Italia è bella ma anche qui è bellissimo.-

 

- Già… tu quanti anni hai?-

 

-18, tu?-

 

- 19!-

 

- Ma fai la modella per caso?-

 

- No, perché?-

 

- Perché sei alta, magra e bella ed assomigli ad una modella.-

 

- Magari lo fossi veramente, ahaha-

 

- Ahaha no ma guarda che assomigli veramente ad una modella e se non lo sei ancora lo diventerai sicuramente.-

 

- Grazie Hope sei troppo gentile.- disse abbracciandomi, inaspettatamente.

 

- Tu conosci l’altra nostra compagna di stanza?-

 

- Si, si chiama Kate ed un po’ pazza a parer mio. Ma non gli e lo dire Hope, ok? Non voglio litigare con lei.-

 

- Ok, sarà un nostro piccolo segreto.- dissi facendole l’occhiolino.

 

 

Così l’altra metà giornata passo in fretta, ed io avevo trovato degli amici e dei nemici. Fu il primo giorno di scuola più emozionante di tutta la mia vita, mai me lo sarei immaginato così movimentato e strano. A dire il vero però l’Italia mi mancava parecchio, perché lì avevo lasciato degli amici molto importanti per me e la mia migliore amica fin dai tempi dell’asilo. Ma con lei avrei potuto sentirmi ogni volta che volevo e anche quella sera come da cinque sera a questa parte, le telefonai per raccontargli tutto quello che mi è successo il primo giorno di scuola. In fondo se gli amici sono veri, non si lasciano mai neanche dopo tanto tempo di lontananza fra di loro.

 

L’amicizia ti aiuta a superare le avversità della vita in qualunque momento brutto della vita.”

 

 

Spazio Autore

E il primo capitolo è fatto... E' la mia prima fanfiction e non sono ancora molto esperta infatti questa la scrivo con una mia amica. Farò un capitolo dove metterò tutti i personaggi così vi fate un'idea e...niente spero vi sia piaciuto e al prossimo ciaoooo :)

Se ci volete aggiungere su twitter siamo https://twitter.com/Dileoned e https://twitter.com/vera2_vero Lei su EFP è http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=263655

  
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