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Autore: Luce_Della_Sera    06/05/2013    2 recensioni
Questa è la storia di due ragazze che si incontrano per caso... E da quell'incontro ne nascerà una dolce storia d'amore.
[Dal primo capitolo: < Cinque minuti dopo scostò la tendina e si ritrovò davanti la stessa ragazza con cui aveva parlato prima di vestirsi, che la guardava con sguardo allibito. “Cosa c’è? Perché mi fissa in quel modo?” >]
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Capitolo 5 – Coming out

Irene aveva deciso che avrebbe parlato della sua sessualità ai suoi familiari l’11 maggio, giorno in cui sua sorella avrebbe festeggiato i suoi 16 anni con loro: la madre aveva infatti abituato entrambe a fare una festa di compleanno con gli amici e una con i parenti, perché era convinta che le occasioni felici dovessero essere passate anche in famiglia, e le due ragazze non avevano mai avuto problemi ad assecondarla in quella che consideravano una sua piccola stravaganza. 

*****

Nei giorni precedenti la data che aveva scelto per il suo coming out, la giovane donna non era riuscita a dormire bene: si illudeva che la sua insonnia fosse dovuta all’aumentare del volume della sua pancia e alla conseguente impossibilità di stare ferma per molto tempo nella stessa posizione quando era sdraiata, ma dentro di sé sapeva che non era così: nonostante fosse fermamente convinta che i suoi genitori e sua sorella alla fine l’avrebbero accettata, e nonostante sapesse che la presenza degli zii li avrebbe dissuasi dal fare commenti esageratamente sarcastici, era tesissima.

*****


 
“Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Sofia, tanti auguri a te!” I parenti, chi prima e chi dopo, stavano intonando la classica canzoncina del buon compleanno, ma Irene non aveva cantato affatto: era troppo agitata.
Ormai però erano arrivati alla torta, aveva aspettato fin troppo: fece un bel respiro, prese la forchetta e la batté sul bicchiere, come aveva visto fare nei film … ma nessuno la udì!
Rimase un attimo interdetta: aveva forse fatto troppo piano? Riprovò, e con sollievo misto a timore vide le teste di tutti i presenti girarsi verso di lei.
“Irene, che c’è? E’ il bambino? Ti senti male?” fece sua madre, preoccupata.
“No, non è questo, volevo solo … dirvi una cosa”.
“Hai trovato lavoro?” chiese suo padre.
“Ma no, magari! E’ solo che …”
“Ferma, ferma, ho capito!” la interruppe la festeggiata. “Hai fatto pace con Dario, vero? Vi siete rimessi insieme!”
“No, non è neanche questo … però mi sono innamorata!” confessò la ragazza, emozionata. “E’ una persona speciale, e la conoscete già: è la mia migliore amica Sara!”
Queste sue parole vennero accolte da un silenzio attonito, e alcuni dei suoi cugini ridacchiarono, evidentemente pensando che stesse scherzando.
“Ma non ti vergogni, a tentare di metterti in mostra in questo modo alla tua età? Hai ventiquattro anni, eppure sei ancora così gelosa di tua sorella da arrivare al punto di tentare di rovinarle la festa con le tue scemenze!”
“Papà, non sono scemenze, è la verità!”
“Se è la verità, faresti meglio a tacere: questa è la festa di Sofia, e le tue perversioni non interessano a nessuno!”
“Ma mamma …” Irene si interruppe sconsolata, e si mise a percorrere la sala con lo sguardo: vide espressioni di compatimento, di biasimo e anche di lieve curiosità negli occhi di molti zii e cugini. Poi si soffermò di nuovo sui suoi familiari più stretti: i genitori la guardavano con un misto di disgusto, scetticismo e preoccupazione, Sofia invece la osservava con un risentimento molto simile all’odio. Decisamente, si era proprio sbagliata a pensare che sarebbe andato tutto bene!

*****

 

 
Una volta tornate a casa, Sofia affrontò la sorella.
“Adesso sei soddisfatta, vero?”
“Soddisfatta? E di cosa?”
“Sai benissimo di cosa: potevi anche evitare di fare quell’annuncio, sai? Mi hai rovinato la festa!”
“Volevo solo condividere con voi una cosa che mi riempie di gioia: che male ho fatto? L’unico errore madornale che ho commesso, semmai, è stato pensare che mi avreste capita!”
“Beh, hai praticamente confessato a tutti di essere anormale! Che cosa ti aspettavi, un applauso?”
“Anormale? Ehi, bada a come parli! Anormale è chi stupra, chi uccide … non chi ama!”
“Ma se madre natura ha creato l’uomo e la donna un motivo ci sarà, non trovi? Se l’omosessualità fosse normale, anche due uomini o due donne potrebbero procreare, no?”
“Sofia, smettila con questi discorsi stupidi, per favore: l’amore non ha sesso! Per quale motivo il sentimento che io provo per Sara dovrebbe valere di meno di quello che provi tu per Riccardo? E comunque non sono lesbica, ma bisessuale”.
“Ah, bene, ora sì che mi sento sollevata: ho per sorella un’indecisa, che va contemporaneamente con gli uomini e con le donne! Non giustificarti dietro questa scusa, perché è notorio che la bisessualità non esiste: o sei carne o sei pesce, non puoi essere entrambe le cose!”
“Io NON sono un’indecisa! Essere bisessuale non vuol dire avere relazioni con uomini e donne nello stesso momento, non significa cercare di nascondere la propria omosessualità dietro una scusa.
Non si tratta di essere carne o pesce, si tratta di amore! Io amo una donna, punto. Ma mi attraggono anche gli uomini: non guardo il sesso di appartenenza, ma come la persona è dentro. Cosa c’è di tanto inconcepibile in questo?”
“Forse ho capito: l’esperienza con Dario ti ha delusa perché lui ti ha lasciata dopo averti messa incinta … e così hai deciso di buttarti sulle donne. Ma non sei né lesbica né bisex: sei semplicemente arrabbiata con il mondo maschile! Vedrai che appena troverai il ragazzo giusto tornerai etero: quella che stai attraversando è solo una fase! Magari sono anche gli ormoni della gravidanza che ti creano questi scombussolamenti …”
“Sorellina, ma quante stupidaggini dici!” Irene sentì la rabbia montare dentro di sé. “Non si diventa gay o bisessuali a causa di traumi e delusioni, e non lo si sceglie! Non posso dire di essere fiera del padre di mio figlio, ma se fossi stata davvero eterosessuale non mi sarei innamorata di Sara, bensì di un altro uomo. Ci sono nata così, è la mia natura, e la natura non si può cambiare: spero che il concetto ti sia chiaro, una volta per tutte! E ora, se vuoi scusarmi, porto la mia roba in salotto: ho bisogno di stare tranquilla. Non so se te lo ricordi, ma tra 3 settimane darò alla luce tuo nipote, e non voglio beccarmi una gestosi solo perché tu mi fai alzare la pressione con le tue idiozie!” Detto ciò, la giovane donna andò verso il cassetto dove teneva il suo pigiama e, con un po’ di fatica, lo tirò fuori; infine uscì, senza voltarsi indietro.

*****

“COS’HAI FATTO???Ma ti ha dato di volta il cervello? Quante volte ne abbiamo parlato? Avevamo concordato che non avremmo mai detto di noi alle nostre famiglie, ricordi?” Sara guardò torva la sua ragazza: erano nel parco e a poca distanza da loro Odie giocava con un setter irlandese dentro l’area cani.
“Sì, l’avevamo concordato, è vero … ma poi ho iniziato a pensare che non era giusto nascondere la mia bisessualità ai miei genitori e a Sofia. Non ti ho detto prima quali erano le mie intenzioni perché sapevo che tu non mi avresti mai ascoltata! Sono la mia famiglia, non posso mentire loro all’infinito su quello che sono”.
“Già, bell’affare! Sbaglio o non ti parlano più, adesso?”
“Beh, sono passate solo 48 ore dal mio coming out: credo che gli ci vorrà del tempo! Certo, non mi fa affatto piacere essere guardata come se fossi un’aliena ogni volta che mi muovo per la casa, e già mi sono stufata di sentire le teorie strampalate di mia sorella riguardo la mia sessualità e di vedere i miei che parlano di sedute dallo psicologo ogni volta che passo loro vicino, ma sono certa che prima o poi arriveranno ad accettarmi”.
“Come no! Infatti immagino che avranno fatto i salti di gioia quando hai detto loro che saresti uscita con me, oggi!”
“No, non lo erano. Ma siamo adulte, non possono impedirci di vederci!  Quando il bambino sarà nato …” (e qui si interruppe, perché il diretto interessato aveva iniziato a scalciare) “Quando il bambino sarà nato, dicevo, cambierà tutto. Saranno tutti così presi da lui che non si ricorderanno nemmeno del fatto che noi due stiamo insieme e che il piccolo avrà praticamente due mamme!”
“Eh? Aspetta un attimo: che intendi con due mamme, esattamente?”
“Perché, non vuoi aiutarmi a crescerlo?”
“Certo che sì … ma non possiamo fargli entrambe da madri. Non funziona così! Devi pensare al suo futuro: cosa gli dirai quando crescendo ti chiederà perché tutti gli altri hanno un papà, e lui non ce l’ha? Come lo proteggerai quando gli altri gli daranno della femminuccia, solo perché è vissuto con noi e non con una famiglia tradizionale? Un bambino ha bisogno di …”
“DI UNA FIGURA MASCHILE E DI UNA FIGURA FEMMINILE, LO SO! Non hai idea di quante volte mi è stato ripetuto, in questi giorni. Peccato però che nessuno, te compresa, abbia considerato che quel gentiluomo del padre di mio figlio è sparito nel nulla appena ha saputo della mia gravidanza! Gli ho scritto mail, lettere, l’ho chiamato più volte sia a casa che al cellulare … e non mi ha mai risposto! Ricordi il giorno prima della mia laurea, quando abbiamo incontrato quel ragazzo con il pitbull? Quello era Dario, e come forse ricorderai non mi ha detto neanche una parola, pur avendomi riconosciuta benissimo, e se l’è data a gambe quasi immediatamente. Davvero un ragazzo esemplare, no? Per un bimbo secondo te è meglio avere una madre presente e un padre che neanche conosce il suo nome, oppure è meglio avere vicino due persone che si amano e che adorano lui e sono disposte a farlo crescere dandogli principi sani che lo aiutino a diventare un adulto equilibrato? I bambini hanno bisogno di amore, e questo possono darglielo anche due uomini o due donne! Ma è inutile continuare a parlarne: se ritieni che due individui dello stesso sesso non possano fare i genitori, non possiamo andare avanti. Io vorrei dei figli con te, anche se madre natura non ce lo consente, ma se tu non vuoi, non vedo come possiamo avere un futuro insieme! Quindi, forse è meglio se non ci sentiamo più”.
Appena ebbe pronunciato queste parole, si voltò e fece uscire il cane dal recinto; poi, incurante dei richiami di Sara, si allontanò, con tutta la velocità consentitale dalla sua pancia. Si sentiva devastata: il suo sogno di essere felice con la persona che amava era dunque tanto impossibile da realizzare?
 
 
 
 
 

 
 
  
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