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Autore: giuliaome    06/05/2013    0 recensioni
estate, vacanza, libertà.
un incontro casuale che sembra destino.
le vite di 7 ragazzi si incontreranno e non si diveranno più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti sono Jessica, Je per gli amici. Adesso vi scrivo da Sidney, dove abito con mia mamma. Dovete sapere che i miei genitori sono separati ormai da 10 anni, da quando io ne avevo 6, e quindi adesso ho 16 anni.
Tra poco finirà la scuola e mia mamma per le vacanze estive ha deciso di mandarmi da papà, che abita a Londra con la sua compagna, Sarah, e suo figlio di 3 anni, Josh.
Oggi è il penultimo giorno, e dopo essere tornata a casa alle 2 da scuola, mi siedo in tavola per il pranzo con mia mamma.
“Domani finisce la scuola”, inizia lei.
“Eh si, meno male, non c’è la facevo più…” ribatto io “dove andremo in vacanza ma’, hai deciso?”
Lei mi risponde seria: “no, quest’anno non andremo da nessuna parte”
Io mi rattristisco, ma non controbatto. Dopo una pausa di silenzio mia mamma tira fuori dalla borsa un biglietto…
Le chiedo di cosa si tratta e lei mi risponde: “dentro questi biglietti c’è la tua vacanza, parti domenica mattina, tuo padre ti aspetta a Londra!”
Sentita questa notizia inizia a saltare per tutta la casa e corsi ad abbracciare mia mamma. Chiamai subito la mia migliore amica Rebecca e le raccontai tutto; dopo un’ora al telefono mi suonò al campanello di casa, Leonardo, il mio migliore amico. Mi preparo e vado a fare un giro con Leo. Tornata a casa, verso le 6 e mezza, mi preparo per l’ultimo giorno di scuola e verso le 10 vado a dormire.
Mi sveglio la mattina dopo con le urla di mamma, mi vesto e vado alla fermata del pullman, dove c’è Leo ad aspettarmi. Prendiamo il pullman, arriviamo a scuola e dopo 6 ore di “lezione” torniamo a casa tutti felici per la fine della scuola.
Una volta a casa, dopo mangiato, andai subito in camera a preparare le valigie per il giorno dopo.
Dopo due orette suona il campanello….. mia mamma era fuori a fare la spesa, così vado ad aprire; era Rebecca, che con le sue due valigione si era piazzata davanti a casa mia.
“Reb, cosa ci fai qui? E poi quelle valigie?!”
“Ma come Je, tua mamma non ti ha detto niente?! Vengo a Londra con te, quella poveretta di tua madre non si fidava a mandarti da sola, e così ha chiesto ai miei se potevo venire con te… hanno detto di si, e così eccomi qui, pronta per partire”
Io non ci credevo, così mi tirai uno schiaffo per verificare che fosse veramente la realtà, e dopo aver capito abbracciai forte forte la mia Reb.
La feci entrare in casa, e dopo aver parlato dei nostri piani per l’estate per almeno due ore, andammo a dormire.
La mattina dopo l’aereo sarebbe partito alle 8, e noi puntuali ci svegliammo alle 6. Ci preparammo con calma, a partimmo da casa per le 6.30; arrivammo in aeroporto alle 7, e dopo mezz’ora ci fu l’annuncio per il nostro volo.
Salutammo mia mamma a felice ci avviammo all’aereo.
Dopo un lungo viaggio di 12 ore arrivammo a Londra. A causa del fuso orario a Londra erano le 10 del mattino. Scendemmo dall’aereo e subito mi chiamò papà.
“Ciao Je, come stai? Com’è andato il volo?”
“Ciao pa’, tutto bene tranquillo!”
“Senti Jessica.. io non sono ancora all’aeroporto, c’è un po’ di traffico qui, e non riesco a essere lì prima di mezzogiorno… scusa! Intanto tu e Rebecca potete ambientarvi all’aeroporto!”
Ci salutammo e io e Reb decidemmo cosa fare in quelle due ore.
Andammo un attimo in bagno, e una volta uscite andai a sbattere contro un uomo che si era appostato fuori dalla porta del bagno delle donne.
“Mi scusi tanto” feci io.
Lui per rispondermi mi fece solo una smorfia….
Aveva un cappello marrone molto grande, dei lunghi baffi neri e un paio di occhiali da sole scuri scuri.
Ma io lo riconobbi subito; quel fisico, quel viso ben coperto da quel travestimento… lui era Liam Payne, membro degli One Direction.
Forse non ve lo abbiamo detto ma io e Reb siamo due fan molto accanite degli One Direction.
Appena capito il trucco ci mettemmo a urlare ma Liam ci tappò subito la bocca.
Ci portò in un posto isolato dell’aeroporto e poi mandò un messaggio agli altri 4 componenti della band.
  
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