2.
I giorni
passavano in
fretta.
Fine e Shade si erano
ufficialmente fidanzati, ma le cose fra loro non erano cambiate.
Si rispettavano a vicenda,
parlavano di qualsiasi cosa, mantenevano vivo ogni giorno uno scambio
reciproco di idee, cultura e scoperte, ma soprattutto si amavano. Si
amavano con disperazione, come se il tempo scorresse loro tra le dita
prima che riuscissero ad afferrarlo, come se ogni giorno fosse stato
l'ultimo.
Provavano un'attrazione
reciproca talmente forte che non riuscivano a stare separati.
Ogni volta che
s'incontravano e i loro sguardi s'incrociavano, scattava qualcosa
dentro di loro. Si afferravano, si stringevano, si baciavano, si
nascondevano dal resto del mondo ed erano solo loro, Fine e Shade,
Shade e Fine.
Questo loro amore si
rafforzava ogni giorno di più, si desideravano con una
passione
tanto ardente che ormai li stava consumando, ma che non potevano
sfogare perchè dovevano mantenersi entro certi limiti.
Dopo tutto erano un
principe ed una principessa.
-Uno di questi giorni,
esplodo.
-Non ce la faccio più,
Shade.
-Ti voglio troppo
-Cosa ce ne importa delle
regole?
-Non possiamo, Fine, lo
sai.
-Forse non siamo pronti.
-Ma certo che lo siamo. O
almeno, io sì. Io ho vent'anni.
-Io ne ho sedici...
-Non c'entra nulla, Fine.
Non
si dissero mai “Ti
amo”. Non ce n'era bisogno. Lo sapevano, ma soprattutto lo
sentivano.
Non era solo passione o
desiderio carnale.
-Mia
madre è guarita,
Fine!-, esclamò Shade in preda all'entusiasmo, sollevando
Fine tra
le braccia e facendola volteggiare.
-Ma... è una notizia
splendida!-, rispose questa, tra una risata e l'altra.
Si fecero travolgere dalla
felicità tutti e due. Avrebbero potuto toccare il cielo con
un dito.
La dolce e bellissima
regina Maria era guarita, non c'era più nessun motivo per
Shade di
sposarsi e trovare una regina.
Erano liberi di continuare
ad amarsi come due semplici ragazzini ignari del futuro, con una vita
di opportunità davanti.
Senza obblighi, senza
codici reali, senza regole e costrizioni.
Potevano amarsi senza
alcun freno.
Quell'estate
se ne
andarono in vacanza al mare, insieme.
Passarono i giorni più
felici della loro intera esistenza, però, una notte, Fine
fece uno
strano sogno.
-Dobbiamo sposarci.-,
sentenziò il giorno seguente, appena sia lei che Shade
furono
svegli.
-Ma di che parli?-, chiese
il principe allarmato.
Non c'era alcun bisogno di
affrettare i tempi.
Certo, forse un giorno si
sarebbero sposati, magari qualche anno più tardi.
-Ti dico che dobbiamo
sposarci. Al più presto possibile. Non ci resta molto
tempo.-,
ribadì la principessa, facendosi prendere dal panico.
-Ehi, ehi, ascolta,
abbiamo tutta una vita davanti. C'è tempo per il matrimonio,
per la
famiglia...-, cercò di rassicurarla Shade.
-No, no, tu non capisci.
Non capisci. Non ce n'è di tempo. Ne abbiamo pochissimo. Non
possiamo perderlo, non possiamo sprecarlo. Voglio essere tua moglie.
Voglio che tu sia mio marito.-, Fine iniziò a delirare, a
sudare, ad
agitarsi.
Shade le prese il volto
tra le mani e la fissò intensamente negli occhi. -Ascoltami,
io non
ti lascerò mai, lo sai questo, vero? Resteremo insieme per
sempre.-,
le giurò, ma Fine non sembrava calmarsi.
-Non è di questo che ho
paura, non ho paura che tu mi lasci. Ho paura di essere io a
lasciarti.-, esclamò, allontanandosi bruscamente.
-Ma che intendi dire?-,
Shade era perfettamente consapevole del fatto che Fine non avrebbe
mai trovato il coraggio di lasciarlo, c'era sicuramente qualcosa di
più profondo dietro alla sua agitazione.
-Intendo dire che dobbiamo
sposarci. Se entro domani a mezzogiorno non avrai preso una
decisione, sarà meglio che le nostre strade si dividano fin
da
ora.-, lo mise alle strette Fine.
Shade non ci capiva
davvero più nulla.
Nella sua mente
cominciarono ad insinuarsi dubbi terribili.
Fine era forse incinta?
Aveva per caso qualche squilibrio mentale che la portava a desiderare
di possedere ciò che voleva senza un limite? Oppure era
malata e
aveva paura di morire?
Fine se ne
stava seduta
sul letto a fissare l'orologio, con una valigia ai piedi. Le 11.45.
Shade l'aveva evitata
tutto il giorno precedente e avevano addirittura dormito in stanze
separate. Nel pomeriggio sarebbero tornati a casa.
Fine sapeva di aver
chiesto veramente troppo a Shade, ma sapeva ciò che faceva e
soprattutto si fidava del buon senso del suo fidanzato.
-E va bene. Sposiamoci.-,
decretò il principe, entrando improvvisamente nella stanza
di Fine.
La ragazza scattò in
piedi come una molla, sentendosi pervadere dal sollievo.
Gli gettò le braccia al
collo e lo riempì di baci, poi scoppiò in lacrime.
-Non sai quanto sono stata
in ansia!-, singhiozzò.
-Sei proprio una stupida.
È colpa tua che mi hai messo alle strette.-, la
rimproverò
dolcemente Shade.
-Fidati di me, se ti ho
chiesto una cosa del genere è perchè so che
è la cosa giusta da
fare.
-Io
e Shade abbiamo deciso
di sposarci.
Fine, la sua famiglia,
Shade e Bright stavano pranzando al castello del regno solare, come
facevano ogni domenica.
Quando la rossa diede
quell'annuncio, con le guance imporporate, gli occhi luccicanti e una
mano stretta in quella del fidanzato, poco ci mancò che Rein
si
strozzasse col cibo e che Toulouse avesse un infarto.
-Come sarebbe a dire che
vi sposate?!-, gridò Rein, non appena si fu rimessa dallo
shock.
-Non abbiamo più
intenzione di aspettare.-, rispose Shade tranquillamente.
-Forse sarebbe stato
meglio se prima ne avessimo discusso in privato, non credi anche tu,
giovanotto?-, domandò Toulouse, trucidando il futuro genero
con lo
sguardo.
-Ma... ma... ma Fine!
Dannazione, neanche volevi fidanzarti e adesso già al
matrimonio
pensi?!-, esclamò Rein.
-Beh... Penso che
aspettare non serva a nulla...-, cercò di calmarla la
gemella.
-“Abbiamo solo sedici
anni. Non ho ancora intenzione di rinunciare alla mia adolescenza e
metter su famiglia.” Testuali tue parole.-, ribadì
Rein.
-Ho cambiato idea, che ci
vuoi fare?
-Sei un caso disperato.
-E avete già deciso la
data?-, domandò a quel punto Elza, la quale non era rimasta
per
niente stupita dalla notizia.
-Tra un mese potrebbe
andare, vero Shade?-, domandò Fine al fidanzato.
-Ma certo.-, rispose lui.
-Non vi sembra di correre
un po' troppo? Ci vuole tempo per organizzare un matrimonio reale.-,
s'inserì nella discussione Bright. -Io e Rein ci sposeremo
non
appena lei compirà diciotto anni. Perchè non
aspettate anche voi?
Avrete molto più tempo per preparare tutto. Potremmo
organizzare un
matrimonio a quattro!
-No, no, assolutamente
no!-, esclamò Fine inorridita. Un matrimonio reale?! Un
matrimonio a
quattro?! Non desiderava nulla del genere.
-Io e Fine ci sposeremo
tra un mese esatto. Niente cose sofisticate, niente matrimoni in
grande stile. Ci basta una cerimonia semplice con le nostre
famiglie.-, mise in chiaro Shade, ponendo fine alla discussione.
Fu
il mese più frenetico
della loro vita, ma alla fine Fine e Shade riuscirono a sposarsi.
Passarono quattro
settimane d'inferno a scegliere la chiesa, il cibo per il banchetto,
gli abiti, le fedi, i testimoni e le damigelle, a preparare il
trasferimento di Fine nel regno della luna, a scrivere e spedire
inviti a tutti gli amici e i parenti più importanti.
Non riuscirono a vedersi
molto spesso e non c'era neanche un secondo per riposarsi, ma alla
fine ottennero ciò che desideravano ed ebbero un matrimonio
perfetto.
Shade
se ne stava
sull'altare, indossando i nuovi abiti da sovrano caratteristici del
suo regno, torcendosi le dita dall'agitazione e arrossendo tutte le
volte che incontrava lo sguardo di un parente o un amico.
Finalmente Fine fece il
suo ingresso nella piccola chiesa, a braccetto con il padre.
Era stupenda.
Indossava un semplicissimo
abito bianco, a tunica e aveva tra i capelli boccolosi tanti
fiorellini candidi.
Non ebbero nemmeno un
attimo di esitazione a dire “Sì, lo
voglio.”
La
vita coniugale non era
poi tanto così difficile come se l'erano aspettata. Certo,
ora non
avevano più il tempo di fare passeggiate tenendosi per mano,
o
leggere poesie nei prati, o raccogliere e accudire fiori nelle serre.
Ora erano un re e una regina e dovevano occuparsi del loro regno.
A Fine piacevano
moltissimo i suoi compiti, le piaceva fare la regina, ma soprattutto
le piaceva la sua nuova gente.
Il regno della luna era
veramente stupendo e, anche se il suo vero elemento restava comunque
il sole, sentiva di poter essere parte anche della luna.
Passavano
le settimane e
Fine e Shade continuavano ad amarsi come i primi giorni, scoprivano
ogni mattina quanto fosse bello svegliarsi vicini e rinnovavano ogni
sera prima di andare a dormire il loro affetto reciproco.
Il tempo sembrava volare,
tanto erano felici, e non riuscivano a credere che avrebbero passato
i prossimi sessanta o settant'anni delle loro vite in quel modo.
Poi, un giorno, Fine si
sentì male.
Shade si preoccupò
tantissimo e fece chiamare il medico di corte, il quale accorse
immediatamente.
Dopo un'attenta e accurata
visita il verdetto del dottore non tardò ad arrivare.
-Sua maestà la regina è
incinta.-, annunciò, col sorriso sulle labbra.
Shade tirò un sospiro di
sollievo e poi si catapultò al fianco della moglie,
baciandole una
guancia.
-Tesoro, come sono
contento! Non potevi farmi regalo migliore...-, le sussurrò
dolcemente, accarezzandole la fronte.
-Sono felice anch'io.-,
rispose flebilmente la ragazza, per poi lasciarsi avvolgere dal
sonno.
To
be continued...
*Angolo
autrice*
Ok,
ok, me ne rendo perfettamente conto: troppi fatti in un solo capitolo,
sta andando tutto così di fretta >.< Spero di
non avervi deluse,
ma, come ho già detto, la mancanza di tempo mi ha indotto a
concentrare
una storia che avrebbe meritato più spazio in appena sei
capitoli.
Chiedo scusa un'altra volta!