<< Ragazzi, silenzio per favore!>> esclama Pablo, cercando di zittirici. 

<< Dobbiamo darvi una bella notizia.>> comincia Angie.

<< Avremo con noi un nuovo studente- annuncia Antonio- entra pure Diego!>> aggiunge poi.

Nella stanza entra un ragazzo affascinante, alto, bruno, con occhi neri come la pece. Indossa una giacca nera di pelle, una maglietta bianca e dei pantaloni neri attillati. Rimango colpita dal suo fascino, sembra irreale. Sento il suo sguardo intenso concentrarsi su di me ed io arrossisco e volgo lo sguardo da un'altra parte, abbastanza intimidita. Come può avere questo effetto su di me? E' solo un ragazzo infondo. "Un ragazzo carino, Ludmi." dice una voce dentro di me. La scaccio via infastidita. Però ha ragione, è... è perfetto.

I professori lo fanno sedere accanto a me, sotto il mio costante sguardo. Mi attrae come non mai.

<< Se continui a guardarmi in quel modo mi sciupi, bambola.>> mi sussurra, facendomi diventare rossa come i capelli Ron Weasley.

Lo vedo sogghignare compiaciuto. Mi ha chiamata bambola, nessuno si era rivolto in questo modo con me." Ti piace". Riecco quella vocina maledetta. Faccio una smorfia disgustata, non potrebbe mai piacermi un ragazzo così... "attraente?" mmh... no, l'aggettivo adatto è arrogante. Ma non riesco a smettere di fissarlo con la coda dell'occhio. Quando noto che anche lui di tanto in tanto mi fissa, mi si contorce lo stomaco. Cos'è questa sensazione?

Non mi accorgo neanche che è finita la lezione, quando Diego mi richiama.

<< Piccola, vuoi rimanere qui tutto il tempo o venire a fare un giro con me?>> sorride maliziosamente, mentre io avvampo di colpo.

<< Grazie dell'invito, ma lei sta con me.>> dice Leon, prendendomi per un braccio e portandomi di fuori di lì.

<< Si può sapere cosa ti prende?>> mi domanda, infuriato.

<< Cosa prende a me? Mi hai portato qui come se fossi un animale, quello che qui non sta bene sei tu!>> esclamo, ferita.

<< Io?! Quel ragazzo ti prende per un oggetto e tu ti arrabbi con me? Non dirmi che vuoi diventare la sua zoccola?>> sbotta, ferendomi ancora di più.

Senza neanche pensarci due volte, gli do uno schiaffo, con le lacrime agli occhi.

Corro via da lui, scontrandomi con qualcuno.

<< Ehi bambola, dove corri?>> sorride Diego, fermandomi dalle spalle.

Incrocio i suoi occhi neri, così belli e profondi. Le sue labbra piegate in un ghigno a dir poco perfetto. Come può essere così perfetto e arrogante allo stesso tempo?

<< Il gatto ti ha mangiato la lingua?>> ride, avvicinandosi a me.

Comincio ad indietreggiare, impaurita da lui, fino a ritrovarmi schiacciata tra il muro e il suo corpo. << Ti hanno mai detto che sei carina?>> dice, con un sorriso accattivante. << Ehm... ragazzi, niente effusioni a scuola...>> mormora Pablo, facendomi avvampare l'ennesima volta in questa giornata. Diego mi libera da quella stretta e ne approfitto per correre via. Sono così confusa.

***

<< Come è andata oggi?>> mi domanda mio padre. Alzo un sopraciglio.

<< Bene.>> mento, evitando il suo sguardo. << Sono felice per te.>> mi sorride.

Ricambio il sorriso, un sorriso forzato però.

<< Sicura di star bene?>> mi domanda, guardandomi negli occhi. 

<< Sì papà, sono solo un po' stanca.>> sorrido ancora falsamente. Non voglio raccontargli quello che è successo, non voglio farlo preoccupare per nulla.

<< A te, invece? Ti trovi bene qui? >> gli domando, curiosa di sapere la sua risposta.

<< Londra è più bella, ma l'unico motivo per cui resterò qui sei tu.>> afferma, baciandomi il capo, stringendomi a sé.

<< Un giorno mi porterai lì? E' il mio sogno visitarla.>> gli confido, con gli occhi a cucciolo. Lui sorride e annuisce. << Potremo andarci anche questa estate.>>

Lancio un urletto di felicità, abbracciandolo ancora di più. Sento il suo sorriso aprirsi ancora di più. Il suo sorriso è molto simile al mio. 

<< Papà, posso uscire?>> domando, pregandolo con lo sguardo. 

<< Non fare tardi!>> mi raccomanda, acconsentendo.

<< Certo!>> esclamo, prima di uscire di casa. 

Mi incammino verso il parco, luogo per me abitudinale. Ci vado sempre quando sono triste o quando ho pensieri strani per la testa.

Mi siedo sotto un albero, prendendo il mio cellulare e inizia la playlist delle mie canzoni preferite, ma mentre mi rilasso, le cuffie vengono tolte violentemente  dalle mie orecchie.

<< Bambolina, come mai tutta sola?>> mi domanda Diego, sedendosi accanto a me.

<< Non credo siano affari tuoi.>> rispondo, freddamente.

<< Allora sai parlare!>> ride, avvicinandosi sempre più a me.

<< Ludmilla?>> mi richiama qualcuno... Leon. Mi alzo di scatto, come una molla, accorgendomi della sua presenza. << Posso parlarti?>> mi domanda, evitando il mio sguardo. Annuisco, avvicinandomi a lui, lasciando Diego dietro di noi.

<< Volevo solo scusarmi per oggi, ho reagito male, ma solo perché sono geloso.>> 

Senza che lui potesse dire niente, lo bacio dolcemente, lo amo, sento di amarlo.

Un amore così dolce...

Lui ricambia il bacio.

<< Ci date dentro, eh?>> ride Diego.

Io e Leon ci stacchiamo, entrambi imbarazzati. << Ci amiamo, è questo quel che conta.>> sorride Leon, prendendo la mia mano. Arrossisco, ha ammesso di amarmi.

<< Va bene.>> sussurrò lui, andando via.

<< E così mi ami.>> dico, voltandomi verso di lui.

<< Pensavo lo avessi capito. E tu? Tu mi ami?>> mi domanda.

<< Sai già la risposta.>> rispondo.

Mi bacia, mi sento completa.

Questa è la mia storia, la storia di Ludmilla Ferro, la storia di una ragazza che ha trovato il suo posto nel mondo.

Note dell'Autore: 

E anche questa storia è arrivata al termine :') sto per piangere...

Ringrazio tantissimo Lolita_99, Hope_2000 e lidialovesjohnnydepp per avermi sostenuto, grazie mille. Un bacio e alla prossima.