Chiacchiere al vento. 
  Conoscete quella strana sensazione allo stomaco ogni volta che state per leggere un capitolo di fairy tail o per guardare un'episodio e vi rendete conto che no, non c'è    neanche un po' di aborabile, amorevole, dolcissima, djrhefdnd Gerza? Bene, se ne siete affetti, come me, siamo già a buon punto, e magari ho anche la possibilità che non  mi lanciate sassi pomodori e arance per ciò che sto per proporvi! LOL
Vi avverto, sto per iniziare a stalkerare questo fandom, il che non so quanto possa rendervi tranquilli, ma vi giuro che cercherò di fare un buon lavoro ogni volta ahah. 
Prima di lasciarvi alla lettura lo so sono logorroica e parlo troppo vi dico che se vi va, mi farebbe molto piacere ricevere consigli per potermi migliorare, quindi per qualunque cosa, anche per fangirleggiare insieme, I'm here ♥. 

Ta. Ta. Ta. Ta pubblicità...
Si lo so dovete sopportarla, ma proprio non potevo non dedicare un mini angolo ad una raccolta che adoro, che poi siamo in tema perché sempre di fairytailers si tratta, no? Fateci un salto babes, non ve ne pentirete! :)
Di padri novelli e di figlie problematiche. 

Adesso, davvero, buona lettura ♥

Disclaimerchemidimenticosempre » Fairy Tail © Hiro Mashima.
Perché se FT mi appartenesse, Gerard sarebbe Romeo e Erza, Giulietta.
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01» Some nights.

Faceva caldo, molto caldo.
Strusciava lentamente la guancia sul cuscino mentre tra le dita stringeva parti di stoffa bianca, quasi come per accarezzare quelle lenzuola calde ed umide di sudore. Fervidamente mosse la gamba accavallandola alla sua, ma la spostò quasi subito per assumere una posizione più comoda e beata; adesso giaceva al suo fianco con un piede tra le sue gambe e l'altro penzolante fuori dal letto, una mano sul suo petto che poi scivolò lentamente sul collo e l'altra appoggiata ad un libro sul comodino. Le labbra leggermente schiuse e bagnate.
Gerard la guardava, fissava, implorandola mentalmente di smetterla. Stava impazzendo. Non avrebbe resistito ancora a lungo dinanzi a quel tormento.
Si alzò per fare una doccia fredda, quando finì abbassò la tavoletta del wc e si sedette per riflettere. Si stava davvero bene lì. Il posto più fresco della casa. Dalla finestra leggermente aperta entravano spifferi freschi e piacevoli, il docile cinguettio degli uccelli risuonava candido alle sue orecchie rilassandogli i neuroni; così, prima che se ne rendesse conto aveva già raggiunto il desiderio che bramava da tutta la notte: dormire.
Fu Erza a svegliarlo, domandosi cosa ci facesse lì in quella posizione così ambigua.
«Cosa ci fai qui?» sussurrò facendolo sobbalzare «Oh...» la bocca impastata di sonno «è stata una notte calda e movimentata...stavo sol-». Non riuscì neanche a finire la frase che una sberla lo colpì in pieno volto «Sei un depravato Gerard!»
Era tutta la notte che lo prendeva a calci e schiaffi nel sonno che quest'ultimo non gli era parso neanche tanto forte.