Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ArmoniaDiVento    07/05/2013    4 recensioni
Harry e la sua nuova vita da single. Harry e i suoi pensieri contorti. Harry e le sue consapevolezze. Harry e i suoi sogni che gli sfuggono tra le mani come sbuffi di fumo. E poi c'è lei...
.:Because for me, your love is priceless:.
Dal terzo capitolo:
"Io e Ron ci sposiamo.
Il suo cuore prese a battere all’impazzata, iniziò a sudare freddo.
Ci sposiamo.
I suoi due migliori amici avevano infine deciso di compiere il grande passo."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
5. In crisi
 
 


 
“I remember when I’d run to you…”
(Copeland)

 
 
 

Se un mago fosse passato di lì per caso e avesse buttato un occhio nel locale, non avrebbe notato nulla di strano.
Se fosse entrato a ordinare al bancone e avesse fatto passare uno sguardo sugli avventori del locale, niente gli sarebbe parso fuori dall’ordinario.
Ma se fosse stato un acuto osservatore, forse, se avesse avuto voglia di approfondire la sua occhiata curiosa, se si fosse soffermato con maggiore attenzione su un tavolino in particolare, avrebbe sicuramente pensato che qualcosa di anormale ci fosse, in quei due ragazzi.
Stavano seduti lì da almeno un’ora, senza rivolgersi la parola.
Il chiasso derivato dalla musica altissima e dal chiacchiericcio dei clienti sembrava non tangerli affatto.
Uno, dai capelli corvini e spettinati, guardava dritto davanti a sé, lo sguardo perso; si sarebbe detto che stesse guardando fuori dalla finestra, anche se la vista non proprio interessante – la via vuota e male illuminata – difficilmente sarebbe potuta essere causa della sua fissità.
L’altro, il ragazzo di colore che gli sedeva di fronte, fissava apertamente lui.
Quasi lo perforava con gli occhi.
Eppure il ragazzo moro sembrava non accorgersene.
 
 
Fu quella la scena che si parò davanti agli occhi di Ron, il quale, dopo aver gettato un rapido sguardo tutt’intorno, individuò subito i due amici e si affrettò a raggiungerli, non senza essersi mentalmente stupito dal fatto che fossero solo loro due – dove diavolo erano finiti tutti gli altri?
-Ehi, ragazzi, buonas...
Oh, Merlino.
Merlino. Merlino.
 
Non un movimento, non un muscolo si mosse.
I casi erano due: o erano entrambi sotto l’Incantesimo Petrificus, cosa che Ron ritenne molto improbabile date le condizioni attuali, o erano entrambi già ubriachi.
E lui era arrivato ancora una volta troppo tardi per affrontare un discorso serio.
 
Poi qualcosa si mosse.
Il moro spostò di pochi millimetri lo sguardo sull’amico e gli regalò un’occhiata sprezzante, in una perfetta imitazione di Draco Malfoy al massimo del suo splendore, poi tornò a voltarsi verso la finestra.
-Anche a me fa piacere rivederti, Harry...
Dean si schiarì la voce con fare eloquente.
Poi scalciò via la sedia, fece un cenno a Ron e gli intimò di seguirlo al bancone.
 
-Ehi, Dean, ma mi spieghi che cavolo avete voi d...?
-Ron, amico, guarda che non è proprio serata. Due Whiskey, grazie Lukas- ordinò intanto.
Il rosso era basito. Continuava a lanciare occhiate furtive al tavolino, dove il loro amico era rimasto, nella stessa identica posizione.
Dean gli indicò lo sgabello.
-Sediamoci qui, è meglio.
I ragazzi bevvero insieme un sorso di Whiskey, poi Dean continuò.
-Harry è totalmente, indubbiamente, incommensurabilmente, indissolubilmente, in...
-Dean!
-...ok, ok, insomma, è in crisi.
-In crisi?
-Guarda che la colpa è tua, Ron. Tua e della tua cara futura mogliettina.
Ron arrossì leggermente.
-Oh, io...
-Guarda che dico sul serio. Questa cosa del matrimonio l’ha stroncato. Lui... dice che si sente solo. Dice che non ha più senso.
Gli occhi di Ron erano sgranati come due tazzine da caffè.
-C-co... no, aspetta un momento. Voglio dire, capisco tutto ma... non ti pare stia esagerando? Insomma, gliel’avrei detto, è solo che...
-Godric, ma allora proprio non capisci? Si è sentito umiliato, ha pensato che provaste troppa pena per lui, ed è proprio quello che avete fatto, tu e Hermione, scusate Ron, ma di Harry non avete capito proprio un cazzo.
Senza accorgersi, Dean aveva alzato leggermente il tono di voce.
Ron parve offeso dalle sue ultime parole.
-Cosa pensi di saperne tu di Harry? Pretendi di conoscerlo più di noi?
-Oh, ci sono tante cose che non sapete più di lui- fece Dean. –Ma a volte succede, no? Uno è troppo preso dalla sua vita e... si dimentica degli altri...
-Io non ho dimenticato proprio nessuno, Harry lo sa e...
-Sì. Lo so.
 
La voce di Harry li fece sobbalzare entrambi.
Aveva uno sguardo strano, deluso ma risoluto; sembrava che avesse da dire qualcosa di importante.
-Ron, non ce l’ho con te per la storia del matrimonio, perché erano settimane che tra una cosa e l’altra ci vedevamo solo di sfuggita, anche se avresti comunque potuto dirmelo- cominciò, guardando l’amico fisso negli occhi, mentre quest’ultimo arrossiva ancora di più e assumeva un’aria colpevole.
-Lo so Harry, hai perfettamente ragione, scusami, ma Hermione pensava...
Harry ebbe un guizzo negli occhi nel sentire pronunciare il suo nome.
-Ecco, veniamo al punto. Hermione. Beh, comunicale pure che non ho più niente da dirle, e che la smetta di cercarmi... che mi lasci in pace.
-Ma Harry...
Se n’era già andato, Smaterializzandosi sul posto dopo le sue ultime sillabe.
Dean lanciò un ultimo sguardo eloquente all’amico, rimasto a bocca aperta a fissare il punto dove un attimo prima c’erano gli occhi di Harry; poi con un cenno si allontanò, lasciandolo al bancone con il bicchiere mezzo pieno.
 
 
 
 
***
 


 
Ronald Weasley non era mai stato bravo con le parole.
Non era mai riuscito ad imbastire grandi discorsi, né a inventarsi storie credibili per i casini che sovente combinava.
Ma, più di tutti, Ronald Weasley non era capace a mentirle.
Perché Hermione gli leggeva dentro.
Perché in mezzo secondo riusciva ad intuire se qualcosa non andava, e in un altro mezzo secondo gli leggeva negli occhi la menzogna.
Perciò non si sentì per nulla sorpreso quando, rientrato a casa quella sera, la trovò perfettamente sveglia sul divano, completamente vestita, in attesa del suo ritorno, uno sguardo indagatore che cominciò a trafiggerlo da parte a parte come i raggi X.
 
-Ronald! Eccoti! Allora, con Harry?
-Ehm, sì, sono tornato abbastanza presto, hai visto?...
-Ronald...
-...è che mi annoiavo a un certo punto e ho pensato, perché non...
-Ron!
 
Il rosso sbuffò, gettando la spugna.
-Hermione, scusa, non so come dirtelo. Non vuole parlarti. Ha detto... ha detto che dovresti lasciarlo in pace.
 
In meno di un secondo Hermione era saltata in piedi, l’espressione scioccata di chi ha appena udito una cosa talmente inverosimile da non sapere se crederci o meno.
-Herm, che cosa...
-Ha... ha detto così?- la voce le si incrinò.
-S-sì, ma stai calma, vedrai che troveremo un modo e... ma dove vai?!
La guardava come si guarda un pazzo: la ragazza infatti aveva appena agguantato il mantello e impugnato la bacchetta.
-Ron, scusami. Ma lasciami fare, questa volta. È importante.
Gli lasciò una carezza sul viso e con un sorriso triste fece una giravolta su se stessa, lasciandolo solo in mezzo alla stanza a pensare che sarebbe andata a finire molto, ma molto male.
 
 
 








 
 
NdA: ...sono ancora qui, non vi ho abbandonati, carissimi lettori! :D
Eccoci qui con un nuovo –seppur breve- capitoletto, qualcosa si sta sviluppando, che ve ne pare?
...e adesso viene il bello...!
Grazie di cuore a chi ha commentato gli scorsi capitoli e a chi continua a seguire, siete dei tesori!
Un abbraccio a ognuno di voi,
ArmoniaDiVento

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ArmoniaDiVento