Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _stopthetape    07/05/2013    2 recensioni
Mi svegliai stranamente da un sonno profondo, non ricordavo neanche il momento in cui mi addormentai la sera prima. Aprii gli occhi. Pareti bianche, ma pareti sporche. Erano le pareti di un ospedale, come ero arrivata in ospedale? Tutti gli sforzi per riuscire a ricordare erano vani, completamente inutili. Ricordavo il mio nome, ma non sapevo chi fossi. Un dottore mi disse che avevo perso la memoria. "Un grave incidente." dicevano. Ma quale incidente? Avevo perso i miei ricordi, avevo perso me stessa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 

CHAPTER TWO

Quella mattina presto fui svegliata da un’infermiera, mentre alzava la serranda della camera, infatti una luce fastidiosa entrò nella stanza. Tastai più volte il letto con la mano, per capire dove fosse Liam.
«Liam, Liam dove sei?» lo cercai più volte, fino ad essere costretta ad aprire definitivamente gli occhi. Mi sollevai, aiutandomi con le braccia. Con lo sguardo provai a individuarlo e ci riuscii: era davanti ad un armadio, che frugava tra la roba, forse la mia.
«Stanno arrivando Mad e Julie, stavo preparando le tue cose.» prese una maglia dall’armadio, la osservò per un po’ e poi la piegò, posandola delicatamente nella valigia ai suoi piedi.
«Liam non devi preoccuparti anche di questo.» subito mi alzai, sistemandomi la vestaglia di cotone, che in realtà odiavo.
«Non mi secca aiutarti, l’ho fatto per due mesi di mia spontanea volontà. Mi fa piacere.» chiarì la situazione e da un lato mi sollevò, ma dall’altro capii che non potevo andare avanti con Liam che mi accudiva per il resto della mia vita. In fondo io non avevo i miei ricordi, ma credevo di essere capace di badare a me stessa.
«Non ci sarai tutto il tempo, mi chiedo cosa farò senza di te.» ansimai, buttandomi ai piedi del letto, in modo da sbirciare ogni sua mossa.
«Te la caverai, come hai sempre fatto.» mi rassicurò dolcemente.
«Adesso ti aiuto!» presi l’iniziativa, mi alzai e iniziai a osservare quell’armadio ormai mezzo vuoto. Mi resi conto che c’erano più cose di Liam che mie lì dentro e capii quanti sacrifici aveva compiuto per me, per la nostra amicizia.
Poi però notai un paio di miei jeans che mi sembravano stranamente familiari. Li osservavo, li capovolgevo cercando un particolare, finché mi incantai.
 
«Juliet Edwards, non credi di essere un po’ troppo perfetta?» osservai intorno a me: letto perfettamente sistemato, tutto in ordine e neanche un filo di polvere.
«No. Tu invece, che sei venuta a fare qua?» la mora si buttò sul letto, prese un peluche e lo abbracciò, iniziandoci a giocherellare.
«Il compito di italiano per la settimana prossima, ricordi?» chiesi retoricamente, sventolando una mano davanti al volto di quella smemorata. Era semplicemente bella: altezza normale, magra, occhi marroni e capelli lunghi dello stesso colore del cioccolato.
«Di che ti preoccupi? Noi possiamo farlo in un giorno.» disse presuntuosamente, ma sembrava avere le sue ovvie ragioni. «Penseremo poi al compito, tu devi ancora dirmi qualcosa se non sbaglio.» sbatté più volte la mano sul materasso, facendomi segno di sedermi. Io rifiutai e mi misi a frugare tra la sua roba con nonchalance.
«È da scostumati mettere le mani nelle cose altrui, chi ti ha insegnato l’educazione?» sghignazzò.
«Tu lo fai sempre a casa mia!» Mi voltai per guardarla molto male e le feci la linguaccia. «Sbaglio, o questa è mia? Quando te l’ho prestata?» osservai la gonna nera che avevo in mano, cercando di ricordare.
«Quando me l’hai regalata, vorrai dire.. L’altro giorno.» cercò di evitare l’argomento. Mi rassegnai.
«Questi adesso sono miei.» presi il primo paio di jeans che mi capitarono davanti: stretti e chiari.
«Prendili pure, chi se ne frega.» agitò la mano non curante, ma sapevo che era pronta a riaprire bocca. «Adesso raccontami del bacio con Liam.» mi incitò a parlare, ma io forse non ne avevo tutte le intenzioni.
«Non sarebbe dovuto accadere.» terminai così il discorso, piegando quei jeans.
 
«Ehi, stai bene?» come un pendolo, la mano di Liam si muoveva a destra e a sinistra davanti al mio viso, facendomi rinvenire.
«Sì, ho solo ricordato Julie.» chinai la testa e piegai definitivamente quei jeans. Quei flash, sebbene pochi, duravano neanche qualche secondo, ma bastavano per scombussolare tutto. Come avevo baciato Liam? Perché non riuscivo a ricordarlo? Giusto: l’amnesia.
«Ma Rach, è una cosa fantastica!» esclamò con visibile allegria. Purtroppo io non ero felice quanto lui. Mi sentivo a disagio adesso e non sapevo se raccontargli quello che avevo visto nella mia testa o tenere ogni cosa per me.
«Cosa hai visto?» speravo tanto che non facesse quella domanda.
«Non mi va di parlarne adesso.» sorrisi minimamente, tanto per non farlo rimanere male dal mio atteggiamento.
«D’accordo, come vuoi tu.» mi comprese gentilmente, anche se sapevo che in fondo non gli era piaciuta la mia risposta.
«Eccoci!» la mora entrò in stanza, bussando, ma senza aspettare il permesso. Poi entrò anche Madison, sorridendo. Entrambe vennero ad abbracciarmi, poi diedi la bella notizia a Julie. Contenta che io mi ricordassi di lei, mi strinse forte, ma io mi ritrovai spiazzata. Sapere chi fosse non la rendeva ancora una parte effettiva di me, solamente Liam lo era, ma io ancora mi chiedevo il perché.
Finiti i saluti e le pratiche per dimettermi uscimmo fuori. Era tutto così strano e surreale per me. Come se conoscessi quei posti, ma non sapessi in che modo. Mio padre, stando a quanto avevano detto, aveva firmato tutto prima della mia uscita e mi aspettava a casa.
Andammo via con l’auto di Liam, in realtà non c’era il bisogno della presenza delle ragazze, ma vennero ugualmente. Non ci volle molto per arrivare. Ci fermammo in mezzo a un vialetto, poi Liam parcheggiò. Scesero tutti dall’auto, tranne me, che rimasi lì per un bel po’ in ansia. Aprii la portiera, misi un piede fuori e poi l’altro.
«Non ti devi preoccupare, tuo padre è una persona fantastica.» mi incoraggiò Madison, porgendomi la mia borsa. Feci un respiro profondo, poi un altro, un altro e un altro ancora, prima di chiudere quella portiera.
«Non c’è bisogno che entriate.» mi rivolsi alle ragazze, con un tono che faceva capire benissimo che quello era praticamente un obbligo.
«Allora, porto le cose dentro e poi le accompagno a casa.» propose Liam a tutte, ma guardando negli occhi me, per cercare la mia approvazione. Io annui e lo seguii, mentre portava la roba.
«Tuo padre mi ha lasciato le chiavi, sta lavorando e tornerà questa sera.» Mi dimettevano dall’ospedale e mio padre stava lavorando, si prevedeva un bel ritorno a casa. Liam mise le mani in tasca e poi tirò fuori il mazzo di chiavi. Aprì la porta di quella grande casa, simile a tutte quelle del vialetto. Entrammo e rimanemmo per un po’ nell’enorme entrata, mentre osservavo ogni cosa con stupore e incertezza.
«Puoi andare, ci vediamo dopo.» lo congedai, sorridendogli.
«Okay, dieci minuti e sono da te.» appoggiò ogni cosa sul pavimento e si voltò.
«Liam aspetta!» gli urlai dietro, mentre stava per aprire la porta. Si voltò tranquillamente, chiedendomi cosa volessi. Mi avvicinai un passo alla volta, mi soffermai sui suoi occhi castani e mi incantai. Non sarebbe servito a nulla chiedergli del nostro bacio, così d’impulso mi gettai sulle sue labbra e lo baciai. Cos’era un bacio per me? Non pensavo di sapere come fare, ma venne naturale. Era come se fosse stato il mio primo bacio, perché prima di questo non ne ricordavo altri. Lo baciai perché dovevo ricordare, perché sentire raccontare il come e il dove da lui non sarebbe stato uguale, perché dovevo avere una sensazione diversa dalla confusione e forse anche perché lo desideravo realmente.


SHE SAYS:
gente, sono giù cwc
poche persone recensiscono, ma poche pochissime
stavo pensando di cancellarla e.e
non so, ero entusiasta della storia, ma mi sono sorti dei dubbi cc
mi dite che ne pensate di questo capitolo?
daaaai, mi dispiacerebbe finire qua, davvero.
vaaaabeee dai, parlo del chap.
Rachel ha ricordato Juliet *conga*
okay non so che dire lol
dai dai dai mi fate sapere?
cià xx

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _stopthetape