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Autore: Nyssa    26/11/2007    12 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Premessa: finalmente nello scorso capitolo, è successo qualcosa

Premessa: finalmente nello scorso capitolo, è successo qualcosa. Fiuuuu, meno male, sono contenta anche io di essermi levata quel peso, adesso so cosa scrivere quando vorrò fare una scenetta pseudo romantica.

Da questo in poi… ehehe, beh, vi lascio alla lettura, forse è meglio se ne parliamo dopo…

Smile

Nyssa

 

            *          *          *

 

…ed era scomparso…

Un istante e quello dopo di lui non rimaneva che il mantello fradicio sul pavimento.

Hermione guardò sconcertata quella scena: le aveva detto di volerle rivelare il suo segreto, ma quale era?

Per l’invisibilità c’erano incantesimi e pozioni a bizzeffe, di che si trattava?

Si avvicinò furtiva al pastrano ora a terra che sgocciolava sull’antico parquet e vide che qualcosa si muoveva.

Rapida, prese tra le braccia il paltò nero e solo allora scoprì tra le pieghe qualcosa che mai e poi mai avrebbe immaginato: un gatto.

Per tutte le cavallette! Draco malfoy era un animagus!

Scostò ancora e lo vide, mentre teneva in braccio il tutto, un gatto bianco dall’aria aristocratica che si grattava un orecchio scuotendo la testa e osservandola con due profondi occhi grigi.

Sorrise alla bestiola mentre appoggiava davanti al camino il soprabito e lo accarezzò sulla testa come faceva con Grattastinchi, c’era davvero da ridere!

L’istante successivo Malfoy ritornò a forma umana e si scompigliò i capelli

-         E così sei un animagus – commentò lei sorridendo

-         Già e sono pure allergico ai gatti

Beh, a quel punto trattenere una risata era impossibile… Draco Malfoy diventava un gatto ed era allergico a se stesso, roba da riderci dietro un mese e forse di più.

Per confermare la cosa, il biondo starnutì e storse il naso di famiglia al percepire ancora qualche pelo bianco dei suoi.

-         Beh, a questo punto sei pronto per fare la conoscenza di Grattastinchi… - disse lei continuando a ridere mentre lui la guardava storto, ma non ce la faceva proprio a trattenersi

-         Se ti riferisci a quel sacco di pulci del colore dei capelli di Weasel, lo conosco già, grazie

-         E dire che vi avrei visti così bene insieme – sorrise lei cercando per la sua stanza il gatto

-         Tanto per inciso, Granger, sono un maschio anche quando mi trasformo – precisò lui levando gli ultimi pelucchi dalla giacca e scaldandosi di fronte al camino

-         …e io che credevo che ti saresti trasformato in un furetto – ammise lei asciugandosi le lacrime che le erano venute per il troppo ridere

-         Spiritosa – brontolò lui gettando altra legna tra le fiamme

-         Beh, confesso che non so proprio se prendere questa notizia bene o male… da una parte tutti gli animagus sono registrati e tu non lo sei – ammise – ma dall’altra mi sono fatta tanto di quel ridere che… - e ricominciò a ridacchiare

-         A parte Rita Skeeter e mio padre e…

-         Tuo padre? – chiese sorpresa

-         Tutti i Malfoy diventano animagus piuttosto presto, ma è una cosa che non mi piace…

-         Fammi indovinare, in cosa si trasforma Lucius… un serpente?

-         Azzeccato, per la precisione in un cobra albino e non nego che sia parecchio velenoso

-         Chissà perché ma la cosa non mi sorprende

-         Anche mia madre è un animagus

-         Sul serio?

-         Sì, come le sue sorelle

-         Anche Bellatrix e Andromeda?

-         Non te l’avevano detto? – lei scosse la testa – mia madre diventa una mangusta, tanto per restare in argomento, Bellatrix è un corvo e Andromeda un germano reale…

-         Come mai nessuno lo sa?

-         Lo tengono segreto, ma la maggior parte delle famiglie purosangue è in grado di diventare animagus, a parte qualcuno, certo.

Hermione gli tolse l’ennesimo filo bianco dal nero del vestito.

Qualcuno bussò alla porta

-         Herm, ci sei?

Domandò la voce di Harry mentre bussava tre volte come suo solito; lo sguardo allarmato della mora vagò per la stanza disseminata della presenza del biondo.

Aprì l’anta dell’armadio con l’intenzione di chiudercelo dentro quando si ricordò di aver stipato il piano basso del guardaroba di alcuni volumi presi in prestito e di quelli che i suoi genitori le avevano inviato per Natale, di conseguenza non c’era posto: vi infilò in malo modo il mantello ancora un po’ bagnato e controllò nuovamente lo stato della stanza

-         Arrivo, aspetta che mi vesto – disse all’indirizzo di Harry – svelto, trasformati! – disse poi rivolta al biondo

-         Ehi, guarda che non me ne importa niente se Potty mi vede qui! – si arrabbiò lui

-         Ma a me sì, quindi o ti trasformi o ti caccio dalla finestra

Sbuffando sonoramente, lo Slytherin si concentrò e si ritrasformò in un gattino sistemandosi sul letto sfatto di lei.

Annusò il cuscino che odorava di borotalco e del profumo dei suoi capelli e… di lacrime.

Doveva aver pianto tutto il pomeriggio, quella stupida, tutto perché era innamorata di lui…

Aveva ragione lei quando diceva che tra tutti gli idioti era andata a prendere il peggiore di tutti.

Nel frattempo l’oggetto dei suoi pensieri stava raccogliendo la bacchetta, cancellando le ultime tracce e sbloccando silenziosamente la serratura della porta.

-         Vieni! – disse poi sistemandosi e cercando di coprire il gatto

Harry entrò guardandosi attorno

-         Come mai avevi chiuso la porta? – domandò studiando l’ambiente caldo e tranquillo

-         Ehm, ieri sera Finnigan è entrato mentre dormivo che era ubriaco e mi ha fatto trovare uno spavento…

Balla inventata sul momento facilmente interpretabile per la verità visto che Seamus era parecchio incline all’alcool e, senza dubbio, quella sera non si era risparmiato una bella bevuta

-         Sta giusto in sala comune a tossire come una seppia e a vomitare tutto quel che ha mangiato da Natale ad oggi – annunciò Harry – ma non sei uscita oggi? – lei scosse la testa

-         Ho dormito fino a tardi e poi ho studiato fino a un’ora fa, mi sono completamente dimenticata di sbloccare la porta

Il moro annuì mentre adocchiava due o tre macchioline d’acqua sul pavimento che portavano dal caminetto all’armadio.

Si sistemò sulla poltrona dove si sedeva di consueto, ma neppure il tempo di appoggiarvisi che notò il gatto nascosto dietro di lei

-         E quella bestia? – domandò indicando l’animaletto bianco che lo squadrò truce

Si alzò e andò vicino al letto dove era seduta Hermione

-         Ah, era assieme a Grattastinchi, deve essere la sua “fidanzata” – sparò sul momento, Harry la guardò scettico

-         Herm, io te lo voglio dire, ma questo mi sembra più un maschio…

La Caposcuola finse di rimanere interdetta senza scoppiare a ridere al ricordo della battuta che aveva fatto il biondo

-         Controlliamo – propose Harry, ma Malfoy, per niente incline a farsi esaminare dallo Sfregiato in persona, neppure fosse stato una bella donna, cominciò a digrignare i denti e sfoderare gli artigli

-         Da come soffia – annunciò il bambino sopravvissuto – potrebbe essere l’animaletto di Malferret

Hermione rise e finse di rabbonire il gatto che, scagliando l’ennesima occhiataccia al grifondoro, si era messo a fingere di leccarsi il pelo, peccato solo che la sua allergia gli stesse provocando starnuti per niente adatti

-         E adesso che cos’ha? – chiese ancora quell’impiccione di Potter

-         Avrà mangiato una palla di pelo – propose la mora facendogli un grattino dietro l’orecchio che Draco apprezzò

Tanto per peggiorare la scena, Grattastinchi comparve da dietro il comò e studiò l’altro abitante animale, andando ad annusarlo.

Malfoy decise che, tornato normale, avrebbe schiantato quella bestiaccia pulciosa.

-         Non vedo l’ora che abbia i gattini – aggiunse Hermione cercando di smorzare la situazione beccandosi un’occhiata risentita da Malfoy-gatto e da Harry

-         Sarà ma io dico che è un maschio

-         Ma no, aspetta i gattini! – aggiunse col tono più smielato possibile

Già che c’era, per complicare ulteriormente la scena, Draco si stiracchiò andando ad appoggiarsi sul grembo di lei e lanciando occhiate superiorità al suo rivale di sempre dall’alto delle braccia della Caposcuola

-         Questo gatto non mi piace per niente – ammise Harry

-         Oh, andiamo, mi sembri Ron quando Grattastinchi ha provato a mangiare Crosta

-         Se l’avesse fatto non sarebbe stato male – e gli altri due annuirono convinti

-         A proposito, che fine ha fatto Ronald?

-         Ho dato un’occhiata alla stanza delle necessità, credo che sia lì dentro assieme alla ParkinsonMalfoy-gatto ghignò – certo che quella ragazza ha qualche tara mentale… prima va col biondastro, poi diventa amica di Lavanda, fanno comunella e poi si dissocia, le ruba il ragazzo, la umilia al ballo e se ne va con Ron… io proprio non la capisco

La compagna si limitò ad alzare le spalle condividendo completamente il suo punto di vista.

-         E Daphne e Neville? – chiese lei

-         Ieri sera dopo il ballo se ne sono stati tutta la notte davanti al fuoco, due gran signori – altro ghigno da parte del sempre meno convincente gatto – non li hai visti quando sei tornata? – domandò a tradimento il bambino sopravvissuto

Hermione arrossì ricordando che, quella notte, non è che avesse messo tanto piede nella sua stanza, non era neppure tornata al grifondoro!

Ovviamente, dire a Harry di aver trascorso una notte passionale tra le braccia del furetto era completamente fuori discussione, sperava solo che Potter, col suo solito sesto senso, non lo scoprisse da solo prima dei suoi tempi biblici (molto probabile, soprattutto se glielo avesse detto Malfoy stesso).

-         No, ero mezza addormentata e ho dovuto mettere a posto un paio di pasticci al Corvonero e Colin che se non si calma lo citano per violazione della privacy

-         Quel bambino è un problema… povera Herm, ti hanno fatto lavorare perfino a Capodanno…

E le mise una mano sulla testa accarezzandogliela mentre lei arrossiva e il gatto minacciava piani omicidi

-         E te e Ginny? – indagò lei sollevando le sopracciglia

Herry la guardò: era il caso di dirle che lui e Ginevra avevano passato la notte in camera sua e, di conseguenza, sapeva perfettamente che non era tornata?

Bel dilemma… la parola d’ordine, comunque, era tergiversare all’infinito: se lei non voleva parlarne lui non l’avrebbe forzata.

-         Tutto a posto… ieri sera era fantastica! – esclamò con enfasi lanciandosi in una minuziosa descrizione dell’abito della rossa che, per altro, aveva tenuto assai poco indosso

Hermione annuì e ascoltò la completa descrizione del vestiario della sua migliore amica.

Quando ebbe terminato, Harry si alzò e la salutò, richiudendosi la porta alle spalle.

 

Hermione tirò un sospiro di sollievo sentendo scattare la serratura e si affrettò a sigillarla di nuovo mentre Draco, tra uno starnuto e l’altro, era ora seduto a gambe larghe sul suo letto con tanto di camicia sbottonata e capelli sugli occhi.

Più preoccupata per i suoi libri che per l’abbigliamento succinto di Malferret in posa provocante sul suo letto, si affrettò ad andare a togliere il mantello prima che l’acqua di cui era ancora impregnato rovinasse irrimediabilmente i suoi volumi babbani.

-         Ti preoccupi più per quei maledetti libri che per me – brontolò il biondo mentre si toglieva nuovi peli bianchi d’in dosso.

Hermione non rispose, ma gli rivolse un caldo sorriso mentre rimetteva il mantello davanti al fuoco e controllava l’integrità dei suoi averi.

E Draco pensò che se non avesse potuto averla vicino almeno un istante nella sua giornata, ne sarebbe morto.

-         Senti un po’, Granger – cominciò lui con avventatezza – ma a questo punto io e te stiamo insieme?

Hermione si voltò verso di lui e lo squadrò interrogativamente, ma dentro di lei seppe che doveva stare attenta a quel che avrebbe detto perché il suo cuore necessitava di una risposta, presto, subito!

-         Tu che dici? – domandò con apprensione cercando di non lasciar trasparire le sue vere emozioni, Draco, comunque, se ne accorse ugualmente e un po’ se ne sentì felice per essere così importante per lei

-         Dico che non ho mai accettato di stare assieme ad una persona solo perché ci ho passato la notte assieme… - il cuore di Hermione perso un colpo mentre i suoi occhi erano ormai prossimi alle lacrime: era stato brutale – ma… credo che tra noi ci sia qualcosa di più che una notte insieme – aggiunse – probabilmente non sarebbe successo se non ci fosse stato niente…

Gli occhi dorati di lei brillarono quando lui pronunciò le parole “credo che tra noi ci sia qualcosa di più che una notte insieme” e se ne sentì fiera, c’era dell’altro, molto altro, l’avevano ammesso entrambi.

-         Quindi forse per una volta posso fare un’eccezione – ammise il biondo allungandosi sul suo letto

-         Dunque devo considerarmi la tua ragazza? – chiese circospetta lei notando il sorriso che aleggiava sulle labbra di lui

-         Devi, Granger? – chiese – no, non “devi”, ma “vuoi”…

Hermione gli sorrise e gli lanciò le braccia al collo mentre lui cercava di dominarsi.

Le aveva detto che c’era dell’altro tra di loro ed era vero, quindi non era il caso di lasciarle intendere che, invece, volesse solo una storia di sesso.

Anche perché lei sarebbe scappata a gambe levate.

-         Draco – disse piano la mora mentre lui le accarezzava la schiena stando ancora abbracciati – sei proprio sicuro di voler stare con me?

Dopotutto glielo doveva, quando avevano fatto l’amore, lui le aveva dato la possibilità di andarsene, di smettere, se avesse voluto, non desiderava che lui le facesse quella proposta così impegnativa e non avesse via di fuga, un po’ quel discorso lei l’aveva indotto, era giusto farlo scappare se avesse voluto.

-         Granger… - disse lui prima che le dita di lei si posassero sulla bocca e la chiudessero

-         Hermione – disse piano la mora

-         Hermione… - ricominciò il biondo – mettila così, se non avessi voluto stare con te, non sarei neppure venuto a letto con te… c’è pieno di ragazze che avrebbero potuto starsene lì, che credi? Però tu sei speciale e per te ho fatto una follia, lasciamela fare fino in fondo, non è da me andare a letto con Hermione Granger, desiderare che non scappi, andarla a cercare col tempo che è, dirle quel che ho detto, - e arrossì un poco – e poi chiederle di diventare la mia ragazza.

Lei sorrise

-         Te lo dovevo – ammise – tu mi avrei fatta scappare se avessi voluto, dovevo farlo anche io…

-         Sei troppo altruista – bofonchiò lui sedendosi sul letto con lei in braccio

-         Ma una condizione devo metterla – disse poco dopo lei – non sono una “puttana” – lui la studiò alzando un sopracciglio

-         Tu una puttana? Credevo che fosse un dato di fatto – constatò

-         Non scherzare!

-         Lo so che intendi, ma che credi – sbuffò il Principe delle Serpi – non preoccuparti, non ti assillerò troppo con quella storia

-         …forse anche te sei troppo altruista – ammise la ragazza e lui sorrise prima di baciarla

 

 

*          *          *

 

Erano le dieci del mattino ed era il 2 gennaio dell’anno nuovo.

La scuola era ancora silenziosa e solitaria e a quell’ora del mattino la maggior parte degli studenti si trovava ancora fagocitata dalle calde coperte dei loro letti sognando una nuova festa dell’eclissi.

 

Il tavolo sotto la finestra della biblioteca era occupato da una pila di voluminosi tomi vetusti in precario equilibrio che circondavano una lunga pergamena scritta fitta di nero.

La bibliotecaria, madama Pince, abbassò gli occhiali e guardò il tavolo ingombro, l’unico occupato. Sorrise e tornò a dedicarsi all’elenco dei prestiti che non tornava mai.

 

Hermione Granger stava tra gli alti scaffali del reparto biografie alla ricerca di qualche informazione sull’”Evangelista Oscura”, aveva deciso di dedicarsi a quell’operazione di prima mattina in modo da non avere curiosi e rompiscatole attorno, anche se era poco probabile che qualche coraggioso studente si avventurasse fino nel regno dei libri.

Appollaiata sulla scala che le dava accesso ai ripiani dal settimo in poi, stava consultando un vecchio tomo, prese la bacchetta e lo spedì al tavolo mentre si occupava del suo vicino.

Le informazioni su Evangeline erano curiosamente poche e frammentate nonostante fosse stato un personaggio assai potente e famoso.

Cercò invano anche qualcosa su Zachariah Black e sulla famiglia in genere e altre informazioni, per finire, si dedicò al libro “Oggetti di Hogwarts”; Draco le aveva detto che il medaglione che Temperance Black portava al collo gli ricordava qualcosa, ma al momento non riusciva a rammentare di che si trattasse, così, tra una ricerca e l’altra, aveva deciso di dedicarsi anche a quella.

Scivolando giù dai pioli con l’ultimo libro in mano, passò davanti al banco del prestito, dove la bibliotecaria le lanciò un’occhiata orgogliosa e proseguì verso il tavolo.

Si sedette sulla sedia e rilesse quello che aveva già trovato circa Evangeline McDowell

 

Evangeline Anastasia Kitty McDowell, conosciuta anche con i nomi di “Evangelista Oscura”, “Doll Master” e “Marionettista”;

Sconosciuta la data della nascita, ma si presume, stando a sue stesse indicazioni, risalente a circa 1500 anni fa, quindi intorno all’anno 1000, tempo in cui imperversava la caccia alle streghe.

 

La sua crescita fisica è stata bloccata all’età di 15-16 anni e la sua trasformazione in un essere umano adulto assorbe notevole energia, la sua forza è comunque concentrata nel suo stadio primo che pochi hanno visto.

 

Si sa che è stata morsa da un vampiro di stirpe quando era molto giovane e, quindi, è diventata anch’essa vampira di stirpe.

 

Caratteristiche dei vampiri di stirpe:

-         Immortalità: a differenza degli altri vampiri comuni, i vampiri di stirpe non possono esse uccisi attraverso l’utilizzo di croci, che non hanno effetto su di loro, lo stesso vale per aglio e altre credenze popolari che, in genere, sortiscono effetti solo sui mezzi-vampiri (nati dall’unione tra un vampiro non di stirpe e un umano).

-         Poteri magici molto sviluppati (nel suo caso, si presume anche che fosse una maga, quindi è da prendere in considerazione anche l’ipotesi che i poteri di un vampiro di stirpe si siano sommati ai suoi).

-         Capacità di risorgere: se gravemente feriti, in maniera anche mortale, sono in grado di curare all’istante le loro ferite o di risorgere (utilizzo scorretto del termine visto che non possono morire). Questo porta ad una liberazione della furia distruttrice del vampiro stesso e ad un odio accanito contro chi l’ha ferito.

-         Capacità di generare altri vampiri: i vampiri di stirpe sono in larga misura sterili, devono quindi ricorrere altri mezzi per continuare la loro casata, alla quale sono molto legati.

Il loro morso può essere mortale.

v     Se il morso avviene durante una notte di luna piena e il vampiro si trova alla sua forma prima, allora si genererà un nuovo vampiro di stirpe con tutte le caratteristiche di cui sopra.

v     Nel caso in cui il morso avvenga in una notte senza luna piena o nel caso in cui il vampiro si trovi al suo stato di metamorfosi, allora si genererà un vampiro, ma non di stirpe (Cfr. Vampiri non di stirpe).

v     Nel caso in cui in cielo non ci sia la luna, non si può prevedere l’esito che potrebbe generare un vampiro di stirpe, un vampiro semplice, lasciare l’essere umano o il mago intatto oppure ancora creare quella che si chiama Metamorfosi Temporale, ovvero l’essere umano si trasforma in vampiro solo nelle notti di luna piena (Cfr. processo di trasformazione dei lupi mannari), in quest’ultimo caso, la parte dominante dell’essere umano avrà il sopravvento, perciò le caratteristiche dei vampiri emergeranno solo in quella specifica notte, per altro, l’essere umano è mortale, fertile e non genererà altri vampiri.

Note specifiche: nel caso in cui un vampiro morda una donna in stato interessante, ci sono alte probabilità che il figlio di questa sia un essere umano soggetto a Metamorfosi Temporale.

 

Storia dell’Evangelista Oscura: la sua presenza è riscontrata in molti documenti dell’epoca dall’anno 1100 in poi, le sue apparizioni non sono continue, ma caratterizzate dalla manipolazione degli esseri umani tramite i suoi grandi poteri.

Si è a conoscenza di un notevole numero di processi per stregoneria istituiti dalla Santa Inquisizione e da altre forme di repressione della magia maligna.

Le sue apparizioni più importanti sono ricordate intorno all’anno 1325, 1700, intorno al 1960, quest’ultima è stata combattuta dal’Auror Zachariah Black.

Dopo di allora, non si hanno sue notizie

 

Nota: è entrata nella squadra creata da Zachariah Black di grandi maghi e streghe contro i mangiamorte, era composta da:

Zachariah Black (a capo di una sezione speciale)

Remus Lupin (stato insegnante di Difesa contro le arti oscure)

Evangeline McDowell (Evangelista Oscura, sconfitta da Zachariah)

Sirius Black (al tempo rinchiuso nella prigione di Azkaban per l’assassinio dei coniugi Potter)

Altri personaggi non specificati

(Note tratte dal racconto di Evangeline stessa)

 

Beh, non si poteva certo dire che le informazioni fossero esaurienti, visto e considerato che la maggior parte del lavoro riguardava la ricerca sui vampiri di stirpe…

 

-         Ehilà, ciao! – esclamò una voce femminile facendola sobbalzare

Tenendosi una mano al petto e sentendo sotto la stoffa il martellare del cuore, alzò gli occhi sul suo interlocutore, o meglio, sulla sua interlocutrice.

Monica Zabini Landor era seduta di fronte a lei e la guardava stupita e sorridente.

Come aveva fatto?

Era riuscita ad avvicinarsi senza che se ne accorgesse!

-         Ciao, scusa ma non ti avevo visto, ero soprappensiero…

Ammise restituendole il sorriso

-         Lo vedo… sempre alla ricerca di quel Black? – chiese adocchiando il foglio, la Caposcuola annuì

Monica rimase un istante in silenzio mentre la osservava sbattendo gli occhi come sorpresa

-         Qualcosa non va? – le domandò Hermione ripiegando il rotolo e spostando la penna rossa e oro che le aveva regalato Malfoy

-         C’è qualcosa di strano in te – disse persa la sorella di Blaise – è come se fosse cambiato qualcosa dall’ultima volta che ti ho vista…

Hermione la fissò senza capire

-         Non dirmi che è quello… - mormorò ancora la mora mentre i suoi occhi blu scintillavano divertiti – oh mamma, questo non me lo sarei aspettato, non così presto almeno!

La ragazza la guardò come se le fosse spuntate le antenne

-         Fammi indovinare – domandò ridendo e avvicinando il volto a quello della riccia – sei stata a letto con Malfoy… - sussurrò piano

Il viso della grifondoro si tinse di varie gradazioni di colore dal rosso vermiglio al viola prugna mentre tornava a sedersi sconvolta.

Lanciò uno sguardo preoccupato all’altra che, a giudicare dalla sua reazione, doveva aver perfettamente capito di aver fatto bingo.

-         E’… così… evidente – balbettò cercando di frenare il fremito del labbro e di riportare il battito cardiaco ad un ritmo stabile

Monica si limitò a ridere

-         Draco aveva ragione quando ha detto che sono arrivata vergine al matrimonio, è una cosa che una come me nota… - ammise allungando le gambe fasciate in un paio di pantaloni attillati a loro volta infilati dentro un paio di stivali

-         E… gli altri? – domandò preoccupata che qualcun altro potesse accorgersi di quel segreto

-         Non l’avete detto in giro, vero? – Hermione annuì – lo capisco, anche io e Ax avevamo gli stessi problemi al tempo…

-         Dobbiamo ancora mettere a posto le idee – spiegò lei – credo che nessuno di noi due abbia mai pensato all’eventualità di…– Monica annuì

-         Effettivamente avete già creato sufficiente scompiglio al ballo presentandovi insieme – constatò la maggiore delle gemelle – credo anche io che abbiate bisogno di tenere un po’ di intimità – Hermione arrossì e annuì mentre l’altra le sorrideva – sono molto contenta, siete andati contro il bel pensiero e ve ne siete strafregati… e tu sei stata coraggiosa, non si sa mai se darsi o no a Draco Malfoy, potresti sempre essere una delle tante

-         È quel che temo – ammise la Caposcuola

-         Ma glielo leggo in faccia che questa volta non è così… sai, quando era bambino Draco veniva spesso a giocare da noi, si fermava a lungo perché suo padre non voleva avere un bambino rompiscatole tra i piedi. Lo conosco come se fosse un altro della famiglia e per me qualunque segreto ce l’ha scritto in faccia…

-         Credo che sia lo stesso anche per Blaise – Monica annuì

-         Blaise gli è molto legato, credo che anche prima di me, sia stato quello che ha capito più di tutti quanto era solo, ma più di tanto non può fare un amico, ci sono voluti diciotto anni e una ragazza come te a rimetterlo un po’ in riga… beata pazienza, mi sento vecchia!

La grifondoro sorrise

-         Che altro cerchi oltre ai Black? – domandò ancora l’ex serpeverde adocchiano la parola “vampiro”

-         Vampiri – rispose la mora

-         Se ti serve qualche informazione, chiedi pure ad Ax, ne sa parecchio di queste cose e ha senz’altro studiato più di me – aggiunse tirando biricchinamente fuori la lingua

-         Credevo che partiste – confidò la Granger

-         Naaa, lasciamo che Riri e Charlie vadano a farsi fare una bella paternale da mamma Molly e poi li portiamo in qualche posto in viaggio di nozze, non permetterò certo a quel Pel-di-Carota di portarla in quel postaccio di Romania col freddo che c’è d’inverno!

-         E voi?

-         Rimaniamo ancora un po’, poi quando iniziano le lezioni leviamo le tende, brutti ricordi – ammise sempre con aria scherzosa – credo di essere stata la studentessa più dispettosa della storia della scuola, Ax ha ragione quando dice che sono una teppista

-         Avete l’anima degli avventurieri – specificò la riccia

-         Già, alla fine siamo riusciti a trovarci – confermò – dai, vieni che vado a rompere un po’ le scatole a mio marito, mi diverto sempre un sacco…

Hermione lasciò i libri all’impiegata in modo che facesse il prestito e prendendo con sé solo il necessario, s’incamminò assieme alla bella sorella di Blaise lungo i corridoi della millenaria Hogwarts.

 

*          *          *

 

-         E’ sempre bello tornare a scuola dopo così tanto tempo – confermò Monica mentre si dirigevano verso il loro alloggio al primo piano ed Hermione pensò di nuovo chi abitasse alla Torre Nord, per caso Ransie? – però si vive dall’altra parte, per una volta, niente compiti e altre incombenze, niente professori che ti fanno la predica e la Cooman che viene a dirmi che come veggente non valgo una fava – continuò ancora la Zabini

-         E’ la sua battuta standard – ammise tristemente la grifoncina – lo diceva sempre anche a me prima che abbandonassi le sue lezioni

-         Credo che tu abbia fatto bene, è una materia inutile – e l’altra confermò – coraggio – aggiunse poi – ragguagliami un po’ sui progressi delle vostre ricerche

-         Non c’è molto – scosse tristemente il capo – abbiamo scoperto che questo Zachariah è un Auror ed è il figlio illegittimo di Orion Black e di una babbana che si chiama Lachesi

-         Curioso, proprio Orion con le sue fissazioni per i babbani – studiò pensierosa la moglie di Axel

-         È quello che pensano tutti

-         È sposato? Ha figli?

-         Sì, aveva una moglie che è morta a gennaio, si chiamava Bryanna Simmons – e Monica si fermò per il corridoio studiando la ragazza che nel frattempo le raccontava – si sa che ha anche due figli, uno l’hai conosciuto, è Seraphin, è l’altra è sua sorella maggiore, Ransie

-         Ransie Black? – chiese stupita Monica – Temperance Black DeLaci?

-         La conosci? – domandò incredula l’altra

-         Certo che sì! Eravamo a scuola insieme, ha la mia età ed era la mia migliore amica! Stava a Corvonero, mi ricordo perfettamente

-         E che ne è stato di lei? – chiese ancora incalzante

-         Lei… - cominciò Monica sbuffando per levarsi i capelli neri dagli occhi – lei… lei è lì!

Gridò poi indicando in fondo al corridoio una figura vestita di bianco e con lunghi capelli neri sciolti sulla schiena

-         Ransie! – gridò quasi correndo dalla sua amica di un tempo

-         Moni? – domandò circospetta la tizia voltando la testa verso la provenienza della voce e guardando la signora Landor con due cangianti occhi cerulei

Inseguendo la figlia di Indiana Jones alla riscossa, Hermione la raggiunse mentre teneva le mani di Ransie.

Respirando affannosamente, la Caposcuola spostò lo sguardo sulla giovane donna e rimase a bocca aperta

-         Ma lei non è Temperance Black! – esclamò alla fine mentre la sconosciuta osservava la figura appena giunta con aria interrogativa

-         Come, lei E’ Ransie Black! Te lo assicuro, eravamo a scuola insieme… - aggiunse poi stringendole le mani Monica

-         Ma io ho conosciuto Ransie Black – ribadì Hermione – ed era cieca! E aveva i capelli marroni! Diceva proprio di chiamarsi Ransie Black, era qui a scuola, ve lo assicuro!

La sconosciuta dagli occhi azzurri studiò la ragazza

-         Lei è Hermione Granger - la presentò Monica

-         Herm, questa è Temperance Black e te lo potrei giurare

-         Ma allora chi è quella che ho incontrato io qualche giorno prima di Capodanno? – si domandò a voce alta

-         Hai detto che è cieca e ha i capelli castani? – indagò la nuova Temperance Black

-         Sì, certo – confermò

-         Non vorrei dire una stupidaggine ma… credo che sia Rowena. – Monica si lasciò sfuggire un’esclamazione di stupore studiando sconvolta la sua amica di scuola

-         Rowena è qui a scuola? – chiese ancora la maggiore delle sorelle Zabini – credevo che vivesse nel mondo babbanoRansie scosse il capo senza saper dare una risposta

-         Chi è questa “Rowena”? – chiese sospettosa la Granger

-         Mia zia – fu lo stringato commento della donna dai capelli neri

Sollevando gli occhi dorati su di lei, la Gryffindor la studiò, scettica, era una bella donna e assomigliava in maniera impressionante a Seraphin, effettivamente se si fosse dovuto giocare per analogia, probabilmente questa sarebbe potuta sembrare quella vera. Lo sguardo si abbassò finché non si fermò sul ventre rigonfio, teso, come quello di una donna incinta.

E Fin aveva detto che sua sorella aspettava un bambino, quindi, a rigor di logica, questa doveva essere Temperance e l’altra Rowena, ma Rowena chi?

-         Credevo che Zachariah non avesse fratelli o sorelle oltre a Sirius e Regulus – specificò ancora la mora mentre lo sguardo interrogativo di Ransie la studiava

-         Conosci mio padre? – chiese speranzosa

-         No, però abbiamo fatto qualche ricerca per via di Seraphin

-         Fin è qui a scuola? – domandò ancora, agitata, l’amica di Monica

-        

-         Sia lodato il Cielo, meno male che è salvo…

-         Hai un fratello? – s’informò ancora la signora Zabini Landor

-         Già, è nato un anno dopo che abbiamo terminato gli studi…

-         Per questo non l’ho riconosciuto

-         Adesso se ne sta occupando Evangeline – proseguì ancora la ragazza

-         Eva è a scuola?

-        

-         Allora per la prima volta dopo tanti mesi posso stare tranquilla – aggiunse la quasi sconosciuta con un sospiro di sollievo

-         Ma alla fine chi è Rowena?

-         È una storia un po’ lunga… - ammise Temperance arrossendo leggermente – e non credo che questo sia il posto migliore per parlarne

-         Giusto! – incalzò la voce di Silente che comparve nel corridoio in mezzo alla riunione di donne – credo che sia giunto il momento che la signorina Granger e il signor Malfoy vedano ripagati i loro sforzi e abbiano queste sacrosante informazioni. Per favore, signorina Granger, chiami il signor Potter e il Caposcuola di Serpeverde

Annuendo, Hermione scomparve oltre il colonnato a velocità supersonica, più che mai curiosa di sapere il prima possibile che diavolo fosse questa storia.

-         E voi, mie care signore – aggiunse all’indirizzo delle altre due – venite pure con me – e le scortò verso l’ufficio

 

*          *          *

 

Hermione volò giù dalle scale e quasi travolse Daphne e Ginny che erano a chiacchierare per i corridoi

-         Daphne, ho un favore da chiederti – disse all’indirizzo della bionda – puoi andare a chiamarmi Malferret? Silente lo vuole nel suo ufficio

Preoccupata, la bionda annuì scomparendo giù per le scale che conducevano al seminterrato

-         Ginny, mi serve anche Harry

-         È accaduto qualcosa di grave? – domandò preoccupata la rossa

-         No

-         Hanno per caso di nuovo combinato qualcosa – Hermione scosse il capo – va bene, volo

E a sua volta scomparve oltre la rampa che conduceva alla Torre.

 

*          *          *

 

Un quarto d’ora e molte lamentele dopo, Hermione, Harry e Draco stavano di fronte alla porta dell’ufficio di Silente in attesa di entrare e conoscere un pezzo della verità.

Harry fece un passo avanti e bussò discretamente mentre il biondo prendeva fugacemente la mano della sua Regina dei Gryffindor e le faceva coraggio, ovviamente tutto alle spalle di Sfregiato che fece finta di non notare quel gesto.

La porta si aprì e li introdusse nello studio del loro rettore, stranamente sovraffollato.

Il vecchio mago stava seduto nella sua consueta poltrona con le mani intrecciate in grembo e dietro di lui, in piedi e preoccupata, era la professoressa McGranitt.

Sulle varie poltrone disponibili erano sistemati Axel Landor e la moglie, Temperance Black e l’”altra” Ransie, quella che avevano incontrato nel corridoio quella sera di qualche giorno prima.

Guardandosi furtivamente attorno, i tre non trovarono traccia di Evangeline

-         La signorina McDowell ci raggiungerà tra breve – annunciò severo il preside indicando le tre sedie rimaste libere – e adesso, cominciamo a dipanare di fili di questa intricata matassa.

Dopo che si furono sistemati, i tre scrutarono nuovamente intorno a loro: i visi dei due Auror, Monica e Axel, erano curiosi quanto i loro, quelli di Temperance e dell’altra tizia che dicevano si chiamasse Rowena, un po’ preoccupati, anche se la seconda sfoggiava comunque quel sorriso triste che aveva rivolto ai due studenti quando l’avevano incontrata.

 

-         Mi dispiace di avervi creato tanta confusione – ammise sinceramente dispiaciuta la donna dai capelli marroni – evidentemente ero di nuovo vittima di una delle mie crisi.

-         Lei – specificò il preside – è Rowena Amariah Black, la sorella di Zachariah Black

-         Piacere – aggiunse con un sorriso caldo Rowena

-         Ora, so che non avete trovato traccia di lei nei registri del Ministero – e Monica ed Hermione arrossirono con aria colpevole – questo perché ufficialmente, negli archivi della sezione 7.2, lei non è mai esistita

-         Come mai? – domandò timidamente Harry

-         Vuoi dirglielo tu, Row? – chiese dolcemente il preside alla donna che annuì

-         Come avrete letto, mia madre era una babbana e mio padre un noto rampollo del mondo magico – i tre annuirono, Axel e Monica compresi – mio padre incontrò mia madre quando era stato a Londra appena terminati gli studi. Mamma mi disse che si innamorarono e io voglio crederci. Orion, mio padre, tuttavia, era già promesso sposo di un’altra ragazza

-         Walburga Black – terminò per lei Draco ricordando quell’orrido dipinto strillante e Potter gli fu solidale

-         Precisamente. Io non sono venuta molte volte nel mondo magico e lo conosco poco, così come le sue tradizioni, personalmente, l’ho visto solo durante le mie trance

-         Quelle dopo, Rowenala fermò Silente – prima raccontagli la storia

-         Sì. Mia madre al tempo era molto giovane, orfana, viveva insieme ad altre sue compagne e lavorava. Si innamorò di mio padre e nacque mio fratello. Zachariah.

-         Mio padre – commentò Temperance

-         I miei continuarono a frequentarsi nonostante il fidanzamento di Orion fosse praticamente ufficiale e fu così anche dopo il matrimonio di lui. Nacquero Regulus e Sirius a breve distanza, non credo ci fosse più di un anno l’uno dall’altro.

Harry annuì, conoscendo le date di nascita dei due.

-         A quel punto, Walburga, mi ha raccontato mio fratello, scoprì dell’esistenza di mia madre, anche se non quella di Zach, e impose a papà di non tornare dalla mamma. La mamma mi disse che se non fosse stato innamorato l’avrebbe fatto, ma loro due si chiamavano a vicenda. Fu una scappatella – aggiunse con un sorriso – una volta sola e nacqui io. Papà non ha mai saputo di me, anche se mamma mi ha dato il suo cognome e il nome che gli piaceva tanto…

 

-         Mio padre conosceva i suoi genitori e all’ultimo anno di Hogwarts incontrò per la prima volta suo fratello Sirius

-         Il mio padrino conosceva il suo fratellastro? – domandò preoccupato il bambino sopravvissuto

-         Sì, Harry, si conoscevano e sapevano entrambi di essere parenti. Si assomigliavano molto nell’aspetto.

-         Papà entrò negli Auror nonostante mio nonno non volesse – e a Draco scappò quasi da ridere – incominciò la caccia ai mangiamorte e molto giovane divenne capo di una delle divisioni speciali. Conobbe mia madre e nacqui io.

 

-         Io e Zach – cominciò Evangeline mentre entrava dalla porta – ci siamo conosciuti prima di allora – e a qualcuno parve di udire una nota di malinconia nella sua voce – lui era un mago potente, riuscì a sconfiggermi. Entrai nella sua squadra, non ricordo neppure perché, eravamo un gruppo affiatato, ci capivamo alla perfezione.

 

-         Quando mio padre lasciò la sezione speciale – continuò Ransie – mia madre stava già molto male, mise al mondo mio fratello e fu un miracolo se sopravvisse ancora qualche anno.

Quasi tutti annuirono conoscendo un pezzo di quella storia dolorosa.

 

-         A differenza di mio fratello – precisò Rowena prendendo la parola – io sono una maganò – e l’attenzione si spostò verso di lei

-         Questo non è proprio esatto – aggiunse Silente lisciandosi la lunga barba bianca – tu possiedi la “vista”

-         Già, la “vista” magica, ma non quella fisica – rispose risentita lei

-         Ognuno ha i suoi doni – terminò Albus Silente – ma forse è il caso che tu racconti a tutti questi volenterosi ragazzi – e strizzò l’occhio ai suoi studenti e poi anche ai due Landor piazzati sul divanetto – che cos’è davvero la VISTA.

-         Pensi che siano pronti? – incominciò lei – dopotutto è un segreto che è rimasto nella mia famiglia da più di quattro generazioni e forse neppure mio fratello conosce

-         Credo che siano pronti per sapere. – ammise il mago – e chissà che forse, tutti insieme, non riusciamo a scoprire tutti i misteri che vi legano.

Rowena annuì e si raddrizzò sullo schienale.

-         Quella che sto per raccontarvi – precisò – è una storia antica e pericolosa che si sarebbe dovuta dimenticare molto prima della mia nascita. Il destino ha voluto che così non fosse, spero solo che sia stato per far del bene ad altri.

Tutti annuirono, ma intanto lei non poteva vederli.

-         Questa storia – ripeté – inizia il 31 dicembre 1927.

 

*          *          *

 

Spazio Autrice: lo confesso, in questo cappy mi sono lasciata un po’ rendere la mano e ci ho infilato una mezza scenetta buffa nata da una discussione tra me e mio cugino che abbiamo avuto qualche anno fa e che non era neppure tanto diversa da questa…

Allora… finalmente qualche chiarimento su Temperance Black e sulla sua incasinatissima famiglia, prima o poi vedrò di postare un albero genealogico perbene, in modo che non dobbiate andare a spremervi le meningi su chi è parente di che cosa, anche perché l’albero a cui mi sono ispirata io è quello di Wikipedia e quindi abbastanza pieno di gente, se volete darci un’occhiata, bastanza cercare “famiglia black” sulla home dell’enciclopedia.

Bene, alla fine s’è scoperto che Ransie non ha perso il bambino, né è cieca, solo che… c’è tutta un’altra storia da scoprire, come diceva Agata Christie.

A questo punto penso che voi stessi non siate nelle condizioni migliori delle mie, soprattutto perché bisogna dipanare per bene la matassa del titolo, Yarn, per la precisione, è il filato, il gomitolo, e quindi mi sembrava una metafora carina per indicare tutta la serie di nodi, o meglio, di grovigli, che sono venuti a mezzo in questo nuovo post.

Bene, ormai siamo al 22° capitolo, quasi non ci credo, e dire che quando ero una semplice lettrice mi domandavo come si facesse a fare una fic così lunga, bene, adesso lo so.

Grazie a tutti quelli che recensiscono, ciao!

 

chibi_elyon: mi fa piacere che tutto il mio tergiversare sulla vicenda non abbia minato la tua salute, non avrei voluto perdere una lettrice in una maniera così barbara…

Per la minaccia, beh, strano ma vero ma non può che farmi piacere sapere che avrò sempre almeno una recensitrice ^^

Sono felice che tutta l’analisi dei sentimenti che ho fatto inconsciamente farei a quei due ti sia piaciuta, le parti psicologiche sono molto belle da scrivere, anche se la tentazione di attingere a piene mani dalle mie sensazioni è forte e non devo lasciarmi andare troppo…

Beh, ti ringrazio di non venire a frustarmi, anche perché ci penserà domani la mia prof di mate che mi ha già programmato una bella interrogazione per vedere “come me la cavo con” e non cito volgarmente i diecimila e uno argomenti che sono certa mi chiedera

Ok, adesso ti saluto, spero che ti piaccia il capitolo, un bacione!

Nyssa

 

PiccolaSerpe: mi fa molto piacere che sia così tanto tempo che tu segui la mia storia e sono anche molto felice che tu abbia lasciato un commento, spero che continuerai!

Sono felice che con l’andare del tempo qualcuno si decida a dirmi che cosa ne pensi, la mia natura eternamente curiosa non può che trarne giovamento e anche la mia ficcy.

Molto bene, bando alle ciance e comincio subito con il ringraziarti per avermi detto che “ti è tornata la voglia di innamorarti”, è una cosa che fa moltissimo piacere sentire, quindi grazie per questo.

Sono felicissima anche che gli ultimi due capitoli siano stati i migliori, me molto orgogliosa, grazie tantissimo!

Spero che a questo punto tu continui a leggere e mi auguro che prima della fine della storia mi lascerai qualche altro commento… ciao e un bacio! Nyssa

 

Luana1985: sono molto d’accordo sul dire che l’Hermione dei libri si sia persa nei film, io personalmente ero molto affezionata al personaggio creato dalla Rowling perché mi somigliava in tante cose e all’inizio dei film era così, poi però l’hanno fatta diventare una modella quella povera ragazza, e che è? A conti fatti, a Emma Watson ci assomiglio ancora meno che a Daphne… per carità, bellissima ragazza, ma non è un po’ troppo bella? Se quella è l’Hermione insignificante e mettesse piede a scuola, metà della popolazione maschile avrebbe un infarto! Vabbè, mi lascio un po’ trasportare, ma sapere che non ero l’unica a pensarla così mi ha fatto piacere, anche se niente può uguagliare sapere di aver riprodotto qualcosa di simile all’originale, me molto felice *_*

Ahahaha, non credo che tu sia l’unica che vuole DRACO, penso che ci sia la coda…

Ciao e a presto! Nyssa

 

Lisanna Baston: non credevo di aver creato un capolavoro simile da lasciare senza parole, wow, grazie mille davvero! Ovviamente però il complimento più bello che mi hai fatto a dire che ti ha commossa perché mi sono commossa anche io scrivendolo e sono felice che le emozioni che volevo trasmettere siano arrivate anche a chi legge ^^

In questo capitolo, come, forse, un po’ nei prossimi, il rapporto tra quei due passa leggermente in secondo piano perché spunta una nuova vicenda da delucidare, spero che ti piacciano comunque! Un bacio! Nyssa

 

Liuzza: ciao e benvenuta! Sono molto contenta che la mia fic ti sia piaciuta tanto da leggere tutti insieme gli ultimi cappy e sono felice anche che ti abbia appassionata tanto da lasciare un commento, grazie! Questo capitolo della dichiarazione è stato un vero colpo di testa, sono felice in ogni modo che sia piaciuto, spero che sia lo stesso anche con questo nuovo! Aspetto di sapere che cosa ne pensi, ciao e un bacio! Nyssa

 

Diddola: personalmente, io non riterrei una malata solo perché vivi leggendo, e io allora? Mica posso darmi della malata da sola, no no (non mi do della malata solo per puro e semplice orgoglio, quindi forse quella da ricovero urgente sono proprio io…), i libri sono un’invenzione speciale, meravigliosa, è bello leggerli, l’importante è non confondere troppo la realtà e la storia raccontata, sennò poi si cominciano a vedere elefanti che volano ecc, anche se temo che con le nuovo leggi della fisica li vedremo molto presto ^^’’’

Anche io adoro quella canzone (e sennò perché ce l’avresti messa? ndTutti).

Spero che ti piaccia anche questo ventiduesimo capitolo, ciao e a presto! Nyssa

 

potterina_88_: eh già, il momento era giunto e quel che doveva succedere è successo, anche se forse ho infranto qualche aspettativa con quel capitolo di dichiarazione, magari immaginavate qualcosa di diverso da quello che poi ho raccontato.

Ahahah, veramente non l’ho detto, ho lasciato a frase in sospeso dicendo solo che era scomparso, quindi poteva essere qualunque cosa, adesso in questo 22° cappy ho spiegato di che si trattava, ma non avendolo detto, non preoccuparti, volevo lasciare un po’ di suspance, anche se per questo ho rischiato la vita XD

Bene, spero che ti sia piaciuto anche questo cappy, ciao e a aspetto di sapere che cosa ne dici! Un bacione! Nyssa

 

Shavanna: penso che se IO uscissi con Malfoy mi dovrebbero ricoverare d’urgenza alla neuro, batterei di sicuro quella poveretta di Herm in quanto a paranoie, ma si sa, Draco Malfoy è sempre lui, quindi…

Beh, per questa volta ho salvato la pelle, se mi ammazzate però non posso più andare avanti con gli aggiornamento :P vabbè, mi fa piacere sapere che le mie emozioni di autrice siano perfettamente passate anche a voi che leggete, sono molto soddisfatta e se non fosse che ho diecimila pasticci in piedi oltre alla storia, la pianterei quasi lì, ma voglio finirla, pian pianino ce la farò! Grazie di recensire tutte le volte! Tvb, Nyssa

 

 

 

 

 

 

   
 
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