Premessa: finalmente nello scorso capitolo, è
successo qualcosa. Fiuuuu, meno male, sono contenta
anche io di essermi levata quel peso, adesso so cosa scrivere quando vorrò fare
una scenetta pseudo romantica.
Da
questo in poi… ehehe, beh, vi lascio alla lettura,
forse è meglio se ne parliamo dopo…
Smile
Nyssa
* * *
…ed
era scomparso…
Un
istante e quello dopo di lui non rimaneva che il mantello fradicio sul
pavimento.
Hermione
guardò sconcertata quella scena: le aveva detto di volerle rivelare il suo segreto,
ma quale era?
Per
l’invisibilità c’erano incantesimi e pozioni a bizzeffe, di che si trattava?
Si
avvicinò furtiva al pastrano ora a terra che sgocciolava sull’antico parquet e
vide che qualcosa si muoveva.
Rapida,
prese tra le braccia il paltò nero e solo allora scoprì tra le pieghe qualcosa
che mai e poi mai avrebbe immaginato: un gatto.
Per
tutte le cavallette! Draco malfoy era un animagus!
Scostò
ancora e lo vide, mentre teneva in braccio il tutto, un gatto bianco dall’aria
aristocratica che si grattava un orecchio scuotendo la testa e osservandola con
due profondi occhi grigi.
Sorrise
alla bestiola mentre appoggiava davanti al camino il soprabito e lo accarezzò
sulla testa come faceva con Grattastinchi, c’era
davvero da ridere!
L’istante
successivo Malfoy ritornò a forma umana e si scompigliò i capelli
-
E così sei un animagus – commentò lei sorridendo
-
Già e sono
pure allergico ai gatti
Beh,
a quel punto trattenere una risata era impossibile… Draco Malfoy diventava un
gatto ed era allergico a se stesso, roba da riderci dietro un mese e forse di
più.
Per
confermare la cosa, il biondo starnutì e storse il naso di famiglia al
percepire ancora qualche pelo bianco dei suoi.
-
Beh, a questo
punto sei pronto per fare la conoscenza di Grattastinchi…
- disse lei continuando a ridere mentre lui la guardava storto, ma non ce la
faceva proprio a trattenersi
-
Se ti
riferisci a quel sacco di pulci del colore dei capelli di Weasel,
lo conosco già, grazie
-
E dire che vi
avrei visti così bene insieme – sorrise lei cercando per la sua stanza il gatto
-
Tanto per
inciso, Granger, sono un maschio anche quando mi trasformo – precisò lui
levando gli ultimi pelucchi dalla giacca e
scaldandosi di fronte al camino
-
…e io che
credevo che ti saresti trasformato in un furetto – ammise lei asciugandosi le
lacrime che le erano venute per il troppo ridere
-
Spiritosa –
brontolò lui gettando altra legna tra le fiamme
-
Beh, confesso
che non so proprio se prendere questa notizia bene o male… da una parte tutti
gli animagus sono registrati e tu non lo sei – ammise
– ma dall’altra mi sono fatta tanto di quel ridere che… - e ricominciò a
ridacchiare
-
A parte Rita Skeeter e mio padre e…
-
Tuo padre? –
chiese sorpresa
-
Tutti i Malfoy
diventano animagus piuttosto presto, ma è una cosa
che non mi piace…
-
Fammi
indovinare, in cosa si trasforma Lucius… un serpente?
-
Azzeccato, per
la precisione in un cobra albino e non nego che sia parecchio velenoso
-
Chissà perché
ma la cosa non mi sorprende
-
Anche mia
madre è un animagus
-
Sul serio?
-
Sì, come le
sue sorelle
-
Anche Bellatrix e Andromeda?
-
Non te
l’avevano detto? – lei scosse la testa – mia madre diventa una mangusta, tanto
per restare in argomento, Bellatrix è un corvo e Andromeda un germano reale…
-
Come mai
nessuno lo sa?
-
Lo tengono
segreto, ma la maggior parte delle famiglie purosangue è in grado di diventare animagus, a parte qualcuno, certo.
Hermione
gli tolse l’ennesimo filo bianco dal nero del vestito.
Qualcuno
bussò alla porta
-
Herm, ci sei?
Domandò
la voce di Harry mentre bussava tre volte come suo solito; lo sguardo allarmato
della mora vagò per la stanza disseminata della presenza del biondo.
Aprì
l’anta dell’armadio con l’intenzione di chiudercelo dentro quando si ricordò di
aver stipato il piano basso del guardaroba di alcuni volumi presi in prestito e
di quelli che i suoi genitori le avevano inviato per Natale, di conseguenza non
c’era posto: vi infilò in malo modo il mantello ancora un po’ bagnato e
controllò nuovamente lo stato della stanza
-
Arrivo,
aspetta che mi vesto – disse all’indirizzo di Harry – svelto, trasformati! –
disse poi rivolta al biondo
-
Ehi, guarda
che non me ne importa niente se Potty mi vede qui! –
si arrabbiò lui
-
Ma a me sì,
quindi o ti trasformi o ti caccio dalla finestra
Sbuffando
sonoramente, lo Slytherin si concentrò e si
ritrasformò in un gattino sistemandosi sul letto sfatto di lei.
Annusò
il cuscino che odorava di borotalco e del profumo dei suoi capelli e… di
lacrime.
Doveva
aver pianto tutto il pomeriggio, quella stupida, tutto perché era innamorata di
lui…
Aveva
ragione lei quando diceva che tra tutti gli idioti era andata a prendere il
peggiore di tutti.
Nel
frattempo l’oggetto dei suoi pensieri stava raccogliendo la bacchetta,
cancellando le ultime tracce e sbloccando silenziosamente la serratura della
porta.
-
Vieni! – disse
poi sistemandosi e cercando di coprire il gatto
Harry
entrò guardandosi attorno
-
Come mai avevi
chiuso la porta? – domandò studiando l’ambiente caldo e tranquillo
-
Ehm, ieri sera
Finnigan è entrato mentre dormivo che era ubriaco e
mi ha fatto trovare uno spavento…
Balla
inventata sul momento facilmente interpretabile per la verità visto che Seamus era parecchio incline all’alcool e, senza dubbio,
quella sera non si era risparmiato una bella bevuta
-
Sta giusto in
sala comune a tossire come una seppia e a vomitare tutto quel che ha mangiato
da Natale ad oggi – annunciò Harry – ma non sei uscita oggi? – lei scosse la
testa
-
Ho dormito
fino a tardi e poi ho studiato fino a un’ora fa, mi sono completamente
dimenticata di sbloccare la porta
Il
moro annuì mentre adocchiava due o tre macchioline d’acqua sul pavimento che
portavano dal caminetto all’armadio.
Si
sistemò sulla poltrona dove si sedeva di consueto, ma neppure il tempo di
appoggiarvisi che notò il gatto nascosto dietro di lei
-
E quella
bestia? – domandò indicando l’animaletto bianco che lo squadrò truce
Si
alzò e andò vicino al letto dove era seduta Hermione
-
Ah, era
assieme a Grattastinchi, deve essere la sua
“fidanzata” – sparò sul momento, Harry la guardò scettico
-
Herm, io te lo voglio dire, ma questo mi sembra
più un maschio…
La
Caposcuola finse di rimanere interdetta senza scoppiare a ridere al ricordo
della battuta che aveva fatto il biondo
-
Controlliamo –
propose Harry, ma Malfoy, per niente incline a farsi esaminare dallo Sfregiato
in persona, neppure fosse stato una bella donna, cominciò a digrignare i denti
e sfoderare gli artigli
-
Da come soffia
– annunciò il bambino sopravvissuto – potrebbe essere l’animaletto di Malferret
Hermione
rise e finse di rabbonire il gatto che, scagliando l’ennesima occhiataccia al grifondoro, si era messo a fingere di leccarsi il pelo,
peccato solo che la sua allergia gli stesse provocando starnuti per niente
adatti
-
E adesso che
cos’ha? – chiese ancora quell’impiccione di Potter
-
Avrà mangiato
una palla di pelo – propose la mora facendogli un grattino dietro l’orecchio
che Draco apprezzò
Tanto
per peggiorare la scena, Grattastinchi comparve da
dietro il comò e studiò l’altro abitante animale, andando ad annusarlo.
Malfoy
decise che, tornato normale, avrebbe schiantato quella bestiaccia pulciosa.
-
Non vedo l’ora
che abbia i gattini – aggiunse Hermione cercando di smorzare la situazione
beccandosi un’occhiata risentita da Malfoy-gatto e da
Harry
-
Sarà ma io
dico che è un maschio
-
Ma no, aspetta
i gattini! – aggiunse col tono più smielato possibile
Già
che c’era, per complicare ulteriormente la scena, Draco si stiracchiò andando
ad appoggiarsi sul grembo di lei e lanciando occhiate superiorità al suo rivale
di sempre dall’alto delle braccia della Caposcuola
-
Questo gatto
non mi piace per niente – ammise Harry
-
Oh, andiamo,
mi sembri Ron quando Grattastinchi
ha provato a mangiare Crosta
-
Se l’avesse
fatto non sarebbe stato male – e gli altri due annuirono convinti
-
A proposito,
che fine ha fatto Ronald?
-
Ho dato
un’occhiata alla stanza delle necessità, credo che sia lì dentro assieme alla Parkinson – Malfoy-gatto ghignò –
certo che quella ragazza ha qualche tara mentale… prima va col biondastro, poi
diventa amica di Lavanda, fanno comunella e poi si dissocia, le ruba il
ragazzo, la umilia al ballo e se ne va con Ron… io
proprio non la capisco
La
compagna si limitò ad alzare le spalle condividendo completamente il suo punto
di vista.
-
E Daphne e
Neville? – chiese lei
-
Ieri sera dopo
il ballo se ne sono stati tutta la notte davanti al fuoco, due gran signori –
altro ghigno da parte del sempre meno convincente gatto – non li hai visti
quando sei tornata? – domandò a tradimento il bambino sopravvissuto
Hermione
arrossì ricordando che, quella notte, non è che avesse messo tanto piede nella
sua stanza, non era neppure tornata al grifondoro!
Ovviamente,
dire a Harry di aver trascorso una notte passionale tra le braccia del furetto
era completamente fuori discussione, sperava solo che Potter, col suo solito
sesto senso, non lo scoprisse da solo prima dei suoi tempi biblici (molto
probabile, soprattutto se glielo avesse detto Malfoy stesso).
-
No, ero mezza
addormentata e ho dovuto mettere a posto un paio di pasticci al Corvonero e Colin che se non si
calma lo citano per violazione della privacy
-
Quel bambino è
un problema… povera Herm, ti hanno fatto lavorare
perfino a Capodanno…
E
le mise una mano sulla testa accarezzandogliela mentre lei arrossiva e il gatto
minacciava piani omicidi
-
E te e Ginny? – indagò lei sollevando le sopracciglia
Herry la guardò: era il caso di dirle che lui e Ginevra avevano
passato la notte in camera sua e, di conseguenza, sapeva perfettamente che non
era tornata?
Bel
dilemma… la parola d’ordine, comunque, era tergiversare all’infinito: se lei
non voleva parlarne lui non l’avrebbe forzata.
-
Tutto a posto…
ieri sera era fantastica! – esclamò con enfasi lanciandosi in una minuziosa
descrizione dell’abito della rossa che, per altro, aveva tenuto assai poco
indosso
Hermione
annuì e ascoltò la completa descrizione del vestiario della sua migliore amica.
Quando
ebbe terminato, Harry si alzò e la salutò, richiudendosi la porta alle spalle.
Hermione
tirò un sospiro di sollievo sentendo scattare la serratura e si affrettò a
sigillarla di nuovo mentre Draco, tra uno starnuto e l’altro, era ora seduto a
gambe larghe sul suo letto con tanto di camicia sbottonata e capelli sugli
occhi.
Più
preoccupata per i suoi libri che per l’abbigliamento succinto di Malferret in posa provocante sul suo letto, si affrettò ad
andare a togliere il mantello prima che l’acqua di cui era ancora impregnato
rovinasse irrimediabilmente i suoi volumi babbani.
-
Ti preoccupi
più per quei maledetti libri che per me – brontolò il biondo mentre si toglieva
nuovi peli bianchi d’in dosso.
Hermione
non rispose, ma gli rivolse un caldo sorriso mentre rimetteva il mantello
davanti al fuoco e controllava l’integrità dei suoi averi.
E
Draco pensò che se non avesse potuto averla vicino almeno un istante nella sua
giornata, ne sarebbe morto.
-
Senti un po’,
Granger – cominciò lui con avventatezza – ma a questo punto io e te stiamo
insieme?
Hermione
si voltò verso di lui e lo squadrò interrogativamente, ma dentro di lei seppe
che doveva stare attenta a quel che avrebbe detto perché il suo cuore
necessitava di una risposta, presto, subito!
-
Tu che dici? –
domandò con apprensione cercando di non lasciar trasparire le sue vere
emozioni, Draco, comunque, se ne accorse ugualmente e un po’ se ne sentì felice
per essere così importante per lei
-
Dico che non
ho mai accettato di stare assieme ad una persona solo perché ci ho passato la
notte assieme… - il cuore di Hermione perso un colpo mentre i suoi occhi erano
ormai prossimi alle lacrime: era stato brutale – ma… credo che tra noi ci sia
qualcosa di più che una notte insieme – aggiunse – probabilmente non sarebbe
successo se non ci fosse stato niente…
Gli
occhi dorati di lei brillarono quando lui pronunciò le parole “credo che tra
noi ci sia qualcosa di più che una notte insieme” e se ne sentì fiera, c’era
dell’altro, molto altro, l’avevano ammesso entrambi.
-
Quindi forse
per una volta posso fare un’eccezione – ammise il biondo allungandosi sul suo
letto
-
Dunque devo
considerarmi la tua ragazza? – chiese circospetta lei notando il sorriso che
aleggiava sulle labbra di lui
-
Devi, Granger?
– chiese – no, non “devi”, ma “vuoi”…
Hermione
gli sorrise e gli lanciò le braccia al collo mentre lui cercava di dominarsi.
Le
aveva detto che c’era dell’altro tra di loro ed era vero, quindi non era il
caso di lasciarle intendere che, invece, volesse solo una storia di sesso.
Anche
perché lei sarebbe scappata a gambe levate.
-
Draco – disse
piano la mora mentre lui le accarezzava la schiena stando ancora abbracciati –
sei proprio sicuro di voler stare con me?
Dopotutto
glielo doveva, quando avevano fatto l’amore, lui le aveva dato la possibilità
di andarsene, di smettere, se avesse voluto, non desiderava che lui le facesse
quella proposta così impegnativa e non avesse via di fuga, un po’ quel discorso
lei l’aveva indotto, era giusto farlo scappare se avesse voluto.
-
Granger… -
disse lui prima che le dita di lei si posassero sulla bocca e la chiudessero
-
Hermione –
disse piano la mora
-
Hermione… -
ricominciò il biondo – mettila così, se non avessi voluto stare con te, non
sarei neppure venuto a letto con te… c’è pieno di ragazze che avrebbero potuto
starsene lì, che credi? Però tu sei speciale e per te ho fatto una follia,
lasciamela fare fino in fondo, non è da me andare a letto con Hermione Granger,
desiderare che non scappi, andarla a cercare col tempo che è, dirle quel che ho
detto, - e arrossì un poco – e poi chiederle di diventare la mia ragazza.
Lei
sorrise
-
Te lo dovevo –
ammise – tu mi avrei fatta scappare se avessi voluto, dovevo farlo anche io…
-
Sei troppo
altruista – bofonchiò lui sedendosi sul letto con lei in braccio
-
Ma una condizione
devo metterla – disse poco dopo lei – non sono una “puttana” – lui la studiò
alzando un sopracciglio
-
Tu una
puttana? Credevo che fosse un dato di fatto – constatò
-
Non scherzare!
-
Lo so che
intendi, ma che credi – sbuffò il Principe delle Serpi – non preoccuparti, non
ti assillerò troppo con quella storia
-
…forse anche
te sei troppo altruista – ammise la ragazza e lui sorrise prima di baciarla
* * *
Erano
le dieci del mattino ed era il 2 gennaio dell’anno nuovo.
La
scuola era ancora silenziosa e solitaria e a quell’ora del mattino la maggior
parte degli studenti si trovava ancora fagocitata dalle calde coperte dei loro
letti sognando una nuova festa dell’eclissi.
Il
tavolo sotto la finestra della biblioteca era occupato da una pila di
voluminosi tomi vetusti in precario equilibrio che circondavano una lunga
pergamena scritta fitta di nero.
La
bibliotecaria, madama Pince, abbassò gli occhiali e guardò il tavolo ingombro,
l’unico occupato. Sorrise e tornò a dedicarsi all’elenco dei prestiti che non
tornava mai.
Hermione
Granger stava tra gli alti scaffali del reparto biografie alla ricerca di
qualche informazione sull’”Evangelista Oscura”, aveva deciso di dedicarsi a
quell’operazione di prima mattina in modo da non avere curiosi e rompiscatole
attorno, anche se era poco probabile che qualche coraggioso studente si
avventurasse fino nel regno dei libri.
Appollaiata
sulla scala che le dava accesso ai ripiani dal settimo in poi, stava
consultando un vecchio tomo, prese la bacchetta e lo spedì al tavolo mentre si
occupava del suo vicino.
Le
informazioni su Evangeline erano curiosamente poche e
frammentate nonostante fosse stato un personaggio assai potente e famoso.
Cercò
invano anche qualcosa su Zachariah Black e sulla
famiglia in genere e altre informazioni, per finire, si dedicò al libro
“Oggetti di Hogwarts”; Draco le aveva detto che il
medaglione che Temperance Black portava al collo gli
ricordava qualcosa, ma al momento non riusciva a rammentare di che si
trattasse, così, tra una ricerca e l’altra, aveva deciso di dedicarsi anche a
quella.
Scivolando
giù dai pioli con l’ultimo libro in mano, passò davanti al banco del prestito,
dove la bibliotecaria le lanciò un’occhiata orgogliosa e proseguì verso il
tavolo.
Si
sedette sulla sedia e rilesse quello che aveva già trovato circa
Evangeline Anastasia Kitty McDowell, conosciuta anche con i nomi di
“Evangelista Oscura”, “Doll Master” e
“Marionettista”;
Sconosciuta la data della
nascita, ma si presume, stando a sue stesse indicazioni, risalente a circa 1500
anni fa, quindi intorno all’anno 1000, tempo in cui imperversava la caccia alle
streghe.
La sua crescita fisica è stata
bloccata all’età di 15-16 anni e la sua trasformazione in un essere umano
adulto assorbe notevole energia, la sua forza è comunque concentrata nel suo
stadio primo che pochi hanno visto.
Si sa che è stata morsa da un
vampiro di stirpe quando era molto giovane e, quindi, è diventata anch’essa
vampira di stirpe.
Caratteristiche dei vampiri
di stirpe:
-
Immortalità: a differenza degli altri
vampiri comuni, i vampiri di stirpe non possono esse uccisi attraverso
l’utilizzo di croci, che non hanno effetto su di loro, lo stesso vale per aglio
e altre credenze popolari che, in genere, sortiscono effetti solo sui
mezzi-vampiri (nati dall’unione tra un vampiro non di stirpe e un umano).
-
Poteri magici molto sviluppati (nel suo
caso, si presume anche che fosse una maga, quindi è da prendere in
considerazione anche l’ipotesi che i poteri di un vampiro di stirpe si siano
sommati ai suoi).
-
Capacità di risorgere: se gravemente feriti,
in maniera anche mortale, sono in grado di curare all’istante le loro ferite o
di risorgere (utilizzo scorretto del termine visto che non possono morire).
Questo porta ad una liberazione della furia distruttrice del vampiro stesso e
ad un odio accanito contro chi l’ha ferito.
-
Capacità di generare altri vampiri: i
vampiri di stirpe sono in larga misura sterili, devono quindi ricorrere altri
mezzi per continuare la loro casata, alla quale sono molto legati.
Il
loro morso può essere mortale.
v
Se il morso avviene durante una notte di
luna piena e il vampiro si trova alla sua forma prima, allora si genererà un
nuovo vampiro di stirpe con tutte le caratteristiche di cui sopra.
v
Nel caso in cui il morso avvenga in una notte
senza luna piena o nel caso in cui il vampiro si trovi al suo stato di
metamorfosi, allora si genererà un vampiro, ma non di stirpe (Cfr. Vampiri non di stirpe).
v
Nel caso in cui in cielo non ci sia la luna,
non si può prevedere l’esito che potrebbe generare un vampiro di stirpe, un
vampiro semplice, lasciare l’essere umano o il mago intatto oppure ancora
creare quella che si chiama Metamorfosi Temporale, ovvero l’essere umano si
trasforma in vampiro solo nelle notti di luna piena (Cfr.
processo di trasformazione dei lupi mannari), in quest’ultimo caso, la parte
dominante dell’essere umano avrà il sopravvento, perciò le caratteristiche dei
vampiri emergeranno solo in quella specifica notte, per altro, l’essere umano è
mortale, fertile e non genererà altri vampiri.
Note
specifiche: nel caso in cui un vampiro morda una donna
in stato interessante, ci sono alte probabilità che il figlio di questa sia un
essere umano soggetto a Metamorfosi Temporale.
Storia
dell’Evangelista Oscura: la sua presenza è riscontrata in molti
documenti dell’epoca dall’anno
Si è a conoscenza di un
notevole numero di processi per stregoneria istituiti dalla Santa Inquisizione
e da altre forme di repressione della magia maligna.
Le sue apparizioni più
importanti sono ricordate intorno all’anno 1325,
1700, intorno al 1960, quest’ultima è stata combattuta dal’Auror
Zachariah Black.
Dopo di allora, non si hanno
sue notizie
Nota: è
entrata nella squadra creata da Zachariah Black di
grandi maghi e streghe contro i mangiamorte, era
composta da:
Zachariah
Black (a capo di una sezione speciale)
Remus Lupin (stato insegnante di Difesa contro le arti oscure)
Sirius
Black (al tempo rinchiuso nella prigione di Azkaban
per l’assassinio dei coniugi Potter)
Altri personaggi non
specificati
(Note tratte dal racconto di Evangeline stessa)
Beh,
non si poteva certo dire che le informazioni fossero esaurienti, visto e
considerato che la maggior parte del lavoro riguardava la ricerca sui vampiri
di stirpe…
-
Ehilà, ciao! –
esclamò una voce femminile facendola sobbalzare
Tenendosi
una mano al petto e sentendo sotto la stoffa il martellare del cuore, alzò gli
occhi sul suo interlocutore, o meglio, sulla sua interlocutrice.
Monica
Zabini Landor era seduta di
fronte a lei e la guardava stupita e sorridente.
Come
aveva fatto?
Era
riuscita ad avvicinarsi senza che se ne accorgesse!
-
Ciao, scusa ma
non ti avevo visto, ero soprappensiero…
Ammise
restituendole il sorriso
-
Lo vedo…
sempre alla ricerca di quel Black? – chiese adocchiando il foglio, la
Caposcuola annuì
Monica
rimase un istante in silenzio mentre la osservava sbattendo gli occhi come
sorpresa
-
Qualcosa non
va? – le domandò Hermione ripiegando il rotolo e spostando la penna rossa e oro
che le aveva regalato Malfoy
-
C’è qualcosa
di strano in te – disse persa la sorella di Blaise –
è come se fosse cambiato qualcosa dall’ultima volta che ti ho vista…
Hermione
la fissò senza capire
-
Non dirmi che
è quello… - mormorò ancora la mora mentre i suoi occhi blu scintillavano
divertiti – oh mamma, questo non me lo sarei aspettato, non così presto almeno!
La
ragazza la guardò come se le fosse spuntate le antenne
-
Fammi
indovinare – domandò ridendo e avvicinando il volto a quello della riccia – sei
stata a letto con Malfoy… - sussurrò piano
Il
viso della grifondoro si tinse di varie gradazioni di
colore dal rosso vermiglio al viola prugna mentre tornava a sedersi sconvolta.
Lanciò
uno sguardo preoccupato all’altra che, a giudicare dalla sua reazione, doveva
aver perfettamente capito di aver fatto bingo.
-
E’… così…
evidente – balbettò cercando di frenare il fremito del labbro e di riportare il
battito cardiaco ad un ritmo stabile
Monica
si limitò a ridere
-
Draco aveva
ragione quando ha detto che sono arrivata vergine al matrimonio, è una cosa che
una come me nota… - ammise allungando le gambe fasciate in un paio di pantaloni
attillati a loro volta infilati dentro un paio di stivali
-
E… gli altri?
– domandò preoccupata che qualcun altro potesse accorgersi di quel segreto
-
Non l’avete
detto in giro, vero? – Hermione annuì – lo capisco, anche io e Ax avevamo gli stessi problemi al tempo…
-
Dobbiamo
ancora mettere a posto le idee – spiegò lei – credo che nessuno di noi due
abbia mai pensato all’eventualità di…– Monica annuì
-
Effettivamente
avete già creato sufficiente scompiglio al ballo presentandovi insieme –
constatò la maggiore delle gemelle – credo anche io che abbiate bisogno di
tenere un po’ di intimità – Hermione arrossì e annuì mentre l’altra le
sorrideva – sono molto contenta, siete andati contro il bel pensiero e ve ne
siete strafregati… e tu sei stata coraggiosa, non si
sa mai se darsi o no a Draco Malfoy, potresti sempre essere una delle tante
-
È quel che
temo – ammise la Caposcuola
-
Ma glielo
leggo in faccia che questa volta non è così… sai, quando era bambino Draco
veniva spesso a giocare da noi, si fermava a lungo perché suo padre non voleva
avere un bambino rompiscatole tra i piedi. Lo conosco come se fosse un altro
della famiglia e per me qualunque segreto ce l’ha scritto in faccia…
-
Credo che sia
lo stesso anche per Blaise – Monica annuì
-
Blaise gli è molto legato, credo che anche prima
di me, sia stato quello che ha capito più di tutti quanto era solo, ma più di
tanto non può fare un amico, ci sono voluti diciotto anni e una ragazza come te
a rimetterlo un po’ in riga… beata pazienza, mi sento vecchia!
La
grifondoro sorrise
-
Che altro cerchi
oltre ai Black? – domandò ancora l’ex serpeverde
adocchiano la parola “vampiro”
-
Vampiri –
rispose la mora
-
Se ti serve
qualche informazione, chiedi pure ad Ax, ne sa
parecchio di queste cose e ha senz’altro studiato più di me – aggiunse tirando biricchinamente fuori la lingua
-
Credevo che
partiste – confidò la Granger
-
Naaa, lasciamo che Riri
e Charlie vadano a farsi fare una bella paternale da
mamma Molly e poi li portiamo in qualche posto in
viaggio di nozze, non permetterò certo a quel Pel-di-Carota
di portarla in quel postaccio di Romania col freddo che c’è d’inverno!
-
E voi?
-
Rimaniamo
ancora un po’, poi quando iniziano le lezioni leviamo le tende, brutti ricordi
– ammise sempre con aria scherzosa – credo di essere stata la studentessa più
dispettosa della storia della scuola, Ax ha ragione
quando dice che sono una teppista
-
Avete l’anima
degli avventurieri – specificò la riccia
-
Già, alla fine
siamo riusciti a trovarci – confermò – dai, vieni che vado a rompere un po’ le
scatole a mio marito, mi diverto sempre un sacco…
Hermione
lasciò i libri all’impiegata in modo che facesse il prestito e prendendo con sé
solo il necessario, s’incamminò assieme alla bella sorella di Blaise lungo i corridoi della millenaria Hogwarts.
* * *
-
E’ sempre
bello tornare a scuola dopo così tanto tempo – confermò Monica mentre si
dirigevano verso il loro alloggio al primo piano ed Hermione pensò di nuovo chi
abitasse alla Torre Nord, per caso Ransie? – però si
vive dall’altra parte, per una volta, niente compiti e altre incombenze, niente
professori che ti fanno la predica e la Cooman che
viene a dirmi che come veggente non valgo una fava – continuò ancora la Zabini
-
E’ la sua
battuta standard – ammise tristemente la grifoncina –
lo diceva sempre anche a me prima che abbandonassi le sue lezioni
-
Credo che tu
abbia fatto bene, è una materia inutile – e l’altra confermò – coraggio –
aggiunse poi – ragguagliami un po’ sui progressi delle vostre ricerche
-
Non c’è molto
– scosse tristemente il capo – abbiamo scoperto che questo Zachariah
è un Auror ed è il figlio illegittimo di Orion Black e di una babbana che
si chiama Lachesi
-
Curioso,
proprio Orion con le sue fissazioni per i babbani – studiò pensierosa la moglie di Axel
-
È quello che
pensano tutti
-
È sposato? Ha
figli?
-
Sì, aveva una
moglie che è morta a gennaio, si chiamava Bryanna Simmons – e Monica si fermò per il corridoio studiando la
ragazza che nel frattempo le raccontava – si sa che ha anche due figli, uno
l’hai conosciuto, è Seraphin, è l’altra è sua sorella
maggiore, Ransie
-
Ransie Black? – chiese stupita Monica – Temperance Black DeLaci?
-
La conosci? –
domandò incredula l’altra
-
Certo che sì!
Eravamo a scuola insieme, ha la mia età ed era la mia migliore amica! Stava a Corvonero, mi ricordo perfettamente
-
E che ne è
stato di lei? – chiese ancora incalzante
-
Lei… -
cominciò Monica sbuffando per levarsi i capelli neri dagli occhi – lei… lei è
lì!
Gridò
poi indicando in fondo al corridoio una figura vestita di bianco e con lunghi
capelli neri sciolti sulla schiena
-
Ransie! – gridò quasi correndo dalla sua amica di
un tempo
-
Moni? – domandò circospetta la tizia voltando la
testa verso la provenienza della voce e guardando
Inseguendo
la figlia di Indiana Jones alla riscossa, Hermione la
raggiunse mentre teneva le mani di Ransie.
Respirando
affannosamente, la Caposcuola spostò lo sguardo sulla giovane donna e rimase a
bocca aperta
-
Ma lei non è Temperance Black! – esclamò alla fine mentre la sconosciuta
osservava la figura appena giunta con aria interrogativa
-
Come, lei E’ Ransie Black! Te lo assicuro, eravamo a scuola insieme… -
aggiunse poi stringendole le mani Monica
-
Ma io ho
conosciuto Ransie Black – ribadì Hermione – ed era
cieca! E aveva i capelli marroni! Diceva proprio di chiamarsi Ransie Black, era qui a scuola, ve lo assicuro!
La
sconosciuta dagli occhi azzurri studiò la ragazza
-
Lei è Hermione
Granger -
-
Herm, questa è Temperance
Black e te lo potrei giurare
-
Ma allora chi
è quella che ho incontrato io qualche giorno prima di Capodanno? – si domandò a
voce alta
-
Hai detto che
è cieca e ha i capelli castani? – indagò
-
Sì, certo –
confermò
-
Non vorrei
dire una stupidaggine ma… credo che sia Rowena. –
Monica si lasciò sfuggire un’esclamazione di stupore studiando sconvolta la sua
amica di scuola
-
Rowena è qui a scuola? – chiese ancora la maggiore
delle sorelle Zabini – credevo che vivesse nel mondo babbano – Ransie scosse il capo
senza saper dare una risposta
-
Chi è questa “Rowena”? – chiese sospettosa la Granger
-
Mia zia – fu
lo stringato commento della donna dai capelli neri
Sollevando
gli occhi dorati su di lei, la Gryffindor la studiò,
scettica, era una bella donna e assomigliava in maniera impressionante a Seraphin, effettivamente se si fosse dovuto giocare per
analogia, probabilmente questa sarebbe potuta sembrare quella vera. Lo
sguardo si abbassò finché non si fermò sul ventre rigonfio, teso, come quello
di una donna incinta.
E
Fin aveva detto che sua sorella aspettava un bambino, quindi, a rigor di logica,
questa doveva essere Temperance e l’altra Rowena, ma Rowena chi?
-
Credevo che Zachariah non avesse fratelli o sorelle oltre a Sirius e Regulus – specificò
ancora la mora mentre lo sguardo interrogativo di Ransie
la studiava
-
Conosci mio
padre? – chiese speranzosa
-
No, però
abbiamo fatto qualche ricerca per via di Seraphin
-
Fin è qui a
scuola? – domandò ancora, agitata, l’amica di Monica
-
Sì
-
Sia lodato il
Cielo, meno male che è salvo…
-
Hai un
fratello? – s’informò ancora
-
Già, è nato un
anno dopo che abbiamo terminato gli studi…
-
Per questo non
l’ho riconosciuto
-
Adesso se ne
sta occupando Evangeline – proseguì ancora la ragazza
-
Eva è a
scuola?
-
Sì
-
Allora per la
prima volta dopo tanti mesi posso stare tranquilla – aggiunse la quasi sconosciuta
con un sospiro di sollievo
-
Ma alla fine
chi è Rowena?
-
È una storia
un po’ lunga… - ammise Temperance arrossendo
leggermente – e non credo che questo sia il posto migliore per parlarne
-
Giusto! –
incalzò la voce di Silente che comparve nel corridoio in mezzo alla riunione di
donne – credo che sia giunto il momento che
Annuendo,
Hermione scomparve oltre il colonnato a velocità supersonica, più che mai
curiosa di sapere il prima possibile che diavolo fosse questa storia.
-
E voi, mie
care signore – aggiunse all’indirizzo delle altre due – venite pure con me – e
le scortò verso l’ufficio
* * *
Hermione
volò giù dalle scale e quasi travolse Daphne e Ginny
che erano a chiacchierare per i corridoi
-
Daphne, ho un
favore da chiederti – disse all’indirizzo della bionda – puoi andare a
chiamarmi Malferret? Silente lo vuole nel suo ufficio
Preoccupata,
la bionda annuì scomparendo giù per le scale che conducevano al seminterrato
-
Ginny, mi serve anche Harry
-
È accaduto
qualcosa di grave? – domandò preoccupata la rossa
-
No
-
Hanno per caso
di nuovo combinato qualcosa – Hermione scosse il capo – va bene, volo
E
a sua volta scomparve oltre la rampa che conduceva alla Torre.
* * *
Un
quarto d’ora e molte lamentele dopo, Hermione, Harry e Draco stavano di fronte
alla porta dell’ufficio di Silente in attesa di entrare e conoscere un pezzo
della verità.
Harry
fece un passo avanti e bussò discretamente mentre il biondo prendeva
fugacemente la mano della sua Regina dei Gryffindor e
le faceva coraggio, ovviamente tutto alle spalle di Sfregiato che fece finta di
non notare quel gesto.
La
porta si aprì e li introdusse nello studio del loro rettore, stranamente
sovraffollato.
Il
vecchio mago stava seduto nella sua consueta poltrona con le mani intrecciate
in grembo e dietro di lui, in piedi e preoccupata, era
Sulle
varie poltrone disponibili erano sistemati Axel Landor e la moglie, Temperance
Black e l’”altra” Ransie, quella che avevano
incontrato nel corridoio quella sera di qualche giorno prima.
Guardandosi
furtivamente attorno, i tre non trovarono traccia di Evangeline
-
Dopo
che si furono sistemati, i tre scrutarono nuovamente intorno a loro: i visi dei
due Auror, Monica e Axel,
erano curiosi quanto i loro, quelli di Temperance e
dell’altra tizia che dicevano si chiamasse Rowena, un
po’ preoccupati, anche se la seconda sfoggiava comunque quel sorriso triste che
aveva rivolto ai due studenti quando l’avevano incontrata.
-
Mi dispiace di
avervi creato tanta confusione – ammise sinceramente dispiaciuta la donna dai
capelli marroni – evidentemente ero di nuovo vittima di una delle mie crisi.
-
Lei –
specificò il preside – è Rowena Amariah
Black, la sorella di Zachariah Black
-
Piacere –
aggiunse con un sorriso caldo Rowena
-
Ora, so che
non avete trovato traccia di lei nei registri del Ministero – e Monica ed
Hermione arrossirono con aria colpevole – questo perché ufficialmente, negli
archivi della sezione 7.2, lei non è mai esistita
-
Come mai? –
domandò timidamente Harry
-
Vuoi dirglielo
tu, Row? – chiese dolcemente il preside alla donna
che annuì
-
Come avrete
letto, mia madre era una babbana e mio padre un noto
rampollo del mondo magico – i tre annuirono, Axel e
Monica compresi – mio padre incontrò mia madre quando era stato a Londra appena
terminati gli studi. Mamma mi disse che si innamorarono e io voglio crederci. Orion, mio padre, tuttavia, era già promesso sposo di
un’altra ragazza
-
Walburga Black
– terminò per lei Draco ricordando quell’orrido dipinto strillante e Potter gli
fu solidale
-
Precisamente.
Io non sono venuta molte volte nel mondo magico e lo conosco poco, così come le
sue tradizioni, personalmente, l’ho visto solo durante le mie trance
-
Quelle dopo, Rowena –
-
Sì. Mia madre
al tempo era molto giovane, orfana, viveva insieme ad altre sue compagne e
lavorava. Si innamorò di mio padre e nacque mio fratello. Zachariah.
-
Mio padre –
commentò Temperance
-
I miei
continuarono a frequentarsi nonostante il fidanzamento di Orion
fosse praticamente ufficiale e fu così anche dopo il matrimonio di lui.
Nacquero Regulus e Sirius a
breve distanza, non credo ci fosse più di un anno l’uno dall’altro.
Harry
annuì, conoscendo le date di nascita dei due.
-
A quel punto,
Walburga, mi ha raccontato mio fratello, scoprì dell’esistenza di mia madre,
anche se non quella di Zach, e impose a papà di non
tornare dalla mamma. La mamma mi disse che se non fosse stato innamorato l’avrebbe
fatto, ma loro due si chiamavano a vicenda. Fu una scappatella – aggiunse con
un sorriso – una volta sola e nacqui io. Papà non ha mai saputo di me, anche se
mamma mi ha dato il suo cognome e il nome che gli piaceva tanto…
-
Mio padre
conosceva i suoi genitori e all’ultimo anno di Hogwarts
incontrò per la prima volta suo fratello Sirius
-
Il mio padrino
conosceva il suo fratellastro? – domandò preoccupato il bambino sopravvissuto
-
Sì, Harry, si
conoscevano e sapevano entrambi di essere parenti. Si assomigliavano molto
nell’aspetto.
-
Papà entrò
negli Auror nonostante mio nonno non volesse – e a
Draco scappò quasi da ridere – incominciò la caccia ai mangiamorte
e molto giovane divenne capo di una delle divisioni speciali. Conobbe mia madre
e nacqui io.
-
Io e Zach – cominciò Evangeline mentre
entrava dalla porta – ci siamo conosciuti prima di allora – e a qualcuno parve
di udire una nota di malinconia nella sua voce – lui era un mago potente,
riuscì a sconfiggermi. Entrai nella sua squadra, non ricordo neppure perché,
eravamo un gruppo affiatato, ci capivamo alla perfezione.
-
Quando mio
padre lasciò la sezione speciale – continuò Ransie –
mia madre stava già molto male, mise al mondo mio fratello e fu un miracolo se
sopravvisse ancora qualche anno.
Quasi
tutti annuirono conoscendo un pezzo di quella storia dolorosa.
-
A differenza
di mio fratello – precisò Rowena prendendo la parola
– io sono una maganò – e l’attenzione si spostò verso
di lei
-
Questo non è
proprio esatto – aggiunse Silente lisciandosi la lunga barba bianca – tu
possiedi la “vista”
-
Già, la
“vista” magica, ma non quella fisica – rispose risentita lei
-
Ognuno ha i
suoi doni – terminò Albus Silente – ma forse è il
caso che tu racconti a tutti questi volenterosi ragazzi – e strizzò l’occhio ai
suoi studenti e poi anche ai due Landor piazzati sul
divanetto – che cos’è davvero la VISTA.
-
Pensi che
siano pronti? – incominciò lei – dopotutto è un segreto che è rimasto nella mia
famiglia da più di quattro generazioni e forse neppure mio fratello conosce
-
Credo che
siano pronti per sapere. – ammise il mago – e chissà che forse, tutti insieme,
non riusciamo a scoprire tutti i misteri che vi legano.
Rowena annuì e si raddrizzò sullo schienale.
-
Quella che sto
per raccontarvi – precisò – è una storia antica e pericolosa che si sarebbe
dovuta dimenticare molto prima della mia nascita. Il destino ha voluto che così
non fosse, spero solo che sia stato per far del bene ad altri.
Tutti
annuirono, ma intanto lei non poteva vederli.
-
Questa storia
– ripeté – inizia il 31 dicembre 1927.
* * *
Spazio Autrice: lo confesso, in questo cappy
mi sono lasciata un po’ rendere la mano e ci ho infilato una mezza scenetta
buffa nata da una discussione tra me e mio cugino che abbiamo avuto qualche
anno fa e che non era neppure tanto diversa da questa…
Allora…
finalmente qualche chiarimento su Temperance Black e
sulla sua incasinatissima famiglia, prima o poi vedrò di postare un albero
genealogico perbene, in modo che non dobbiate andare a spremervi le meningi su
chi è parente di che cosa, anche perché l’albero a cui mi sono ispirata io è
quello di Wikipedia e quindi abbastanza pieno di
gente, se volete darci un’occhiata, bastanza cercare
“famiglia black” sulla home dell’enciclopedia.
Bene,
alla fine s’è scoperto che Ransie non ha perso il
bambino, né è cieca, solo che… c’è tutta un’altra storia da scoprire, come
diceva Agata Christie.
A
questo punto penso che voi stessi non siate nelle condizioni migliori delle
mie, soprattutto perché bisogna dipanare per bene la matassa del titolo, Yarn, per la precisione, è il filato, il gomitolo, e quindi
mi sembrava una metafora carina per indicare tutta la serie di nodi, o meglio,
di grovigli, che sono venuti a mezzo in questo nuovo post.
Bene,
ormai siamo al 22° capitolo, quasi non ci credo, e dire che quando ero una
semplice lettrice mi domandavo come si facesse a fare una fic
così lunga, bene, adesso lo so.
Grazie
a tutti quelli che recensiscono, ciao!
chibi_elyon: mi fa piacere che tutto il mio tergiversare
sulla vicenda non abbia minato la tua salute, non avrei voluto perdere una
lettrice in una maniera così barbara…
Per
la minaccia, beh, strano ma vero ma non può che farmi piacere sapere che avrò
sempre almeno una recensitrice ^^
Sono
felice che tutta l’analisi dei sentimenti che ho fatto inconsciamente farei a
quei due ti sia piaciuta, le parti psicologiche sono molto belle da scrivere,
anche se la tentazione di attingere a piene mani dalle mie sensazioni è forte e
non devo lasciarmi andare troppo…
Beh,
ti ringrazio di non venire a frustarmi, anche perché ci penserà domani la mia
prof di mate che mi ha già programmato una bella interrogazione per vedere
“come me la cavo con” e non cito volgarmente i diecimila e uno argomenti che
sono certa mi chiedera…
Ok, adesso ti saluto, spero che ti piaccia il capitolo, un bacione!
Nyssa
PiccolaSerpe: mi fa molto piacere che sia così tanto
tempo che tu segui la mia storia e sono anche molto felice che tu abbia
lasciato un commento, spero che continuerai!
Sono
felice che con l’andare del tempo qualcuno si decida a dirmi che cosa ne pensi,
la mia natura eternamente curiosa non può che trarne giovamento e anche la mia ficcy.
Molto
bene, bando alle ciance e comincio subito con il ringraziarti per avermi detto
che “ti è tornata la voglia di innamorarti”, è una cosa che fa moltissimo
piacere sentire, quindi grazie per questo.
Sono
felicissima anche che gli ultimi due capitoli siano stati i migliori, me molto
orgogliosa, grazie tantissimo!
Spero
che a questo punto tu continui a leggere e mi auguro che prima della fine della
storia mi lascerai qualche altro commento… ciao e un bacio! Nyssa
Luana1985: sono molto d’accordo sul dire che
l’Hermione dei libri si sia persa nei film, io personalmente ero molto
affezionata al personaggio creato dalla Rowling
perché mi somigliava in tante cose e all’inizio dei film era così, poi però
l’hanno fatta diventare una modella quella povera ragazza, e che è? A conti
fatti, a Emma Watson ci assomiglio ancora meno che a
Daphne… per carità, bellissima ragazza, ma non è un po’ troppo bella? Se quella
è l’Hermione insignificante e mettesse piede a scuola, metà della popolazione
maschile avrebbe un infarto! Vabbè, mi lascio un po’
trasportare, ma sapere che non ero l’unica a pensarla così mi ha fatto piacere,
anche se niente può uguagliare sapere di aver riprodotto qualcosa di simile
all’originale, me molto felice *_*
Ahahaha, non credo che tu sia l’unica che vuole DRACO, penso che ci
sia la coda…
Ciao
e a presto! Nyssa
Lisanna Baston: non credevo di aver creato un capolavoro
simile da lasciare senza parole, wow, grazie mille davvero! Ovviamente però il
complimento più bello che mi hai fatto a dire che ti ha commossa perché mi sono
commossa anche io scrivendolo e sono felice che le emozioni che volevo
trasmettere siano arrivate anche a chi legge ^^
In questo capitolo,
come, forse, un po’ nei prossimi, il rapporto tra quei due passa leggermente in
secondo piano perché spunta una nuova vicenda da delucidare, spero che ti
piacciano comunque! Un bacio! Nyssa
Liuzza: ciao e benvenuta! Sono molto contenta che
la mia fic ti sia piaciuta tanto da leggere tutti
insieme gli ultimi cappy e sono felice anche che ti
abbia appassionata tanto da lasciare un commento, grazie! Questo capitolo della
dichiarazione è stato un vero colpo di testa, sono felice in ogni modo che sia
piaciuto, spero che sia lo stesso anche con questo nuovo! Aspetto di sapere che
cosa ne pensi, ciao e un bacio! Nyssa
Diddola: personalmente, io non riterrei una malata
solo perché vivi leggendo, e io allora? Mica posso darmi della malata da sola,
no no (non mi do della malata solo per puro e
semplice orgoglio, quindi forse quella da ricovero urgente sono proprio io…), i
libri sono un’invenzione speciale, meravigliosa, è bello leggerli, l’importante
è non confondere troppo la realtà e la storia raccontata, sennò poi si
cominciano a vedere elefanti che volano ecc, anche se temo che con le nuovo
leggi della fisica li vedremo molto presto ^^’’’
Anche io adoro
quella canzone (e sennò perché ce l’avresti messa? ndTutti).
Spero che ti
piaccia anche questo ventiduesimo capitolo, ciao e a presto! Nyssa
potterina_88_: eh già, il momento era giunto e quel che
doveva succedere è successo, anche se forse ho infranto qualche aspettativa con
quel capitolo di dichiarazione, magari immaginavate qualcosa di diverso da
quello che poi ho raccontato.
Ahahah, veramente non l’ho detto, ho lasciato a
frase in sospeso dicendo solo che era scomparso, quindi poteva essere qualunque
cosa, adesso in questo 22° cappy ho spiegato di che
si trattava, ma non avendolo detto, non preoccuparti, volevo lasciare un po’ di
suspance, anche se per questo ho rischiato
Bene, spero che ti
sia piaciuto anche questo cappy, ciao e a aspetto di
sapere che cosa ne dici! Un bacione! Nyssa
Shavanna: penso che se IO uscissi con Malfoy mi
dovrebbero ricoverare d’urgenza alla neuro, batterei di sicuro quella poveretta
di Herm in quanto a paranoie, ma si sa, Draco Malfoy
è sempre lui, quindi…
Beh,
per questa volta ho salvato la pelle, se mi ammazzate però non posso più andare
avanti con gli aggiornamento :P vabbè, mi fa piacere
sapere che le mie emozioni di autrice siano perfettamente passate anche a voi
che leggete, sono molto soddisfatta e se non fosse che ho diecimila pasticci in
piedi oltre alla storia, la pianterei quasi lì, ma voglio finirla, pian pianino
ce la farò! Grazie di recensire tutte le volte! Tvb, Nyssa