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Autore: Marty_E_Lara    07/05/2013    1 recensioni
Lara, una ragazza di 14 anni, è una persona socievole e ha una vita qualunque, ma il suo futuro non sarà così normale.
Martina, una giovane 15 enne, con un passato terribile e un presente difficile, cerca di crearsi una vita propria, lontana dalle violenze del padre; presto, però, si renderà conto che non puoi sfuggire al passato.
Il caso le ha fatte incontrare, impareranno che il destino si costruisce con le proprie mani e nessuno può decidere del futuro altrui.
*siamo Martina e Lara, un giorno abbiamo deciso di iniziare questa storia, frutto della nostra fantasia*
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto è successo così in fretta, quasi non riesco a credere a quello che ho visto: Ian, il mio angelo custode, è il ragazzo misterioso che ha fatto innamorare la mia amica Lara. Maledizione, non avrei mai dovuto fare una seduta spiritica, ma come potevo sapere che il ragazzo misterioso era la creatura dalla quale mi sto nascondendo?
Sento appena le parole che mi rivolge Lara, mi arrivano distanti e confuse. La ragazza esce dalla stanza a passi svelti, ma sono troppo frastornata per seguire con lo sguardo il suo spostamento.
Dopo attimi che appaiono secoli, mi costringo a tornare lucida; la prima sensazione che mi arriva è di dolore, ho la mano insanguinata e ricoperta di vetri.

«Mi dovrò ricordare di usare un bicchiere di plastica la prossima volta»
Dopo pochi secondi avverto una strana sensazione di calore invadere la mano ferita: senza che ne abbia davvero il controllo, la ferita si rimargina e il bicchiere, non appena lo sfioro con lo sguardo, torna integro.

«Aaaaaah!»
Un urlo agghiacciante cattura completamente la mia attenzione, una terribile paura si fa largo nella mia mente.
Mi alzo di scatto, diretta verso la porta, ma nella stanza fa il suo ingresso Lara. La ragazza mi fissa, con sguardo esterrefatto, mentre rivolge la sua attenzione al bicchiere sul tavolo e alla mia mano, non più ferita.

«Ch… Ma… La tua mano, il bicc…»
Farfuglia frasi sconnesse, io non ho il tempo di spiegarle tutto quanto.

«Hai sentito? Da dove proveniva?»
Lara mi guarda con aria interrogativa, capisco da questo che l’urlo l’ho sentito solo io. Sto per aprire bocca, ma una fitta al torace mi toglie il respiro; la mia amica non sembra avere la forza di formulare una qualche parola, ma si preoccupa quando passano i secondi e non accenno a riprendere fiato.

«Marty, Marty che succede?»

«N-niente. Trova un posto sicuro e rimani nascosta»
Lara non accenna a muoversi; fissa le mie labbra –forse quasi cianotiche- e il suo sguardo fa capire che non è davvero presente; sono costretta a spingerla leggermente e finalmente sembra destarsi dal suo stato quasi catatonico.
Con passi leggeri esco dalla camera da letto; gli attacchi dolorosi che avverto al torace sono sempre più intensi, quasi mi sento svenire. Con molta fatica arrivo in cucina e accendo la luce, ma presto si fulmina la lampadina e piombo nella quasi totale oscurità.

«Salve Mary, è un piacere vederti di persona finalmente. Non hai avvisato solo Iezalel della tua presenza, ma anche me»
Incontro la figura di un uomo dai capelli neri, gli occhi bianchi, una sottile barbetta scura e un vestito elegante; ha una voce tagliente come un coltello, la sua presenza stona nell’atmosfera intima e privata della cucina: la sua estraneità all’ambiente è palese.
Mi passano davanti agli occhi parecchie informazioni, tutti gli avvenimenti che Iezalel-Ian mi ha inserito nel subconscio. Riesco a capire che la creatura nella stanza è un demone, ma le eccessive informazioni mi fanno perdere i sensi.
 


Lentamente si disegna un viso sotto le mie palpebre chiuse; definirlo perfetto sarebbe riduttivo, un eufemismo, sarebbe un reato capitale.
Non sono solo le iridi azzurre, con striature che variano dal verde acqua al cobalto, e nemmeno i capelli corvini, molto luminosi, a rendere quel viso la migliore creazione di madre natura: l’amore, l’affetto che provo per lui rende ogni sua molecola perfetta ai miei occhi.
Frederick è l’uomo della mia vita, non mi stupisce che la mia mente trovi riparo in lui, nella sua immagine così ammaliante e confortante.
Mi ritrovo a pensare ai nostro momenti di intimità, ma una risata sadica rovina la quiete generata dal suo ricordo.
Frederick, cioè la sua immagine nella mia mente, si volta verso di me e tutto intorno è oscuro.
«Credevi davvero che un uomo, così bello e affascinante, potesse rischiare tutto per te? Sei più stupida di quanto potessi mai sperare!»
Il demone scoppia a ridere, mentre dai miei occhi cominciano a cadere copiose lacrime amare: sono sicura che anche il mio corpo sta piangendo, tutt’uno con l’anima.
«È bastato ordinare a un mio Cerbero di uccidere quella puttana di tua madre per spingerti tra le braccia di un qualsiasi uomo. Mi sono impegnato a organizzare tutto: ho scelto un bel involucro di carne, mi sono spacciato per un infermiere con un interesse per il sovrannaturale, ma sarebbe bastato un qualunque essere di sesso maschile, dotato di un pene, e ti saresti aperta come una sgualdrina»
Covo un rancore così intenso da destarmi dal sonno.
 


Apro gli occhi in maniera fulminea, scattando in piedi con la stessa velocità.

«Tu! Lurido pezzo di…»
Inizio a urlargli contro, ma non riesco a fare nemmeno un passo verso di lui: mi sbatte con violenza contro muro, ridendo di gusto, mentre continua il discorso iniziato nella mia mente. «Ho rovinato l’unica cosa bella della tua vita, rivelandoti che fosse solo una mia macchinazione per privarti della tua forza e lasciarti nuda come un verme, nuda come tutte le volte che mi pregavi di spingere di più. Adesso non hai difese, non hai luoghi tranquilli nella tua mente dove rifugiarti: ti piegherò al mio volere, lurida puttana»
Con un piccolo movimento della mano fa muovere dei coltelli e me li impianta all’altezza dell’avambraccio. Urlo di dolore, cerco di sfuggire all’agonia, ma nella mia mente trovo ugualmente uno straziante tormento.
«Cosa ti dicevo? Ahah! Ti piegherò e la farò pagare cara a quelli stronzi del Consiglio!»

«D-di che st-stai parlando?»
Biascico, in preda a dei dolori atroci.

«Io sono il grande Aeshma, ero uno di loro, ma mi hanno esiliato! Per colpa di quelli abbomini mi chiamano "il portatore di sciagure", "il maligno", "il padrone della falsità", solo perché mi sono lasciato andare alla passione carnale con…»
Aeshma si interrompe quando sente rumore di passi alle sue spalle; qualche attimo e si volta, nello stesso momento in cui appare Lara, sulla soglia della cucina.

«Mio dio! Martina, stai bene? Tu chi sei?! Esci da casa mia! Stronzo, ti ho det»
Un leggero movimento da parte del demone e Lara cade in terra, con il collo spezzato. L’immagine della mia amica, inerme sul pavimento, mi provoca un dolore paragonabile a quello fisico.

«No! Lara, ti prego no! Tu! Tu sei un bastardo, un pezzo di merda! Te la farò pagare!»
Mi agito, ma il dolore per i coltelli impiantati si acuisce in maniera così violenta da farmi venire una fortissima nausea.

«Mary, Mary…»

«Io non sono Mary!»

«Sei proprio una stupida a sbraitare contro la creatura che avrà in mano la tua vita, da adesso in poi»

 
**Punto di vista: Ian/Iezalel**

Non avrei mai creduto che fosse così ingenua quella ragazza, nessun’altra rappresentante dell’umanità aveva ripudiato la protezione angelica (prima di aver compiuto il rito per l’acquisizione dei poteri magici).
Katia, la precedente rappresentante dell’umanità, aveva violato una delle regole più sacre del Consiglio facendo sesso con Aeshma, ma non era mai arriva a una simile umiliazione a carico di un angelo.

«I giovani d’oggi…»
Borbotto, mentre mi immergo nell’acqua sacra per riacquisire in fretta il contatto con la mia protetta. Non ho bisogno di instaurare un rapporto profondo con il potere mistico di questo luogo: Martina sta stabilendo un contatto con me, tramite un’improvvisata seduta spiritica.
Non perdo tempo e seguo il filo invisibile che mi condurà a lei.

 
«Dannazione!»
Sono in una casa in cui si sente chiaramente il passaggio di una forza demoniaca.

«Non avrei dovuto farle acquisire tutte quelle informazioni! Mi ha indebolito in una maniera tale da permette a Aeshma, un demone di quarto ordine, di arrivare prima di me!»
Sbraito, mentre analizzo ogni particolare, ma la prima cosa che noto è la più terribile: l’omicidio di una giovane donna.
Velocemente mi avvicino al suo corpo, rimanendo qualche secondo a osservarla: i suoi morbidi capelli adesso sono spenti e le ricadono sul volto, le palpebre sono chiuse, il collo è deformato.
Una strana fitta allo stomaco, un dolore, si fa strada dentro di me e senza esitazione sfioro quella fronte delicata. Le sue ferite guariscono, in meno di un secondo.
Apre gli occhi e incontro uno sguardo seducente, non posso che lasciarmi ammaliare da quella ragazza; lei adesso risplende anche di una luce angelica: far resuscitare un umano lo "marchia", adesso sarà per sempre un’aiutante del paradiso.

«Cosa ci fai tu qui? Io… Ma io ero morta»

«Tranquilla Lara, raccontami cosa è successo e insieme sistemeremo le cose»



 

**Angolo dell'autrice Marty**
Allora, che ne pensate? :)
Daai lasciate una recensione per farci sapere come considerate la nostra storia *-*

  
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