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Autore: letyourcolors_burst    08/05/2013    2 recensioni
Austin Mason. Un debole, secondo molti. Un eroe, secondo altri. Ciò che lo portò ad essere considerato tale cominciò a svilupparsi nella sua adolescenza. La morte del padre adottivo lo costrinse a fuggire dall'Inghilterra. Neanche i suoi familiari, quei pochi rimasti, seppero per molto tempo dove cercarlo. Di lui si perse ogni traccia. Quei pochi che lo consideravano un eroe lo diedero per morto. Non potevano immaginare, però, che il loro eroe sarebbe diventato il loro peggior nemico. Stava nascondendo qualcosa di grosso, qualcosa che non avrebbe potuto rimanere così per molto. Toccava a lei fermarlo. Ma l'amava. E questo avrebbe cambiato tutto. L'amore cambia tutto, di solito. E la loro storia sarebbe stata una delle più belle e complicate. Perchè non cominciate a leggere?
Salve a tutti, questa è la mia prima storia. Le recensioni mi aiuterebbero a migliorare, quindi, ringrazierei in anticipo tutti coloro che lo faranno.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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c 6. La Scoperta Di Un Nuovo Mondo |
    L'inizio

Parte 1

 Austin ed Avalon passeggiarono per un po'. Con l'auto del primo raggiunsero il centro di Londra, molto trafficato nel sabato sera. Scesero da essa solo dopo aver girato molto in cerca di un parcheggio. Passarono la serata in centro.
 A mezzanotte fecero ritorno nelle loro case, stanchi ma felici dl tempo passato assieme. Austin accompagnò sotto casa Avalon. Lì si salutarono. "Diglielo. Siete soli, per l'amor del Cielo! Non ricapiterà occasione migliore, lontano dal traffico, lontano dal mondo."
 << Grazie di avermi accompagnata. Ci vediamo domani, okay? >>
 << Avalon... Ehm, hai mai pensato che questa vita fosse in realtà solo un fantastico sogno? >>
 << Lo penso sempre. Mi capita spesso di immaginare che in questo mondo nulla di ciò che percepiamo sia vero. >>
 << E se fosse davvero così? Nel senso, e se davvero la nostra amicizia fosse solo immaginazione? >>
 << Sarebbe opera di qualcuno con una fantastica immaginazione. >>
 << E questo qualcuno avrebbe immaginato anche ciò che provo per te? >>
 << Cosa...? Beh, in quel caso sarebbe vero in tutto e per tutto. >>
 << L'amicizia no e l'amore sì? >>
 << Già, Austin. Sarebbe vero perchè lo proviamo entrambi. Un sogno non è mai uguale per due persone. Ma la realtà... La realtà può essere uguale per milioni di individui in tutto il mondo. >>
 << Quindi... A-anche tu...? >>
 << Anche io. >> sorrise, imbarazzata. Le loro labbra si toccarono. Austin sentì la pelle d'oca, segno del desiderio di confessarsi che provava da anni, ormai. Avalon, con le spalle al muro della villa, sperò che quel bacio durasse all'infinito, sotto le luci dei lampioni inglesi e lo sguardo curioso dei genitori della ragazza. Si erano affacciati dalla terrazza al terzo piano della bifamiliare che condividevano con due anziani senza figli. I ragazzi non sapevano, nè potevano immaginare, i genitori della sua ragazza in qualità di pubblico dello spettacolo. Ann e John Barker restarono a guardare per alcuni istanti il loro primo bacio, poi decisero di rientrare. Si guardarono negli occhi, furtivi; non volevano che i ragazzi sospettassero di loro.
 Austin rientrò in casa sua con il cappuccio in testa. Voleva nascondere l'accaduto dalla madre, poichè le domande inopportune e sin troppo dettagliate erano al centro del suo programma di educazione dei figli. Salì le scale; chiuse la porta della sua camera e si infilò sotto le coperte. Quella notte non riuscì ad addormentarsi, se non alle tre e mezzo del mattino. Verso le tre e quaranta, preso dalla terribile sensazione di cadere nel vuoto, si svegliò. Poco prima aveva provato una delle peggiori sensazioni che si possono provare dormendo: si era sentito precipitare senza poter fare niente per fermare la caduta. Aveva la fronte imperlata quando scostò le lenzuola bianche e scese dal letto. Nonostante fossero solo le tre inoltrate del mattino, il sole fuori splendeva più che mai. Uscì da casa, con indosso solo un paio di pantofole a quadri perfettamente in tinta con il pigiama e la maglietta nera a maniche corte. Si guardò intorno. Niente corrispondeva a ciò che aveva visto tre ore prima, tutto sembrava l'opposto. Decise di aspettare fino al momento in cui le lancette sul suo orologio avessero segnato un'ora accettabile per svegliare Avalon.
 Il mondo sembrava così diverso, senza alcuna ragione. Ed era incredibile, perchè la cosa migliore era arrivata senza invito.

Avalon si svegliò di soprassalto. Sentiva sulla sua pelle di far parte del mondo. Non l'aveva mai provato prima. Uscì di casa, non facendo attenzione all'orologio appeso sul muro davanti al letto nella sua camera. Sembrava una giornata normale, una come tante altre, banale, noiosa. Tutto normale, tranne per il fatto che splendeva un sole diverso, quella mattina. Per le strade arrancavano ancora i due o tre ubriachi reduci dalla notte, e nessun altro. Guardò l'ora sul cellulare.
 << Le quattro? Ma come è possibile che ci sia il sole? Magari l'ora sul cellulare è cambiata da sola. >>
Continuò a camminare, e a pensare a quanto appena accaduto. Non sentì Austin fino alle otto, ora in cui di solito il ragazzo apriva gli occhi ogni mattina. "Magari mi sbaglio io." pensò, incuriosita dalla faccenda.

Austin ricevette la chiamata di Avalon. Era sempre più intenzionato a scoprire il motivo di quell'insolita giornata. Nessuno sembrava essersi accorto di niente. A nessuno, forse, importava il sorgere del sole alle tre di mattina. Altra cosa strana, pensò, la misteriosa scomparsa della madre per cui non si era, però, preoccupato affatto. Ogni mattina, prima del lavoro, correva per un'ora circa.
 << Avalon? Ti sei accorta di quanto... >>
 << ... Sia diverso il sole stamattina? Eh, già, bello. Ma non riesco a capire perchè. Ne sai qualcosa in più? >>
 << Quanto te, ma so per certo che non ha sbagliato il cellulare a segnare l'ora. >>
 << Come lo sai? Nel senso, come fai a sapere che io l'abbia detto? >>
 << Non lo so, ma ti conosco fin troppo bene. La razionalità vince sempre per te. Ho indovinato? >>
 << Alla perfezione. Cosa facciamo adesso? >>
 << Niente, il sole non dipende da noi. A quello ci pensa Dio, sempre data la Sua esistenza. >>
 << Quindi vuoi fregartene? >>
 << Assolutamente, Avalon. Ma ho cose più importanti e belle del sole a cui pensare. >>
 << Sarebbero? >>
 << Te e la tua vita. Mi interessano di più. >>
 << Mmm? Se è una strategia per rimorchiare, non funziona. Provane un'altra. >>
 << Sai da quando sono inamorato di te? Da quando ho scoperto il mondo che nascondi dentro di te. Sei la persona migliore che abbia mai incontrato. Tutte quelle in cui mi hai tirato su il morale, tutte quelle in cui ho pensato al suicidio, e tu mi hai salvato, sono state le volte in cui mi sono sentito più felice, in tutta la mia vita. Speravo da anni che tu mi parlassi, che mi dicessi anche la cosa più banale, solo per capire se per te esistevo. Solo per realizzare e calcolare le mie possibilità con te, non ne avevo molte, e mi sono presto disilluso. Non sai quanto ho cercato i giri di parole per arrivare a farti capire che ti amo. E quando finalmente ho trovato il giro di parole giusto, ti ho parlato. Il coraggio non so dove l'abbia preso, ma sono felice di essere qui con te a cercare di capire come va il mondo. E a come affrontarlo insieme alla persona per cui voglio fare da scudo. Ti amo, Barker. >>
 << E io mi farò fare scudo da te, cercando di non farti fare troppo male, però. >>
 << Mi vuoi allora, eh? >> sul viso di Austin apparve un sorriso misto di speranza e finta beffardaggine.
 << Puoi scommetterci, Mason. >> " Ecco perchè lo amo. " Si baciarono, seduti sull'estremità polverosa del muretto che da sempre faceva parte delle loro vite da amici. Ora avrebbe fatto parte delle loro vite da innamorati. Il muretto offriva una vista sul Big Ben che, di notte, poteva benissimo competere con le sette meraviglie del mondo antico e moderno.
 << Ma il problema è che... >>
 << Oggi Londra mi sembra troppo divesa dal solito. Ehi, vuoi ancora scoprire il motivo di questa giornata così... Diversa? >>
 << Austin, certo. Proviamo a parlare con quello. >> indicò un anziano con un impermeabile ed un cappello che gli copriva parzialmente la vista. Dava l'errata impressione di essere cieco, poichè il cappello non permetteva di guardare avanti, ma solo in basso, verso le scarpe.
 << Scusi! Lei! Anche a lei oggi Londra sembra diversa? Intendo, insolitamente spopolata? >>
 << Ragazzo, ci si rivede! Londra è così piccola... >>
 << Insomma... Ma è quello della piazza, l'altro giorno! Che ci fa lei qui, se posso? >>
 << Ci vivo. E comunque io so perchè la città è così, oggi. >> se ne andò. Il cappotto che svolazzava ed il cappello gli conferivano un'aura di mistero. Austin non fece in tempo a rispondere all'uomo.
 La settima pagina del " The Times " del giorno cercava di liberarsi dalla morsa di un cespuglio in cui si era impigliato, totalmente in balìa del vento sino a pochi minuti prima.
 << Avalon, guarda! Il giornale! Magari riusciamo a sapere qualcosa. Lo prendo. >>
 Lessero insieme le notizie riportate nelle pagine interne, di solito, quelle meno importanti, come il matrimonio di qualche celebrità finita nel dimenticatoio dopo gli anni '70, in cui aveva dato il massimo ai suoi fan, che erano però, stati presi da qualcuno più al passo coi tempi, o qualche record sportivo di poco conto.
 << Niente di importante. Ti pareva... >>
 << Non disperare, là c'è la prima pagina, Austin! >>
 Di nuovo, niente di interessante, almeno per la situazione in cui si trovavano. Attentati, sparatorie, morte di personaggi politici ultracentenari. L'occhio di Austin cadde sulla data del giornale, affianco cui era riportato anche il luogo di stampa.
 << Il giorno è questo... Non ci aiuterà molto questo giornale. Meglio cecare da un'altra parte. >>
 << Aspetta... Avalon, non disperare neanche tu, qui c'è il luogo di stampa. "Lamhion" Cos'è "Lamhion"? Mai sentito prima, non credo ci sia un luogo attorno a Londra che ha quel nome. Sarà uno scherzo? >>
 << No, la scritta del " The Times " è originale. Ho imparato a riconoscere i loghi finti da mio padre. Compreso il denaro. >>
 << Allora, non ci resta altro da fare che trovare quel pazzo e farci dire tutto. Scopriremo anche l'ultima pagina di questo mistero. Intanto proviamo ad andare verso il centro. Da qui, il muretto, si vede bene il Big Ben. Dieci minuti di camminata e troveremo il centro davanti ai nostri nasi. >>
 << Già, Austin. Conosco bene la zona. Basta scendere per quella strada e girare alla seconda curva. >>
 Fecero quanto detto. Il sole, nonostante fosse alto, non era così caldo come potesse sembrare.
 Avalon tirò la manica della felpa del ragazzo per ottenere la sua attenzione.
 << Austin... >> sembrava preoccupata. Austin non aveva mai passato quella zona più di due volte in vita sua, perciò non si era accorto di niente.
 << Sì...? >>
 << Questa non è Londra! >>

  
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