A
tOkiOsa.
Don’t leave me alone
Capitolo 5
La domanda
S |
arebbe
stato tutto perfetto. Estremamente perfetto. Io. Lui. E basta. Ma la
perfezione, si sa, non esiste. Così eravamo io, Lui,
l’altro e, beh, lei. Lei,
che stava per sbranarci vivi.
Il
contatto era durato pochissimo, appena il tempo che Naruto si rendesse
conto
della situazione e facesse leva sulla sua mano sinistra per separarci.
Le
nostre labbra non si sfiorarono. No, aderirono alla perfezione.
Ci guardammo. Sconvolti. Imbarazzati. Ma, dietro la
sorpresa, in entrambi si poteva scorgere un pizzico di
felicità, malamente
celata sotto un velo di imbarazzo. La sua mano continuava a essere
immersa nei
miei capelli e non ricordai un contatto tanto rilassante. Ci scrutammo.
Ancora
e ancora. Per un tempo indefinito, perdendomi nell’immenso
mare azzurro dei
suoi occhi, contai tutte le sue sfumature e, con vergogna, mi resi
conto solo
in quel momento di quanto fossero belli. Avremmo potuto continuare
ancora. Se
non avessimo sentito ehm.. un ringhio.
Lui
alzò lo sguardo. Sgranò gli occhi. E vidi il suo
volto trasformarsi in una
maschera di paura. A quel punto mi mossi anch’io per vedere cosa lo stava terrorizzando. E quando la
vidi, beh, pensai di essere spacciata. Più volte
l’avevo vista arrabbiata, ma
quella volta era inca****a. Di brutto. Naruto si spostò, si
cavò da sopra di me
e, a quattro zampe, indietreggiò velocemente fino alla
parete, dove lo
raggiunsi poco dopo.
«Dove
credete di essere?!» gridò lei, mentre la sua voce
rimbombava nell’edificio.
Cominciammo a sudare freddo. Ci guardammo terrorizzati, poi tornammo a
puntare
gli occhi su di lei. Tsunade. Ma mi resi conto che acquattati contro la
parete,
seduti, lì per terra, le nostre mani si sfioravano.
«Cosa
diavolo facevate nello stanzino?!» gridò.
«Beh,
ecco.. noi..» balbettò lui. Ma prima che Lui
potesse mettere in fila due parole
sensate, lei lo interruppe per quella che doveva sembrare un lunga ramanzina..
«Sasuke,
il vostro amico, che avete inseguito per tanto tempo, è
tornato. E voi che
fate? Vi introducete nel mio
studio.
Mio. Lo studio della più alta carica del paese del Fuoco. E
per far cosa? Sbaciucchiarvi
del mio stanzino privato! Dove sono
conservati documenti più importanti del villaggio. Documenti
segreti. E voi la
dentro avrete fatto chissà quale porcheria! A tutti fa
piacere se finalmente vi
siate svegliati e vi siate dati un mossa, ma come vi siete permessi di
fare
chissà cosa là dentro?! Mi meraviglio di
voi!»
Allora,
prima di tutto io e Naruto ci siamo sbaciucchiati. Secondo, nello
stanzino di
prezioso ci sono solo i suoi liquori, non ‘documenti
segreti’. Tterzo, noi là
dentro non abbiamo fatto proprio niente di male. Quarto, ma cosa si
è scolata?
‘Vi siete svegliati’, ‘vi
siate dati un
mossa’? ma di cosa stava parlando? La cosa più
importante era un’altra.
Perché
stava ingigantendo la cosa fino
all’inverosimile?
Avrei
voluto spiegarle la verità dire a lei e
a
Sasuke che in realtà era stato tutto un incidente.
Stavo per aprire bocca,
ma non riuscii a dire di più di: ‘non è
come sembra’, ma lei mi zittì
immediatamente.
«
Non è come sembra? Non è come sembra?!
» gridò «Ma se vi abbiamo visti tutti
come vi siete baciati proprio qui!» Ma
‘tutti’, chi?
che siamo solo in quattro. «Uscite immediatamente di qui
prima
che scarichi su di voi tutta la mia rabbia.» Non ce lo
facemmo ripetere due
volte. Saltammo in piedi, diretti verso la porta. Ma prima che
potessimo
uscire, lei disse:
«Sakura,
porta Sasuke in ospedale e curalo. Un volta che si sarà
rimesso venite da me.
Vi assegnerò una missione. E ora: FUORI!»
Scappammo in corridoio. Ci chiudemmo
dietro la porta. E nessuno di noi riuscì a scorgere il
sorriso amaro che si
dipinse sulle labbra dell’Hokage.
Camminammo
veloci fino fuori dall’edificio. Solo allora ci fermammo a
riprendere fiato. Io
e Naruto evitammo accuratamente di guardarci negli occhi, come per
paura di
scottarci. Camminammo a rigorosa distanza l’uno
dall’altra, seguiti da Sasuke,
impassibile.
***
«S |
pogliati»
gli dissi. Riuscii a controllare il tono della mia voce, che
risultò professionale
e impassibile. Sasuke obbedì, poi si stese sul lettino
dell’ambulatorio. Naruto
si tenne a distanza, ma sentivo costantemente il suo sguardo puntato
sulla mia
schiena. Il petto di Sasuke era segnato da cicatrici più o
meno recenti.
Esaminai velocemente le ferite ancora aperte e iniziai a curare quelle
più
gravi. Mi chiesi come avesse fatto a resistere al dolore per tutto quel
tempo.
«Come
ti sei procurato tutte quelle ferite?» Avrei voluto porre io
quella domanda, ma
Naruto mi precedette. Si avvicinò alla mie spalle, mentre
per tutto il tempo
era rimasto appoggiato alla scrivania dell’ambulatorio.
«Combattendo.»
Grazie, -.- questo l’avevamo notato.
«Basta
reticenze Sasuke, siamo tuoi amici. Non ci devono essere segreti, di
noi puoi
fidarti.» dissi, guardandolo. Ma quando incontrai il suo
sguardo, capii che
qualcosa era cambiato. I suoi occhi. Erano.. diversi.
Nessuna
domanda è più difficile
di
quella la cui risposta è ovvia.
George Bernard Shaw
«D’accordo.
Allora basta segreti. Cominciamo da voi due: c’è
qualcosa tra di voi, o no?» il
noto della sua voce non lasciò trapelare alcuna emozione.
Come se stesse
parlando del meteo. La domanda ci spiazzò. Per un attimo
pensai che l’ avesse
fatta perché era infastidito da quello che era successo. Ma
poi capii. Voleva
metterci in difficoltà. Era una domanda a cui era difficile
rispondere
sinceramente. E lui l’aveva capito. Mi sentii delusa. Ma
forse lui non era
ancora pronto a dirci quello che gli era successo. E cercai di capirlo.
Val
sempre la pena di fare una domanda,
ma
non sempre di darle una risposta.
Oscar Wilde
«Non
c’è mai stato niente tra di noi. Lei non ha mai
pensato a me in quel modo.»
rispose Naruto, sentivo chiaramente la presenza di Naruto alla mia
spalle.
Rispose con voce atona. Quasi con.. sofferenza
e rassegnazione. Mi sentii in colpa, abbassai gli occhi
colpevoli. Era
vero. Non avevo mai pensato a Naruto come a qualcosa in più
di un amico. Ma, da
come aveva pronunciato quella frase, sembrava che lui mi avesse
considerata
qualcosa in più di un’amica. Sentii gli occhi
pizzicare, ma non ne capivo il
motivo.
Così
tornai a concentrarmi su Sasuke, ignorando il resto.
Questa,
del resto, era una delle cose che sapevo fare meglio.
E,
con orrore, compresi che continuavo a farla.
Salve
a tutti ;) Ecco un nuovo capitolo, e spero con tutto il cuore che vi
sia
piaciuto :) Non so se avete visto la puntata di oggi di Naruto, su
Italia 1, ma
lui ha apertamente dichiarato i suoi sentimenti per Sakura ^ - ^
So
che l’episodio non appartiene al manga, ma avevo quasi le
lacrime agli occhi
quando anche Jiraya ha dichiarato di amare una donna che non lo
ricambia, una
donna che ha perso tutto, sì insomma ha dichiarato di amare
Tsunade :)
E,
come lui, anche Naruto sa di non essere ricambiato, ma si accontenta di
restare
al fianco della donna amata, di proteggerla. Perché la cosa
più importante per
loro è che lei sia felice :)
Aggiornerò
il prima possibile, ma voi fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
Vi
voglio dare una piccola anticipazione: durante la missione che
intraprenderanno
Sasuke, Naruto, Sakura e..( indovinate chi!) ci sarà una
scena SasuSaku. Non vi
assicuro che riuscirò a includerla
nel
prossimo capitolo, al massimo ci sarà un accenno alla fine.
Alla
prossima,
Topazio:)
P.S.
mi scuso per gli eventuali errori di battitura -.-