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Autore: Vampires94    09/05/2013    1 recensioni
Dal Capitolo 1:
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Il cuore mi batte forte eppure non conosco quel ragazzo. Mi fermo vicino alla macchina e rimango lì impalata come una sciocca a toccarmi il polso, ricordando l'attimo in cui la sua mano me lo ha stretto. Scaccio via quel pensiero dalla testa. Che sciocca che sono. Conosco un ragazzo, in un locale solitario e che, per giunta, non conosco nemmeno il suo nome. Eppure non riesco a togliermi quegli occhi così belli e profondi dalla mente.
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Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4°
 
Finito di mangiare, lui si rivolge a me.
<< Ho avuto un'idea: perchè non mi porti a visitare qualche monumento di Bologna? >>
<< Ehm... si perchè no >>
In quell'istante, mi guarda le labbra e ride. " Ma perchè ride " penso fra me e me, così mi guardo addosso per vedere se ho qualcosa che non va.
<< Perchè ridi? Cosa ho detto? >>
<< Niente, sai non sarebbe carino se uscissi dal locale con le labbra sporche di ketchup >> mi dice ridendo ancora, quasi prendendomi in giro. Oddio che vergogna. Non ci ho fatto caso. Mi guardo intorno per vedere se ci sono fazzoletti.
<< Aspetta faccio io >> mi dice lui, mentre io continuo a cercare nella borsa.
<< No, non preo... >> mi volto e mi ritrovo col suo fazzoletto sulle mie labbra e, quel tocco, quasi mi manca il respiro. Mentre le pulisce, mi perdo nei suoi occhi. Quel silenzio mi corrode dentro. Devo sdrammmatizzare, parlare di qualsiasi cosa.
<< Beh potevo farlo benissimo da sola, grazie comunque >>
<< Non è un disturbo, è un piacere >> si mordicchia il labbro inferiore, quasi provocandomi e facendo scattare in me ancora più imbarazzo.
<< Su andiamo. Bologna non si può far attendere >> dico cercando di nascondere l'imbarazzo.
<> lo vedo scuotere leggermente il capo. Usciamo dal locale e ci dirigiamo verso la mia macchina.
<< Non mi aspettavo che una ragazza come te avesse anche una macchina, mi devo preoccupare? >>
<< Si, se fossi in te. Sono un pericolo pubblico, mica avrai paura di una ragazza al volante? >> osservo la sua faccia preoccupata, e non posso fare a meno di ridere.
<> dico, ridendo.
<< Molto, molto divertente. Quanto sei simpatica >> dice, facendo una finta risata.
<< Dai salta su, fifone >>
 
***
 
Dopo avergli fatto visitare alcune delle meraviglie più importanti di Bologna, ci fermiamo in un posto.
<< Perchè ci siamo fermati? >>
<< Volevo farti vedere un'ultima cosa, vieni >> dico scendendo dalla macchina. Ci eravamo fermati davanti ad un meraviglioso panorama, dove si vedeva tutta Bologna e, all'orizzonte, riuscivamo a vedere il tramonto.
<< Wow è bellissimo qui >> dice lui, stupito.
<< Spesso, quando devo riflettere, rilassarmi o scrivere sul mio diario, vengo qui. L'ho sempre considerato il mio posto segreto, perchè è l'unico posto dove mi sento al sicuro e in pace con me stessa >> dico, chiudendo gli occhi.
<< Anche io, nel New Jersey ho un posto segreto simile a questo >>. A quella risposta lo guardo curiosa: voglio sapere di più su di lui, ma so benissimo che non mi avrebbe mai parlato della sua vita. Devo tentare.
<< Ah, vieni dal New Jersey? Parlami di questo posto e... della tua famiglia, se vuoi >> dico, cercando di non essere troppo invadente.
<< Certo! Mi fa sempre piacere parlare della mia famiglia, mi mancano così tanto e per il lavoro che faccio non posso permettermi di andare a trovarli ogni volta che ho bisogno di loro >>. Non voglio domandargli che lavoro fa perchè già so che non ci sarebbe stata risposta, ma lui continua a parlare.
<< Sono nativo della Polonia, i miei genitori lo sono e dopo aver terminato gli studi decisi di trasferirmi in America per cercare fortuna >>
<< E l'hai trovata? >>
<< In un certo senso si, se così si può dire... e di te invece, la tua famiglia? >> dice, rispondendomi con quella breve domanda e sviando il discorso.
<< Beh niente di così sorprendente: sono nativa della Sicilia e all'età di 6 anni mi trasferii a Bologna. Genitori separati, mio padre lavora all'estero e mia madre possiede un centro benessere di sua proprietà qui a Bologna. Sono al 1° anno di università dove studio facoltà di medicina per diventare pediatra>>. Lui ascolta ogni singola parola che esce dalle mie labbra.
<< Come mai hai scelto di diventare pediatra? >> mi dice, curioso.
<< Mi ha spinto molto questa scelta perchè mi piacciono i bambini, e per pagarmi gli studi lavoro in un albergo come cameriera >>
Alle ultime parole, lui mi guarda perplesso, quasi non gli andasse a genio che facessi quel mestiere.
<< Perchè mi guardi così? Dovrei vergognarmi nel fare un mestiere come la cameriera? >> dico, quasi nervosa.
<< No, non te ne devi vergognare anzi devi esserne fiera ed orgogliosa. Anche io l'ho fatto in passato, quando la mia famiglia stava attraversando un brutto periodo. Mi sono trovato a fare lavori umili per pagarmi gli studi e anche per portare qualcosa a casa. Sei una ragazza straordinaria che fa tanti sacrifici per realizzare il suo sogno. Non prenderla come una vergogna fare tutto questo >>
Rimango senza parole. Chi poteva mai immaginarlo che un ragazzo così avesse un periodo buio?
<< Ti ringrazio >> abbasso la testa.
<< Non c'è di che... >> mi dice, quasi con naturalezza.
Non sappiamo più cosa dirci e rimaniamo in silenzio. Cerco di non guardarlo ma il desiderio di perdermi in quegli occhi è forte. Guardandolo, riesco a vedere tutta la sofferenza e la tristezza che aveva passato. La sua mano premurosa sposta una ciocca dei miei capelli, mettendola dietro l'orecchio, dopodichè la sposta sotto il mento, cercando di avvicinare il mio viso verso il suo. Si avvicina sempre più piano, quasi non volesse interrompere quel momento. Le nostre labbra si sfiorano fino a che un suono mi fece sussultare.
<< Driiiiiiiiiin... driiiiiiiiiin... >>
Il mio cellulare. Lo prendo dalla borsa mentre le mie mani tremano ancora per ciò che stava accadendo poco fa. E' Lisa. 
<< Devo rispondere, puoi scusarmi un momento? >>
<< Ma certo, fai pure >> mi  sorride. Mi allontano da lui per rispondere.
<< Pronto >>
<< Ciao Niky, allora come va con il tuo uomo dei misteri? >> dice Lisa con un tocco di felicità.
<< Ehm... si, si va tutto bene >>
<< Allora vi siete baciati? Come e andata racc... >>. Quando Lisa cominciava era un fiume in piena. Faceva domande una dietro l'altra.
<< Lisa frena un attimo ok? >> dico, calmandola.
<< Ok, ok scusami >>
Cosa potevo dirgli, che se non mi avesse chiamato in quell'istante, forse ci saremmo baciati?
<< No,non ci siamo baciati >> le dico, un pò delusa ma non facendoglielo capire.
<< Cosa? E che aspetti? Guarda che il treno passa una sola volta nella vita, vedi di non perderlo >>
<< Adesso sei diventata anche poetessa? >> rido per la sua perla di saggezza.
<< Dico che non dovresti farti scappare un'occasione simile, se no quando ti ricapita un'altra volta? >>
<< Adesso devo lasciarti ci sentiamo più tardi. Un bacio >> le dico, mentre guardavo lui voltato di spalle a guardare il tramonto.
<< Ok, un bacio ciao >>
<< Scusami,ma dovevo rispondere...>> mi avvicino a lui.
<< Non preoccuparti, hai fatto bene a rispondere >> mi dice, senza togliersi quel sorriso sulla faccia.
<< Senti... sarà meglio che andiamo, dove alloggi? >>
<< In questo momento, mi trovo in un residence ma non preoccuparti... farò due passi >> mi fece l'occhiolino.
<< No, non mi costa niente. Va a finire che dopo, ti daranno per disperso e io non voglio che ti perda... - lui mi guarda stupito. Veramente avevo detto così? - ... sennò la polizia vorrà interrogarmi e io cosa gli dico?>> continuo a dire, finendo il discorso lì e ridendoci sopra. Lui ricambia con un sorriso stupendo da mozzare il fiato.
 
***
 
Manca poco al suo residence, solo un'altra e saremmo arrivati ma lui appoggia la mano sulla mia gamba.
<< Aspetta, puoi fermarti qui. Conosco la strada per continuare >> mi dice con un mezzo sorriso. Il mio cuore corre a più non posso.
<< Ma dai, non preoccuparti. Un altro pò di strada e siamo arrivati >> dico tenendo la voce calma e rilassata.
<< Dai, veramente. Insisto. Già è troppo l'avermi dato un passaggio, credimi, fin qui, posso proseguire da solo >> mi dice, senza togliersi quel sorriso dalla faccia. Faccio cenno di si con la testa. Il suo viso si avvicina al mio e... mi dà un bacio sulla guancia.
<< Grazie per avermi fatto da guida turistica e... di tutto il resto. Non mi sentivo così bene e sereno da... tanto tempo >> gli occhi sono pieni di gioia.
<< D-di nulla >> sono ancora scossa dal gesto che mi sento balbettare.
<< Beh allora... ciao >> apre la portiera e se ne va. Lo guardo di spalle, vedendo che cammina sicuro di sè, ad ogni passo che fa. Chissà se lo avrei più rivisto...






Angolo autrice:
Ciaaaaao a tutti. Ieri mi sono dimenticata di pubblicare il capitolo. I'm sorry.
Comunque spero vi sia piaciuto. Vorrei leggere una vostra opinione dei capitoli che pubblicherò, quindi se volete recensire... fatelo. Accetto ogni critica o complimento che sia. Sbagliando s'impara, no? Un bacione grande!
A mercoledììììììì
Mimì <3
   
 
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