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Autore: Rainwolf    09/05/2013    2 recensioni
{_La casa era silenziosa. Un quieto disordine legava stanza a stanza. I due presero le scale e salirono al piano superiore. Una volta in camera, Stiles si distese sul letto, distrutto. Derek sedette sulla sedia davanti alla scrivania.
“Non posso ancora credere che sia successo” mormorò Stiles. Gettò uno sguardo a Derek, che se ne stava pensieroso col volto poggiato ad un braccio puntellato alla scrivania, fissando un punto imprecisato._}
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{_“Lo sanno.” disse Stiles lapidario. Tutti lo guardavano seri, senza parole, in piedi nello studio del Dottore.
“Non possiamo smettere ora.” la signora Argent fu la prima a rompere il silenzio “Cosa sanno, signor Stilinski? Sicuramente non cosa vuol dire quello che hanno visto. Sicuramente non che un ragazzino di sedici anni con poteri da chiromante riesce a spiare le loro mosse. Sono cacciatori di lupi mannari. Qui la magia c'entra ben poco. Ci sono zanne, cani rabbiosi. E proiettili d'argento. Non di certo numeri da circo.”}
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chris Argent, Derek Hale, Isaac Lahey, Sceriffo Stilinsky, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il profumo di Erica, la voce di Isaac. Li percepì ancora prima di avere coscienza del suo corpo. Il pavimento freddo dava sollievo alla sua pelle troppo calda, ma due braccia lo scuotevano in modo fastidioso.

Derek, rispondi!” la voce di Scott si unì al coro nella sua testa.

Quando sbattè le palpebre, c'erano solo figure indistinte. Strizzò forte gli occhi e li riaprì. Melissa McCall tirò un sospiro di sollievo.

Oh, grazie al cielo! Sei rimasto incosciente per tre ore! Ho chiamato Scott perché non sapevo più cosa fare.” disse la donna, quasi per giustificarsi.

Derek si tirò a sedere massaggiandosi le tempie.

L'ho visto... l'ho visto anch'io.”

Cosa?” gli chiese Scott.

Quello che ha visto Stiles. O almeno credo. Non era mai successo prima.”

E cos'era?” domandò Erica.

Derek dovette fare uno sforzo per ricordare qualcosa. Era come svegliarsi da un incubo. Poi parlò.

Uomini. Cacciatori. Dicevano qualcosa su dei canali sotterranei, non era chiaro. Ho visto un corridoio bianco...” si bloccò. “Sembrava un ospedale. E Stiles...” una fitta allo stomaco. “Stiles era lì.” mormorò, senza fiato, quasi più a se stesso.

Scott sbiancò. Isaac lo guardò interrogativo:“Ma come era lì?”

Derek era senza parole.

Chiamalo, Scott!” si affrettò a dire Erica.

Con mani insicure, Scott digitò il numero di Stiles sul suo cellulare. Tutti i lupi sentirono squillare.

Uno.

Due.

Tre.

Quattro.

Cinque.

Scott?” la voce un po' metallica di Stiles riempì le orecchie di tutti.

Stiles! Dove sei?”

A casa! Dove vuoi che sia? Hai sentito tua madre? Derek si è svegliato? Stavolta credo di avere un po' esagerato. Quando mi sono ripreso le orecchie di mio padre erano viola! Ouch...Credo di avere un bernoccolo in fronte. Probabilmente ho dato una testata al tavolino del soggiorno. Credo sia”

Stiles...”

meglio chiamare Deaton, perchè credo ci fosse qualcosa che non andava e..”

Stiles! Sono con Derek e...”

non so come dirtelo, ma mi sembravano un po'...strani! Era come se...”

Stiles!” ringhiò stavolta, e il ragazzo si fermò.

Sì?”

Sono a casa, con Derek. Mia madre mi ha chiamato, perchè non riusciva a svegliarsi.”

Ah, è possibile che succeda, credo sia colpa mia, sono stato sotto più tempo del solito e...”

Stiles! Ascoltami! Derek dice che...ha visto quello che hai visto tu!”

Che?!”

...o comunque qualcosa, un corridoio...”

Degli uomini?”

Derek fece un cenno del capo a Scott.

Dice di sì.”

Quanti?”

Tre” disse piano Derek.

Tre” ripeté Scott.

Stiles rimase in silenzio un paio di secondi.

Cosa facevano?”

Derek corrugò la fronte, per riportare a mente la scena che era già abbastanza confusa nella sua mente.

Stavano guardando...verso di lui.” disse lentamente.

Derek dice che... stavano guardando verso di te? Perché Derek ti...ha come visto lì.”

Scott si accorse che Stiles aveva smesso di respirare , dall'altra parte del telefono.

Oh mio dio. Oh mio dio. Ohmiodio!” la voce di Stiles si fece concitata. “Ma ma... che vuol dire che mi ha visto lì? Passamelo!”

Stiles, mi spieghi che diavolo sta succedendo? Eri lì? Ti sei materializzato vicino a loro?”

Derek si alzò di scatto e prese con forza il telefono dalle mani di Scott.

Stiles, ti stavano guardando. Io...è come se lo stessi già dimenticando, ma...riuscivo a vederti. Era come se fossi lì. E vedevo loro che guardavano nella direzione in cui eri tu.”

Oh, cavolo! Derek, siamo... siamo nei guai. Vieni qui. Subito!”

Derek corse come il vento. A nulla valsero le mani di Erica che cercarono di trattenerlo, o le proteste di Isaac che voleva accompagnarlo. Se li lasciò alle spalle, prese la direzione della porta e raggiuse la casa di Stiles in breve tempo. Saltò dentro una finestra aperta e si precipitò in salotto.

Allo sceriffo quasi prese un colpo, quando se lo ritrovò davanti.

Derek!” Stiles si alzò infermo dalla poltrona.

Aveva un cerotto sulla fronte, e diversi altri sulle mani. Il tavolino di vetro di fronte al divano era in frantumi. Derek fissò i frammenti a terra in tralice. La voce dello sceriffo lo riportò alla realtà.

Ora... ora basta. Non potete continuare così. E' troppo pericoloso. Stiles poteva rompersi l'osso del collo! E anche tu puoi rimetterci la pelle, Derek! Parlerò con Deaton e troveremo un altro modo per...” ma nessuno dei due lo stava ascoltando.

Si fissavano, attoniti. Stiles apriva e chiudeva la bocca, per riprendere fiato e iniziare a parlare, ma continuava a tacere.

Cosa vuol dire... tutto questo?” la voce di Derek era dura ed incredula.

A volte...a volte può succedere che...la possessione sia talmente forte...è tipo un ologramma, un'ombra. Ma ha la mia faccia, e il mio corpo, non ero lì, ma se si sono accorti di qualcosa...Derek. Mi hai davvero visto lì?” chiese, tutto d'un fiato.

Il lupo fece un leggero cenno col capo, osservando distrattamente il resto della stanza.

Allora siamo nei guai.”

 

Lo sanno.” disse Stiles lapidario. Tutti lo guardavano seri, senza parole, in piedi nello studio del Dottore.

Non possiamo smettere ora.” la signora Argent fu la prima a rompere il silenzio “Cosa sanno, signor Stilinski? Sicuramente non cosa vuol dire quello che hanno visto. Sicuramente non che un ragazzino di sedici anni con poteri da chiromante riesce a spiare le loro mosse. Sono cacciatori di lupi mannari. Qui la magia c'entra ben poco. Ci sono zanne, cani rabbiosi. E proiettili d'argento. Non di certo numeri da circo.”

Stiles non è un numero da circo!” la rabbia faceva tremare le parole di Melissa McCall. Victoria le scoccò un'occhiata di sufficienza.

Alan, che ne pensi?” si rivolse al Veterinario, come se il clima teso che regnava nella stanza non la toccasse minimamente.

Victoria... sanno solo quello che hanno visto. Un ragazzino vicino a loro. Probabilmente solo per pochi attimi. Difficilmente si convinceranno di aver avuto un'allucinazione collettiva. Ma... è facile che non sappiano dargli un senso. Non ci sono infomazioni scritte su quello che hanno visto. Non possono trovarle sui libri. Quando succede qualcosa di simile, chi ha visto dimentica l'avvenimento in breve tempo. Solo uno di noi può spiegarglielo. Uno di noi...numeri da circo.” Isaac poteva giurare di avere intravisto il veterinario sorridere sotto i baffi.

Non lo escludo.” continuò “Ci sono alchimisti che non agiscono solo per il bene, ma anche per il loro profitto, per quanto questi siano solo una piccola parte di noi.”

I lupi riuscirono a sentire i battiti del cuore di Stiles accelerare al quelle parole.

Non potete mettere in pericolo Stiles. Questo è escluso.” cominciò lo sceriffo, con un cipiglio che non ammetteva repliche.

Papà...” cercò di fermarlo Stiles.

Ah! Non una parola, Stiles! Non provarci nemmeno!”

John, la tua reazione è comprensibile. Ma questa discussione è perfettamente inutile, finchè non sappiamo che reazioni ci sono tra i cacciatori. C'è solo una cosa da fare.” disse calmo il veterinario “Dobbiamo capire cosa sta succedendo nel loro quartier generale. Bastano pochi minuti.”

Sono d'accordo.” s'intromise Stiles.

Stiles!” lo sgridò lo sceriffo.

Papà, ascolta. Non c'è abbastanza tempo perchè mi possa succedere qualcosa, o per far apparire lì la mia ombra. I primi minuti sono i più semplici, lo sai! Se mi concentro, riesco a focalizzare il posto in meno tempo.” lo sceriffo cercò di interromperlo, ma il ragazzo continuò con forza “Papà, dobbiamo saperlo. Se riescono a capire qualcosa... è finita. Se aspettiamo troppo tempo, potrebbero organizzarsi e manipolare le mie visioni. Capisci? Potrebbero recitare delle scene fuorvianti, per non farmi distinguere la verità! E' troppo importante, dobbiamo farlo. E dobbiamo farlo adesso.” concluse deciso. “Tutti fuori. Derek...”

Il lupo lo fissò e fece di sì con la testa.

Alcuni protestarono, altri erano d'accordo. Nessuno riuscì a far cambiare idea a Stiles, e lui e Derek si ritrovarono presto da soli nella stanza.

Un silenzio imbarazzato. “Forse è meglio se...ti stendi.” propose timido Stiles. Sembrava aver perso la spavalderia di poco prima. La sua voce ricordava quella di un bambino.

Derek diede un'occhiata veloce a quel maledetto piano di lavoro in acciaio e una leggera nausea salì dal suo stomaco verso la gola. Sentì l'acciaio in bocca, e gli odori asettici dello studio direttamente nella sua testa.

Si distese e fece un respiro profondo. Stiles rimase in piedi alle sue spalle, si puntellò coi gomiti ai lati della sua testa e abbassò il viso all'altezza dell'orecchio destro del lupo.

Dammi le mani.” sussurrò Stiles.

Derek alzò le braccia e l'altro afferrò le sue mani, poggiando le loro dita intrecciate sul petto del lupo. Derek sentì la pelle calda tra i cerotti ruvidi, e strinse gli occhi. Una sensazione spiacevole.

Ok” la voce di Stiles era sempre più bassa “adesso stringi forte.”

Stavolta non vide niente. Quando riaprì gli occhi, gli sembrò di averli chiusi giusto un attimo prima.

Voci concitate. Odore di disinfettante. Odore di risentimento.

E' l'ultima volta, l'ultima volta!” la voce tonante dello sceriffo sembrava lontana. Eppure quando Derek si alzò, vide che erano tutti a pochi passi da lui. Stiles era a terra. Un leggero panico aleggiava sul suo viso. Più dolore che panico, riflettè Derek.

Il suo polso destro era gonfio.

Come è successo?” chiese piano.

Solo Stiles parve sentirlo, perchè erano tutti occupati a litigare tra di loro.

Scott, Erica e Isaac parlottavano con Boyd e Allison, Derek non riusciva a distinguere le parole. Lydia sussurrava qualcosa all'orecchio di Peter. Era come se i suoi sensi fossero addormentati. Lo sceriffo Stilinski ammoniva concitato il riprovevole comportamento del Veterinario, favorevole al mettere in pericolo suo figlio, e quello di Chris Argent, che si stava dimostrando davvero un genitore irresponsabile. Due voci sopra le altre erano di Victoria e Melissa.

Visto? Non si sono accorti di nulla.” un malcelato trionfo serpeggiava tra le labbra della cacciatrice, la voce di Melissa era comunque preoccupata.

Victoria, non possiamo rischiare. Se succedesse di nuovo... dobbiamo essere cauti...Se ne dimenticheranno in poco tempo, ma se succedesse di nuovo...”

Questo?” mormorò Stiles rivolto a Derek, accennando al suo braccio, che era il centro dell'attenzione del Veterinario e di suo padre. “Credo di esserci caduto sopra. Sono un idiota. Durante la possessione, non riesco a controllare bene il mio corpo. Oooh, adesso finitela!” disse a voce più alta, a tutti i presenti.

Ci vuole una pausa. Una pausa. Papà, torniamo a casa. Non riesco a pensare con tutto questo casino.” si alzò, dandosi qualche pacca sui pantaloni, e si tastò il polso. “Non fa molto male.”

Ormai è tardi, vediamoci domani dopo l'orario di ambulatorio.” acconsentì il Dottore “Cercate di venire in orari separati, per non destare sospetti.”

Riluttanti, gli astanti rimasero in silenzio e fissarono Stiles. Questi prese per il braccio sia il padre che Derek e si fece largo tra gli altri, trascinandoli verso la porta.

A domani!” concluse in fretta, varcando la soglia. Il padre si divincolò dalla presa e rimase a dire qualche parola a Chris Argent. Derek invece si lasciò trascinare nel freddo della notte, senza riuscire a distinguere quello che lo sceriffo stava dicendo. Era come vivere un sogno. Stiles lo tirò verso la Jeep e lo spinse contro la portiera. Quando la sua schiena sbatté contro la macchina, ebbe l'impressione di non aver respirato fino a quel momento e che l'aria fresca avesse ripreso a circolare nei suoi polmoni dopo un lungo tempo.

Guardò a terra. Poi guardò Stiles, dritto davanti a lui.

Gli occhi stanchi, doloranti. I cerotti. I capelli scompigliati. Un odore mesto.

Derek, io...” tentennò. Poi chiuse gli occhi. E gettò le braccia al collo de lupo, abbracciandolo forte.

Derek rimase immobile.

Stiles nascose il volto nel suo collo, respirando affannosamente. Un sospiro dopo l'altro, rapido, dolente. Derek non riuscì a contarli. Poi Stiles mollò la presa e si scostò lentamente. Le sue mani scivolarono sulla t-shirt e si aggrapparono alla stoffa. Il suo sguardo perso vagò un attimo sul suo petto e sulle sue dita incerottate. Lo lasciò e fece un passo indietro.

Mi...mi dispiace.” arrossì, abbassando il volto.

Derek non sapeva dove guardare. Poi sentì la presenza dello sceriffo che si avvicinava.

Fai qualcosa per quel polso.” senza dire altro raggiunse in pochi passi la Camaro nel parcheggio, partì velocissimo nella notte.

Stiles trasalì alla mano del padre che stringeva la sua spalla.

Andiamo a casa.”

 

Stava quasi per addormentarsi accoccolato nel sedile, la fronte sul vetro freddo del finestrino gli dava sollievo. La luce dell'insegna di un supermercato trafisse i suoi occhi.

Mmmh, papà...accosta un attimo. Compro un po' di carne e verdura per la cena.” mormorò, la voce impastata dal sonno.

Lo sceriffo accostò e sganciò la cintura. Fece per scendere dell'auto, quando Stiles gli afferrò il braccio.

No, no, fermati. Vado io. Ho bisogno di prendere una boccata d'aria.”

Ma Stiles... te la senti?”

Torno in cinque minuti.” e aprì a portiera.

Gli scaffali colorati, barattoli, biscotti, bottiglie. Non riusciva a pensare. Prese qualche zucchina e si diresse al reparto macelleria. Derek. Derek per lui...voleva dire qualcosa. Significava qualcosa. Al solo pensiero si sentiva lo stomaco in subbuglio.

Camminava a testa bassa. Qualcosa urtò il suo cammino. Quasi perse l'equilibrio, si appoggiò al bancone del pane per non cadere. Una mano raccolse il suo pacco di biscotti al cioccolato e glielo porse.

 

Oh, mi scusi, mi scusi! Non so proprio dove ho la testa! Non stavo guardando!” disse in fretta.

Tranquillo” rispose una voce.

Stiles accennò un sorriso, agganciando il suo sguardo.

 

Poteva non succedere. Avrebbe potuto lasciare che suo padre entrasse nel supermercato al posto suo. Avrebbe potuto addormentarsi, non fare caso all'insegna.

 

Il sangue raggelò nelle sue vene.

Vide due occhi sgranati a pochi centimentri dai suoi.

Labbra che scandivano un “Tu” senza emettere un suono.

Mani violente si mossero per afferrarlo.

Stiles gettò tutto a terra, si voltò di spalle e corse, corse senza fiato, più veloce che potè.

Era uno degli uomini della sua visione.



 

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Ciao a tutti!
Ringrazio tantissimo di nuovo chi mi ha lasciato un commento, e anche tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le seguite! 
Spero che i capitoli precedenti non siano suddivisi in modo troppo strano. Fino a qualche giorno fa non pensavo che qualcuno avrebbe mai letto questa fanfiction e non mi ero preoccupata di dividerla in qualche modo, quindi ho sezionato il testo solo in base al fatto che i capitoli avessero più o meno la stessa lunghezza. D'ora in poi starò più attenta! ;)

A presto!

  
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