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Autore: Amethyst10    09/05/2013    2 recensioni
Bella è una giovane Contessa russa, scappata dalla prima Guerra Mondiale dal suo paese per trasferirsi in Inghilterra con quel che resta della sua famiglia.
Qui decidere di rendersi utile, visto che tutte le loro ricchezze sono andate perdute, andando a lavorare in una grande Villa. Solo il Maggiordomo e la governante conoscono le sue origini. Ma cosa succederà quando il Conte farà ritorno dalla guerra? E quale sarà la sconvolgente notizia che porta con se?
QUESTA STORIA è ISPIRATA ALL' OPERA DI EVA IBBOSTON " LA CONTESSA SEGRETA" , NON è STATA SCRITTA A SCOPRO DI LUCRO.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap 1
 
<< Bella tu non puoi fare la domestica! >> disse Kate, con un tono che non ammetteva repliche.
< La lettera, dell’ ufficio di collocamento, diceva che Villa Mersham è una casa enorme, bellissima, immersa nel verde >>
Gli occhi di Bella color cioccolato brillavano.
<< Senti cara…le case aristocratiche inglesi hanno una forte gerarchia di servitù,sanno  essere molto crudeli. >>
<< Kate non posso continuare a stare qui con le mani in mano ad approfittare della tua ospitalità. È ingiusto, anche perché io sono ancora giovane, non ho i problemi di salute che mia madre sta affrontando. >> Sospirò.
Erano sedute in bilocale , molto piccolo, l’ unico che erano riusciti a permettersi grazie ai soldi della governante.
La Contessa riposava nella camera affianco.
Erano a Londra da due mesi, erano arrivati senza un soldo, la Contessa aveva preso il tifo a Costantinopoli.
Bella aveva pensato subito a Dimitri e grazie alla Granduchessa, una vecchia amica, era riuscita a farlo entrare in una prestigiosa scuola.
Per se , Bella non aveva chiesto niente.
<< In più ho trovato un libro stupendo, di una certa Seline, che descrive in modo molto dettagliato come comportarsi nei panni di una domestica. >>
<< Bella non puoi, tua madre non approverebbe mai>>
Forse, pensò Kate, sarebbe riuscita a convincerla.
<< Lei non verrà a conoscenza di nulla. Dirò che sono andata alla Villa come ospite al massimo. Il lavoro dura solo la stagione, giusto il tempo per riordinare la casa prima che ritorni il nuovo Conte. Tornerò prima che Dimitri  faccia ritorno da scuola. Nessuno saprà niente, sarà il nostro segreto >> disse lei ammiccando.
<< Non devi assolutamente dirlo a tuo fratello o lascerà l’ istituto e si metterà anche lui in testa di voler lavorare. >> disse severa Kate storcendo il naso.
<< No, non lo dirò di sicuro a lui, però forse dovrei tagliarmi i capelli >>
A quel pensiero Katrina raggelò.
I boccoli della Contessina arrivavano fino alla vita e prendevano diverse sfumature ambrate dalle spalle in giù.
<< Non provarci neanche o riferisco tutto alla Contessa. >>
 
 

***

Tre giorni dopo , durante una giornata calda e soleggiata, Bella con una valigia di cartone, si recò a Mersham.
La villa era imponente color miele ed aggraziata e si stagliava tra gli alberi .

<< Devo fare l’ inchino al maggiordomo, e poi… sicuramente alla governante, si a lei di certo. >>
Un attimo dopo, spuntò un cane, si precipitò giù dalle scale e corse verso di lei, abbaiando ferocemente.

<< Oh, insomma, si vede che non sono un ladro, no? >> mormorò piano in russo.
Il cane, come se avesse capito, iniziò a calmarsi e lei prese a coccolarlo.
Bella allora si rimise in cammino, e svoltò per il sentiero che portava all’ ingresso sul retro, riservato alla servitù.
Il cane, che aveva preso a seguirla si bloccò di colpo, era pur sempre il cane del Conte, perciò fece dietro front.
<< Snob! >> disse la ragazza alzando gli occhi al cielo.
Attraversò il cortile, e con un po’ di nervosismo decise << Farò l’ inchino a tutti! >>
Aprì il portone e si inchinò profondamente alla vista dell’ uomo in livrea.
Era alto, massiccio. Il Signor Ermett, era un uomo quasi sulla trentina, che sin da giovane età aveva lavorato nella tenuta praticando i più disparati lavori, ma la sua amicizia col Conte, gli aveva permesso di salire la scala gerarchica della servitù, fino a diventare il maggiordomo personale di quest’ ultimo.
Ora si ritrovava a dover affrontare tutta una serie di colloqui ,per fare in modo che ci fosse abbastanza personale, per riuscire ad accogliere il padrone di casa che faceva ritorno dalla guerra, in una casa pulita e rimessa a nuovo.
Davanti a lui si trovava un’ esile ragazzina, coi capelli raccolti in uno chignon, indossava un vestito chiaro e tra lei mani teneva una valigia, che sembrava doversi rompere da un momento all’ altro.
<< Come si chiama? >> le domandò.
<< Bella Zarkovskij >>
Una profuga russa.
<< Ha esperienza di lavoro? >>
<< No signore, ma imparo in fretta. Lavorerò sodo, davvero >>
<< Rose mi passeresti il suo  fascicolo? >> chiese alla governante lì affianco.
Era un po’ più giovane di lui, aveva i capelli biondi e gli occhi ambrati, erano sposati da ormai cinque anni e avevano una figlia, Jane.
Gli porse i fogli e iniziò a leggerli.
“ Inesperta “ era un male,”  straniera “ ancora peggio… ma una nobildonna!
Ermett e Rose si guardarono.
<< Forse sarebbe meglio se cercasse un altro lavoro, perché temo lei non comprenda quanto questo sia duro. >> iniziò il primo.
<< Forse sarebbe più adatta come istitutrice. >> continuò Rose.

Bella rimase in passibile davanti a loro.
<< lavorerò sodo!, lo prometto. >>
Il maggiordomo e la governante non cedevano.

<< Vi prego. >> disse in fine lei.
Rose guardò Ermett, dopotutto sarebbe stata assunta solo provvisoriamente.
Allora lui annuì.
<< Molto bene. Rimarrà in prova per un mese…e non c’ è bisogno di fare l’ inchino! >>
La ragazza si diresse poi al suo alloggiò, era una camera, che con grande felicità, constatò che non avrebbe dovuto dividere con nessuno, con l’ intento di lavarsi.
Purtroppo però da quando la grande casa era stata costruita, nel 1712, anche se aveva subito molte migliorie, il bagno per i dipendenti non era fra queste.
 
 
Bella si diresse poi in cucina, per fare la conoscenza dei suoi nuovi colleghi.
<< Ciao io sono Alice >> disse una ragazza più o meno della sua età che pareva un folletto, senza aspettare una sua risposta l’ abbraccio.
<< Alice così soffoco >> la cameriera lasciò la presa << Io sono Bella, piacere di conoscervi >> disse rivolgendosi anche alla cuoca.
<< Io sono Carmen, cara , mentre lui >> disse indicando un ragazzo, sui tredici anni,  affianco a se << è  James >>
Subito lui si nascose dietro la cuoca imbarazzato, Bella sorrise.
Il giorno dopo Alice prese sotto la sua ala protettrice la nuova arrivata e si misero all’ opera, seguiti dal cane , Beck, che non si allontanava mai da quest’ ultima.
<< Che bellissima sala! >> esclamò Bella nel vedere la biblioteca.
La cameriera fece una smorfia.
<< Io la odio, ci metteremo ore a pulirla prima finiamo, prima possiamo passare alle altre stanze. >>
Le passò poi uno strofinaccio, la ragazza in quel momento si accorse cosa ci fosse di tanto problematico. Le statue e i busti che arricchivano la camera erano pieni di magnifici particolare, d’ impatto visivo, ma non erano semplici da pulire.
Platone, Aristotele e Cicerone, erano alcuni degli uomini lì immortalati.
L’ acqua del secchio divenne più volte nero e le due ragazze fecero a turno per cambiarla.
Per l’ ora di pranzo Bella era tutta dolorante, ma perseverò, anche se era veramente stanca.
Mentre riordinava le mensole si riscoprì ad osservare , in una foto, quello che doveva essere il nuovo Conte.
Aveva i capelli color bronzo e gli occhi ambrati.
<< Si chiama Edward, ha ricevuto diverse battaglie al merito, e adesso è stato congedato con merito dall’ esercito. >> disse Alice osservando anche lei il ritratto.
<< è carino >>
<< Si, ha un bel sorriso. >>
Tre giorni dopo il suo arrivo, scoprì che la figlia del maggiordomo abitava in un piccolo appartamento sopra le scuderie.
Era appena tornata da una commissione che le aveva affidato Carmen, quando vide dei vasi rotti al suolo, probabilmente caduti al suolo dalla finestra soprastante.
Decise di andare a vedere.
C’ era una bambina.
<< Tu chi sei? Dov’è mia madre ? >> chiese paonazza.
<< Mi chiamo Bella, sono nuova. >>
Mezz’ ora dopo Rose salì le scale che conducevano al piccolo appartamento, di corsa, dopo aver notato i vasi.

Trovò la nuova domestica che stava giocando con la figlia a carte, che stava barando per farla vincere.
<< Scusa se sono arrivata tardi. >> disse mortificata.
<< Fa niente, ormai sto giocando con Bella. >>
Rose fece per parlare.

<< Si mamma le ho già prese le medicine tranquilla. >> disse Jane concentrata.
Dopo una settimana Bella scoprì un nuovo membro della famiglia.
Il vecchio Conte Carlisle, che ormai se ne stava relegato in camera sua e di cui quasi tutti avevano paura, a causa dei suoi sbalzi d’ umore che erano possibili da capire a seconda della musica che proveniva dal suo studio.
Quel giorno sarebbe toccato a lei portargli il the.
Lei si bloccò di colpo non appena riconobbe il brano e capì che Isotta stava morendo.
<< L-le ho portato il the, signore >> disse entrando.
<<  appoggialo lì >> rispose lui con fare burbero.
Bella fece un respiro profondo.
<< Dica pure quello che vuole, ma è bellissima…>> sospirò lei ormai rapita dalle note.
Avvicinati disse lui incuriosito.
Dimenticando il libro di Seline, Bella si mise a parlare con lui di musica , balletti e scoprì che un tempo il Conte avrebbe voluto diventare un musicista e che aveva passato questa sua passione a suo figlio.
Ormai Bella era davvero curiosa di conoscere il nuovo padrone di casa, non dovette però aspettare molto perché l’ indomani arrivò.

 
 

Eccoci di nuovo qui! Visto che non sono del tutto sicura di questo racconto se non ci saranno almeno tre recensioni, ho deciso che lo cancellerò, anche perché non è semplice da portare a avanti, perché i capitoli sono lunghi, e i personaggi molto approfonditi, nel testo originale, quindi…se vi piace, bè dimostratemelo ;)
 
 

  
 

   
 
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