L’incubo di Bulma
Avevano passato una serata magnifica, Trunks era già a letto da un bel po’ e Bulma , presa da una sfrenata voglia di pesce, aveva cucinato per un esercito.
Lui l’aveva presa come una principessa e l’aveva portata sul letto, il pancione era sempre più evidente e da li a qualche giorno avrebbe partorito una bimba mezza sayan.

Erano entrambi sdraiati sul lettone, Vegeta quel giorno aveva voglia di sfogarsi un po’…ma con Bulma in quelle condizioni non poteva proprio!
La terrestre era molto affaticata ma non aveva sonno, mise una mano su quella del marito e sospirò guardando il soffitto.
“Vegeta..” –sussurrò-
“Ma come la chiameremo la bimba?”
“Come vuoi tu! Basta che partorisci velocemente!” rispose sfinito lui.
“B..come Bulma. R come la seconda lettera di Prince (il cognome di Vegeta Nd me). A come amore!” immaginò lei sognante.
“BRA! Non risparmiavi fiato così??” disse lui ironico.
“Idiota! Così fa più effetto!” disse ridendo lei e dandogli una gomitata sul braccio.
Vegeta si girò per guardarla, era veramente splendida ma non l’avrebbe mai ammesso a nessuno. Sbadigliò e si girò in posizione fetale.
“Vegeta…”- ricominciò triste lei-“Ma sei arrabbiato perché non possiamo fare nulla? Almeno posso dormire vicino a te?”
“Non ci provare! Fa caldo…”- mentì lui.- “ E poi preferisco dormire solo…almeno nella MIA zona” sbuffò. E allontanandola con una piccola spallata chiuse gli occhi e si addormentò.
Era l’una passata e Vegeta si svegliò di colpo sentendo una manata arrivargli sul viso, si girò e vide sua moglie così sudata che i capelli erano attaccati alla fronte, le mani che tenevano ora strette il possente pancione e il corpo che tremava dalla testa ai piedi. Scattò a sedersi sul morbido materasso e continuò a studiare ogni piccolo movimento della donna, finchè un urlo assordante non rimbombò per la casa.
“ANDATE VIA BRUTTI ANDROIDI! ANDATE VIA!”
 disse stringendo ancora di più il pancione. Non si era svegliata nemmeno sentendo il proprio urlo, poi un ‘toc toc’ colse l’attenzione di Vegeta e una voce susseguì.
“Papà? La mamma sta bene?”
disse un ragazzo da dietro la porta. Trunks sapeva che non doveva mai aprire la porta se suo padre non gli dava l’ordine. In questo caso l’uomo non voleva far vedere al figlio la madre in quelle condizioni.
“Si! Torna a dormire tu!”
disse cercando di essere il più burbero possibile. Aprì il cassetto senza alzarsi dal letto e ne uscì un asciugamano con cui deterse con cura ogni goccia di sudore che Bulma versava in preda all’agitazione e al panico. La turchina non si svegliava, ma preferiva che fosse così, se si fosse svegliata non avrebbe dormito più lasciandolo in bianco per tutta la notte. Visto che però nemmeno si calmava decise di fare una cosa che pensava non avrebbe mai fatto: L’avvicinò a se e le fece poggiare la testa tra il collo e la spalla, mise le mani candide fra le sue e le accarezzò i capelli.
“Tranquilla Bulma… sai che ci sono io a proteggerti”
 disse sussurrandole all’orecchio con la speranza di calmarla ma di non svegliarla, anche perché non voleva farsi vedere così dolce e premuroso, non davanti ai suoi occhi turchini che o l’avrebbero ringraziato o l’avrebbero deriso… ma non preferiva nessuna delle due opzioni.
“Gli androidi… vogliono prendere la nostra bimba”
disse nel sonno mentre si stringeva al corpo del possente uomo che rimase perplesso e stupito nel sentire quel ‘nostra’. Infondo era vero, Bra era anche sua… proprio come lo era di Bulma, e per un attimo si pentì di averla cacciata quando cercava un po’ d’amore per se e per la bimba, ora era in preda a uno dei suoi incubi peggiori e forse era anche colpa sua.
“Non c’è nessun androide…sta calma”
le disse mentre la copriva per bene e odorava il suo nuovo balsamo. La strinse ancora di più a se, facendo in modo che il pancione non soffocasse ma che fossero ‘entrambe’ tranquille e comode, probabilmente non avrebbe dormito per nulla quella notte, poggiava la testa alla sbarra del letto e sentiva i capelli essere respinti sul muro, ma infondo non gli dispiaceva. Quante volte aveva dormito sopra il petto della sua amata dopo un’intensa notte piena d’amore e coronata di baci? Ora era lui a ricambiare il favore, e chiuse gli occhi massaggiando la schiena di Bulma, che intanto dormiva beata sulla sua spalla e teneva stretta a se sia il pancione che il suo uomo, come per paura che da un momento all’altro potessero sparire.

Nota
Eccomi... mi dispiace annunciarvi che i prossimi capitoli sono più corti.
Comunque aspetto tante recensioni! A presto :3