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Autore: RomanticaLuna    09/05/2013    1 recensioni
Avete mai avuto un libro preferito? O un cartone animato, un film, una serie televisiva che vi ispirasse particolarmente? Beh, io si, e questa storia è Harry Potter. Ho sempre adorato gli scritti di J.K.R., hanno accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza. Era il mio sogno segreto poter andare ad Hogwarts, poter fare magie e, beh si, anche conoscere i ragazzi particolarmente belli che la mia mente creava mentre leggevo le pagine della serie.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Avete mai avuto un libro preferito? O un cartone animato, un film, una serie televisiva che vi ispirasse particolarmente?

Beh, io si, e questa storia è Harry Potter. Adoro gli scritti di J.K.R., hanno accompagnato la mia infanzia. E' il mio sogno segreto poter andare ad Hogwarts, poter fare magie e, beh si, anche conoscere i ragazzi particolarmente belli che la mia mente crea mentre leggo le pagine della serie.
I miei compagni mi prendono in giro e mi ripetono continuamente “Kate, non sei troppo grande per credere nella magia?” io rimango in disparte, pensando che se solo potessi avere una bacchetta li trasformerei in tanti rospi. Mio padre mi ripete “Cresci un po’. Kate, la magia non esiste, altrimenti non saremmo in questa situazione disperata!”
Siamo poveri, riusciamo a malapena ad arrivare a fine mese, io e mio padre. Mamma è scappata di casa quando scoprì che papà perse tutti i soldi alle corse dei cavalli. Io non riesco a sopportare il peso che la vita mi ha messo sulle spalle alla sola età di 4 anni e per questo leggo. Mi rintano nei libri e vivo le avventure dei protagonisti. Le mie giornate sono un susseguirsi di scuola babbana, di lavoro in un posto pieno zeppo di babbani e, per finire in bellezza, delle letture più magiche che ci siano. Non ho amici, sono isolata da tutti.
La mia vita continua nello stesso modo fino a che, qualche giorno prima del mio compleanno, io e mio padre facciamo un incidente d'auto.
Un pirata della strada ha attraversato l'incrocio col rosso come un razzo e ci ha presi in pieno. Mi sono svegliata quasi subito con una sola ferita alla testa, un fatto molto ambiguo secondo i dottori. Lo stesso vale per mio padre. Dopo questo incidente, la mia intera vita è cambiata. Nei giorni a seguire, sono capitate le situazione più strane, eppure le più belle della mia vita.
E' lunedi e sono alla solita scuola babbana elementare di Bristol, la maestra spiega un’equazione matematica e il mio compagno di banco, Robert Iurs, mi prende le biro e le lancia da ogni parte della classe. Così, senza un motivo ben preciso, lui non ha mai un motivo ben preciso per fare le cose. L’insegnante non riesce a fermarlo e la mia pazienza si sta esaurendo velocemente. Mi alzo in piedi presa dalla collera e gli appoggio le mani sulle spalle, nella speranza che la smetta, che si spaventi o qualcosa del genere. Sento una piccola brezza attraversarmi il corpo e poi qualcosa lo separa da me facendolo sbattere contro il muro. Ne sono certa, è stata la magia! Sono una strega, devo esserlo! Nessun altro avrebbe potuto farlo!
Mi metto seduta, stranamente felice di essere in quella classe, e lascio finire la lezione.
Il giorno del mio undicesimo compleanno arriva la conferma ai miei sospetti: la lettera di Hogwarts. La confronto con quella stampata sulla pagina del libro. Naturalmente è cambiato il Preside, Silente è morto ed io ero presente a quel momento attraverso la mia immaginazione. La scuola è caduta ed è stata ricostruita, l’avventura dello splendido trio finita. Ma avrei potuto vederli! 20 anni più vecchi, ma sempre e comunque loro! Urlo di gioia, salto sul letto e canto a squarciagola finché mio padre entra in camera.
“Cos’hai da urlare? C’è gente che cerca di lavorare, di sotto!” urla. Mio padre è uno scrittore o, per lo meno, cerca di scrivere qualche parola su una pagina di lavoro di Word. Ma i suoi racconti, fino ad oggi, non sono mai stati molto convincenti.
“La lettera! Mi è arrivata la lettera! Sono stata presa ad Hogwarts, la storia della Rowling è vera, non è fantasia! SONO UNA STREGA!” gli grido continuando a saltellare.
“Fandonie. Te l’ho detto mille volte che la magia non esiste! Ti avranno fatto uno scherzo e tu ci sei cascata in pieno!” dice lui, distaccato dalla mia felicità. Ma non può essere uno scherzo, ho usato la magia, ho scaraventato Robert contro il muro! Le mie convinzioni vengono meno pensando ai miei compagni. Loro potrebbero farmi uno scherzo del genere. Ringrazio il cielo perché è l’ultimo anno da passare in loro compagnia!
“Ora fai i compiti e lasciami lavorare!” continua mio padre. Esce e sbatte la porta dietro di sé, facendo dondolare i quadri alla parete. “Fai i compiti e lasciami lavorare!” gli faccio verso io. Mio padre non è cattivo, solo non sa farci con le ragazzine. Non ha pratica, né tantomeno tatto. Le donne sono fuori dal suo mondo, me compresa. Però mi ha cresciuta bene, non mi manca nulla (a parte una vita sociale) e ha sempre fatto del suo meglio per farmi sentire amata. Ho appena aperto il libro di matematica quando sento un sonoro puff provenire dalle mie spalle. Mi volto di scatto. Un uomo alto e con i capelli castani e ricci, gli occhi marroni e la carnagione pallida si erge dietro di me. Indossa un completo grigio, scarpe nere e camicia bianca con un fiore viola all’occhiello. Mi offre il fiore che, per caso o per magia, è del mio colore preferito..
“Tu devi essere Kate Holmes!” mi dice, sicuro di sé. Annuisco leggermente col capo.
“Io sono il professor Neville Paciock. Insegno a…”
“ALLA SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS!” urlo. La sicurezza e la gioia che l’attimo prima mi avevano abbandonato tornano a impossessarsi della mia mente, la speranza del mio cuore.
“Vedo che sei informata” continua. Non posso crederci che quel figo pazzesco sia l’impacciato Neville. Me lo ero sempre immaginata grassottello, basso, abbastanza ripugnante e molto simile ad un rospo. Penso se sia possibile che uno dei miei compagni abbia potuto farmi uno scherzo, ma lo escludo. Nessuno dei miei compagni ha mai letto i libri di Harry Potter e di certo non avrebbero scelto un personaggio secondario!
“O ma certo che mi sono informata!” dico. Chi sa se loro sanno di essere i protagonisti della saga più popolare del mondo.
“Bene. Dovrei parlare con uno dei tuoi genitori!” esclama il professore, mettendosi in piedi.
“Professore…lei per caso insegna Erbologia?” chiedo. In alcuni commenti su Internet avevo letto di come sarebbe continuata la storia dei maghi più famosi del mondo se la Rowling avesse continuato a scriverla.
“No, io insegno Cura delle Creature Magiche. È la professoressa Abbott ad insegnare Erbologia” mi risponde con una gentilezza tale che mi fa sciogliere come una medusa al sole. La professoressa Abbott. Chi sa se sono sposati come dicevano i commenti. Guardo le sue mani e, effettivamente, la fede c'è.
“Vedo che è sposato, professore” dico mentre scendiamo le scale “non le manca sua moglie mentre lei è a scuola? Così tanto tempo separati l’uno dall’altra. Dev’essere una vita difficile quella dell’insegnante”
“Che strana domanda” esclama solamente lui. Rimango desolata, volevo almeno sapere se sua moglie era a scuola o no, se quello che raccontavano su Internet fosse giusto, e invece mi ha piantata in asso.
“Jef, c’è un uomo che vorrebbe parlarti!” urlo a mio padre.
“Che vuoi ancora? Non ti avevo detto di stare zitta?” inizia lui ma, appena vede Neville, tace e si allontana dal pc. “Vai a preparare il tè” mi ordina. Odio gli ordini. Forse perché tutti mi dicono cosa devo fare da quando sono nata, le persone mi scambiano spesso per un elfo domestico. “Kate la biancheria, Kate dammi i compiti, Kate finisci di mangiare!”. Gli ordini hanno aiutato a rendere ancora più deprimente la mia vita. Quando il vapore inizia ad uscire dalla teiera, spengo il fornello ed inserisco la polverina bianca del tè istantaneo. Porto tutto in salotto. Mio padre è diventato bianco come un lenzuolo, mentre quel figo del mio futuro insegnante gesticola per fargli capire cosa dice. E' una scena esilarante.
“Il tè è servito. Ci vuole qualche zolletta di zucchero, professor Paciock?” chiedo col cuore che batte a mille. Vorrei chiedergli l’autografo, ma penso che i compiti saranno pieni delle sue firme, così mi trattengo.
“O no, è tardissimo e devo andare ancora da altre due persone. Ci vediamo il giorno della partenza!” dice. Prende la giacca ed esce di casa.
“Vedi che non sono stramberie!” esclamo con la felicità alle stelle. Mio padre mi guarda con un’espressione inebetita, non parla. Salgo in camera saltellando e rileggo il primo libro di Harry Potter. Chi sa se la Rowling è una strega. Magari era un’insegnante ai tempi di Harry, o una mamma che sentì parlare del bambino prodigio dalla figlia. O magari ha visto dei maghi scomparire nel muro a King’s Cross ed ha iniziato la sua storia. Personalmente, credo e spero che sia una strega che, per non far conoscere il segreto ai babbani, pubblicò un libro per eliminare ogni sospetto. I ragazzi che spariscono dietro ad un muro di King’s Cross? Solo ragazzini che cercano di entrare nel set di Harry Potter! I gufi che volano sopra i tetti con delle lettere legate alle zampe? Una trovata pubblicitaria o un film che sta per essere girato! Una trovata fenomenale, geniale, degna del cervello di Hermione Granger. Sono vissuta per 11 anni nell’immaginazione ed ora, tutto quello che ho letto si è dimostrato vero! Non potrei essere più felice!

 

  
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