TETSUYA’S POV
Avevo gia avuto
qualche dubbio, ma ora ero certo che Doremi mi nascondeva qualcosa! Avevo
sentito chiaramente il discorso delle ragazze e ora,in un modo o nell’altro
avrebbero dovuto darmi delle spiegazioni.
T:<< Vi
prego, ho bisogno di sapere. Cosa mi nasconde Doremi? >>
Dei sussurri si
levarono tra le ragazze ed io a poco a poco stavo letteralmente uscendo di
senno, quando la voce di Hana spiccò fra tutte.
HA:<< Ora
basta! Tetsuya ascoltami bene. Sappiamo tutti che sei innamorato di Doremi! >>
T:<< Si ma
cosa cent… >>
HA:<<
Fammi finire! Be è da un po di tempo che lei…>>
T:<<
Maledizione, arriva al punto >>
HA:<< E’
INNAMORATA DI TE >>
Rimasi di sasso.
Non può essere, non è possibile! Lei non può essere…
HA:<< Lo
so che ora sei un po confuso , ma è la verità. Lei non te l’ha ancora detto
perché è così tonta che non ha capito i
tuoi sentimenti >>
Non riuscivo a
rispondere ero troppo felice e preoccupato. Ora lo ero ancora di più. Lei era
la mia vita e io dovevo trovarla ora più che mai.
***
POV ME
Intanto nel
castello delle ombre , Doremi ascoltava IGNITUS.
I:<< Io
sono il re delle ombre ,ma questo già lo sai mia preziosissima Amber >>
(vedi cap 5)
Ignitus si
avvicinò a lei , le prese il mento con due dita e la costrinse a guardarlo
negli occhi. Due iridi di color rosso ,intonate perfettamente alla carnagione
chiara e hai capelli neri accompagnati a qualche traccia bianca. Solo a
guardarlo incuteva terrore, ma Doremi aveva visto negli occhi un misto di odio
e solitudine ,solitamente procurato da un amore infranto.
I:<< Oh,
Amber, dopo questi lunghi anni la tua bellezza è ancora intatta >>
D:<< Io
non sono Amber, mi chiamo Doremi e non sono la regina delle streghe! >>
Il re delle ombre si infuriò a quella
risposta. Come poteva ingannarlo così ancora una volta,
non gliel’avrebbe mai permesso, lei era
sua e non gliel’avrebbero portata via mai più.
I:<< Come
puoi negarlo strega! >>
Doremi era
spaventata,pensava che la sua vita potesse finire da un momento all’altro.
Ma non era così.
Ignitus aveva altri progetti per lei.
Emise suoni
sconosciuti al mondo umano, doveva per forza trattarsi del gergo antico.
Era una magia
complessa che dal nulla fece spuntare una gabbia dorata intorno alla rossa.
I:<< Ti
lascerò riflettere mia regina , domani all’alba voglio sentire alcune parole da
vostra altezza! Buonanotte >>
Ignitus
lasciò la stanza e Doremi provò a
fuggire da quella bellissima gabbia dorata. Ma ben presto le grandi doti del
mago si rivelarono e l’unica cosa che poteva fare la rossa era piangere lacrime
amare, aspettando che l’aurora solcasse per un attimo quel cielo grigio privo
di speranze.
***
A:<<
Dobbiamo attuare un piano! Il castello è pieno di trappole e circondato da due
guardie in tutte le tre uscite >>
T:<< Momo,
Alex ,Hana e Akatsuki entreranno dall’uscita laterale a sinistra; Onpu, Tooru ,
Hazuki e Fujo occupate quella di destra ; Aiko, Leon e io prendiamo quella
centrale. Ci incontreremo tutti nell’atrio , ma non toccate le mattonelle con i
simboli antichi, quelle sono trappole. Il
castello è pieno di ombre , quindi non dobbiamo farci vedere ne sentire. Doremi
si trova nella stanza del trono e sarà
molto difficile penetrarvi. Se ci troveremo davanti al signore delle ombre
dovremo combattere con tutte le nostre forze ci state? >>
A:<< Che
domanda idiota, Kotake, è ovvio che ci stiamo! >>
Il varco verso
il portale delle ombre si aprì e tutti si ritrovarono in una landa nera
desolata accompagnata da nubi grige e opache. Al centro si ergeva il castello
nero.
H:<< Che
paura , noi dovremmo entrare li dentro? >> chiese Hazuki intimorita.
Ma non ricevette
risposta, gli altri erano concentrati sulla struttura pregando Dio di aiutarli,
temendo che questa volta non ce l’avrebbero fatta!
Solo uno ne era
più che convinto. Kotake l’ avrebbe salvata , anche se fosse stata l’ultima
cosa che avrebbe fatto.
I ragazzi si avvicinarono con cautela al
castello; ognuno prese la sua posizione e aspettarono il segnale di Tetsuya.
Questo non tardò ad arrivare e con un incantesimo silenzioso dissolsero l’odio
che costituiva gli ammassi neri e globulari. Dopo che le tre entrate furono
liberate, Tetsuya entrò cautamente per primo e successivamente anche gli altri.
Restarono
sbalorditi. Il castello sembrava appartenere alla strega più buona del mondo
magico, ma il colore scuro che ricopriva tutto non ingannava i nostri amici.
Fecero qualche passo indisturbati ,arrivarono al centro della sala e ancora
niente, nessun rumore , nessun pericolo.
Silenzio
assoluto.
Tutti erano
sollevati tranne Tetsuya. C’era qualcosa di strano , tutto era troppo calmo. Il
piede di Leon si avvicnò al rombo dorato
che faceva da centro a tutta la sala. Appena il suo peso fece leva sulla
mattonella si levò nell’ aria un fumo
nero e brillantinato.
Stelle
nell’oscurità.
Gli occhi spenti
delle anime malvagie e immortali comparirono come piccoli puntini in contrasto
con il fumo scuro. Di colpo un silenzio assordante. Le ombre attaccarono.
Attacchi,
incantesimi, tutto contribuiva ad alzare un gran polverone. Urla, grida,
sangue, sconfitte e il silenzio di prima riempito da un grande boato. I ragazzi
erano stremati , esausti, Doremi era l’unica cosa che teneva vivo il loro
spirito combattivo.
Erano ormai sul punto di cedere ma successe
qualcosa, un miracolo:le ombre svanirono,diradando la foschia nera e lasciando
spazio a un debole raggio di luce roseo.
Era arrivata l’
alba.
***
Le nuvole erano
spuntate nel cielo. La loro sfumatura rosea mista ad un azzurro albeggiante
dava un senso di pace e tranquillità.
Solo Doremi
poteva vederla trovandosi nella parte più alta del castello, quei colori
riuscivano a penetrare attraverso una coltre di nubi nera. Nella notte la
preoccupazione era cresciuta da secondo a secondo ed era arrivata ormai al
limite quando la prima sfumature violacea aveva solcato il cielo.
Da un momento
all’ altro sarebbe arrivato Ignitus e lei non voleva far parte del giochetto
inventato dal re delle ombre. Voleva andarsene questo era certo, ma non aveva
idea di come fare. Aveva provato tutta la notte con incantesimi di ogni tipo ,
purtroppo la gabbia dorata non si apriva in nessun modo.
D:<< Come
faccio ad andarmene da qui? >> pensò la rossa.
Poi vedendo che
la gabbia aveva una serratura come quelle umane provò un altro sistema.
D:<< Se
non funziona la magia, allora provvederemo senza di essa >>
Prese una
forcina dai suoi capelli e tentò di scassinarla. Ma dato che Doremi non aveva
mai provato a scassinare una porta potete immaginare l’esito negativo.
All’ inizio si
perse d’animo ,ma poi la sua originalità e la disperazione la portarono a
pensare ad un'altra soluzione.
D:<< A
mali estremi, estremi rimedi >> la frase fu accompagnata da un sorrisetto
compiaciuto e subito dopo era in corso una lotta di wrestling tra la strega e
le sbarre dorate.
Proprio quando l’
ammasso di ferro stava cedendo, giunse una voce dalla porta della stanza.
I:<< Mia
cara, siete pronta per darmi le risposte che cercavo? >>
Doremì rimase
impietrita.