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Autore: Zay Espurr    09/05/2013    3 recensioni
Dusk non è un umbreon normale. I suoi cerchi grigi lo rendono unico al mondo. Ma lui non è nato così. Lui ed altre sei eeveelution sono solo una minima parte degli orrendi esperimenti del Team Geno. Ma Dusk rivuole indietro la sua libertà ad ogni costo e la sua fuga causerà non pochi problemi al Team Geno, che cercherà disperatamente di recuperare le 7 potentissime eeveelution.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Dusk si fermò a riprendere fiato.
Aveva fatto una corsa a dir poco sfiancante.
Certo non era comparabile con quella che aveva fatto la notte appena passata. Dopo la disastrosa esplosione, l'incendio generato si era propagato nella foresta e il giovane umbreon aveva più volte rischiato di fare una brutta fine.
Durante la fuga era riuscito a vedere numerosi pokémon del laboratorio correre verso la salvezza, ma purtroppo non aveva avvistato nessuno dei suoi amici.

Aveva continuato a correre fino al sorgere del sole, cioè quando chiuse per un momento gli occhi. Li riaprì solo dopo diverse ore. Il sole ardeva intensamente e Dusk avrebbe voluto far tutto meno che rialzarsi. Se non fosse stato
per i morsi della fame che lo avevano svegliato.

< < Tanto ti prenderò prima o poi! > > Urlò adirato l'umbreon.
< < Continua pure a sognare allora! > > gli rise dietro un pidgey, mentre si allontanava rapidamente in volo.
Dusk cominciò a urlare cose non troppo educate al pidgey, mentre lo stomaco gli ribolliva, come per minacciarlo di digerirsi da solo.
Il boschetto era silenzioso, nessun pokémon sembrava avere intenzione di uscire dalla sua tana e il povero umbreon rimpianse per qualche istante le pillole azzurre e insapori che gli davano in laboratorio. Ma rimase disgustato al pensiero che sicuramente anche quelle erano imbottite di farmaci.
Rassegnato decise di rosicchiare la corteccia di un albero, dato che non sembrava esserci nient'altro da mangiare nei dintorni.
Però c'era qualcosa che lo turbava. Come la sensazione che qualcuno lo stesse spiando. E per sua fortuna si accorse in tempo che quel qualcuno lo aveva appena preso di mira. Sentì appena un fruscio dietro di se e l'istinto gli ordinò di saltare.
Un' istante dopo una sfera di elettricità blu si schiantò nel punto in cui si trovava prima, sollevando una grande nube di polvere!
Dusk atterrò ma quando cercò di voltarsi per vedere in faccia il suo aggressore un'altra sfera blu sbucò dal nulla colpendolo a una spalla e bruciandogli la carne. La mossa fu così potente da mandarlo a schiantare contro un albero. Picchiò violentemente il muso a terra e per un istante l'unica cosa che riuscì a vedere furono gli occhi del nemico che sprigionavano un inquietante luce rossa.
Senza esitare neanche un secondo si tirò su in piedi e corse via alla massima velocità che le zampe gli consentivano. Forse era semplicemente finito vicino alla tana di una madre con i suoi cuccioli e allontanandosi l'avrebbe fatta calmare.
La ferita sulla spalla gli stava perdendo un sacco di sangue, ingrandendosi e lacerandosi sempre di più, tingeva rapidamente tutta la spalla di rosso, e nonostante ormai fosse praticamente ai margini del bosco il suo inseguitore non voleva ancora lasciarlo in pace.
A questo punto il nemico smise di colpire, ma correndo si caricò di elettricità, creando una nube elettrica. L'umbreon comprese subito le intenzioni del nemico e, con un verso angosciato, radunò tutta la sua forza nelle zampe e spiccò un balzo per sfuggire al colpo in arrivo.
L'esplosione fu assordante, il suo eco rimbombò in tutta la foresta e l'onda d'urto che si generò investì Dusk con tanta energia da farlo volare in alto, oltre gli alberi, e nella rovinosa caduta che seguì, riuscì anche a spellarsi il naso e farsi graffiare il muso dai rami, per atterrare rovinosamente in un cespuglio, ai margini di una radura.
Le fronde dell'arbusto gli si infilarono proprio nella ferita causandogli un dolore ancora più acuto, ma non osò emettere alcun verso, nella speranza che l'inseguitore lo lasciasse in pace. Un po' si vergognava al pensiero di star fuggendo in quella maniera così umiliante di fronte al nemico, ma in effetti, per avergli provocato una ferita così profonda il pokémon che lo aveva attaccato doveva essere fortissimo. Si fece piccolo piccolo e rimase in perfetto silenzio. L'inseguitore apparve in mezzo alla radura.
Era un essere quadrupede, molto più grande di Dusk, dall'aspetto simile a quello di un luxray. Solo che presentava delle grandi spine lungo tutta la schiena e tre corni sulla testa, uno centrale e due ai lati, mentre la coda era a forma di falce.
Rimase immobile, evitando di emettere anche il suono più debole, ma ciò non bastò a salvarlo. Infatti non sapeva che lui e il luxray non erano soli nella radura.
Sentì solo una risatina dietro di lui e tutto ciò che riuscì a vedere quando si voltò, furono un paio di occhi rossi. Poi, prima che riuscisse a muovere un solo muscolo, una sfera carica di energia nera lo colpì alla tempia, causandogli una brutta lesione. L'impatto fu così violento da catapultare il giovane umbreon fuori dal cespuglio, e farlo atterrare riverso proprio ai piedi del luxray.
Dusk aprì gli occhi e scattò in piedi appena in tempo per evitare una zampata del nemico, mentre dal cespuglio dove poco prima si era nascosto uscì una elegante pokémon, simile a un persian, ma con le orecchie molto più grandi del normale e la coda a forma di mazza ferrata.
I due felini accerchiarono il giovane.
< < E così hai creduto davvero che saresti riuscito a scappare E-199? > > Ringhiò il luxray.


Esperimenti?! No, non è possibile, non possono esser stati mandati dal Team Geno!

< < Invece ti abbiamo trovato... dopo tutti i problemi che hai causato al nostro capo, egli sarà ben contento del nostro lavoro > > sogghignò la persian.
< < e cosa sperate di ottenere? Una ricompensa? La libertà? Ce l'avete a portata di zampa! Potete fuggire in ogni momento! > > urlò l'umbreon esasperato.
< < la nostra unica ricompensa è la felicità del nostro capo! > > il luxray tentò un graffio fulminante, e Dusk schivò il colpo agilmente nonostante la ferita. La persian però ne approfittò per attaccarlo alle spalle e gettarlo a terra.
Ma Dusk non si sarebbe arreso, anche se loro erano in due, non si sarebbe fatto spaventare.
Balzò in aria e si fiondò sulla persian per tentare di morderla, ma quando si trovò a pochi centimetri da lei il luxray saltò avanti per proteggerla, e una barriera di energia comparve tra loro. La ragazza
sorrise maliziosa. Poi il luxray lanciò via lo scudo, e prima che Dusk riuscisse a spostarsi, si schiantò contro un albero, dove il giovane lasciò l'impronta del suo corpo. Ancora schiacciato all'albero,
creò una sfera nera tra le sue zampe e la lanciò verso luxray, ma persian ne creò a sua volta una e le due mosse si contrastarono a vicenda, creanto una densa coltre di fumo.

< < Sono troppo potenti! > >
Il luxray balzò fuori dalla nuvola polverosa, e investì Dusk con l'elettricità di cui si era caricato, creando un'impronta nel terreno.
< < arrenditi, tanto ormai ti abbiamo in pugno, dico bene P-53? > >
< < è inutile che si arrenda L-405, il capo non desidera avere un ribelle tra le sue schiere... > >
I felini fecero apparire due sfere, una di elettricità azzurra, l'altra di energia nera.
< < ...il compito che ci ha assegnato è quello di terminarlo! > >
Detto questo unirono le due sfere energetiche, creandone più grande e più potente.
Dusk chiuse gli occhi.
Per un istante si era illuso di potercela fare, di poter riavere la sua felicità, di riavere la libertà. Nella sua mente apparvero le immagini di tutti loro, le altre eeveelution, i suoi unici amici. Il giocoso Mist, il
timido Tree, Givre, vanitosa ma mai antipatica, Firefox, la sua dolce sorellina, anche Storm, il suo eterno rivale. E infine lei, Angel.
L'unica persona ad avergli dato un po' di affetto al suo arrivo, l'unica eevee nata in quello sporco laboratorio, a non aver mai respirato aria buona, a non aver mai visto un prato fiorito, ad avere già il pelo
azzurro appena nata. Era stata gentile e generosa con lui, scherzosa e simpatica, ma era anche combattiva e coraggiosa nei momenti di difficoltà, sempre con lui, l'unica cosa che li separò per
qualche tempo fu l'evoluzione. La rincontrò nella cella delle eeveelution già evoluta in una espeon di colore azzurro. Una vera amica. Una valorosa alleata. E Dusk aveva finito per innamorarsene. Lei lo
ricambiava. Aveva avuto un uovo da lui. Un uovo che sarebbe stato destinato a nascere e crescere in quel laboratorio come sua madre. Si erano promessi a vicenda che il loro cucciolo sarebbe nato e
cresciuto in libertà, avrebbe giocato nell'erba e i sarebbe alzato ogni mattina ascoltando il canto dei pokémon uccello. E la notte stessa alla fievole luce degli anelli di Dusk e a perpetua e azzurra della
pietra di Angel, avevano progettato il piano di fuga, insieme a tutti gli altri.
Ma lui non avrebbe mantenuto la sua promessa, non avrebbe mai più visto Angel, non avrebbe visto loro figlio crescere, non avrebbe riabbracciato sua sorella, non avrebbe potuto vivere la sua vita!
Una lacrima gli solcò il viso, mentre aspettava il proiettile energetico che non sembrava arrivare mai. Gli tornò alle mente una cosa che gli disse Angel, quando era appena arrivato al laboratorio.

Erano soltanto degli eevee e quella era la sua prima lotta contro Storm che, deciso a far capire subito al nuovo arrivato chi comandava in quel posto, lo aveva sfidato.
Ma il povero Dusk si era trovato quasi subito in netto svantaggio. Ormai si stava per arrendere, la pancia attaccata al pavimento e il muso graffiato quando udì il grido di Angel.
< < Alzati in piedi e combatti! > > gli aveva urlato.
< < non puoi arrenderti ora, i veri perdenti sono gli arrendevoli! Solo se continui a voler combattere puoi vincere, la volontà di andare avanti è la forza per potercela fare! > >

Alzati in piedi...

Dusk spalancò gli occhi.


...e combatti!

L' umbreon si alzò in piedi e balzò in aria, schivando il colpo.
Quando riatterrò una nuvola di polvere lo avvolse e i suoi cerchi grigi, così come i suoi occhi blu, divennero più rossi del sangue, emanando una inquietante luce scarlatta.
< < m-ma cosa gli succede? > > chiese la persian spaventata.
Non fece in tempo a domandarlo che un lampo nero le venne a dosso, tramortendola. L' umbreon sorrise malevolo nel vedere l' odiosa nemica a terra. Il luxray tentò di ghermirlo coi suoi artigli ma prima che vi riuscisse Dusk gli afferrò il polso e con una mossa da lottatore esperto lo scaraventò contro un albero. Con un gemito furioso la persian si rialzò in piedi e tenntò di graffiarlo con le lunghe unghie. Ma Dusk fu più veloce e la colpì un' altra volta usando lo stesso attacco. I suoi anelli intanto emanavano un'aura misteriosa. Ma improvvisamente il luxray colpì l'umbreon alle spalle, facendolo sollevare da terra di vari metri, ma inaspettatamente, cadde in piedi, ben piazzato sulle quattro zampe. E con un sorriso folle stampato in volto. Allora prese una breve rincorsa e balzò verso i due nemici, ora l'una a fianco all'altro. Il suo pugno si rivestì di un'energia nera, che rapida avvolse tutto il braccio. Il luxray preparò il suo scudo di energia per respingerlo. Ma quando l'umbreon lo colpì con suo supremo orrore L-405 si rese conto che il nemico aveva creato un'enorme crepa nello scudo. La barriera andò in mille pezzi e le schegge si andarono a conficcare ovunque, mentre il pugno di energia oscura colpiva il grosso felino con tutta la sua potenza, facendolo sprofondare nel terreno.
La persian furibonda rizzò la coda e la protuberanza sulla punta si aprì in un fiore di spine. Colpire l'umbreon fu semplice, ma quandò tentò un'altra mossa, Dusk, pieno di sizza e di dolore, le afferrò la coda e per quanto in profondità la persian conficcò gli artigli, egli riuscì a trascinarla e ad afferrarle le spalle. Una scarica di energia nera attraversò la felide e questa cadde a terra, quasi morta, mentre Dusk si leccava avidamente il sangue che gli usciva dalle zampe piene di spine.
Ma per il luxray non poteva finire. Grondante di sangue e pieno di sporcizia, l'influenza del chip lo aveva trasformato in un mostro senza cuore, col solo desiderio di uccidere Dusk.
< < Va all'inferno! > > rilasciò un potente fulmine. Ma la mossa fu facilmente contrastata dall'umbreon, che si volatilizzò nella nube di polvere.
< < Dove ti nascondi bastardo?! > > strillò il felino mentre girava su se stesso, alla ricerca del ragazzo.
< < bhé, direi... > >
Il luxray sentì appena un suono alle sue spalle prima di vederlo.
< < ...proprio dietro di te! > >
L'umbreon aveva sradicato un intero albero e tenendolo come se fosse un martello, lo aveva usato per schiacciare il luxray. Il felino aveva le ossa del bacino rotte, schiacciate dal tronco, ma era ancora vivo e cercava con estrema paura e dolore di togliersi l'ostacolo di dosso. L'effetto del chip era stato quasi del tutto cancellato.
Dusk camminò lentamente sopra l'albero da lui sradicato fino a sedersi proprio nel punto dove L-405 era bloccato.
Poi, gli regalò il più sadico e raccapricciante dei sorrisi, con tutte le zanne scoperte.
< < Come prefercisci morire... > > gli domandò < < con gli arti staccati uno per uno, o vuoi che ti strangoli usando le tue budella come corda? > >.

Una spia rossa si accese sul pannello di controllo e una scritta aveva cominciato a lampeggiare < < errore irreversibile > > la giovane scienziata osservò preoccupata il volto di un suo collega più anziano.
< < E ora che si fa? > > domandò nervosa.
Un altro scienziato, dall'aspetto fragile e scarno, entrò tutto trafelato nella stanza.
< < Il chip deve essersi rotto > > spiegò la ragazza.
< < abbiamo perso il controllo di L-405 > > mormorò il nuovo arrivato < < ordinate il ritorno immediato dei cacciatori alla base, io vado a riferire al capo > > e mentre i due preparavano il ritorno lo scienziato scarno si allontanava ad una velocità impensabile per lui, pensando a cosa gli avrebbe fatto Hooper una volta scoperta la sua disobbedienza.

< < Dove sei andato?! > > urlò Dusk isterico < < se ti trovo io... io ti strappo la testa e ti squarcio il petto lurido figlio di... > >.
Il luxray si era praticamente volatilizzato, sparito nel nulla, così come la persian, non aveva lasciato traccia. Dusk urlava maledizioni a più non posso, ma il colore dei suoi cerchi era tornato normale, così come quello dei suoi occhi. E si rese conto di quello che aveva fatto.
Sangue ovunque, la radura era un enorme campo di battaglia.
E lui poi era completamente coperto di sporcizia e sangue fresco. Quasi di istinto si andò a toccare la tempia ferita. Gli cominciò a girare la testa finché non cadde a terra e il mondo diventò nero.
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Note dell'autore
Ok è vero, ci ho messo tanto, ma questo capitolo è più lungo del solito, fatemi comunque sapere che ne pensate!


 

  
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