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Autore: Irina_89    28/11/2007    16 recensioni
Il moro non riuscì ad emettere alcun suono. Era sconvolto da quella visione.
Tom si guardò le mani terrorizzato. Alzò poi lo sguardo su suo fratello. Era come sull’orlo di piangere per il terrore.
Anche lo sguardo di Bill si spostò dal viso di Tom e si posò sulle sue grandi mani. Erano tinte di rosso, un rosso scarlatto, acceso… e così anche la sua maglia.
Tornò a guardare suo fratello negli occhi. Erano colmi di paura.
Voleva chiedere spiegazioni, ma non riusciva a parlare.
“… Bill… credo di aver ucciso qualcuno…” mormorò il fratello spaventato.
Genere: Triste, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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IMPORTANTE

IMPORTANTE:

I Tokio Hotel non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro e soprattutto avverto che è tutto frutto della mia fantasia…

 

Aggiungo dicendo che con questo mio scritto non intendo dare rappresentazione veritiera del loro carattere.

 

 

Twisted Brother

Kapitel 10

 

La mano batteva incessantemente sul legno.

“Porca puttana! Apri questa maledetta porta!” ruggì Tom.

“Calmati, ragazzo…” lo ammonì il capo, spostandolo bruscamente.

“Agenti della omicidi… se non apri immediatamente questa porta, dovrò procurarmi un mandato…” urlò l’agente Wolf.

Nessuna risposta.

“Stein…” ordinò il capo.

“Sì, capo… vado a chiedere un mandato…” concluse la frase, girandosi per andarsene, ma proprio in quel momento la porta si aprì e apparve Kurt Werner.

“Meglio tardi che mai…” sospirò Daphne.

“Scusate… ma come potete vedere ero sotto la doccia…” spiegò, indicandosi i capelli ancora bagnati. “Mi sono dovuto vestire velocemente… Ma prego, entrate…”

Le sei persone entrarono nella piccola sala.

“Viktor! Certo che potevi anche venire ad aprire te!” urlò il ragazzo, rivolto a qualcuno nella stanza alle sue spalle.

“Chi è Viktor?” chiese Wolf.

“Il mio coinquilino… dividiamo appartamento e spese… non lo farei con chiunque, ma io, lui e Kornelia eravamo amici fin da piccoli… quindi…” e fece accomodare gli ospiti sul divano, ma nessuno si sedette.

“Potrei parlare con questo tuo amico?” chiese il capo aggirandosi per la stanza in cerca di qualcosa.

“Certo…” Werner si diresse verso una porta chiusa e bussò. “Viktor… quelli della polizia vogliono parlare con te…”

L’unica risposta che ottenne fu uno strano rumore.

“Viktor!” bussò nuovamente alla porta.

“Stein!” urlò il capo.

“Vado!” Adam uscì correndo dalla stanza, mentre l’agente Wolf con una spallata, aprì la porta.

La stanza era vuota. Non c’era nessun Viktor là dentro. L’unica cosa che notarono fu la finestra aperta, prova che l’intuizione dei due agenti era corretta. Era scappato.

“Vado anch’io!” ringhiò Tom, seguendo l’agente Stein fuori dall’appartamento.

“Aspetta, Tom!” cercò di fermarlo Bill, ma il fratello non lo ascoltò.

“Certo che questo tizio ha proprio la coda di paglia… fuggire dal secondo piano di un palazzo… che coraggio…” commentò sarcastica Daphne. “Sperò si sia rotto almeno una gamba…” aggiunse sorridendo sadica.

 

Tom, al fianco di Adam, stava correndo più forte che poteva e per la prima volta maledì i suoi abiti troppo larghi, perché non gli permettevano di aumentare troppo la velocità.

Dove cazzo si è cacciato quel verme?

“Tom, seguimi!” ordinò l’agente.

“Perché dovrei fare quello che dici te?” ribatté Tom, che odiava le persone che gli impongono di fare qualcosa.

“Perché credo di sapere dove sia andato!” rispose.

“E come lo sai? Potrebbe essere dappertutto!”

“Senti… dopo aver passato dieci anni nella squadra omicidi, credi che non sappia cosa gira nella testa ad un criminale?”

“Esatto!”

“Allora fa come diavolo ti pare!” concluse l’agente svoltando a sinistra.

Tom lo seguì, non tanto perché voleva sottostare agli ordini di quel tipo, quanto perché in effetti lui aveva ragione.

Infatti, a qualche metro di distanza i due inseguitori videro un individuo stava correndo come un pazzo tra la folla della piazza davanti a loro.

“È lui!” gridò Stein.

Tom accelerò, sorprendendosi di poter correre ancora più veloce di quanto stesse già facendo. “Fermati, stronzo!” urlava furioso.

Ma quella persona non accennava minimamente a rallentare.

L’uomo era esausto, lo potevano capire da come correva, dal momento che non riusciva più ad evitare le persone che si trovava davanti. Anche Tom e l’agente erano stanchi, ma continuarono a correre imperterriti.

Improvvisamente l’uomo urtò una donna. Entrambi caddero per terra e il rasta ne approfittò per raggiungerlo definitivamente. Con un ultimo scatto, riuscì a bloccargli un braccio, quando stava cercando di alzarsi e riprendere a correre, mentre l’agente aiutò la signora per terra.

“Stronzo!” gli gridò Tom, girandogli il braccio in modo da impedirgli qualche brusco e improvviso movimento, evitando quindi che si liberasse.

“Ben fatto…” si congratulò l’agente, che aveva solo ora raggiunto Tom e Viktor. Tirò fuori le manette e gli bloccò le mani dietro la schiena.

“Tom, tienilo…” disse.

“Che palle.. ancora ordini… ma chi ti credi di essere?” protestò, eseguendo l’ordine.

Adam sbuffò e tirò fuori dalla tasca il cellulare. “Capo, siamo riusciti a prenderlo… sì… va bene…” e chiuse la chiamata.

“Allora? Che dobbiamo fare con questo idiota?” chiese il rasta.

“Dobbiamo aspettare qui… vengono loro… mi ha detto anche che è arrivata una chiamata dalla centrale…” rispose. “Ah… se tu non l’avessi capito…” l’agente mostrò il distintivo al prigioniero. “Omicidi…”

L’uomo ci sputò sopra e lo guardò minaccioso.

Stein fece una smorfia di disgusto, pulendo il distintivo agli abiti di Viktor. “… colpevole anche di oltraggio a pubblico ufficiale…” commentò.

 

Poco dopo arrivò nella piazza una macchina della polizia, da cui scese il capo, seguito dall’agente Schwarz, Andreas, Bill e il paramecio palestrato.

Adam consegnò il prigioniero al capo.

Tom, sentendosi libero dal suo incarico di controllare ogni movimento di quel tizio, si sistemò davanti a lui con aria minacciosa. “Credo tu sappia chi sono, vero?”

Viktor non rispose.

Tom gli tirò un pugno sul viso. “Questo è per qualunque strana sostanza tu mi abbia messo nella pizza…”

Poi caricò un secondo pugno, che ovviamente andò a segno. “Questo per tutto quello che mi hai fatto passare…”

Tom stava per colpirlo ancora una volta, mettendoci il massimo della forza che potesse avere in corpo, ma suo fratello intervenne e lo fermò. “E il pugno che non sono riuscito a rifilarti è per Kornelia!” ruggì.

“Viktor?” chiese confuso Kurt.

“Non  è vero! Io non ho fatto niente!” si difese lui.

“Abbiamo visto quello che hai fatto in quel pub…” disse Andreas.

“Hai messo il GHB nella pizza di Tom…” concluse Daphne.

“Senza contare che sei scappato…” intervenne Bill.

“Inoltre abbiamo scoperto che hai corrotto una guardia della discoteca…” aggiunse Schneider.

“Cosa? Hai ucciso tu Kornelia?” domandò Kurt, che ormai sapeva già la risposta.

“No! Volevo servirmi di quella guardia per vendicarmi di questo stronzo! Mi ha rubato la ragazza! Stavo con lei da due mesi e in una sera tutto il nostro rapporto è andato a puttane!” urlò, provando a colpire Tom con un calcio, che venne abilmente schivato.

“Perché hai ucciso Kornelia?” gridò Tom, fissandolo minacciosamente negli occhi, non potendo più colpirlo in alcun modo.

“Quella sgualdrina si è messa di mezzo quando ti ha visto litigare con la guardia! Aveva visto troppo!”

Il rasta sgranò gli occhi. Tutto ciò che non riusciva a ricordarsi, gli apparve davanti agli occhi in tutta la crudeltà e la sofferenza che quei ricordi portavano con sé.

 

La discoteca…

‘Ehi, Tom… un altro giro!’ urlava un ragazzo vicino a lui, alzando un bicchiere.

‘Mi dispiace… ma devo andarmene… sarà per un’altra volta…’e si alzò dal divano, posando il bicchiere che aveva in mano sul tavolo davanti a lui.

Mentre si dirigeva verso l’uscita, qualcuno lo fermò prendendolo per la spalla e facendolo voltare.

‘Cerchi rogne?’ sibilò Tom.

‘No… sei te che cerchi rogne…’ gli rispose con lo stesso tono un tizio grosso il doppio di lui.

‘Io? Ma figuriamoci… comunque se hai qualcosa contro di me fammelo sapere… addio…’ e si liberò dalla presa dell’uomo.

‘Bene… allora apri bene le orecchie…’ ribatté l’uomo prendendolo per la maglia e trascinandolo fuori dalla porta di servizio.

‘Che cazzo vuoi fare?’ urlò il rasta.

‘Farti pagare l’entrata… non sono ammessi clandestini qua dentro…’ rispose.

‘Guarda che l’ho già pagata…’

‘Dal registro non risulta…’

‘Ricontrollalo, allora! E lasciami!’ protestò, riuscendo ad allontanarsi da quell’enorme individuo con uno strattone, che lo fece barcollare sull’asfalto umido della sera.

‘Già fatto… e te non sei in regola… paga, altrimenti non torni a casa tutto intero…’ minacciò l’uomo.

‘Provaci soltanto…’ sfidò Tom.

L’uomo si avvicinò e lo riprese per la maglietta, sollevando il rasta da terra.

‘Cosa succede?’ chiese una voce timorosa.

‘Kornelia..?’ chiese Tom, sorpreso di vederla in un momento come quello.

‘Tom…’

‘E te che vuoi? Sei venuta per salvare questo finocchio?’ ringhiò contro la ragazza quell’uomo.

‘Lasciala stare…’ minacciò Tom.

‘Poverino… la tua ragazza che ti vede mentre te la fai addosso…’ e rise goffamente.

Tom era furioso.

Si liberò  dalla morsa dell’uomo e lo colpì con un pugno sul viso.

‘Questo ti costerà caro…’ sibilò l’uomo, portandosi una mano sullo zigomo sanguinante.

L’enorme essere caricò un pugno per vendicarsi, ma Kornelia si mise tra i due, incassando il colpo.

La ragazza cadde a terra.

‘Kornelia!’ urlò Tom, correndo verso di lei per aiutarla.

La guardò negli occhi. Era spaventata. Aveva paura. Il sangue usciva dalle sue labbra carnose abbondantemente.

‘Puttana! Non ti mettere in mezzo!’ le urlò contro quell’uomo.

‘Non ti azzardare più a chiamarla così!’ gridò Tom, facendo incassare un altro pugno al suo avversario.

‘Tom! No! No!’ supplicava la ragazza, ma il rasta non la voleva sentire. Doveva fargliela pagare a quel mostro. Colpire una ragazza era inammissibile. Colpire Kornelia era inconcepibile!

La ragazza si alzò e si aggrappò alla maglia del ragazzo. ‘Tom! Ti prego! Smettila!’ piangeva.

L’uomo intanto, subì il colpo con tutti gli interessi per ciò che aveva fatto alla ragazza, e cadde a terra.

Tom si girò verso di lei e le prese il viso tra le mani. ‘Kornelia, vattene immediatamente da qui…’ le ordinò.

Lei non gli rispose. Piangeva spaventata. I suoi grandi occhi azzurri erano coperti da un velo di lacrime. I lunghi capelli biondi erano arruffati. La candida pelle del viso era macchiata dal suo sangue.

Tutto questo era ingiustificabile.

Tom la prese per mano e iniziò a correre per portarla lontana da quell’uomo, ma venne trattenuto per un braccio.

‘Kornelia, tu continua a correre!’ le urlò, ma lei si fermò con lui, spaventata.

Tom si voltò, pensando di ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con il gorilla, ma al suo posto trovò qualcun’altro. Qualcuno di familiare, ma che non riuscì ad identificare.

Quell’uomo tirò lentamente fuori dalla tasca un coltello, senza farsi vedere dalla sua preda..

‘Tom! Attento!’ gridò piangendo la ragazza, che si era accorta delle sue intensioni.

Tom si girò verso di lei, spaventato dal tono della voce di Kornelia, per poi tornare a guardare quell’individuo. Aveva il braccio alzato, pronto a colpire con il coltello. Tom chiuse gli occhi istintivamente.

Un colpo.

Tom cadde per terra.

 

Buio.

 

Gli parve di sentire qualcosa di freddo tra le mani. Poi sentì come se qualcuno gli stesse frugando nelle tasche, ma non riuscendo a capire bene, non gli diede importanza.

 

Buio.

 

Tom aprì gli occhi dopo un tempo indeterminato.

Era stato colpito? Non riusciva a capirlo.

Cercò di alzarsi e quando ci riuscì vide un corpo steso per terra, vicino a lui.

I lunghi capelli biondi cadevano disordinati sull’umida strada, coprendo il volto della ragazza.

‘Kornelia!’ urlò disperato Tom, avvicinandosi a lei. ‘Kornelia apri gli occhi, ti prego!’

La prese tra le braccia, cullandola, sperando di vedere ancora quell’intenso sguardo che era riuscito a farlo innamorare di lei. La abbracciò, stringendola forte a sé.

Sentiva il corpo della ragazza sempre più freddo.

Le lacrime cominciarono a rigargli il viso. ‘Kornelia… ti supplico… apri gli occhi e guardami… non lasciarmi! Kornelia!’ piangeva.

Una flebile luce di speranza si accese, quando lei aprì gli occhi.

‘Tom…’ sussurrò lei, cercando di sorridere.

‘Kornelia!’esclamò, felice di sentirla ancora parlare. Ma parlando lei avrebbe consumato troppe energie. ‘Kornelia… non parlare…’

‘No, Tom… voglio che tu sappia…’ mormorò lei, tremando.

‘Cosa?’ chiese titubante.

‘Tom… ti amo… non sai nemmeno quanto…’ strinse i denti gemendo. ‘Quei tuoi messaggi, anche se minacciosi, mi facevano credere che forse potevo essere importante per te… ma tra noi so che non poteva esserci niente…’ chiuse gli occhi, respirando affannosamente. ‘So di essere stata solo una tra le tante… per questo ho deciso di stare con Kurt…’ confessò, con voce strozzata e affaticata. ‘… ti prego… digli che mi dispiace… non potrò passare il resto della mia vita con lui…’

‘Kornelia… glielo potrai dire tu stessa… ma ascolta… anch’io…’ sussurrò Tom, tremando a sua volta.

‘… Tom… ricorda che… ti amo…’ la ragazza portò la sua fredda mano sul viso di lui, seguendone i delicati lineamenti. Poi i suoi occhi azzurri si chiusero, facendo scorrere un’ultima lacrima sul suo candido viso e la sua mano scivolò pesante verso il basso, privata di ogni forza.

‘Kornelia!’ la chiamò, ma lei non rispose. ‘Kornelia!’ pianse.

La allontanò leggermente da sé. La guardò attentamente, anche se le lacrime non gli permettevano di vederla in tutto il suo splendore. Le scostò i capelli dal viso e le pulì le macchie di sangue.

Sì avvicinò a lei, voleva sentire il suo respiro, il suo odore, ma l’unica cosa che riuscì a sentire era l’odore del sangue. Il suo leggero e dolce respiro si era dissolto nella fredda aria di quella sera.

Tom piangeva.

Seguì con lo sguardo il suo corpo, quel corpo che gli aveva donato piacere, quel corpo che aveva amato.

Il suo sguardo venne catturato da qualcosa che brillava nella sua mano.

Si girò leggermente verso quell’oggetto.

Un coltello.

Quello era il coltello di quell’uomo. Cosa ci faceva Tom con il coltello di quell’uomo in mano?.

Era sporco di sangue. Del sangue di lei. Del sangue di Kornelia.

Tornò a guardare la ragazza, i cui vestiti si stavano tingendo di un rosso scarlatto.

Lei l’aveva salvato.

‘Kornelia!’ urlò Tom disperato, abbracciando nuovamente la ragazza.

Poi…

Buio.

 

“Stronzo!” urlò Tom, cercando di dare un altro pugno a Viktor, ma Bill lo fermò per la seconda volta. “Bill! Lasciami!” ruggì il fratello.

Il moro lo guardò triste, ma non lasciò la presa.

“È stata la guardia a pugnalarla! Non io!” cercò di difendersi.

“Non raccontare cazzate!” gli urlò contro Andreas. “Mi hanno informato quelli della centrale che quella guardia è venuta in centrale per denunciare Tom per come gli aveva conciato la faccia… e oltre a questo ha dichiarato di aver assistito ad un omicidio, in cui tu hai ucciso quella ragazza!”

“Non è vero!”

“Certo che è vero! Tu poi hai messo il coltello in mano a Tom e gli hai preso il cellulare mentre era svenuto a terra!” ribatté l’agente Schwarz.

“Non è vero! Vuole incastrarmi!” gridò Viktor.

“Quell’uomo ha assistito a tutto! È stato solo troppo codardo per non averci informato prima!” concluse Adam.

“Ha il diritto di rimanere in silenzio…” intervenne l’agente Wolf, trascinando Viktor dentro la macchina.

Tom si avvicinò a Kurt. “Mi dispiace…” disse triste. “Kornelia ti amava… ti amava moltissimo…”

“Come lo sai?” chiese, sconvolto per tutto l’accaduto.

“Lo so perché me lo ha detto…” rispose. “Prima che ci lasciasse, mi ha detto che aveva trovato in te l’uomo della sua vita…” mentì Tom. “… e di chiederti scusa se non ha potuto passare il resto della vita con te…”

Kurt non riuscì più a trattenere le lacrime. Pianse. Pianse per la persona che amava. Pianse per la ragazza più importante per lui. Pianse per Kornelia.

Tom gli posò una mano sulla spalla. “Mi dispiace…”

Gli occhi del rasta incontrarono quelli di Bill. Erano tristi, proprio come i suoi.

Si avvicinò al fratello, che lo accolse in un caloroso abbraccio.

“… Bill…” sussurrò, stringendosi a lui, avvolto dal dolore.

Bill non disse nulla, tutto quello che gli voleva dire glielo faceva capire tramite quel contatto tra di loro.

Tom pianse, si sfogò. Bill lo sentiva tremare, non per il freddo, ma per il dolore, quel dolore che anche Bill poté sentire dentro di sé, come se in quel momento fosse stato al posto di suo fratello.

Cosa avrebbero fatto ora? Tutto sarebbe rimasto come prima? Tom sarebbe tornato quello di sempre? Sarebbe tornato ad essere il solito eterno bambino beffardo?

 

 

I giorni passarono senza che nessuno della band sapesse cosa era veramente successo ai due ragazzi, convinti che fossero veramente andati a trovare la madre malata, e la questione di Kornelia non finì su nessun giornale, come avevano chiesto esplicitamente i gemelli all’agente Wolf.

Nessuno si accorse del cambiamento di Tom, perché lui per primo voleva che nessuno lo notasse, ma nella notte, Bill lo sentiva piangere.

Tom non aveva ancora superato la perdita di Kornelia, ne soffriva ancora molto. Lui amava Kornelia e lo aveva capito solo una volta che lei se ne era andata. Soffriva per questo. Avrebbe voluto farglielo sapere, ma ormai era troppo tardi. Lei non era più con lui. Lei non c’era più per nessuno. Ora lei si era dissolta nell’aria, in quell’aria fredda e pungente di quella sera. Quell’aria fredda e pungente che Tom credeva di sentire ogni volta che pensava a lei.

Si ricordava delle notti passate insieme a lei, ma le sue calde labbra, le sue calde mani, il suo caldo corpo, ora era freddo. Così come era fredda l’ultima immagine che aveva di lei, stesa sull’umida strada, senza più vita negli occhi.

Bill era l’unico in grado di capire come potesse sentirsi Tom. L’unico in grado di aiutarlo.

Gli abbracci del fratello gli infondevano coraggio e forza, e lui non poteva farne a meno. Da quegli abbracci il moro capiva tutto ciò che Tom provava, perché loro erano come una cosa sola.

Bastava un sussurrò per chiarirsi.

Uno sguardo per sorridere.

Un abbraccio per andare avanti.

 

***

 Ende

_______________________________________________________________________________________________________________________________

 

ecco a voi l'ultimo capitolo....

scrivendolo non avete idea di quanto abbia pianto... e a rileggerlo anche peggio!!! che sia normale?... vabbè.. spero che mia fan fiction vi sia piaciuta...^^

 

via.. è arrivato il momento di svelare il segreto...

l'idea di questa ff mi è venuta ricordandomi di un episodio di NCIS... non so se lo conoscete... è una serie di gialli (per tutto quello che dico.. no scopo di lucro...)... l'episodio è 'una terribile sorella'...

come potete vedere... se lo vedete... è pesantemente scopiazzato..^^"... ma non potevo non scrivere la ff!!!! mi ha preso troppo!!!!

 

bè.. non so che altro dire... se non GRAZIEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!

ho visto le recensioni!!!!

cavolo, sono tantissime!!!!!!!

davvero grazie!!!!!! sono super mega iper ultra (ecc...) felice che abbiate apprezzato..^^...

 

in particolare un GRAZIE (oltre a ovviamente a tutti coloro che l'hanno letta...) a:

_PuCiA_

elena93

V x V...DevilGirl...V x Vendetta

Lidiuz93

Pikkola Rin

puffetta

smokeygirl

jess

Barbycam

Valefantasy94

Gufo

loryherm

alice94

Zizzy94

 

come avete visto alla fine non era nemmeno il 'paramecio palestrato' il colpevole... era il suo 'amichetto'... e poi che 'amichetto'...! va ad uccidere la sua ragazza!!! (*********!!!!!)

 

comunque.. per rispondere un po' a tutte... non sapete quanto dispiaccia pure a me che sia l'ultimo!!!! mi ci ero affezionata a questa ff!!!! X°D

 

per Valefantasy94: se scriverò altre storie di questo genere non lo so... casomai... mi venisse un'altra ispirazione.. scopiazzo pesantemente qualcos'altro..^^"... se invece cerchi altre mie ff già pubblicate o in corso... sono 'Du bist und warst und wirst alles sein...' (la mia prima ff!!!! sono solo 4 capitoli.. ma mi piace tanto rileggrmela ogni tanto...XDD.. è molto semplice come trama.. e c'entra come sempre il mitico Tom!!XDDD)... e 'le apparenze ingannano...' (in corso.. con aggiornamenti non troppo frequenti perché non l'ho ancora finita di scrivere...^^"... anche questo è genere romantico e non giallo..)... ok.. mi scuso per aver fatto pubblicità occulta....V_V... 'tschuldigung....

 

per _PuCiA_: anch'io ho pensato a questa cosa dell'essere visto dall'altre persone nel pub.. ma nella mia mente Viktor è una sorta di 'capo'... uno che non viene mai contraddetto... quindi non ha avuto troppi problemi a fare ciò che ha fatto... anche se alla fine è stato beccato!

mi scuso comunque per non aver descritto il carattere di questo personaggio e come agisce... che ad essere sincera, l'idea mi attirava parecchio... ma tutto sommato non mi è sembrato nemmeno il caso di dilungarmi troppo su di lui, quando invece erano i main character che dovevano avere la mia più totale attenzione... anche se in effetti una spiegazione sul pub poteva entrarci... ^^"

 

vabbè...

ora saluto tutti... e chissà.. forse ci rivedremo per un'altra ff di questo genere... sennò... boh! ^^"...

 

KUSSE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

TSCHUSS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

XDDDD

  
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