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Autore: _vdechelon    10/05/2013    2 recensioni
"La differenza tra l'amore e il sesso è che il sesso allevia le tensioni e l'amore le provoca." Woody Allen.
Solo uno sporco provocatore. Solo una stupida amante. Chi vincerà?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5 Maggio 2007
Il nuovo tour della band inizia domani, a Nashville, è tutto pronto. Strumenti, abiti, documenti. Manca solo una cosa all’appello. Io.
Non sono sicura di essere pronta, affrontare un viaggio del genere, girare il mondo, stare via dalle mie abitudini per mesi, mi spaventa. Per di più devo trascorrere i prossimi mesi con Jared. Sarà tutto un alternarsi fra litigi e sesso. È passato un mese da quando l’abbiamo fatto per la prima volta, ed è stato come mangiare cioccolatini. Uno tira l’altro. Non che mi dispiaccia, ho una sorta di dissidio interiore. Da un lato vorrei continuare così, limitare la nostra relazione al buon sesso, senza complicazioni; dall’altro, vorrei poter essere qualcosa di più per lui, vorrei poterlo baciare ogni volta che voglio, accarezzarlo, comunicare.
Abbiamo un buon rapporto, quando non litighiamo. Purtroppo lui resta sempre il solito stronzo.

«Jared, prima di lasciare il Paese, vorrei passare per New York, voglio salutare alcuni miei amici.»
«È proprio necessario?» Chiede, con quella sua presunzione che tanto odio.
«Si» Rispondo alterata.
«Sei troppo sentimentale!»
«E tu sei troppo stronzo» Ribatto con decisione, mi volto per andare nello studio a sistemare alcune cose, quando mi sento bloccare per i polsi, e Jared mi spinge contro la parete.
«Mi fai male!» Grido, e lui ammorbidisce la presa, tenendomi sempre ferma contro il muro. Ecco, lo sta rifacendo.
«Ricordati che lavori per me, quindi tiene a bada quella lingua biforcuta!» Quasi sussurra quelle parole contro le mie labbra, mettendomi a disagio, ma non tanto per non tenergli testa.
«Oppure, cosa fai?» Il suo solito sorrisetto disegna la sua espressione.
«Oppure dovrò tenerla a bada io»  Le nostre labbra si sfiorano, tenendo alta la tensione, e forte il desiderio.
«È una minaccia?» Mi addolcisco, sento la sua mano massaggiarmi il fianco e la sua eccitazione premere contro me.
«Prendila come vuoi..» E tutto intorno a noi si fa più caldo. Ci baciamo, con la mano sul fianco mi alza dal pavimento, e cingo le gambe intorno alla sua vita. La sua lingua raggiunge il mento, il collo, fino al bordo della mia maglietta, che aiuto a sfilare via, così come con la sua.
Finiamo per fare sesso contro il muro, e farlo con lui significa provare emozioni nuove ogni volta. Ti fa sentire sua, protetta, importante. Questo è il suo cavallo di battaglia da seduttore. Il sesso. E io ho questo privilegio, il mio vitalizio. Devo solo cercare di non rovinare tutto, devo tenere a bada i miei sentimenti. Sono confusa, credo di amarlo. O forse, è solo il sesso che amo. Dovrei schiarirmi le idee, e al più presto. 


6 Maggio 2007

“Come, break me down, bury me, bury me, all I wanted was you”

I ragazzi sono impegnati al soundcheck, e tra una chiamata e l’altra mi sto godendo questo piccolo concertino. Non avevo mai visto dal vivo la band in azione,  e devo dire che ci sanno fare. Sono bravi. Non avevo dubbi.
«Cri, dobbiamo confermare alcune interviste in Europa!» Tom mi riporta al lavoro, e dimentico il divertimento.
«Arrivo!»

Lo show inizia fra un’oretta, i ragazzi sono nei loro camerini a prepararsi mentalmente.
«Cri!» Sento quella voce pretenziosa di Jared provenire dal  suo camerino, roteo gli occhi e corro dalla signora.
«Dimmi» È seduto sul divanetto, con la testa tra le mani.
«Chiudi la porta, a chiave!»
«Hai le tue cose?» Chiedo, visto la sua acidità, mentre chiudo la porta alle mie spalle.
«Sai cosa significa esibirsi davanti a migliaia di persone, che si aspettano lo spettacolo più bello della loro vita, e tu sei consapevole di non poterlo fare, perché non sei così tanto bravo!» È in crisi, gli si legge in faccia. Mi avvicino, e mi siedo accanto a lui.
«Jared, tu sei la persona più pignola che conosca, deve essere sempre tutto perfetto, per te, per la band, per i vostri fan, non posso credere che tu non sia in grado di affrontare questo concerto!» Forse il mio tentativo di tranquillizzarlo non ha funzionato.
«Questa gente si aspetta il meglio da me…» Lo blocco, mi inginocchio davanti a lui e lo prendo per i polsi.
«E avrà il meglio. Sei un grande artista, una grande persona. Quella gente lì fuori è fortunata soltanto per averti a pochi metri di distanza, ha la possibilità di poter ascoltare la tua anima, ciò che hai da dire. Credimi, i discorsi del Presidente degli Stati Uniti D’America non valgono niente a confronto delle vostre canzoni.» Ironizzo alla fine, ottenendo un ghigno.
Si avvicina al mio viso, chino leggermente in avanti la testa, e la sua fronte tocca la mia.
«Grazie.» Sussurra. Sento il suo respiro sulla mia pelle, la tentazione di baciarlo è così intensa, ma voglio evitare.
«Vai, prima iniziate, prima la smetti con queste crisi esistenziali» Sorrido, mi bacia la fronte e lascia il camerino. Io rimango sul pavimento, passo entrambe le mani tra i capelli, sospiro.
Sono sempre più convinta che di quell’uomo, non amo solo la fisicità.
Qualcosa di più.
Qualcosa che devo controllare. 
  
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