Anime & Manga > Shaman King
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Autore: _Sihaya    29/11/2007    6 recensioni
Immaginate che Hiroyuki Takei non abbia mai disegnato “Funbari no Uta”…
Immaginate che Yoh e gli altri non siano riusciti a sconfiggere Hao nel continente di Mu…
Immaginate che durante gli scontri nei Plant non solo Faust, ma anche Lyserg, Chocolove e Iron Maiden Jeanne abbiano perso la vita…
Ora fate trascorrere cinque anni di tregua in cui ci si prepara per un nuovo scontro e…
Beh, non vi resta che cominciare a leggere!!
“Shaman King”: il mio finale.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Horo Horo, Nuovo personaggio, Yoh Asakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

Il burattinaio

Di Sihaya10

 

* * *

Ok, sono in ginocchio sui ceci come penitenza per questo ritardo infinito… e per farmi perdonare questa volta sono stata buonissima! Pubblico un capitolo lungo che all’inizio volevo dividere in due parti (e leggendo, data la mia perfidia, capirete perfettamente dove volevo interromperlo… )

Può bastare? Mi perdonate?  ç_ç

 

Questa fic ed in particolare questo capitolo sono stati ispirati anche da un altro mito greco: Ulisse e le sirene. Il primo titolo che volevo dare alla storia, infatti, era proprio “il canto della sirena”, ma in corso d’opera ho cambiato molti dettagli e “il burattinaio” mi è parso molto più calzante…

 

Buona lettura!

 

* * *

 

The door is locked now, but it’s open if you’re true
If you can understand the me, than I can understand the you

 

Metallica, Unforgiven II

* * *


Capitolo 15

 

«Ho provato a farmi odiare… » mormorò Shaeera, quasi chiedesse perdono, «… Ma tu… »

 

Horohoro scrutò il volto pallido della ragazza ed ebbe l’impressione che nella grande sala del palazzo reale ogni cosa fosse diventata di ghiaccio; non solo il corpo di lei, ma tutti i presenti gli parvero immobilizzati. Il marmo sotto ai suoi piedi e le pareti di pietra grigia gli instillarono il gelo, che penetrò dalle membra, fino a mordergli lo stomaco.

 

“Ogni cosa ha il suo prezzo.”

 

All’improvviso le parole di Shaeera gli tornarono alla mente e, come un cielo terso che si rasserena, ogni cosa gli divenne chiara. Lei aveva detto la verità: non agiva per conto di Hao, ma solo per se stessa; e aveva scelto lui, ma non come compagno.

 

Lei cercava la morte.

 

Provando a farsi odiare, convinta, forse, che un cuore ferito cerchi sempre vendetta.

 

Lei cercava la morte per mano sua, perché sapeva che non l’avrebbe ottenuta da nessun’altro.

 

Perché, egoista ed oppressa dal senso di colpa, non vedeva altra via d’uscita.

 

Come si poteva arrivare a tal punto? Era troppo … anche solo da immaginare. Horohoro scosse la testa in segno di rifiuto e cercò, invano, l’insicurezza negli occhi della ragazza, ma in essi scorreva soltanto l’ansia dell’attesa, come se fosse solo questione di tempo: era sicura che lui avrebbe compiuto quel gesto irreversibile.

D’istinto, lo sciamano rabbrividì di viscerale paura e, stoltamente, cercò rifugio proprio nelle iridi verdi di Shaeera. Lei gli sorrise, tranquillizzante, e lui si sentì cullato da quel sorriso come quando si è sull’orlo del precipizio e si guarda verso l’abisso, irretiti dal canto del vento che invita a scivolare nel vuoto.

 

Se non puoi farlo per odio, fallo per amore.

 

Horohoro chiuse gli occhi, rassegnato, mentre un nodo alla gola lo soffocava.

Una parte di lui si oppose debolmente, poi le pupille di lei si ritrassero e la sua voce gli entrò dentro, offuscandogli la ragione.

E seppe che non era più libero di scegliere. Lei avrebbe ottenuto ciò che voleva.

 

A dire il vero … si era già presa molto più di quanto le servisse.

 

* * *

 

Yoh ed Hao si sfidavano con lo sguardo, sicuri ed arroganti, stringendo i pugni nervosamente, l’uno in bella vista, l’altro da sotto l’ampio mantello. Anna li studiò e non vide alcuna differenza tra loro. Fratello contro fratello, si preparavano a lottare per sopraffarsi a vicenda … ma nessuno dei due avrebbe vinto.

Diventeranno un’unica cosa, pensò la ragazza e quella constatazione accese in lei il desiderio di addentrarsi nelle loro menti ma, prima che potesse farlo, una voce sconosciuta s’impadronì della sua attenzione. All’inizio le sembrò solo un pensiero informe senza padrone, ma pian piano divenne più definito e fu capace di riconoscerne l’origine: Shaeera. Di lei non si era mai interessata prima, e nemmeno avrebbe voluto farlo ora, ma quel tormento drammatico, che invocava la morte, era invadente ed assillante.

Così, l’Itako ascoltò. Si districò attraverso un intreccio contorto di pensieri e sensazioni contrastanti, indefinite, che si anteponevano l’una all’altra senza trovare equilibrio.

C’era la consapevolezza d’aver deluso lui, il Re, e la paura di essere l’oggetto di un piacere che non desiderava più; perché faceva male non essere voluta, ma allo stesso tempo era quella la salvezza, la liberazione da un legame opprimente che costringeva a confrontarsi con il passato.

Poi c’era il tentativo, illogico, di farsi odiare dall’altro, per soffocare emozioni pericolose, che erodevano lentamente l’inconscia convinzione di aver bisogno di una prigione per vivere.

 

Di aver bisogno di un padrone che le ordinasse di farlo.

 

Addentrandosi in quel labirinto, l’Itako, lesse il piano. Capì che la ragazza desiderava morire e chiedeva ad Horohoro di compiere quel gesto per lei, convinta che fosse l’unico modo per  liberarsi dalla sofferenza. Poi lesse il sentimento che provava il ragazzo, così intenso da confonderlo ed indebolirlo fino a cedere a quell’assurda preghiera; fino a farsi trascinare da lei, inesorabilmente, nell’oscurità del suo cuore. Là, dove prevaleva l’istinto e il dolore si placava … Ma il rimorso, ovunque, bruciava.

 

Scuotendo la testa con disapprovazione, Anna si liberò alla svelta da quel groviglio incoerente ed eccessivamente pesante di pensieri ed angosce: il progetto di Shaeera era per lei irrazionale e stupido, avrebbe creato scompiglio nel momento meno opportuno, ma soprattutto era un inutile tentativo di fuga che Hao avrebbe stroncato sul nascere.

 

Sempre se …

 

Anna aprì leggermente le labbra, indecisa, poi guardò Hao e non parlò.

 

Sempre se Hao era ancora interessato a lei …

 

Diversamente, avrebbe anche potuto lasciarla morire …

 

Anna accennò un sorriso (poteva considerarsi un punto a suo favore!), ma immediatamente un sapore amarognolo le impastò la bocca. Era il gusto di una vittoria che odorava di sconfitta.

 

«Che hai fatto ad Anna?!»

 

Yoh riportò la ragazza alla realtà pronunciando il suo nome. Lei alzò lo sguardo verso di lui e i pensieri del morettino la investirono tutti in una volta. Erano un insieme caotico di emozioni tra cui spiccavano rabbia, preoccupazione e compassione. La cosa la innervosì, soprattutto perché sembravano riversarsi tutte su di lei.

 

Allora prese la parola, senza dare il tempo allo Shaman King di ribattere: « unisciti ad Hao, Yoh» propose manifestando volutamente una certa malizia, «divideremo questo potere.»

 

«Solo chi ha un animo libero può controllare il potere del Grande Spirito.» Replicò Yoh in un tono profondamente triste, ma fermo.

Anna non si chiese da dove provenisse la certezza di quell’affermazione. «Noi siamo liberi», gli fece notare con orgoglio: «e lo diventerai anche tu. Libero di controllare non solo il tuo destino, ma quello dell’intera umanità.»

 

Yoh strinse l’impugnatura dell’Harusame: «Tu non sei libera …  Davvero non comprendi quello che ti ha fatto?» Domandò rivolgendo a lei parole cariche di compassione, ma continuando a fissare il fratello con rancore.

 

Hao non mostrò reazioni, ma Yoh vide l’inquietudine sfilare dietro ai familiari occhi neri.

 

Anna si ribellò alle affermazioni del ragazzo: «Io sono libera! Da ogni legame e da ogni promessa, libera di scegliere, persino, di stare al fianco di tuo fratello!»

 

Yoh spostò lo sguardo sulle pareti della sala, alla sua destra. «Tu non sei libera.», ripeté testardo.

 

Anna rise di quell’atteggiamento e lui si arrabbiò: «Tu hai scelto di stare con lui, ma non sei libera di lasciarlo. Apri gli occhi! Ti tiene legata a sé, come fa con quella ragazza! Io … io posso capirlo, è mio fratello, lo fa perché ha paura, una paura terribile di … »

 

«Adesso basta!» Tuonò furioso il Re degli Sciamani, che fino a quel momento aveva contenuto le proprie reazioni.

 

Il viso di Anna si tirò in un’espressione perplessa e il tono della sua voce si fece incerto: «C-Che significa questo, Hao? » Domandò, ma lui non la stava ascoltando. Un muro di fuoco si innalzò all’improvviso alle sue spalle, tagliando fuori la parte del salone che si trovava dietro al trono e Spirit of Fire, in tutta la sua immensa potenza, si materializzò fra le fiamme, imponente e terrificante.

 

Yoh e Ryu (che fino a quel momento era rimasto al suo fianco senza prendere parte al confronto)  indietreggiarono istintivamente di un passo, ma non si lasciarono intimorire. Ryu sfoderò la spada e chiamò Tokageroh.

Yoh passò rapidamente in rassegna i presenti, per conoscerne posizione.

Horohoro, Shaeera nella sua trappola di ghiaccio e Ren, inginocchiato in terra, erano alla sua sinistra, distanti alcuni metri; Ryu stava al suo fianco destro. La piccola Opacho sedeva in terra dietro di lui, presso l’ingresso della sala, ed era tutta assorta a giocherellare con uno dei fiorellini che portava fra i capelli.Anna era arretrata di qualche passo, si era ritirata accanto al trono regale e fissava il pavimento. Lei, forse, conosceva il piano.

Suo fratello, dallo sguardo provocatore, lo fronteggiava.

 

Yoh invocò Amidamaru: «Spirit of sword!» Gridò preparandosi all’attacco dello Shaman King, ma Hao non lo attaccò. Le fiamme intorno a lui si espansero, alimentate dal potere del Grande Spirito, e scivolarono sul marmo fino a raggiungere il luogo in cui si stavano scontrando Horohoro e Shaeera. Il calore cominciò a sciogliere il ghiaccio che imprigionava la ragazza, liberandole parte del corpo. Ella perse l’equilibrio e la concentrazione cadendo in ginocchio, Horohoro arretrò istintivamente di un paio di passi.

Nello stesso istante Spirit of Fire si gonfiò e il terreno cominciò a tremare. Gli occhi di Hao erano in fiamme. Parte del ghiaccio che ancora non si era sciolto crepò, spezzandosi in grossi frammenti che si sollevarono, volteggiarono caotici nell’aria, poi s’abbatterono come una scarica di proiettili sugli sciamani.

Yoh raggiunse Opacho e insieme a lei si riparò dall’attacco con l’aiuto di Amidamaru.

Ryu corse ad aiutare Ren, ancora accasciato al suolo, che tossiva e cercava di respirare. Gli fece scudo con il proprio corpo e Tokageroh protesse entrambi, deviando le lame ghiacciate che piovevano su di loro.

Fortunatamente l’attacco durò poco; in breve il pavimento smise di tremare e la raffica terminò.

 

Allora Ren, chino a terra, biascicò qualcosa che Ryu inizialmente non capì. «Stai bene?» Gli chiese.

«S-sì, ma…» La voce di Shaeera non lo tormentava più, consentendogli di essere di nuovo padrone del proprio corpo. « … Horohoro?»  Domandò con un filo di voce.

 

Shaeera gridò.

I due sciamani sollevarono lo sguardo.

Sul pavimento di marmo cristallino, schizzarono gocce di sangue rosso.

Ryu balzò in piedi, Ren imprecò.

Pochi metri davanti a loro, Horohoro, barcollante, mise un piede indietro per mantenere l’equilibrio.

Teneva le mani aperte, sospese nell’aria all’altezza dello stomaco e guardava, incredulo, il pezzo di ghiaccio che gli si era conficcato sotto allo sterno e il proprio sangue che colava e schizzava copioso, macchiando gli abiti di rosso; lo sentiva caldo, scivolare sul ventre, sotto ai vestiti, mentre un sapore metallico gli riempiva la bocca.

 

«Maledizione!» Inveì Ryu, poi scavalcando Ren e incespicando su di lui, corse verso l’amico.

 

«NO! NO!» Shaeera urlava disperata, dimenandosi, per liberarsi dalla porzione di ghiaccio che ancora la imprigionava e che Hao sembrava aver lasciato apposta, come a sottolineare che lei ancora gli apparteneva.

 

Horohoro tremava, sangue misto a saliva gli scendeva da un lato della bocca; in volto era pallido come un cencio, il suo cuore batteva veloce e la testa gli girava rendendo la vista nebulosa: era sotto shock. Provò ad inspirare e fu trafitto da un dolore lancinante. A malapena riuscì a prendere fiato; poi tossì e sputò sangue.

 

Qualcuno gridò il suo nome.

 

«Horohoro!»

 

Lo sciamano rabbrividì di nuovo, poi crollò in ginocchio. Privo di forze, s’accasciò al suolo.

 

Di nuovo il suo nome…

 

Una piccola parte di lui ancora cosciente riconobbe la voce di Shaeera e vide l’ombra di Ryu su di sé; poi le immagini persero forma e i suoni s’affievolirono, fino a spegnersi completamente.

 

 *

 

Opacho aveva smesso di giocare con il fiorellino bianco che ornava i suoi capelli quando Yoh era corso a proteggerla dall’attacco di Hao: lo sciamano aveva creduto che potesse essere in pericolo e lei l’aveva considerato un gesto davvero gentile. Ora che l’attacco era finito, osservava curiosa e ammirata il ragazzo; in particolare, pensò che le enormi cuffie arancione che, come cinque anni prima, portava abituale sulla nuca davano un tono vivace alla stanza, che in quel momento sembrava pietrificata.

Yoh si era alzato in piedi e guardava impallidito il drammatico scenario, mentre un prepotente desiderio di vendetta gli scorreva nelle vene, accelerandogli il battito cardiaco e annebbiandogli la vista. Le grida disperate di Shaeera, che si contorceva nel tentativo di liberarsi dal ghiaccio, tormentavano i timpani e il sangue di Horohoro, colpito dalla furia dello Shaman King, colorava il pavimento, mentre il suo odore inaspriva l’aria.

Ryu, chino sul ragazzo, fremeva. Sapeva di poter aiutare l’amico utilizzando la propria energia, ma era come se attendesse un segnale da parte di Yoh, … come se solo lui potesse prendere quella decisione.

 

«RYU!» sgridò Yoh, «Che stai aspettando?!»

 

Bastò uno sguardo e i due si capirono. Il furyoku del motociclista si espanse al massimo.

 

Ren, inginocchiato, tremava di rabbia perché di nuovo si era lasciato sopraffare e, a causa sua, presto sarebbero stati in due (Ryu ed Horohoro) a trovarsi fuori gioco, mentre Hao s’avvicinava di un altro passo al proprio obiettivo.

 

Yoh scatenò la propria rabbia: «Spirit of heart!»

Hao spalancò la bocca sorpreso: suo fratello aveva imparato a controllare uno spirito dei Gandhara!

 

Fantastico!

 

Hao riconobbe che i Pache avevano addestrato suo fratello proprio come un degno Re degli sciamani, anche se quello non era il suo ruolo.

Con piacere ricordò lo scontro nei Plant, quando aveva conquistato il potere del Grande Spirito e il titolo di Shaman King. Saty aveva radunato gli spiriti dei cinque guerrieri Gandhara, per un ultimo tentativo di opporsi alla sua vittoria, ma Yoh e il suo gruppo si erano rivelati deboli ed inesperti e non avevano saputo sfruttare la potenza dei guerrieri elementali.

Chocolove, Lyserg e Spirit of Wind erano stati divorati dal Grande Spirito e Yoh aveva dovuto rassegnarsi alla bruciante sconfitta.

 

Ma Yoh aveva impiegato troppo tempo per imparare a controllare Spirit of Heart, si rammaricò Hao. Il Grande Spirito aveva risorse straordinarie, egli era l’insieme di tutte le forze della natura: era lo spirito della terra, del fuoco, dell’acqua, dell’elettricità e del vento uniti insieme, e poteva assumere ognuna di quelle forme.

Spirit of Earth, ora, appariva solo un debole nemico.

 

«Non ti perdonerò per quello che hai fatto ad Horohoro!» La voce di Yoh tuonò nella sala carica dell’arroganza di chi è pronto a tutto pur di fare giustizia.

 

Giustizia… Pensò Hao, come può un essere umano comprendere un concetto di cui non vede che la superficie?

 

«Perché ti scaldi tanto? Non hai bisogno di lui… non hai bisogno di loro» Commentò caustico Hao, «Quando io e te diventeremo una cosa sola, non avrai bisogno di nessuno!»

 

«Sei un vigliacco!»

 

«Il vigliacco sei tu, che non hai il coraggio di ammettere di fronte a tutti il vero motivo per cui sei qui…»

 

«Io sono qui per sconfiggerti!» Yoh strinse la spada tanto forte che le vene sul dorso della mano si ingrossarono.

 

«Bugiardo…» Hao lo rimproverò con fare divertito: «io riesco a leggerti nel pensiero… ma loro non possono farlo. Quindi, Yoh Asakura, dimostra che non sei un vigliacco e dì ai tuoi amici qual è il vero motivo per cui mi stai sfidando…»

 

«Non ti perdonerò.», ripeté Yoh «e se dovesse essere necessario, ti ucciderò … anche se sei mio fratello!»

 

Il Re degli sciamani mise il broncio: «mi sorprendi, non credevo che saresti arrivato a dirmi una cosa tanto cattiva…»

 

Yoh era furioso, la sua vista annebbiata dal rancore: «Pagherai davvero per tutto questo!»

 

Lo sguardo di Hao si fece improvvisamente serio.

 

«“Tutto questo”?!» Canzonò «“tutto questo” è opera tua! Tu hai trascinato qui i tuoi compagni ben sapendo che non sarebbero stati in grado di sconfiggermi, e loro ti hanno seguito come cani fedeli, fino a rischiare la vita …per la tua causa! » Sogghignò. « Guarda! » Ordinò indicando Horohoro, accasciato a terra coperto di sangue, «Questo è il risultato delle tue scelte. Questa è la tua storia!»

Disse aprendo le braccia su ogni cosa che gli stava di fronte, poi accennò un inchino teatrale come un attore che esce di scena…

 

«Tu hai scritto la trama, Yoh, io non sono altro che il burattinaio!»

 

Continua…


* * *


Fabio93: ^//^ grazie!! Sono felicissima di sapere che ti sta piacendo questa fic! Io sono indietrissimo nella tua, spero di recuperare al più presto, ma stai tranquillo che non l’ho dimenticata!

 

Krisma: la fine della fic è vicinissima, quindi scoprirai presto cosa farà Anna e anche cosa farà Yoh!! ^^ Speriamo che non ti facciano troppo arrabbiare!! =P

 

Huskygirl: già! Finale pessimo, ma… chissà che penserebbe Takei di questo finale… -_- ho paura…

 

Shark Attack: Bentornata!! Sono felice che la fic continui a piacerti!!

   
 
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