Ringrazio di nuovo per i commenti lasciati! Non pensavo che un’idea del genere fosse tanto originale! Anzi,temevo che qualcuno mi venisse a dire che stavo plagiando *_*
Grazie di nuovo a tutti per il supporto che mi date e dei vostri complimenti… ed ecco a voi il 3° capitolo,devo ammettere che non sarà niente di speciale ma fa da introduzione al prossimo,dove ci sarà una bella sorpresina!
Capitolo
2 ~ Contrasto
-Se anche Near è morto,noi non possiamo più fare niente,non aveva ancora scelto un successore-
-Jevanni ha ragione,era ancora indeciso su chi gli sarebbe dovuto succedere…a questo punto dovremmo abbandonare tutto,visto che siamo senza una guida-
-No! Vi sbagliate!- urlò Matsuda
-Come sarebbe a dire?-
-Hal,Jevanni,Roger…in realtà Near ha nominato qualcuno…ha detto qualcosa riguardo il numero 3; vi dice niente?-
-Il numero 3…- disse pensierosa Hal -…non è quel candidato che abita qui vicino?-
-Si,certo! Quel ragazzo che frequenta la 5° B del liceo classico…mi era sembrato il più sveglio di tutti quando li abbiamo esaminati- esclamò Jevanni
-E allora dobbiamo chiamarlo subito,non dobbiamo perdere tempo! Ora il caso kira dipende da noi-
[Poco dopo,in una casetta poco distante]
Tutututatutututatutututatutututa…
-Dove ho messo il telefono? Mai possibile che mio fratello debba sempre mettere in disordine la camera?!... oh! Eccolo!...Pronto?-
Dal cellulare uscì una voce acuta e distorta
-Parlo con Giacomo Guerri?-
-Si…sono io…chi mi cerca?-
-Ti informiamo che sei stato scelto per essere il successore di N; se vuoi accettare l’incarico fatti trovare alle 22:10 precise davanti il palazzo centrale della Intelligent Corporation. Se non ti presenterai non potrai più contattarci. Chiudo-
-Hei aspettate un attimo!...chi se…accidenti,ha riattaccato!-
“Sono le 20:30 e il palazzo è qui vicino,ho ancora tempo…ma potrebbe anche essere una balla: anche se kira è ricomparso i criminali sono ancora tantissimi e questo potrebbe essere un agguato… che faccio? Vado oppure no?”
Un’ora e quaranta minuti dopo,Giacomo era davanti al cancello d’ingresso all’immenso grattacelo sede della Intelligent Corporation,grande azienda del settore video-ludico e tecnologico nata sotto la spinta economica del mondo sottoposto alle leggi di kira; era un palazzo immenso,con facciate di vetro nero dall’esterno e cristallino dall’interno,immerso in un altrettanto ciclopico parco. A qualche metro da lui una figura vestita con un impermeabile nero se ne stava immobile contro il muro,le mani in tasca e un cappello calato sul viso. Erano già da tempo li,ma nessuno pareva avere l’intenzione di attaccare discorso,finché Giacomo non si avvicinò allo sconosciuto
-Chi sei?-
La figura restò zitta
-Mi hai chiamato te questa sera?-
La figura continuò a tacere
-Sono Guerri Giacomo,mi hai chiamato te?-
-Piacere di conoscerti,G.;Near è morto,se vuoi diventare il suo successore,seguimi-
I due si allontanarono,dirigendosi verso uno degli edifici minori che si trovava nel parco
-Poso sapere come ti chiami?-
-Chiamami Jevanni,piacere di conoscerti! fra poco conoscerai quel che resta dell’spk,coloro che indagarono su kira due anni fa- mentre parlava,Jevanni premette un mattone del piccolo chiosco e nel terreno si aprì un buco,dove i due cominciarono a scendere. Giunti alla fine della scala,davanti a loro si aprì automaticamente una porta che rivelò il quartier generale dell’spk – questo è il nostro quartier generale; ti presento Hal,Roger e Matsuda –
-Buona sera a tutti-
-‘sera- disse Hal,cupa
-Visto che qui nessuno ha molta voglia di parlare ti spigherò le cose in breve: Near è morto,probabilmente ucciso da kira. Fin da quando siamo arrivati qua ha cominciato a scegliere diverse persone che avrebbero potuto succedergli e prima di morire ha nominato te-
-Quindi io…sarei il successore di Near?-
-Esatto- ribatté Matsuda
-Ok…allora io…accetto l’incarico-
-Benvenuto nel gruppo- disse Jevanni,allungando la mano
-Grazie,non vi deluderò-
-Ricorda,d’ora in poi ti chiamerai G.-
***
Giacomo se ne tornò a casa poco dopo e dormì una notte piena di strani pensieri di gloria e di paura,si chiedeva se kira sarebbe mai riuscito ad arrivare a lui come aveva con Near,che aveva incastrato l’altro kira,colui che per sette anni aveva letteralmente dominato il mondo. Quando si svegliò fu a causa di un incubo: era rinchiuso in un edificio buio,con infiniti corridoi: ovunque andasse non riusciva mai a uscire e corre,correva,senza mai voltarsi indietro perché non aveva tempo di voltarsi:a inseguirlo era una gigantesca mano nera che spuntava dall’oscurità e si muoveva con essa.
Andò verso il bagno,si specchiò; i capelli riccioluti erano un po’ scompigliati e spettinati,gli occhi scuri erano stanchi e sembravano fissare qualcosa che lui non riusciva a vedere; il viso era pallido e sudaticcio: quel sogno doveva averlo davvero agitato.
Si spogliò e si fece una doccia fresca,mentre pensava alla notte precedente,all’incontro e a kira; era stato eletto successore di Near,ma cosa poteva fare lui? Da dove poteva cominciare le indagini?
Tutututatutututatutututatutututa…
Giacomo allungò la mano fuori dal vetro opaco e afferrò a tastoni il cellulare
-Pronto? Cosa è successo?-
-Cosa? Cosa sarebbe dovuto succedere? Mi sono dimenticato qualcosa? -
-Ah,ciao Gabry! Lascia stare,pensavo che fossi qualcun altro-
-Mmmmm…ok…ti volevo solo ricordare che oggi sei invitato alla festa di compleanno di Lorenzo-
-Si,si,me lo ricordo!- la faccia del ragazzo si fece triste,come se fosse deluso
-Allora ciao! Ci vediamo questo pomeriggio-
-Certo…ciao!-
“Me ne ero scordato,fortuna che non ho impegni! Ma se chiamano quelli dell’spk che faccio? Dico che sono a un compleanno e non posso venire? Speriamo bene…”
Finì di asciugarsi,si vestì e fece di malavoglia colazione,la testa concentrata su altro. Aspettò lo scuolabus e,sempre di malavoglia,vi salì.
Dopo qualche ora di scuola salì su un altro autobus e si diresse verso la caso del suo amico,con una sportina che celava un pacchetto rosso; fu l’ultimo ad arrivare a causa dell’intenso traffico di quel sabato e trovò tutti gli altri già li a festeggiare. Trovò naturalmente il festeggiato e gli altri loro amici d’infanzia: Gabriele e la sua ragazza,Elisa,Mattia oltre a Laura e alle sorelle di Mattia e Lorenzo,amiche anche loro fin da quando erano piccole
-Ciao a tutti! Come va? E auguri Lorenzo,felici 18 anni!- chiese Giako
-Diciamo che sto benone- disse Gabriele
-Si,anche noi altri- risposero quasi all’unisono gli altri
Erano tutti vestiti elegantemente:Lorenzo era il primo tra loro a compiere diciott’anni:Mattia era vestito con un semplice dolcevita indaco e un paio di jeans scuri;sua sorella e quella del loro amico invece vestivano in modo quasi identico,con un paio di jeans e una maglietta rossa. Gabriele indossava un paio di pantaloni neri di velluto,una maglia anch’essa nera e in un affascinane contrasto,una felpa candida con i risvolti verdi,oltre ai suoi occhiali neri e affusolati; la sua ragazza vestiva con un paio di scarpe eleganti,ma senza il tacco,delle lunghe calze nere,una minigonna di jeans e una maglietta piuttosto provocante bianca,i capelli tinti d’oro e mossi. Giacomo si soffermò un attimo a guardarla,catturato dal suo fascino,ma distolse subito lo sguardo ricordando che entrambi erano già occupati.
La sua ragazza. Giacomo sentì come un groppo in gola;si guardò intorno,ma tra le persone davanti a lui non c’era; dov’era finita Erika?
-Ha...-cominciò a balbettare-Hai invitato anche Erika?-
-Si,certo! Perché non l’avrei dovuta invitare? In fondo siamo tutti amiconi da anni- rispose Lorenzo,sorridendo
-Ma lei qui non c’è…e io sono anche piuttosto in ritardo-
-Effettivamente è strano,è sempre così puntale…e ciò è piuttosto strano per una ragazza-
-Come sarebbe a dire “è strano per una ragazza”?-
-Ahem…. Fate come non l’avessi detto- rispose preoccupato Gabriele
Ma Giacomo non ascoltava tutto ciò,aveva già estratto il cellulare e chiamato Erika…lunghi secondi passarono mentre gli altri ridevano alla battuta di Gabriele e del bisticcio che stava saltando fuori…ma il telefono squillava invano
-Non risponde!-
-E che problemi ti fai? Sarà semplicemente in ritardo e avrà dimenticato il cellulare a casa o qualcosa del genere- rispose seco Mattia
-E se non fosse così…e se fosse stata rapita? Vi rendete conto che cosa sta succedendo in questi ultimi anni?-
-Se kira non fosse scomparso,a quest’ora saremmo tutti felici e liberi- disse Gabriele,guardando per aria
-Kira usa metodi sbagliati! La giustizia dovrebbe essere perseguita normalmente- ribatté Giacomo,indispettito
-E dov’è questa giustizia? Dove è finita? Per colpa di chi siamo in questa situazione? Non di certo per colpa di kira!- rispose Gabry;tra i due c’erano spesso discussioni: Gabriele con Elisa e Mattia avevano sempre sostenuto l’operato di kira,ed era palese che spesso avevano collaborato con lui spedendo le foto di criminali online; invece Lorenzo,Giacomo,Erika,Chiara e Giulia avevano sempre condannato i metodi di kira,credendo per etica che nessuno aveva diritto a togliere la vita agli altri,e chi lo faceva doveva essere considerato un assassino –Semmai dimmi dov’è finita la polizia! Che cosa sta facendo per noi?-
-Uhuh! Sembra che stia cominciando una discussione- disse riuk,dietro Gabriele –anno dopo anno gli umani sono sempre più divertenti! E quello che è più divertente è che la causa della spaccatura e della discussione fra voi sei proprio tu!-
Ci fu un lungo momento di pausa,durante il quale i due ragazzi si guardarono in cagnesco e Lorenzo,notando ciò intervenne –Perché non aspettiamo ancora mezz’ora? Se non arriva chiamiamo la polizia-
-Sono pienamente d’accordo – risposero all’unisono i due
Così detto si avviarono su per le scale,a festeggiare il compleanno. Cominciarono a scherzare e a ridere ma,minuto dopo minuto,la loro felicità scompariva finché,terminata l’abbondante mezz’ora, Giacomo prese in mano il cellulare e chiamò alla centrale. Le ricerche cominciarono la sera stessa; la compagnia andò a cenare malinconicamente in una pizzeria nel centro della città,triste a causa della probabile sorte della loro amica. Finito di cenare scartarono i regali: qualche vestito,un libro,qualche giochino e scherzetto.
Tutto procedeva così,le espressioni delle facce cupe e tristi nascoste sotto un sorriso forzato; erano tutti preoccupati,tranne Gabriele e Giacomo. I loro sentimenti erano diversi,più focosi e difficili da mascherare: rabbia,furore,insoddisfazione,senso di inutilità… voglia di distruzione.
All’improvviso il cellulare di Giacomo squillò
-Pronto?- rispose,lo sguardo fisso in avanti
-Siamo della polizia. Sono state trovate tracce della persona da voi segnalata; a quanto pare è stata rapita. Abbia anche già rintracciato il probabile covo dei rapitori,che hanno avuto la bella idea di non mettersi guanti o altre protezioni oltre ad avere precedenti; il luogo è via Udine 17,ma vi preghiamo di non avvicinarvi per il vostro bene-
-O…ok…va bene…fateci sapere come va…arrivederci-
-Allora,che hanno detto?- chiese Gabriele,senza aspettare che Giacomo riponesse il telefono
-Hanno scoperto il covo di quei bastardi - un sorriso di vittoria si dipinse sui loro volti – andiamoci subito!-
-Certo!-