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Autore: gloriamalfoy    10/05/2013    4 recensioni
"I suoi occhi, da dietro al boccale, si posarono sul Serpeverde.
'Mi sento così a disagio...
E poi lui non ha fatto neanche una battuta di cattivo gusto finora.
Che succede...'
Hermione sentiva quel cambiamento improvviso, non sopportava quel silenzio. Era quasi come se volesse essere insultata, lei infondo era ancora arrabbiata con lui. Lo odiava...
'Tutti si meritano una seconda occasione... Tutti.' "
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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 2. GNOMI DA GIARDINO

Harry e Ron quella sera avevano l'allenamento di Quidditch, il cielo fuori si stava annuvolando e premetteva pioggia.

"Sembra fatto apposta!" Disse Harry guardando fuori dalla finestra "Ogni volta che abbiamo un allenamento o una partita veniamo perseguitati dal freddo, dal vento, dal diluvio... Mai una volta che ci sia il sole!" Terminò sconsolato. Ron annuì dandogli una pacca sulla spalla "Dai amico, andiamo" fece cenno con il capo di seguirlo fuori dal castello, "Hermione! Tu vieni?" Le domandò il rosso voltandosi.

La ragazza guardò fuori dal vetro all'ingresso, sembrava fare davvero molto freddo lì fuori. Lei odiava la pioggia e il vento forte, la neve invece le piaceva, la trovava romantica. Purtroppo per quella avrebbe dovuto aspettare.

"Scusa Ron, questa volta passo!" Fece l'occhiolino ed esibì un sorriso dispiaciuto.

"Vabbè... a dopo!" La salutò Ron.

Insieme a Harry uscì dal castello per dirigersi al campo da Quidditch.

La strega li osservò per un po', sorrise sentendosi davvero fortunata ad avere due amici come loro.

 

Entrò nella Sala Grande, bellissima, come sempre.

Era arredata con tanti tavoli da tre, massimo quattro persone, in legno, disposti in maniera casuale e illuminati da grandi e bellissimi candelabri incantati a mezz'aria sopra ad ogni tavolo, emanavano una luce calda che dava alla Sala un tocco accogliente e tranquillo. Il soffitto riproduceva un realistico cielo stellato, limpido, esattamente il contrario dello scenario esterno al castello.

Hermione si sedette su un tavolo a caso, vuoto, tirò fuori un libro dalla cartella e cominciò a leggere. Era un libro che aveva preso al Ghirigoro l'estate scorsa, non lo aveva mai aperto così trovò quel momento opportuno per cominciare.

 

Gli gnomi da giardino

 

Dopo aver letto quel titolo le venne a mente il perché non l'aveva nè mai letto nè preso in considerazione prima di allora, sbuffò e lo aprì dai, magari sarà interessante si auto-incoraggiò ma senza alcuna convinzione.

 

Si guardò intorno, non c'era quasi nessuno a parte un gruppetto Tassorosso e due ragazze Corvonero che chiacchieravano in tranquillità.

 

"Draco!" Sentì urlare la ragazza e senza saperne il motivo, si voltò. Era Pansy Parkinson, inconfondibile con quella sua voce ultrasonica e squillante. Certo sarà più interessante degli gnomi, pensò.

 

In un angolo alla sua sinistra c'era Draco Malfoy che leggeva un grosso volume, Hermione si accigliò, non lo aveva notato e soprattutto non lo aveva mai visto leggere qualcosa che non fosse inerente alle lezioni, ammesso e concesso che il libro che aveva di fronte realmente non fosse un testo scolastico.

Vide Pansy avvicinarsi a lui saltellando, sfoggiando una folta chioma lucente. Si sedette di fronte al ragazzo che sussultò nel vederla. "Che vuoi?" Sentì dire da Malfoy, sembrava scocciato.

"Cosa fai qui tutto solo soletto?" Pansy gli stava facendo gli occhi dolci "Non ti andrebbe un po' di compagnia? ...Magari in un bel letto comodo?" Hermione fece una gran fatica a comprendere l'ultima parte della frase, Pansy lo aveva quasi sussurrato.

 

Se qualcuno l'avesse guardata in quel momento avrebbe sicuramente visto uno sgorbio, aveva ogni muscolo facciale teso per tentare di sentire. Si ricompose.

 

"Va bene, andiamo" Disse Draco freddo, gelido, si alzò e cominciò a camminare verso il grande portone, il suo viso non faceva intendere nulla, la Serpeverde evidentemente soddisfatta lo seguì.

 

Stupida oca.

 

Perché le venne quel pensiero? Due motivi.

 

Pansy Parkinson è stupida.

Pansy Parkinson è un'oca.

 

Ma non hai neanche un briciolo di amor proprio? Non lo vedi come ti tratta? Anzi, peggio ancora... NON ti tratta in nessun modo. Ti usa. E tu pure ti fai usare. Ti offri come cavia.

Malfoy non ha rispetto per nessuno. Altro che sanguepuro... lui è semplicemente un bastardopuro.

Aprofittare così di una ragazza...

Certo però che è stata lei ad offrirsi...

 

Non centra!

 

Mosse la testa in segno di disapprovazione. Richiuse il suo libro con forza e con passo deciso uscì nell'atrio.

Non sapeva con esattezza perché assistere a quella conversazione l'aveva turbata così tanto, erano liberi di fare ciò che volevano dopotutto.

Sbirciò fuori dalla finestra e notò che il cielo si era schiarito, aprì il grosso portone d'entrata e uscì in giardino, avrebbe aspettato il ritorno di Harry e Ron.

Si sedette sulla prima panchina che trovò, era vicina all'ingresso, in questo modo avrebbe potuto notare gli amici al rientro, prese ancora una volta Gli gnomi da giardino e finalmente lo iniziò.

 

 

Draco non faceva minimamente caso alla ragazza che gli saltellava intorno, era immerso nei suoi pensieri, almeno lei sarebbe stata una buona distrazione. Buona... beh, diciamo una distrazione e basta.

Improvvisamente si sentì tirare per la camicia ma che... era Pansy che lo tirava verso un'aula, aprì la porta e lo trascinò dentro.

 

"Ma che fai, stupida?" sbraitò lui.

Si guardò intorno, era una stanza piccola, con una finestra in alto, molto in alto, all'altezza del soffitto, qua e là per la stanza erano sparsi dei tavolini malridotti, sedie consumate dall'età e vari oggetti, tra cui due telescopi, grosse casse chiuse e molte coperte.

Vide Pansy prendere una coperta e stenderla a terra.

 

Così squallida è? Ma per chi mi ha preso? Lei crede davvero che lo farò con lei in un posto così putrido?...

 

Prima che potesse dire qualcosa si ritrovò scaraventato a terra sulla coperta, la Serpeverde era a cavalcioni su di lui, si tolse la maglietta e con la bacchetta infilata tra le fessure, fece saltare i bottoni della sua camicia.

Draco in quel momento scattò mettendosi seduto e la ragazza, con un tonfo, scivolò a terra.

 

"Ma che fai? Sei impazzito?" Gli urlò contro.

Lui si alzò "No, tu sei impazzita! Ma per chi mi hai preso?" Era arrabbiato.

"Io credevo che..." Il suo volto sembrava stesse per andare a fuoco. Era scarlatta dalla vergogna "Beh, credevi male..." Senza degnarla di uno sguardo uscì da quella stanza polverosa sbattendosi la porta alle spalle.

 

Ogni cosa ha il suo modo per essere fatta... Draco teneva molto all'ordine e rabbrividì al pensiero di trovarsi nudo tra la polvere.

Forse aveva esagerato e non era stato per niente cortese a lasciarla lì a quel modo.

Forse non sarebbe stato poi così male.

Probabilmente lo avrebbe trovato eccitante.

L'unico problema erano gli innumerevoli pensieri che gli offuscavano la mente, non ci stava più con la testa, si distraeva sempre più spesso, si deprimeva sentendosi sempre più in trappola.

Intrappolato e senza via d'uscta.

Non riusciva proprio a concedersi a Pansy in quel momento, forse domani.

 

Arrivato al cancello, lo aprì e uscì a prendere una boccata d'aria, fuori soffiava un po' di vento, sentiva un po' di freddo a causa della camicia aperta ma cercò di non farci caso. Prese dalla tasca un pacchetto di sigarette e se ne accese una poi si guardò intorno, cercando con lo sguardo una panchina, quando, notò una ragazza concentrata a leggere, gli dava le spalle, portava i capelli raccolti in una coda alta, foltissima e riccia.

 

Granger...

 

gli venne naturale un ghigno. Forse quella sera si sarebbe divertito lostesso.

 

 

"Ma cos'é questo odore? Sento puzza di... sanguesporco" Hermione turbata si voltò di scatto e vide Malfoy dietro di sè che la guardava sprezzante.

 

Ma come ti permetti stronzetto! Sentì gli occhi riempirlesi di lacrime che prontamente ricacciò indietro.

 

"Non hai di meglio da fare Malfoy?" Disse con un filo di voce spezzata, era riuscita a tirare indietro le lacrime ma la voce suonò come se stesse realmente piangendo. Era agitata, furibonda.

 

"No" disse lui con gusto "Sei il mio passatempo preferito" Aggiunse sarcastico.

"E con la Parkinson hai già finito?" Questa volta ridacchiò lei "certo che hai fatto in fretta!" rise ancora.

 

Draco ci mise qualche secondo per capire cosa volesse dire con quella frase.

 

"Almeno io qualcuno che mi vuole ce l'ho, a te chi mai potrebbe desiderare?" ribattè, poi, dopo aver posato lo sguardo sulla copertina del libro che la ragazza teneva in mano aggiunse "con te, uscirebbe sono uno gnomo da giardino, forse neanche quello".

 

"Di pure quello che credi" questa volta non riuscì a trattenere le lacrime che invasero il suo viso come un fiume senza controllo "almeno io posso vivere in pace con me stessa. Tu invece, come fai a vivere sapendo di essere te stesso?" Dalla rabbia, gli lanciò addosso il libro e asciugandosi le lacrime con la manica della divisa corse via, lasciandolo lì fuori, solo, con l'espressione di uno che era appena stato bastonato.

 

Arrivata al dormitorio si gettò sul grande letto e lanciò con forza, contro la parete adiacente, il cuscino.

 

"Schifoso!" Urlò.

"Bastardo! Lurido! Viscido!" Scoppiò a piangere. Lo odiava. No, non lo odiava... Lo DETESTAVA

 

Angolo dell'autrice
Eccomi tornata con il secondo capitolo, spero che lo apprezzerete e che commenterete numerosi.
Consigli e critiche sono sempre ben accette! :)
Vi mando un grande bacio,
al prossimo aggiornamento.
^.^

 

   
 
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