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Autore: Amrita    11/05/2013    0 recensioni
Hermione incontra un tipo strano di un altro pianeta. Egli dice che la sua città si chiama "Asgard" e di aver bisogno del suo aiuto.
Può fidarsi di lui?
[Loki x Hermione]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Loki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo si alzò piano e iniziò a camminare debolmente, lasciandosi condurre da Hermione, senza distogliere lo sguardo dal suo viso.
La ragazza sentiva il suo sguardo su di lei, ma, dato il suo stato, era probabile che la stesse vedendo e non guardando.
Lo fece sedere al tavolo, gli mise sotto il naso un tè caldo, che lui bevve piano, e poi un piatto di pasta fumante, su cui l'uomo si avventò.
Hermione si appoggiò al bancone e lo osservò mangiare. Era un bell'uomo e le ricordava molto quello del suo sogno... gli occhi intensi, che alla luce calda della casa viravano al verde, gli zigomi pronunciati e le labbra sottili. Le braccia magre con un lieve accento di muscoli erano ben disegnate sotto alla camicia verde...
Aveva quasi finito di mangiare.
«Allora, come ti chiami?»
L'uomo finì di masticare l'ultimo boccone e poggiò le posate sul tavolo.
«Loki» bisbigliò. Poi si alzò, fece un passo e cadde a terra, stremato.
Hermione corse verso di lui. Si era addormentato in piedi, incredibile! Doveva essere veramente stanco! Lo afferrò per le braccia e lo trascinò sul suo letto come fosse un sacco di patate.
 «Beh, io l'ho fatto entrare e l'ho nutrito, ma di sicuro non posso tenerlo qui per sempre...» pensò, mentre prendeva la bacchetta dal cassetto del comodino.
Con dei movimenti silenziosi riparò e ripulì i suoi abiti, per poi passare a qualche incantesimo di guarigione.... che però non ebbe effetto.
Come poteva essere possibile? Gli incantesimi funzionavano su tutti gli abitanti di questo mondo... «Ecco la chiave...» sussurrò una voce nella sua testa, ma lei non gli prestò attenzione, troppo intenta a cercare di pensare a qualcosa che funzionasse. Dopo un'ora di interminabili ricerche nei libri, ci rinunciò e sperò solo che si svegliasse il prima possibile. Poi, si accoccolò sul divano, posò la bacchetta accanto a lei e si mise a leggere.

Passata un' altra ora circa, Hermione rilasciò un sonoro sbadiglio. Chiuse il libro e allungò il collo verso il letto. Vuoto.
Hermione strizzò gli occhi e fece per alzarsi, ma qualcosa la strise intorno al collo e la costrinse a sedersi di nuovo. Cercò di fare resistenza, ma peggiorava solo le cose, quindi gettò la testa all'indietro e vide il viso del suo aggressore, Loki. Però era strano, non aveva un espressione aggressiva, anzi... sembrava quasi che la vittima fosse lui!
Hermione poggiò una mano sul pezzo di stoffa con cui la stava soffocando e quello si spezzò immediatamente. Poi, saltò in piedi e puntò la mano verso Loki, cercando di schiantarlo. Come ebbe modo di constatare, nemmeno gli incantesimi di attacco funzionavano su di lui, perciò decise di sacrificare i libri sugli scaffali dietro alla sua testa, e glieli lanciò senza muoversi di un passo, con movimenti decisi della mano, ringraziando il giorno in cui aveva imparato a lanciare incantesimi senza l'ausilio della bacchetta, che poi afferrò. Gli si avvicinò cautamente, pronta ad attaccare.
Loki la guardò atterrito con gli occhi sbarrati, la bocca aperta dallo stupore, e le mani alzate in segno di resa.
«S-sei una sorella di Asgard?» chiese.
«Cos'è Asgard?» domandò Hermione.
Loki scosse la testa «Sei un' umana?»
«Certo che sono un' umana, cosa dovrei essere altrimenti?»
«Ma allora come hai fatto a...» si chiese, continuando a scuotere la testa.
Hermione cercò di non far trasparire il panico che la stava pervadendo «Cosa vuoi da me? Se ti serviva qualcosa bastava solo che lo chiedessi, non c'era bisogno di attaccarmi»
«Cosa avrei dovuto fare dopo essermi risvegliato in casa di una sconosciuta?»
Hermione aprì la bocca per rispondere, ma non trovò nulla da dire.
Loki si alzò sicuro e passò le mani sulle braccia come a ripulirle dalla polvere «E comunque, l'unica cosa che mi serve davvero non può certo darmela una ragazzina come te...» decretò, iniziando a camminare nervosamente avanti e indietro. Poi alzò gli occhi su di lei e una scintilla si accese « A meno che... »
« A meno che? » ripetè Hermione poco convinta, mentre lo seguiva con la punta della bacchetta.
Loki si fermò.
«Va bene, facciamo così: tu poggi quell'aggeggio, anche se mi sembra che se mi volessi attaccare non ne avresti bisogno, io non provo più ad ucciderti e ci sediamo un momento» e tenendo le mani sollevate si sedette elegantemente sul divano, sembrava quasi un principe...
Anche Hermione si sedette e, ancora diffidente, poggiò la bacchetta sul tavolino.
«Cos'è questa Asgard che hai nominato?»
«Asgard è il posto da dove vengo, è una magnifica città di cui sono... beh, ero Re...» disse sospirando nostalgicamente
«Tu sei un Re?» chiese Hermione tutto d'un fiato e Loki ridacchiò «Sì, diciamo così», poi si bloccò.
«Voglio mostrartela»
Loki allungò la mano destra, aperta davanti a se. Delle scintille dorate sprizzarono dal suo palmo, poi il piccolo appartamento di Hermione iniziò a tingersi di un colore dorato e i contorni delle sue librerie iniziarono a cambiare e prendere forme diverse, ed ecco Asgard: giardini magnifici del verde più brillante, un incredibile castello d'oro predominava meravigliosamente su tutto, mentre le montagne si stagliavano altezzose contro il cielo. Hermione si guardò intorno stupefatta, rigirandosi sul divano come un bambino in un negozio pieno di giocattoli per riuscire a vedere il più possibile di quel posto magnifico. Poi, guardò Loki, che sorrideva come padre sorride a un figlio, un sorriso tenero ed orgoglioso.
«Bellissima, vero?»

All'improvviso, però, un'ombra apparve sul suo viso «Ora guarda come è stata ridotta.»
Loki battè l'altra mano su quella già tesa in avanti, poi le riaprì e le rigirò come se avesse rigirato una clessidra. Con quel gesto, il caldo bagliore dorato che avvolgeva la mano destra si trasferì sulla sinistra, diventando, allo stesso tempo, di un gelido color azzurro-grigiastro e Asgard cambiò. La sensazione di tepore familiare dell'ambiente soleggiato svanì, sostituita da un buio quasi innaturale. I giardini erano solo terra arida e il castello sembrava come arrugginito e pronto a cadere a pezzi da un momento all'altro.
Loki scosse la testa gravemente e chiuse il palmo della mano facendo sparire anche l'ologramma. Poi si girò a guardare Hermione.
La ragazza stava ancora fissando con gli occhi sbarrati il punto in cui poco prima si trovava il castello.

«Perchè mai qualcuno farebbe una cosa del genere?» chiese Hermione senza riuscire a distogliere lo sguardo.
«Sete di potere» rispose Loki «Gelosia che divora gli animi e li rende marci...» in quel momento gli si spezzò la voce come se anche qualcosa dentro di lui si fosse rotto, come se comprendesse le emozioni del suo nemico tanto da farle in qualche modo sue. In quel momento di distrazione, assunse un' espressione diversa, preoccupata forse? In ogni caso, riprese subito controllo di sè, tornando ad indossare l'atteggiamento sicuro che aveva ostentato fino a pochi momenti prima.
Questo creò in Hermione una certa diffidenza, comunque chiese «E' orribile, ma... tutto questo cos'avrebbe a che fare con me?»
«Ascolta, io devo salvare il mio popolo, ma sono solo e non posso farcela. Involontariamente mi hai dato prova del tuo potere e della tua prontezza d'animo: qualità che trovo fondamentali per una persona di valore, la stessa che può aiutarmi a far risorgere la mia città» disse Loki con calma, scandendo le parole e guardandola negli occhi. Fece una pausa, come per controllare la reazione della ragazza. Poi riprese «C'è solo un oggetto che può aiutarmi nell'impresa. Si chiama "Tesseract", è una fonte di energia illimitata, la fonte da cui il mio pianeta trae energia per esistere. Senza di esso, beh... hai visto cos'è successo. Questa fonte mi è stata rubata: i miei nemici, nemici del tuo mondo, vogliono utilizzarla per fabbricare armi, per portare la guerra. Il Tesseract, però, non è stato creato per far del male, il suo unico motivo di essere è portare la vita, non la morte»
Loki fece un'altra pausa.
«Credo fermamente che potresti essere un fattore fondamentale nella mia missione per recuperarlo»
Hermione lo fermò all'improvviso «Aspetta, aspetta... hai detto "pianeta?" Mi stai dicendo che questa Asgard non si trova sulla Terra?»
«Beh... no» rispose Loki come se fosse una cosa ovvia.
Hermione annuì piano. «Quindi è un... alieno? Beh, almeno questo spiegherebbe in qualche modo perchè i miei incantesimi non funzionano su di lui...»
«In ogni caso» riprese lui, incrociando elegantemente le lunghe gambe «Non c'è bisogno che tu mi risponda subito»
Si protese verso di lei con aria affascinante «Posso aspettare qui tranquillamente finché non deciderai di aiutarmi» disse con tono giocoso (anche se non aveva l'aria di uno che stesse scherzando), saltando improvvisamente via dal divano e iniziando a girovagare per la casa.
   
 
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