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Autore: Stella_Styles    11/05/2013    3 recensioni
Stella finalmente capì che un semplice sito della scuola e un numero ti può trasformare la vita.
Può contare solo su due persone nella sua vita e su uno sconosciuto.. Non sa che quello sconosciuto è uno dei ragazzi amici di suo fratello, Zayn, ai quali sta sempre alla larga..
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 32
 
Martha’s pov
 
Osservai Louis guardarmi con aria abbastanza preoccupata.
Non mi piaceva quella cosa.
Louis: Dobbiamo parlare.
Quelle parole ebbero un duro colpo su di me. Parlare di cosa?
Non pensavo avesse scoperto il mio segreto che mi aveva costretto a trasferirmi.
L: Ti senti ancora con Harry?
L’incontro non proprio casto con Harry di poco prima mi ritornò in mente e mi apparve un meraviglioso sorrisetto involontario .
L: Questo, oserei prenderlo per un sì.
Annuii decisa senza emettere una sola parola o suono.
Forse non gli dovevo raccontare del fatto ‘della classe’ e ‘della mia incredibile voglia’ ma a me sapeva tanto di amico.
Martha: In verità ci siamo visti poco fa.
L: Immagino, tutti i suoi incontri finiscono allo stesso modo.
M: Credo che un po’ sia cambiato.
L: Non dire cosi, tutte lo dicevano.
M: Cosa devo credere? Che lui se ne andrà? Non voglio crederci, mi dispiace.
L: Non ho detto questo, solo, stai attenta.
Si sedette vicino a me e mi accarezzò la gamba dolcemente.
L: Sei mai stata innamorata?
M: Verità?
Lui sorrise e annuì deciso. Dovevo raccontargli quella che infondo era la mia vita? Non sapevo se fare questo passo. Mio padre non me lo avrebbe perdonato, mai.
M: Diciamo di sì.
L: Intensamente?
M: Dai, Louis, dillo che vuoi sapere la mia intera vita, dillo.
Louis scoppiò in una bellissima risata ma ritornò serio poco dopo.
Era incredibile la capacità di quel ragazzo di tornare attento solo dopo pochi istanti. Ero rimasta sconvolta.
Louis era tremendamente cupo e giocava con il lembo della sua maglia torturandolo.
M: Ehi, calmati, che succede?
Posai una mano sulla sua nervosa. Respirò profondamente e mi guardò fisso negli occhi in modo spaventoso.
Che poteva esserci di così tanto difficile da dire?
Che avesse scoperto tutto?
Impossibile.
Nessuno qui sapeva tranne mio padre, nessuno ne sarebbe venuto a conoscenza. Non dopo quello che avevo passato.
Ero sicura che se la notizia trapelava io dovevo affrontare tutto a partire dalle risate a finire sull’eterne battute che infondo, non facevano ridere.
L: L’altro giorno sono andato al tuo bar, non c’eri sai?
Annuii pensando a dove potevo essere quel giorno e un’idea mi balenò in testa ma sperai con tutto il cuore che non fosse quella.
L: Ho chiesto a tuo padre dove fossi.
Questo non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
M: Co.. Cosa ti ha risposto?
Balbettai, avevo paura della risposta, molta paura.
L: Che eri a fare una commissione per lui.
Tirai immediatamente un sospiro di sollievo, non mi aveva scoperto, non ancora almeno.
M: Ah, ok, si, si, ero a comprare delle cose.
L: Non ho finito.
‘Ahia’
L: Sono rimasto in un angolo, quello vicino al banco ma non visibile dall’entrata. Volevo salutarti e tenerti compagnia per il turno successivo. Non arrivavi e io stavo per andarmene ma sei entrata con un’adorabile bambina di pochi mesi in braccio, pensavo le facessi da babysitter ma poi ho, involontariamente, ascoltato la tua conversazione con tuo padre.
Ho sentito questa frase che mi ha tormentato da quel giorno e mi ha fatto capire tutto. Hai detto ‘Che madre snaturata sono? Non riesco neanche a trovare una babysitter che riesca a cambiare un pannolino alla mia piccola.’ Martha.. Quella bambina è tua?
Tutta una vita andata, avevo cercato in tutti i modi di nascondere Jamie dal mondo reale spacciandola per mia sorella ma la verità è che dovevo nascondermi anche io.
L: Martha?
M: Sì. È mia.
L: Oh, Martha..
Sentii le lacrime ormai sul mio volto, era finita, l’avrebbe detto a tutti, la mia poca e messa male reputazione sarebbe finita.
M: Ho sempre cercato di essere perfetta nella mia vecchia scuola, perfetti voti, perfetto corpo, perfetti vestiti, perfetto ragazzo, perfetta me.
Tutti mi volevano bene, o almeno, mi rispettavano, avevo una bella vita. Nessuno problema in vista ma poi, un giorno, quel fottuto test positivo mi ha travolto. All’improvviso era troppo pesante essere perfetta. Mi pesava. La pancia cresceva e la ragazza perfetta non ha più vissuto.
Ho partorito quella splendida bambina che hai visto nelle mie braccia, sono dimagrita e ho convinto mio padre a trasferirci, lui aveva già questo ristorante. Trovata una sistemazione anche per la bambina sono venuta in quella scuola.
È difficile ricominciare a essere perfetta, di nuovo, tanto, anche se diventerò perfetta ci sarà qualcosa che rovinerà tutto.
È troppo difficile essere perfetta.
Le lacrime ormai continuavano a scendere. Mi sentivo tanto una bambina che si lamentava e basta.
L: Basta piangere.
Le sue braccia mi avvolsero in un caloroso abbraccio e io fui contenta che tutte quelle lacrime non erano sole. Io non ero sola.
L: Ehi, Ehi..
M: È troppo difficile essere perfetta.
L: La vita non è perfetta e tu non lo devi essere, devi essere te stessa e sarai perfetta così.
M: Lo credi davvero?
L: Certo tesoro, adesso basta lacrime.
M: Aspetta, tu non eri quello senza cuore?
L: Nah, quello è Harry.
M: Ecco.
Mi alzai, ormai stanca di quella conversazione. Aveva scoperto una parte della mia vita che volevo accuratamente nascondere.
L: Aspetta, dov’è la piccola?
M: Con mia zia, lei lavora solo di pomeriggio ma di mattina non è un problema solo che non riesco a trovare una che me la tenga il pomeriggio quando sono al bar.
L: Capisco.
Mi sedetti e ci fu un momento di silenzio finché lui non sobbalzò sul posto.
L: Possiamo tenerla io e Eleanor.
M: Cosa?
L: Eleanor sta cercando lavoro e io farei semplicemente un favore a una mia amica, a me piacciono i bambini e Eleanor la terrebbe dalle 3 alle 6 quando ho allenamento mentre le altre ore la terremo insieme.
M: Non so, sai che è un’enorme responsabilità?
L: Ho già tenuto mia sorella e le mie cugine e di certo so come cambiare un pannolino. Tranquilla..
M: Ok, allora il lavoro è vostro, quanto facciamo per i soldi?
L: Parlane con Eleanor quando oggi alle 2 la verremo a prendere.
M: Vuoi iniziare già oggi?
L: Certo! Eleanor è una brava ragazza, vedrai, ti piacerà.
M: Non ho dubbi, solo.. Nessuno deve sapere niente, ok?
L: Diremo che è la cugina di El.
M: Ok, grazie mille.
Lo strinsi in un abbraccio e quando sentimmo la campanella ci alzammo contemporaneamente e ci incamminammo insieme verso l’uscita.
L: Allora siamo d’accordo.
M: Perfetto.
 
Erano le due e El e Louis si erano presentati in perfetto orario mano nella mano.
Eleanor: Eccoci.
Louis: Dov’è la piccola?
Andai dietro e la presi dalla sua bellissima culla riciclata, era la mia.
La tenni stretta e cercai di spiegarle a voce cosa stava succedendo anche se molto probabilmente non capiva un cazzo di quello che stavo dicendo.
M: Amore so che hai incontrato tante persone che dovevano crescerti ma ogni volta andava male, questi ragazzi sono miei amici, già, finalmente ho trovato qualcuno tesoro, comunque ti tratteranno come una principessa. Va bene?
Aveva solo sei mesi ed era un amore, la mia piccola.
L: Ma che bella che è.
La prese in braccio Eleanor e Louis iniziò a giocare con le sue piccole mani, proprio piccole.
E: Come si chiama?
M: Jamie.
L: Bel nome, proprio come lei.
M: Grazie.
Louis rubò la bambine dalle mani di Eleanor e andò verso di mio padre che gli sorrise come un padre fa a suo figlio. Mio padre avevano un amore incosciente per le persone che mi aiutavano, era fatto così.
E: Sicura che possiamo tenerla?
M: Sicura al cento per cento.
E: Bene, grazie.
M: Poi ci mettiamo d’accordo su quanto darti ok?
E: Oh, ma non c’è problema.. Veramente.
M: Sì invece, ci sentiamo poi.
Se ne andarono dopo avermi salutato sempre mano nella mano con la mia bambina in braccio, erano così carini.
Dopo una ventina di minuti entrò una Hope mezza infuriata, chiese la porta con forza e venne a sedersi davanti a me.
Sembrava stravolta.
H: Porca puttana.
 
Stella’s pov
 
Aspettai che Harry se ne andasse e mi andai a rintanare nel bagno di prima sorpassando silenziosamente Liam.
Liam: Ehi, dove vai?
Aprii la porta e andai a sedermi proprio di fronte incapace di fare altri passi. Ero appoggiata al muro e aspettai con ansia che entrasse Liam.
Ed eccolo, in tutto il suo splendore con il suo corpo perfettamente da atleta e il suo sorriso che era capace di uccidere tanti dei miei neuroni.
Liam si sedette vicino a me consapevole che le parole non potevano aiutare più di tanto.
Prese una mia mano nella sua e la strinse, senza farmi male però. Come sempre, aveva paura di farmi male, cercava di rassicurarmi che lui non avrebbe fatto l’errore che avevano fatto quasi tutti con me.
Farmi del male.
L: Tutto bene?
S: Il suo sorriso..
L: Cosa?
S: Il sorriso di Harry, era come quello che mi faceva sempre. Non riesco ancora a capire se dietro c’era qualcosa di malvagio, o maligno, non so. So soltanto che non voglio più ritrovarmelo davanti, mai. È falso.
Liam restò in silenzio, lo capivo, cosa puoi dire a una ragazza che ha appena confessato che sta male quando vede il sorriso di uno dei tuoi migliori amici? Niente, stare zitto.
Appoggiai la testa sulla sua spalla cercando conforto che subito trovai quando la sua mano si incrociò alla mia e la sua testa si posò sulla mia.
L: Mi dispiace.
La campanella che sanciva la fine delle lezioni suonò improvvisamente e io strinsi la sua mano.
S: Per cosa?
L: Per la tua sofferenza, per colpa nostra. Per colpa del nostro amico che pensa per noi. Anzi, per l’amichetto di Harry che ha pensato per lui, ho così tanta paura di farti del male, come Harry..
S: No, tu non mi farai male, mi hai salvato con i tuoi occhi, mi hai salvato con le tue parole.
Restammo in silenzio, uno accanto all’altro finché la porta si aprì improvvisamente e due ragazze che prima ridevano fra loro si girarono verso di noi e rimasero incantate non aspettandosi di trovare la ragazza presa in giro da tutti mano nella mano con uno dei più elogiati giocatori di basket.
x: Noi, io..
Chiusi gli occhi, ecco, di nuovo, presa in giro con il soprannome di ‘puttana’ per essere stata trovata con un altro ragazzo, migliore amico dell’ultimo che ho avuto ufficialmente.
L: Sparite.
Chiusero la porta in fretta e io mentalmente ringraziai Liam per averle cacciate.
S: Io.. Io devo andare.
L: Aspetta che se ne siano andati tutti.. Voglio proteggerti dagli altri.
Annuii e mi risedetti vicino a lui, con le gambe distese come le sue soltanto che le mie erano molto più piccole, più magre e non piene di muscoli.
Aspettammo che la confusione fuori si tramutasse in silenzio e ci alzammo.
L: Vieni, ti porto a casa.
Mi prese delicatamente per mano e incrociò le sua dita con le mie.
Non volevo che si disturbasse per venire fino a casa, non volevo che sembrassi una bambina che aveva bisogno di aiuto.
S: Hai la macchina?
Il ricordo della macchina di Liam e della sua scoperta avvenuta in quel catorcio mi fece rabbrividire. Ma Liam scosse la testa e tolse ogni mia paura, come sempre.
L: Andiamo a piedi.
S: Ma..
L: No, non ci vedrà nessuno, tranquilla.
Non ero sicura di quello di quello che mi aveva detto ma camminavo lo stesso, con lui a fianco non avevo paura, ero insicura, mi sentivo ancora un po’ persa ma non avevo più paura.
Ero abbastanza felice, sentivo ancora gli occhi di tutti addosso nonostante la scuola fosse vuota, ma ero spensierata.
Liam era come droga, mi sentivo completamente spaesata, mi girava la testa e mi sentivo bene.
Era la mia droga.
 
La strada era vuota e lui mi stringeva ancora la mano, era al caldo così. Tutti erano dentro casa o dentro alcuni buchi di bar e speravo tanto che mio fratello non entrasse nella prima categoria.
S: Io.. non.. spero che..
L: Sì, tu non sei pronta a parlare con tuo fratello e speri che non ci sia.
S: Adesso mi dici come fai a capire quello che intendevo da tre semplici parole.
L: Semplice.
Liam si fermò sul vialetto di casa e notai che fortunatamente la macchina di mio fratello non c’era, come quella di mia madre.
Mi prese l’altra mano e la racchiuse dentro la sua facendola scomparire quasi del tutto, mi affascinano sempre le sue mani, sembravano quelle di mio padre.
‘Non ci pensare, stupida.’
L: Tutto bene?
Notava tutto, tutto quanto che mi riguardasse compresi i miei sentimenti.
L: Comunque, ti capisco perché sono innamorato di te e mi basta guardarti per.. sentirti e capirti.
Appoggiò le sue labbra sulle mie prima che il silenzio imbarazzante che si sarebbe creato dopo incombesse su di noi.
Anche io provavo sentimenti forti per lui ma non ero pronta ad aprirmi.
Non ci sarei riuscita. Forse mai, la paura di dire quello che provavo era forte, avevo paura di ricevere una risata o una delusione come l’ultima volta.
L: Vieni.
Entrai in casa per controllare se fosse vuota e poi feci entrare anche Liam.
Lo lasciai in cucina e mi andai a cambiare mettendo una semplice maglia extra grande con dei pantaloni strappati da un atto di nervosismo sul ginocchio.
L: Come sei sexy.
Disse Liam mentre entravo facendomi una cosa alla veloce.
S: Grazie, o cazzo, il cellulare è scarico. Vado a caricarlo.
Mi baciò sulla fronte e salii in fretta. Mi sdraiai sul letto e attaccai il caricatore alla presa in fondo al letto.. Poi la vidi.
Quell’insulsa foto di me con Hope, sorridenti, prima di tutto, prima dell’odio, era impossibile che tutto mi riveniva in mente solo per una foto.
Mi sdraiai su un lato e dopo sentii le braccia di Liam avvolgermi.
S: Hai chiuso la porta?
Annuii sulla mia spalla e si appoggiò a me iniziando a giocare con i miei braccialetti che coprivano i tagli, forse voleva sapere.
Ma come non ero pronta a dirgli i miei sentimenti non ero pronta a raccontargli tutto.
Mi addormentai cullata dalle sue bellissime parole dolci, nelle braccia della mia droga.

Mi svegliarono dei colpi forti alla porta ma Liam era ancora con me e non avevo paura.
Hope: Stella, sono Hope, perché non rispondi? E perché tutta la scuola ti ha visto con Harry e Liam?
Liam: Merda.
 
 
 
 
Eccomi!!
Allora prima di tutto mi scuso tanto tanto con quelle ragazze che nei messaggi mi chiedono di leggere le storie.. Scusate, veramente, non ho tempo neanche per copiare un capitolo quindi immaginate.
Quindi, se volete che legga una delle vostre favolose storie scrivetemele nelle recensioni in questo capitolo così io me le segno e appena posso le leggo!!
Comunque, che ne pensate del capitolo?
Spero tanto che vi piaccia!!
Fatemi sapere!!
Un bacio xx
_Stella

 
Ps: le critiche sono sempre accette!

  
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