- What time is
it?
Le feste natalizie erano
giunte alla fine e ormai la vita lavorativa era nel pieno da ben una
settimana.
Hermione aveva un nuovo
incarico ed era stato traumatico sapere che esisteva qualcuno peggiore del
capriccioso Lucas Perabo.
Francis Whitefox
pretendeva la realizzazione delle cose più assurde e, solo dopo due cene di
conoscenza, Hermione aveva capito che non sarebbe uscita viva da
quell’incarico.
Blaise Zabini invece
aveva sommerso i propri amici di souvenir dall’Italia, e solo Theodore non aveva
trovato utile la rappresentazione in miniatura del
Colosseo.
Blaise aveva anche
istituito una specie di rito sacro ogni mercoledì.
Difatti ogni mercoledì
tutti i suoi amici erano costretti a recarsi a casa sua per una cena tutta
italiana preparata interamente da lui grazie ai consigli delle varie zie e
cugine.
Inutile dire che chi dei
suoi amici aveva l’obbligo di trascorrere il mercoledì sera in ufficio veniva
visto come una specie di divinità da pregare affinché la stessa grazia cogliesse
anche lui il mercoledì successivo.
Draco Malfoy invece era
tornato a convivere con la solitudine e andare in ufficio con la voglia di
uccidere qualcuno.
Il professor Paroceti
non faceva altro che invitarlo a pranzo e a cena e la cosa stata iniziando a
dare fastidio al caro collega Aaron Bustworker.
I giorni erano scanditi
dalla solita noia e Draco aveva trovato nella televisione un’ottima amica con
cui trascorrere il suo tempo.
Aveva anche trovato un
paio di ragazzi con cui organizzare sporadiche partite di Quidditch e in qualche
modo riusciva a sopravvivere alla solitudine e alla mancanza di Hermione e delle
serate con i suoi amici.
***
I giorni trascorrevano
così come i mesi e in tutto quel tempo Stefania non era ancora riuscita a far
suo il capo.
Aveva praticamente
provato con tutto e le suonava strano sentirsi dire dalle sue amiche che era
solo perché era ancora vergine che non finiva tra le sue gambe, ma per Stefania
quella scusa non era per niente convincente perché se davvero fosse stato
vergine allora sarebbe stato più facile da adescare.
“Capo, è stata convocata
una riunione d’urgenza, è gradito nella…”
“Ne sono già stato messo
al corrente”, rispose lui pragmatico non distogliendo lo sguardo da alcune carte
che stava precedentemente controllando.
Stefania fu costretta a
fare dietro front e non poter aggiungere doppi sensi allusivi alla conversazione
visto che per il capo la conversazione era finita.
***
Hermione in quei mesi
aveva perso di vista la sua vita privata.
Esisteva solo il lavoro
e non perché non voleva pensare ad altro, ma solo perché Francis Whitefox era
difficile se non impossibile da accontentare.
Tra lei e Draco c’erano
solo alcuni messaggi recapitati via gufo, poiché nessuno dei due aveva il tempo
di guardarsi intorno e capire che aveva anche una vita
privata.
Le visite via camino
erano diminuite e il tempo che si dedicavano era quasi
inesistente.
Harry, Ron, Blaise,
Adrian, David e persino Theodore si erano resi conto della situazione che
stavano vivendo i loro amici e così un venerdì sera decisero di invitare
Hermione a cena per farle trascorrere una serata senza pensare al lavoro e allo
stress che gli provocava.
Ovviamente non avrebbe
cucinato Blaise. Gli era stato severamente proibito.
***
Nel medesimo istante in
cui Hermione metteva piede a casa di Adrian e Theodore, Draco si accingeva ad
entrare nella sala in cui era stata indetta quella riunione che gli avrebbe
anche tolto il piacere di mangiare una pizza davanti alla sua nuova migliore
amica: la televisione.
***
“Fa freddo
fuori?”
“Sta
diluviando!”
Le cose ovvie non erano
percepite immediatamente dallo sguardo assente di Theodore e gli sembrava logico
chiederlo ad un’Hermione zuppa d’acqua per esserne certo.
Un forte odore di
spezzatino si era propagato nell’aria e la voglia di sedersi a tavola e
riscaldarsi con qualcosa di caldo si faceva via via sempre più
pressante.
“Chi sta cucinando?”,
domandò la ragazza a Theodore che intanto le porgeva un bicchiere con dentro
qualcosa che fungesse da aperitivo.
“Dovevo cucinare io, ma
Adrian ha preso il controllo di tutto perché crede che avrei potuto aromatizzare
la carne con strane spezie, poi è
arrivato Potter ed hanno iniziato a litigare sul tempo di cottura… adesso, dopo
parecchie liti di là in cucina ci sono Ron e David”
Hermione annuì e gli
sorrise, poi lui lasciò da sola nel salotto.
***
Nel medesimo istante, a
Firenze, stava per succedere qualcosa di drammatico, o almeno così avevano
predetto le stelle per il segno del Capricorno.
Aaron Bustworker era
terrorizzato dall’esito della riunione.
Era conscio di non aver
assolto esattamente i suoi compiti, ma di aver la bella vita sfruttando la sua
posizione.
Tutto dipendeva da quei
quarantacinque minuti di riunione.
“… i grafici parlano
chiaramente e so per certo che molti di voi si staranno chiedendo
cosa…”
***
Lo spezzatino era alla
fine risultato troppo aromatizzato, ma Hermione mangiò comunque tutto ciò che
c’era nel suo piatto, perché far presente ai suoi amici che la cannella non
serviva per insaporire la carne per lo spezzatino era del tutto fuori
luogo.
Era a cena con sei
uomini, ma quelle cene a mangiare cose strane, non le avrebbe cambiate per nulla
al mondo.
Era strano vederli tutti
a cena insieme che ridevano e scherzavano, ed era ancor più strano vedere tre
Grifondoro nel covo del gruppetto dei temibili Serpeverde, ma da quando s’era
legata un’amicizia forzata per via dell’unione di Draco e Hermione, era più
strano vederli separati.
D’altro canto i quattro
Serpeverde adoravano Hermione e in mancanza del loro Malfoy preferito, ognuno di
loro la trattava come se fosse una cosa preziosa da custodire
gelosamente.
Ovviamente non
l’avrebbero mai detto a Draco.
“E comunque la cannella
non va nello spezzatino!”
Era stato Theodore a
parlare e il suo suggerimento culinario fece risentire i due cuochi che avevano
dato vita alla cena.
“Mi fustigherò stanotte
per ciò che ho fatto, oh sommo chef! Ron, lo farai anche tu,
no?”
Ron rise e appoggiò in
pieno l’idiozia di David atto a prostrarsi al cospetto
dell’amico.
“Siete due idioti!”,
sbottò Blaise facendo levitare i piatti sporchi in cucina e distribuendo quelli
puliti per la torta al cocco che aveva preparato seguendo la ricetta datagli da
una sua zia.
“Hermione, ma non ti
manca Draco?”, proseguì Blaise e la domanda lasciò tutti sgomenti. Quale filo
logico-razionale aveva portato Blaise a fare quella domanda in quel
contesto?
Ognuno si dette la
risposta che più gli piaceva.
“Certo che mi manca”,
rispose imbarazzata.
“E perché non vai a
trovarlo?”
“Forse perché ho avuto
tanto da lavorare e…”
“Hermione”
“Sì?”
“Prenditi tre giorni di
riposo e corri da lui. Ce lo prometti?”
Hermione li guardò e per
non sprofondare in sentimentalismi, Adrian prese a raccontare della sua ultima
conquista sessuale.
Stavolta nella sua
trappola era caduta una medimaga del San Mungo, ma Blaise lo fece
tacere.
“Partirai
domani?”
Hermione si mordicchiò
il labbro, “Ok, ma dovrei avvertirlo…”
Blaise sorrise sornione,
“Meglio fargli una sorpresa!”
***
“… è per questo che
stasera stessa partirà per Zurigo!”
“Stasera?”
“Sì, è un Congresso di
tre giorni, si divertirà…”
“Ma…”
“E’ un problema signor
Malfoy?”
“No, per
niente!”
Giacomo Ghirlandi
sorrise.
“Perfetto!”
Vi annuncio che mancano
forse 5 capitoli alla fine di questa storia e poi sarete liberi da questa
maledizione.
Complimenti a chi ha
avuto il coraggio di leggerla e di recensirlaJ
Scusate la mia
telegraficità, ma sto troppo male.
Kisses