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Autore: __Rose__    11/05/2013    1 recensioni
Elisabeth si spaventò leggendo quel messaggio arrivato cosi all’improvviso, ma poi si accorse del ragazzo alla sua destra che la fissava. Aveva la faccia un po’ stordita con quei suoi ricci ribelli che gli coprivano tutta la fronte. Sorrise. Aveva un sorriso da mozzare il fiato. Si avvicinò lentamente e si sedette di fianco alla ragazza ancora sbalordita.
“Styles come fai ad avere il mio numero?” disse tutto di un fiato continuando a fissare i suoi occhi verdi limpidi.
“Ho le mie conoscenze Stone” disse con il suo sorrisetto strafottente.
“Louis?”
“ Si esatto.” Harry si sorprendeva ogni dannatavolta, lo capiva al volo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brian era li, con quella sgualdrina di Caroline che gli accarezzava la mano ogni due secondi; stavano ridendo e scherzando, mandandosi sguardi accattivanti. Cavolo che disgusto.
Elizabeth chiuse le mani in due pugni e si allontanò velocemente dal quel posto doloroso.
“Stronzo! Stronzo!” la ragazza ormai era scoppiata in lacrime e continuava a vomitare quelle parole. “Sei uno stronzo!” continuava a camminare velocemente fino a quando non si fermò.
Era arrivata nel suo posto. Quando aveva bisogno di pensare andava li…e quello era il momento più adatto. Di sedette sulla sua panchina preferita di quel parco ormai conosciuto. Non c’era nessuno: i bambini che giocavano, le ragazzine che si rincorrevano, le mamme che urlavano ai propri figli non si sentivano. C’era un silenzio tombale.
E all’improvviso il pianto di Elizabeth interruppe quel silenzio.
Ogni volta ci ricascava, ogni volta sperava in un suo cambiamento; ma Brian era così e lei lo sapeva bene.
Ogni volta rischiava, ogni volta sperava che lei fosse la ragazza giusta per lui, la ragazza di cui lui davvero si innamorasse, ma queste convinzioni sparivano ogni volta, a causa dei suoi stupidi comportamenti.
Ogni volta era sempre la stessa storia: lei soffriva. Finiva sempre che Elizabeth per la rabbia scoppiava a piangere senza affrontare le cose, sfogandosi con le lacrime per poi tornando a far finta di niente.
 
Elizabeth era da più di dieci minuti seduta su quella panca a fissare il vuoto. Non riusciva a pensare a niente, a nessuna conclusione o decisione da prendere. Aveva bisogno di conforto.
 
“Ragazzi muovetevi! Tesoro vieni qui… su!”
 
Una voce stridula attirò l’attenzione della ragazza facendole alzare il capo: un gruppo di ragazzi e ragazze stava passeggiando sul marciapiede adiacente al parco .
Una ragazza bionda si era fermata per aspettare un ragazzo alto a passo lento, intento a usare il cellulare. Non ci fece molto caso e chinando il capo scoppiò di nuovo a piangere.
 
 
 
 
 
 
“Dai Harry muoviti…”

“Si Taylor arrivo!” il riccio seccato velocizzò il passo raggiungendo la ragazza bionda.
 
“Ma che hai sta sera? Neanche un bacio mi hai dato… non mi trovi bellissima sta sera? Eh?” disse la ragazza abbracciando Harry e stampandogli un bacio sulla guancia.
 
“Si bellissima… scusa ma sono stanco” 
 
Detto ciò il riccio cercò di liberarsi dalla presa della ragazza scompigliandosi i capelli con una mano. Quella sera era infastidito con qualsiasi persona,ponendosi in maniera antipatica e scontrosa. Odiava tutti il quel periodo. Odiava la scuola, il lavoro, la gelateria…la gente in generale. Odiava come tutto gli ricordasse lei: Elizabeth.
Gli mancava tutto di lei: il suo sorriso, i suoi occhi, la sua risata, la sua voce, i suoi ciuffi ribelli che le davano un aria buffa, la sua dolcezza, la sua simpatia e la sua gentilezza. Ma che diavolo aveva fatto? Aveva lasciato andare una persona davvero importante per lui facendo finta che di lei non gli interessasse niente, ma in realtà non era così: chiedeva ogni giorno al suo migliore amico, Louis, notizie su Elizabeth, se stesse bene. A lui interessava solo che lei stesse bene.
“Harry! Guarda quella ragazza! Seduta sulla panchina… sembrava un fantasma cavolo! Mi sono spaventata!”  la bionda urlò quelle parole stringendosi al riccio che a sua volta rivolse lo sguardo verso quel parco.
 
“Ma aspetta un attimo…” il ragazzo guardò meglio la ragazza seduta in quella panca.
 
“Anche lei però! Stare li da sola facendo strani versi non è il massimo! La gente è strana! Vero Harry?”
 
“Si Taylor…la gente è strana come te! Levati e non starmi addosso!” Harry detto questo si scrollò di dosso la bionda lasciandola sul marciapiede con gli altri ragazzi del gruppo. Entrò nel parco a passo veloce avvicinandosi a quella figura avvolta dal buio: Elizabeth.
Più si avvicinava e più era sicuro che fosse lei, anche se la vedeva di spalle lui era sicuro…sentiva il suo profumo di vaniglia.
Harry si bloccò qualche metro prima sentendo la ragazza piangere. Il riccio si sentì morire: stava piangendo. Non sapeva che fare, aveva solo voglia di abbracciarla forte e consolarla, solo che qualcosa lo bloccò e rimase li fermo con le mani chiuse a pugno.
 
 
Elizabeth cercò di calmarsi e le lacrime piano piano smettevano di bagnarle le guance. Prese un fazzoletto dalla prima tasca dei suoi jeans stretti, asciugandosi il viso. Si sentì osservata: dei respiri dietro di lei la fecero girare spaventata. Vide una figura illuminata leggermente da un piccolo lampione di quel parco.
 
“ H-a-a-rry…?” 
 
La ragazza era terrorizzata: e se non fosse lui? E se fosse solo frutto della sua immaginazione? Elizabeth iniziò a tremare e a fissare la persona in piedi davanti a lei con occhi sgranati.
 
“Scusa…non volevo spaventarti El…”  detto ciò il riccio si avvicinò con un aria preoccupata sedendosi di fianco alla ragazza, che intanto si era tranquillizzata sentendo quella sua voce così rauca.
 
“Che ci fai qui?” chiese la mora.
 
Harry senza dare risposta la abbracciò, stringendola forte accarezzandole i capelli. Quest’ultima rimase incredula inizialmente, ma dopo pochi secondi si lasciò trasportare dal calore del suo corpo, stringendolo di più a se. Dopo tanto tempo provò un’emozione strana. Non sapeva neanche lei cosa fosse. Sapeva solo che le piaceva.
 
“Ehi piccola…smettila di piangere”  Harry indietreggiò con la testa e con il palmo della mano le asciugò le lacrime sulle guance.
 
“Scusami…”
 
“Scusami tu El… non dovevo sparire così. Mi sei mancata un sacco” il riccio in un soffio pronunciò quelle parole.
 
“Anche tu Harry. Anche tu…e avevi ragione… Brian non cambierà mai! Dovevo ascoltarti, avevi ragione…sono stata una stup…”
 
“Smettila. Adesso basta…non voglio sapere cosa è successo. Non voglio sapere chi aveva ragione. Voglio solo stare qui con te Elizabeth Malik. Con te e basta.”
La ragazza rimase stupida da quelle parole e nel sul viso comparve un dolce sorriso.
 
“Quanto mi mancava il tuo sorriso El….cavolo…sei bellissima…”
 
“Non fare lo sdolcinato…  sai che odio queste cose….” Rispose la ragazza con un pizzico di ironia.
 
“Scusami signora scontrosa… Sei una cosa impossibile sai?”
 
“Si lo so Hazza, lo so! So anche che sono bellissima, non mi serve che tu me lo dica!”
Scoppiarono tutti e due in una sonora risata  e la ragazza si sentì improvvisamente meglio.
 
“Harry”
 
“Dimmi piccola”
 
“Grazie.”
 
Lo sguardo di Harry era puntato tutto sui gli occhi della ragazza. Erano bellissimi: un verde chiaro gli contornava le iridi color nocciola rendendo i suoi occhi limpidi. Il riccio si sentì come un bambino il primo giorno di scuola: impaurito ma allo stesso tempo felice.
 
“Ti devo… ch-iedere…si chiedere una cosa El… ma ho paura… della tua risposta”
 
“Dai Harry…dimmi tutto su!” 
 
“Cioè….io….”









Buon pomeriggio gente! Come state? Ecco a voi il sesto capitolo...abbastanza corto...ma spero vi piaccia! Ciao gente

Bacio Rita.

  
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