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Autore: DumbledoreFan    30/11/2007    9 recensioni
“Un momento…se non ho cugini, questo vuol dire che io…” mi fermai un attimo, e fissai intensamente gli occhi smeraldini di Potter. “Che io sono l’ultima discendente diretta della famiglia Black…” continuai in un soffio. Il ragazzo annuì con il capo. Tornai a osservare il cerchiatto bruciacchiato dove doveva esserci la figura di mio padre. Sotto il suo nome c’era una targhetta vuota, e subito dopo una linea con un cerchietto e un’altra targhetta vuota, con l’eventuale posto per altre. Ci passai le dita sopra. Lì avrei dovuto esserci io. “Non credi che sia venuto il momento di aggiungere un nome lì?” mi fece inaspettatamente il moro.
La dinastia Black è conclusa perchè i due fratelli sono entrambi morti. Ma ne siamo proprio così sicuri?? Leggete e scoprirete che qualcuno aveva un segreto di cui nemmeno lui era a conoscenza...
Genere: Malinconico, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Quanto ritardo...sono pessima, lo so, ma purtroppo sono stata male, parecchio male. Per riassumervi la mia situazione, non mangiavo ne dormivo, quindi il blocco dello scrittore era stato inevitabile. Ora mi sono ripresa, ma non è stato facile...comunque, eccovi finalmente questo bel capitoletto...spero che vi piaccia...

L’ora di storia della magia passava troppo lentamente. La monotona voce di Ruf inondava la stanza come un fiume in piena che però tutti ignoravano. C’erano solo pochi coraggiosi che ascoltavano il barboso fantasma, gli altri per di più dormivano, chiacchieravano o giocavano. Io me ne stavo nel banco in fondo alla classe sulla filda di destra, che disegnavo a penna sulla pergamena che doveva essere riservata agli appunti, sbadigliando di tanto in tanto. Nel posto accanto a me, vicino alla finestra, sedeva Draco, tutto spaparanzato sul banco che scarabocchiava annoiato sul banco. Davanti c’erano Blaise e Theodore, che ogni tanto si giravano per qualche chiacchiera.
“Mi annoio…” bofonchiò il biondino al mio fianco, sbuffando.
“Non è un mio problema…” risposi senza staccare gli occhi dalla pergamena. Draco sbuffò ancor di più.
“Ricordami di non stare più accanto a te nelle lezioni di Storia della Magia…” borbottò sarcastico. Io roteai gli occhi.
“Non te l’ho mica imposto io…” ribattei a tono. Lui si alzò a sedere e si sporse verso di me.
“Che disegni?” chiese curioso cercando di sbirciare sul foglio. Ma io fui più veloce e lo ritrassi subito.
“Non sono affari tuoi…” feci fulminandolo con lo sguardo.
“Oddio, cosa sarà mai!!” sbottò un po’ troppo a voce alta, infatti il prof. lo guardò un attimo male.
“Non importa, io non mostro i miei disegni, specialmente quando non sono finiti…” mi giustificai. Lui inarcò un sopracciglio.
“Allora perché li fai, se nessuno può ammirarli?” domandò scettico.
“Perché mi piace, ok? E poi te lo ribadisco: non sono affari tuoi…”
Lui fece una faccia scocciata e sbuffò di nuovo.
“Come vuoi, Regina dei Ghiacci…” esclamò sarcastico, buttando indietro la schiena. Io lo guardai malissimo, prima di riporre seccata la pergamena nella borsa. Mi rimisi a sedere con le braccia conserte al petto, annoiata e imbronciata. Bastava una scintilla per farmi alterare, e quando questa accadeva, addio cara bella ispirazione per disegnare. Non era molto che avevo riscoperto questa passione. Non ero così incredibilmente brava, me la cavavo un po’, però mi rilassava, e non era facile rilassare un tipo come me, per nulla. Ero così irritabile che i miei stati di tranquillità duravano una manciata di minuti. Non avevo soggetti in particolare che disegnavo, mi piaceva un sacco fare le stanze, i luoghi in generale, rigorosamente in bianco e nero. Non ero brava a colorare, ero sprecisa e non mi piaceva, rovinavo sempre il disegno. Così lo lasciavo in bianco e nero, giocavo con la luce e le ombre, con il drappeggio, senza sfumature di colori. I miei disegni erano come vecchie foto in bianco e nero che stavano ferme, quelle un po’ sciupate e lise dal tempo, quelle che si tenevano in soffitta fra i bauli dei nostri ricordi.
Senza ispirazione il mio impegno era vano, così cercai di distrarmi. D’un tratto però sentii la mano di Draco sul mio braccio. Ebbi un lieve sussulto, mentre mi resi conto che si era avvicinato e sporto su di me per sussurrarmi qualcosa all’orecchio.
“Puoi aiutarmi con i compiti di Trasfigurazione, oggi pomeriggio?” mi chiese piano, mentre sentivo le sue labbra strusciarmi sull’orecchio. Io mi voltai verso di lui e lo guardai scettico.
“Se per aiutarti intendi farti tutti i compiti, te lo puoi anche scordare, anzi, non ti dovrebbe nemmeno passarti per l’anticamera del cervello…non faccio mai niente per niente…” conclusi con una mia massima. Lui si aprì in un sorriso che non mi piaceva per niente. E perché era così vicino?
“Chi ti ha detto che non avrai nulla in cambio?” fece con voce suadente e un po’ strascicata, mentre con la mano che era appoggiata sul mio braccio scese lentamente sui fianchi. I suoi occhi magnetici mi guardavno con malizia, e mi ci volle un nano secondo per capire le intenzioni del biondo. Fermai la sua mano con la mia con un movimento fulmineo e duro.
“Non ci provare neanche lontanamente, se non vuoi finire schiantato contro una parete, o peggio…ma chi credi che sia, la tua sgualdrina di turno?! Per chi mi hai preso???” gli ringhiai a denti stretti mentre la morsa della mia mano stringeva iraconda la sua. Lui rimase impassibile, anzi, non mutò di una virgola il suo sorrisino malizioso e il suo sguardo tutt’altro che casto.
“Ho solo detto che non volevo farti fare il lavoro gratis, non ti scaldare…” si giustificò con aria divertita. Allentai la presa.
“Sono disposta ad aiutarti, ma se credi che ti faccia i compiti sei un illuso…ti darò solo una mano…” esclamai mettendo le cose in chiaro. Lui si aprì in un enorme sorriso.
“Solo quella?” chiese con malizia, fiero del suo bel doppiosenso così ben riuscito. La mia risposto non tardò ad arrivare dritta nel suo stinco, e il suo bel faccino venne contorto da un’espressione sofferente.
“Cazzo Siria!” inveì contro di me.
“Ah, ora è anche colpa mia?! Ma sentilo!! Come se fossi io a fare sempre queste battutine stupide e irritanti!” ribattei a tono.
“Come se fossi io a prendermela subito per tutto…stavo solo scherzando…” disse indispettito.
“Tieniteli per te questi “scherzi” allora…” risposi imbronciandomi.
“E sai cosa? Oggi Trasfigurazione te la fai da solo, e se la McGrannit ti da un T non è un mio problema!” continuai poi. Lui sbuffò, poi mi girò la mano che era ancora ferma sulla sua senza che me ne fossi accorta. Strusciava delicatamente il pollice sul dorso freddo.
“Ok, ritiro quello che ho detto…pace?” fece con un tono un po’ troppo sarcastico per stare con un affermazione così innocente e fanciullesca.
“Lo fai solo per i compiti…” replicai sempre imbronciata.
“Sono un Serpeverde, cosa pretendi? Sono consapevole che nella vista bisogna scendere a compromessi…” si giustificò con ovvietà. Io ritrassi la mano dalla sua velocemente.
“Va bene, oggi sono buona…” mi arresi con sarcasmo. Lui inarcò uno soprecciglio.
“Se oggi sei buona m’immagino quando sei cattiva…” replicò lui con altrettanto sarcasmo. Io lo guardai male.
“Se continui così non tarderà il momento in cui non ti servirà più immaginare…solo ricordare!” ribattei io. Lui scosse il capo sorridendo, e si distese di nuovo sul banco, guardando fuori dalla finestra. I miei occhi vagliarono la stanza, finchè non incrociarono uno sguardo a me ben noto. Avevo ignorato che la lezione era condivisa con Grifondoro, finchè non incrociai gli occhi di Potter. Stavo con la schiena appoggiata al muro, e mi guardava sorridendo. Lo fissai per qualche istante, senza ricambiare il sorriso, per poi tornare a fissare la figura trasparente del professore.
                                                       *
Uscita dalla classe dopo quell’ora estenuante mi appoggiai alla parete per aspettare quei fannulloni di Draco e Blaise che erano lenti come uno schiopodo zoppo. Avevamo l’ora di buco che avremmo passato a sgobbare come ippogrifi sui compiti. Sbuffai sonoramente.
“Ciao Siria…”
Mi voltai verso quella voce. Harry Potter si era avvicinato gentile. Gli feci un cenno con il capo che era il mio saluto più cortese. Almeno nei suoi confronti.
“Ho saputo che sei stata scelta come nuova cacciatrice dei Serpeverde…complimenti” disse il moro appoggiando la spalla al muro. Io feci spallucce.
“Niente di speciale…tu sei nella squadra di Grifondoro?” chiesi con la più totale noncuranza. Lui sorrise compiaciuto.
“Sono il capitano…” rispose con un pizzico d’orgoglio. Io feci spallucce.
“Ah…” borbottai, guardando distrattamente l’orologio. Lui mi mise una mano sulla spalla facendomi voltare di scatto.
“Ce l’hai ancora con me?” mi chiese interrogativo. Io scrollai la spalla e lui tolse la mano.
“Veramente ce l’ho sempre avuta con te…” risposi con ovvietà.
“Lo so, ma non in quel senso…dopo che abbiamo litigato…” si spiegò.
“Effettivamente sono una che porta rancore…” acconsentii.
“Pensavo che le cose si fossero sistemate…”
“Tra me e te non si sistemeranno mai, Potter…è una questione di principio”
“Non essere così categorica e generale!! Io mi riferisco al fatto della litigata, poi se mi odi a priscindere non c’entra…” sbottò esasperato.
Lo fissai per qualche istante nei suoi occhi smeraldini. Poi feci spallucce.
“Va bene…oggi mi sento buona…” ribadii con un lieve sorriso.
“Wow, una giornata da segnare sul calendario!” esclamò ridendo.
“Non fare tanto lo spiritoso Potter, che magari ci ripenso…” dissi calma, sempre con un sorrisino divertito.
“Ok, ok, scusa…” fece senza smettere di ridere. In quel momento piombarono fuori dall’aula Blaise e Draco.
“Ehi Siria, eccoci…” esclamò il moretto. Io feci un cenno veloce a Potter.
“Ciao…” gli dissi di sfuggita.
“Ci vediamo Siria…” mi rispose di rimando. Intanto mi ero affiancata ai due ragazzi.
“Sempre con calma voi, eh?” feci sarcastica. Draco mi guardò indagatore.
“Che ridevi con Potter?” mi chiese dubbioso.
“Primo, era lui che rideva, a me non piace ridere. Secondo non sono affari tuoi…” risposi a tono mentre c’incamminavamo verso la Sala Comune di Serpeverde. Il biondo non rispose, continuò però a fissarmi come in cerca di qualcosa. Il suo sguardo stava diventando esasperante.
“Senti, smettila di fissarmi così!! Non ho una relazione segreta con Potter, se è quello che stai pensando, che schifo! Solo qualche chiacchiera…” sbottai alla fine. Ora anche Blaise mi guardava dubbioso. Stavamo scendendo nei sotterranei deserti, così mi accesi veloce una sigaretta. Draco si rilassò.
“Dai, fammi fare un tiro…” disse porgendo la mano.
“No!” risposi indespittita.
“Suvvia, era più che lecito che ti chiedessi cosa facevi con lo Sfregiato, era normale!!” esclamò per giustificarsi. Feci spallucce.
“Dai Siria, Draco ha ragione, è strano vedere te parlare con Potter, ci siamo solo un po’ straniti, tutto qui…” fece più tranquillamente Blaise. Lo fissai nei suoi grandi occhi blu e increspai le labbra in un sorriso incerto.
                                                        *
“Uffa, non ci sto capendo niente!” si lamentò il biondino accanto a me, sbuffando e picchiando la mano su un libro. Io alzai gli occhi dalla pergamena e lo fissai interrogativa.
“Che c’è ancora che non hai capito?” gli chiesi leggermente scocciata.
“Quest’ultima parte…sulla trasfiguarzione delle parti umane…è così…complicata, ingarbugliata!” fece esasperato, buttandosi in dietro sulla sedia. Mi sporsi verso il suo libro per guardare il testo.
“Dove non hai capito?” gli domandai calma. Lui si avvicinò e m’indicò il punto con il dito. Lessi attentamente il pezzo dove si parlava del procedimento per trasfigurare alcune parti del corpo rispetto al colore, come capelli, sopracciglia, occhi…
“…l’incantesimo appena citato porta al mutamento dei pigmenti…è semplice, vedi, qui c’è spiegato un po’ più chiaramente” dissi mentre gli mostravo il rigo in questione. Lui si sporse ancor di più sul libro, tanto che le nostre guance distavano solo pochi centimetri. Per via della stretta vicinanza stese il braccio sinistro sulle mie spalle. Io lo scostai in malo modo. Lui protestò quasi capriccioso.
“Non c’entro!”
“Appoggialo sullo schienale della sedia, allora…” ribattei fissandolo con sguardo truce.
“Non c’arrivo!” brontolò indicando la sedia effettivamente un bel po’ indietro. La portai più avanti.
“Ora sì…”
Lui mi guardò storcendo il capo.
“Paura di scioglierti?” mi chiese con sarcasmo.
“Oggi hai per caso deciso di voler morire in maniera lenta e dolorosa?” risposi con altrettanto sarcasmo. Lui ghignò, per poi tornare a posare l’attenzione al libro, mentre io tornai al mio tema. Passammo un po’ di tempo in silenzio, poi Draco sbuffò di nuovo per l’ennesima volta.
“Non riesco a studiare così!” si lamentò per l’ennesima volta dell’ennesima cosa. La prossima volta che mi chiederà di aiutarlo lo vede…
“Che c’è ora?!” domandai esasperata.
“Non sono rilassato…” rispose, e cominciò a rufolare in borsa, facendone uscire proprio quello che temevo. Tra le sottili dita diafane il biondo teneva una sigaretta.
“Ma io dico, hai perso il cervello?? Sei pazzo?!?!?! NON PUOI FUMARE IN BIBLIOTECA!! Sai che se disgraziatamente vola una scintilla qui brucia tutto?!?! Questo luogo è sacro, i libri sono sacri!” gli ringhiai cercando di contenere il mio tono iracondo a livelli bassi. Gli sfilai veloce la sigaretta dalle mani e lo fulminai con lo sguardo.
“Santo Salzar Siria, sembri la Granger!” esclamò seccato.
“Che fai, offendi?” feci indispettita.
“Ma no…senti, io non riesco a studiare senza nemmeno una piccola pausa sigaretta, quindi andiamo da un’altra parte!!Non possiamo andare in Sala Comune come tutte le persone normali, scusa?” ribattè Draco.
“E’ troppo affollato, già non ci capisci nulla di tuo, figuriamoci se c’è anche confusione…” spiegai unendo le braccia sotto il seno.
“Va beh, se vogliamo evitare la confusione, andiamo in camera mia, così nessuno ci disturba…” replicò il biondo sorridendo sornione. Sbuffai.
“Sì, oggi hai deciso di morire in maniera lenta e dolorosa…toglimi una curiosità, fai così con tutte?”
Lui fece spallucce.
“Più o meno sì…” rispose con non curanza.
“Ah, allora è normale…comunque, visto che oggi mi sento così immensamente buona, te lo dico a parole, la devi finire. La prossima volta passo alle bacchette!” esclamai minacciosa.
“Come sei violenta…” disse divertito. Io lo incenerii con lo sguardo.
“Solo quando serve…” ribattei prontamente. Ci squadrammo per qualche secondo, mentre tenebre e nebbia si mescolavano fra loro. Alla fine cedetti.
“Va beh, ti concedo la pausa sigaretta, ma fai presto…” gli dissi poi.
“Come, te niente?” mi chiese inarcando le sopracciglia. Feci spallucce.
“Prima finisco il tema, tanto mi manca poco” risposi io. Lui si alzò.
“Come vuoi tu…torno subito” si congedò prima d’incamminarsi con quel suo passo regale e quel suo atteggiamento sensuale fuori dalla biblioteca. Sospirai. Era disumanamente bello. Ma dopo appena qualche secondo venni fulminata da un pensiero: l’ho lasciato andare via da solo!! Mi battei una mano forte contro la fronte e mi alzai di scatto, precipitandomi fuori dalla biblioteca in un baleno, dandomi mentalmente della stupida!! E questo lo chiamavo tenere d’occhio?? Ero pessima! Appena uscita mi guardai subito in torno con aria smarrita.
“Che c’è, due secondi senza vederci e già ti sono mancato?”
Draco era appoggiato alla parete d’angolo con la sigaretta fra le labbra.
“Ci ho ripensato, pausa anche per me…” feci con nonchalance, tirando fuori dal mantello una sigaretta a mia volta. Mi avvicinai a lui e l’accesi con la sua, per poi soffiare lontano un po’ di fumo bianco. Intanto ci guardavamo dritti negli occhi, come poco prima.
“Dai, ammettilo che sei venuta fuori di corsa perché non puoi fare a meno del sottoscritto!” fece la Serpe con divertente arroganza.
“Ti piacerebbe…” gli sussurrai all’orecchio. Lui posò la sua mano sulla mia vita, mentre restava così vicino. Si avvicinò a sua volta al mio orecchio.
“Direi di sì…” bisbigliò sensuale. Lo ammetto, quel ragazzo era irresistibile!
“E a te?” continuò senza allontanarsi di un millimetro. Feci un tiro prima di rispondere.
“Forse…”
Ok, Draco Malfoy poteva anche essere quello che era, ma il mio orgoglio era ferreo. Così mi allontanai sorridendogli e appoggiandomi alla parete opposta. Lui fece un lungo tiro, senza staccarmi gli occhi di dosso, come me d’altronde. Mentre ero così vicina a lui non negavo che la voglia di assaggiare le sue labbra appetitose non mi aveva pervaso, come quella di stringermi a lui, però non ero una che si concedvae subito, per nulla. Ero una che gli faceva sudare, faticare, e anche soffrire prima di concedersi. E per quanto Draco potesse essere così assurdamente attraente, il mio lato subdolo prevaleva.
Il biondino sbuffò lentamente del fumo bianco.
“Lo sai che nessuna prima mi aveva mai detto “forse”?!” fece stupito.
“C’è sempre una prima volta” ribattei scrollando le spalle e portandomi la sigaretta alla bocca. Lui sorrise divertito.
“Infatti…ricordatelo, c’è sempre una prima volta, per tutto…” mi disse con tono che sembrava quasi una minaccia, per poi ciccare la sigaretta in terra e rientrare in biblioteca dopo avermi rivolto un ultimo, magnetico e malizioso sguardo.

Allora, com'è?? Vorrei precisare un paio di cosette, per non farvi magari fraintendere la situazione: Draco non prova niente di particolare per Siria, ora. Io l'ho sempre visto un po' così, che con le ragazze non si faceva pregare, anzi, che si comportava sempre in questo modo..."affettuoso", con tutte...poi è ovvio, se non lo fa con la Granger è normale, ma con le ragazze della sua casa! Per di più Siria è così particolare come ragazza, che un po' lui ci si perde, anche perchè ritrova un po' del suo carattere in lei, ma non c'è un vero e proprio sentimento, ora. Al contrario di Blaise, che sta cominciando ad affezionarsi a Siria...tutto chiaro?? Per quanto riguarda Harry...beh, lui sì, è affezionato a Siria, e si vede. Sarà molto divertente descrivere la prima partita di Quidditch Gryffindor vs Slytherin...XDXDXD

Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito, purtroppo non ho tempo di fare i ringraziamenti singoli, solo uno piccolo piccolo:

Lucia: Siria perfetta? Guarda che se dici così mi offendo!XDXDXD Scherzo, però mi sembra strano vedere Siria perfetta quando ha più difetti che capelli in capo...magari sa giocare a Quidditch, è brava a scuola, ma se ci fate caso, solo in alcune materie non scelte a caso...per il resto è praticamente l'imperfezione fatta persona!XD

Ok, dopo questo piccolo chiarimento vi lascio!!XD Bacioni a tutti e RECENSITE!!

...---*Alexa*---...
   
 
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