Giorno 16: Come segnali di fumo per
qualcuno che non è indiano.
- Non
posso credere che tu non ti sia fatta baciare. – ha detto Skyler. Eravamo su
Skype, insieme ad Ally, da due ore e mezza, a commentare la giornata passata.
Avevano voluto che raccontassi ogni minimo dettaglio, anche com’era fatta la
cameriera del ristorante (come se facesse qualche differenza).
- Farò
finta che questa non sia la dodicesima volta che lo ripeti. – le ho risposto
alzando gli occhi al cielo.
- E lo
ripeterò anche una tredicesima, se servirà a farti capire che sei scema. – ha
ribattuto con tono saccente.
- E io
continuo ad essere dalla sua parte. Al suo posto penso che mi sarei arrotolata
la sciarpa fino a lasciar fuori solo gli occhi. – ha sentenziato Ally con gli
occhi di fuori perché evidentemente si stava già immedesimando nella scena.
-
Quindi non ti ha ancora telefonato? – è tornata all’attacco Sky.
- No, e
mi hai già chiesto anche questo. Ma sono solo le 12, c’è ancora tutta la
giornata davanti. Non voglio ridurmi a stare attaccata al telefono aspettando
una telefonata da parte di un ragazzo che non è nemmeno il mio ragazzo. – Ho cercato di assumere una faccia da persona
convinta di quello che dice. Quello che la telecamera non stava riprendendo
erano il mio cellulare e il cordless poggiati accanto al pc sulla scrivania,
che cercavo di non guardare ossessivamente anche se ogni tanto pensavo “E se
per caso il cellulare fosse silenzioso e io mi distraessi proprio quando
suona?”. Anche se il cellulare non era silenzioso, perché lo avevo impostato su
“All’aperto” appena mi ero svegliata.
-
Perché non dovrebbe telefonarti? – ha chiesto Allison. – Non sembra proprio il
tipo di ragazzo alla Jess Mariano. Lui sembra il tipo affidabile alla Dean
Forrester.
-
Considerando che io tifavo fino al dolore per Jess invece che per Dean questo
non mi rincuora granché, ma ho colto la sostanza. – ho detto ridacchiando. – Ma
comunque stai dando per scontato che lui voglia
telefonarmi, il che non è detto. Magari non gli è piaciuto come si è conclusa
la serata. Per quanto possa essere paziente, come disse una volta un giovane
saggio dal nome Jace Wayland-Lightwood, è pur sempre un maschio adolescente.
-
Pidge, stai rompendo le scatole come al solito. – Nonostante le parole, lo
sguardo di Sky era compassionevole, in linea con il nomignolo che mi aveva dato
un anno prima senza apparente motivo. – Di sicuro gli piaci. Non ti avrebbe
dedicato un punto, altrimenti. Da parte di un maschio americano è la più grande
dimostrazione d’interesse che potresti ottenere!
Siamo
scoppiate a ridere tutte e tre.
- E poi
non cercare di leggere i suoi segnali, sempre che ne mandi. – ha aggiunto
Allison. – Sai come la penso. Mentre tu cerchi di cogliere il senso profondo
dell’universo nell’atteggiamento dei maschi, per la maggior parte delle volte
loro sono solo distratti. Cercare di comunicare con loro è come mandare segnali
di fumo a qualcuno che non è indiano. Bisogna essere espliciti o niente.
Io e
Sky abbiamo annuito lungamente di fronte alla verità di cotanta saggezza.
-
Piuttosto… - ha detto poi Ally arrossendo un tantino. – Sapete che quest’anno
sono nel club di video e fotografia, giusto? – Io e Sky abbiamo annuito. –
Ecco, ho avuto il mio incarico ufficiale. Registrerò le performance musicali
del nostro Glee club, che a quanto pare quest’anno va fortissimo. Non
indovineresti mai le persone che ci sono, Han.
- Sul
serio? – ho alzato un sopracciglio. Il Glee club nella nostra scuola l’anno
precedente non aveva nemmeno raccolto il numero di membri necessario per
partecipare alle competizioni.
- Aylin
Bayramoglu, Mario Bonds, Betty Pilsbury, Tyler Ford e Charlie Ludbeck
dovrebbero darti l’idea di cosa aspettarti. – ha commentato Sky con una faccia
tremendamente alla “Grumpy cat”. Al che ho strabuzzato gli occhi fino al massimo
concessomi dalla natura. Aylin era una ragazza del secondo anno come noi e
proveniva da una famiglia musulmana tremendamente conservatrice, anche se lei
si liberava degli abiti che avrebbe dovuto portare non appena metteva piede
nella scuola. Mario era un ragazzo cieco iscrittosi alla nostra scuola a metà
dell’anno precedente. Betty Pilsbury era capo-cheerleader, ma era anche su una
sedia a rotelle da quando aveva due anni. Tyler, anche conosciuto come Britney,
aveva deciso di cambiare sesso circa un anno prima. Charlie, invece, soffriva
di disturbi dell’attenzione.
- Wow,
sembra.. ehm… - ho iniziato.
-
Inaspettato? – ha completato Ally per me. Non avrei detto proprio quello, ma
non mi veniva una definizione migliore. – Appena finirò di montare i video con
le loro audizioni vedrai quanto ti lasceranno a bocca aperta. Hanno deciso di
cambiare il nome, adesso sono i “Dynamos”.
- Huh.
Be’, non che voglia difendere il mio territorio, ma non possono essere più
bravi delle New Directions di Lima.
- Che
suppongo non saranno un ritrovo per disadattati come qui. – ha borbottato Sky,
al che Ally le ha scoccato un’occhiataccia.
- Non
sono dei disadattati!
- Lo
dici solo perché ti piace quel Michael!
-
Frenate frenate frenate! – ho esclamato. – Chi è Michael?
- Veintenheimer.
Hai presente? Quel secchione che batte sempre Ally alle gare di matematica. –
mi ha spiegato Skyler, guardandosi le unghie perfettamente ricoperte di smalto
color prugna. Ally sembrava furiosa.
- Non
mi batte sempre, e poi non è vero che
mi piace! Solo perché ho detto che è carino…
- Ehm..
Non voglio prendere posizioni ma.. tu che dici di un ragazzo che è carino è un
evento epocale. Non credo di avertelo mai sentito dire. – ho detto sorpresa.
- Non è
vero, uso anche l’aggettivo “figo”! – ha ribattuto lei.
-
Guarda che attribuito a Ian Somerhalder non conta, qui si sta parlando di
ragazzi veri. – le ha detto Skyler.
Prima
che Ally potesse ulteriormente ribattere qualcuno ha bussato alla mia porta.
Era mio fratello:
-
Onee-san, vieni al centro commerciale con noi? – mi ha chiesto. Era ancora
perplesso da quanto era successo la sera prima, e non potevo nemmeno
biasimarlo, il poveretto. Vorrei vederla un’altra sorella che promette un
premio al proprio fratello minore per aver interrotto un quasi bacio con il suo
quasi ragazzo.
- Sì,
arrivo subito. – ho risposto, e lui è andato via.
-
Sentite, qui devo staccare. Ma voglio assolutissimamente altri aggiornamenti
sulla storia di Michael.
- E tu
facci sapere se Ryder ti telefona! – hanno esclamato entrambe contemporaneamente.
Ho mandato baci alla telecamera e ho spento il pc.
Ovviamente, prima di uscire, ho preso il cellulare e ho controllato per l’ennesima volta che non mi fosse sfuggito qualche cambiamento. Niente.
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Nota dell'autore: Mi
scuso infinitissimamente per il fatto che pubblico solo ora!
ç__ç Sono una testa bacata, ho perso la cognizione del
tempo. Comunque, spero vi possa piacere ;)