Buona Lettura!
She
was running under the rain…
“Naruto sta
arrivando”
“Cosa?”
“Lui è tornato a
Konoha”
“E’ vero, Kiba?”
“Vuoi che ti dica
bugie, Hinata?”
“…lui… sta…
tornando… a… Konoha…”
“A momenti sarà alle
porte del villaggio, non mancare”
“…”
“Cosa aspetti, eh?! Coraggio, muoviti! Vagli incontro!”
Correva.
Correva e ansimava.
Correva veloce, veloce come mai aveva fatto.
Correva non curandosi del fiato che veniva sempre meno…
Correva mettendoci tutta se stessa.
Correva nel tempo.
Correva per battere il tempo, per stupirlo.
Correva per essere la prima, una volta tanto.
Correva per non avere rimpianti.
Correva per porre fine a quella corsa.
Correva nella pioggia.
Correva grondante d’acqua.
Correva non curandosi dei “particolari”.
Correva non interessandosi a ciò che la circondava.
Correva non adoperandosi di fare
alcun tipo di attenzione.
Correva per accertare una speranza.
Correva per veder realizzato il suo desiderio.
Correva per quel bambino che era stato così carino con
lei, in passato.
Correva per quel ragazzo che era stato così gentile con
lei, anni addietro.
Correva per quel ragazzo che s’era fatta uomo. Senza che lei potesse vedere.
Correva per quell’uomo.
Correva.
“Mi piacciono le
persone come te”
Ne valeva proprio la pena di correre.
Lei non aveva certo dimenticato.
“Inuzuka, dov’è
“Sta raggiungendo l’entrata di Konoha”
“Stai scherzando?”
“Ma perché tutti mi fanno sta domanda oggi?! Sono sincero!”
“Sa di Naruto?”
“Gliel’ ho detto”
“No, non può essere…”
“Hokage?”
“Cosa le hai detto di preciso?”
Finalmente,
dopo sei anni, poteva riammirare quel Lui fattosi uomo.
Finalmente,
dopo sei anni, poteva rifarsi gli occhi di quell’individuo straordinario,
originale.
Finalmente,
dopo sei anni di rafforzamento interiore, poteva osare.
Finalmente
avrebbe parlato.
Finalmente.
“Nessuna difesa, niente di niente”
“Benissimo, capo”
“Guardi là, una donna!”
Ad ogni
passo si sentiva più leggera.
Pareva
che fino a quel momento non avesse fatto altro che correre.
Ad ogni
passo i suoi timori diminuivano.
L’avrebbe trovato.
Ad ogni
passo la distanza veniva cancellata.
Mancava poco.
Ad ogni
passo la vita le sembrava sempre più bella.
Stava per sentirsi realizzata.
“Naruto non verrà.”
“Come?”
“Alcuni
ninja del Villaggio della pioggia ci hanno fatto credere il falso.”
“No…non è possibile…”
“Naruto è
con Jiraya.”
“Cosa significa, eh?! Cosa
sta succedendo?! ”
“Un attacco nemico nel giro di poco. Ci volevano
far credere che Naruto arrivasse per farci abbassare le difese fuori da Konoha”
Si sentì quasi
svenire.
Dovette sforzarsi
per non cadere in ginocchio.
“Inuzuka va’
a richiamare la squadra Ambu!”
“Hokage…io...non…sapevo…”
“Di’ loro di andare alle porte del villaggio,
subito!”
“Mi…dispiace…”
“Non si risolve nulla stando qui a compiangersi!
Corri, è un ordine!”
“Hinata...”
“Io cercherò di raggiungerla…”
Non era più troppo tardi…
La corsa era quasi giunta al termine.
Non poteva rallentare.
Sentiva che Lui era vicino…stava camminando nella direzione
opposta.
Non era mai stata così sicura in vita sua.
Non aveva
paura.
Già si
vedeva quell’uomo osservarla allegro con i suoi occhioni azzurri…
“Hinata ma sei tu?!”
Le avrebbe detto.
E lei non
si sarebbe trattenuta. Al diavolo l’imbarazzo. Al diavolo il contenersi.
“Naruto mi sei mancato tantissimo…”
Lui le
avrebbe sorriso.
Lei non
avrebbe aspettato risposta. L’avrebbe abbracciato…
Era
pronta.
Non era
troppo tardi…
“Non ci devono essere ostacoli”
“Me ne occupo io”
Fulminava.
Tuonava. Pioveva.
Non importava.
Rumori.
Voci lontane.
Non le
sentiva.
Passi.
Non se ne
accorse.
Correva e
correva.
Era quasi
arrivata.
Le parve
di scorgere la figura di un uomo in lontananza.
Aumentò
la velocità.
“Mi piacciono le persone come te”
Le
risuonava quella frase per la testa.
Quell’unica
frase che le aveva fatto compagnia per sei anni.
Quell’unica
frase per la quale aveva deciso di sperare.
Quell’unica
frase per la quale aveva deciso di non mollare.
Grandinava.
Un
fulmine illuminò il mondo. Illuminò l’uomo.
Grandinava.
Tutto
pareva voler a tutti i costi diminuire la sua corsa.
Tutto
pareva voler farla fermare a pochi passi dal traguardo.
No.
Guai.
Era
finita.
Ultimi
passi in corsa…
Ancora
tuoni.
Rumori
metallici.
Voce
metallica.
Non sentì
nemmeno.
Un bagliore
accecante.
“Mi
piacciono quelli come te, Naruto”
Non sentì
nulla.
Era
troppo proiettata verso la sua speranza.
“Ti prego, amica mia, resisti…”
Non
percepì nulla.
Troppo presa dalla sua felicità.
Non provò
dolore.
Sicura di
aver vinto.
L’uomo era
lì…
Correva per una falsa speranza.
Correva per aver creduto al suo
migliore amico.
Correva per un falso ritorno.
Correva ingannata dal destino.
E non arrivò mai a destinazione…
One shot venutami in un momento di ispirazione improvviso.
L’ho scritta ascoltando “Shadow of the day” dei Linkin Park.
Ero partita con l’intento di fare un lieto fine, ma poi
man mano che scrivevo mi è uscita una shot fondamentalmente struggente, un
qualcosa di triste. Mentre scrivevo mi vedevo una Hinata
che correva e correva…fatto è che però non sono riuscita a vedermela terminare
la sua corsa …E no lieto fine. Saranno state anche le note della canzone a far
prendere una piega drammatica…
Beh sono curiosa di sapere che vi è parsa, e se ne è valsa
la pena di pubblicarla!
Aspetto recensioni!
Saluti
Terrastoria