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Autore: RomanticaLuna    12/05/2013    1 recensioni
Il Distretto 2 è sempre stato splendido, allegro, pieno di bimbi spensierati che correvano per le viuzze, le voci dei vecchi che ricordavano i vecchi tempi e raccontavano antiche leggende ai giovani. Lo scalpiccio dei lavoratori, alle miniere, i giochi, i divertimenti, le risate. Tutto è svanito, oggi. La guerra ha portato via ogni cosa che amavo.
La storia di una ragazzina che, attraverso i suoi grandi occhi azzurri, vede delle persone che ama morire a causa di Capitol City.
Genere: Azione, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La città è nuovamente pulita, con il tempo riusciremo a ricostruire i monumenti e gli edifici. Ma, per oggi, il lavoro è finito e la giornata è giunta al termine. Per sta sera il cibo ce l’ha offerto il sindaco che ha aperto il magazzino con le scorte di sicurezza.
La TV si accende, proprio come ieri sera. Il presentatore con i capelli viola è seduto comodamente su una poltrona rivestita di tessuto rosso, il suo sorriso lascia intravvedere i denti bianchissimi. La sua immagine svanisce subito e compare quella del neo presidente.
“Cari cittadini di Panem. È stato oggi deciso in seduta comune che i primi Hunger Games della storia inizieranno il 12 luglio. Ogni ragazzo e ragazza di ogni Distretto avranno dei preparatori a loro disposizione, con il compito di renderli fantastici per le telecamere. Faranno parte della Mietitura i giovani fra 12 e i 19 anni, che dovranno presentarsi nelle rispettive piazze del loro distretto all’ora di pranzo, vestiti elegantemente per le telecamere. Consiglio caldamente ad ogni famiglia di non nascondere i propri figli, ricordando loro che si tratta solamente di un reality show e che i ragazzi saranno un’attrazione per gli abitanti di Capitol City. Con ciò, concludo” dice la voce del presidente. C’è un momento di silenzio, poi parte l’inno della capitale, che avevo sentito solo nei funerali importanti. Guardo i miei fratelli, tutti silenziosi ed immobili. Nessuno parla, nessuno reagisce mentre la TV si spegne da sola e riprendiamo a mangiare come prima. Leggo la paura negli occhi di Alexandra e vedo le lacrime in quelli delle gemelle. Tutti siamo scossi per la brutta piega che ha preso la situazione e ognuno cerca di nasconderlo per dare sicurezza al resto del gruppo. Ci mettiamo a dormire nell’oscurità del rifugio, schiacciati sul pavimento all’interno dei nostri sacco a pelo. Ma è impossibile dormire, le parole del presidente mi tornano continuamente alla mente.
Faranno parte alla Mietitura i giovani fra 12 e i 19 anni. Fra i 12 e i 19 anni. Sei di noi andranno in piazza, un’alta possibilità che qualcuno venga scelto per la carneficina. E tutto solo per intrattenere i cittadini di Capitol City. Mi alzo ed esco al chiaro di luna, fermandomi vicino alla porta per ascoltare le urla di Jane contro Jacob.
“Devi allenarmi! Ho bisogno di imparare il combattimento corpo a corpo, per restare viva agli Hunger Games! Come fai a non capire?” urla. Il rubino al suo collo luccica, colpito dalla luce della luna.
Jacob non ribatte. Penso abbia accettato, perché Jane ride ed esulta.
“Anch’io voglio allenarmi!” dico, uscendo allo scoperto.
“Non si origlia, pulce!” esclama sprezzante Jane.
“No” ribatte, invece, mio fratello.
“Perché no?” chiedo, calma.
“Perché tu non c’entri negli Hunger Games! Quanti anni hai? 9, 10 anni! Non devi venire alla Mietitura” dice Jane, senza abbandonare il suo tono d’attacco.
“11!” la corregge Jacob.
“Veramente 12, alla Mietitura. È il 12 luglio ed io compio gli anni il 12 luglio” esclamo.
“Perfetto! Ora fanno 5 possibilità di uscire!” si lamenta Jane.
Cosa intende dire? Beh, pensandoci siamo 5 ragazze, ma perché non ha contato anche Jacob? Uno o anche due di noi potrebbero rappresentare il Distretto 2 in TV.
“Vai a letto. Anzi, andiamo a letto tutti” dice mio fratello. Obbediamo e torniamo a rintanarci nel rifugio, chiudendoci la porta alle spalle.
 
L’estate non tarda a regalarci il sole caldo e giornate lunghe e limpide. Il 12 luglio è arrivato e, mentre i miei fratelli creano un’aria di allegria in casa, la mia mente naviga già alla Mietitura del mezzogiorno.
“Se mamma e papà fossero qui, sarebbero riusciti a soddisfare ogni tuo desiderio” dice Alexandra
“Noi abbiamo fatto del nostro meglio” aggiunge Jacob
“E abbiamo voluto farti una sorpresa!” urlano Margaret e Rose in coro.
Mi trascinano nel giardino che ha appena rimesso l’erba e mi permettono di aprire gli occhi. Un cagnolino nero è legato al melo.
“Non può essere!” esclamo a bocca aperta, la mia felicità ha raggiunto un livello altissimo e salto per l’eccitazione “Come avete fatto a permettervelo?”
“La vecchia signora Smith ce l’ha venduto per pochi soldi. La sua cagna ha avuto una cucciolata enorme, sono bellissimi!” dice Elinor
Non posso credere che i miei fratelli abbiano pensato ad un regalo tanto bello per me! Li abbraccio e bacio tutti, saltando come una scimmia e ridendo come una scema.
Ma, come tutte le cose positive lasciano spesso il posto a quelle negative, così anche questa giornata di festa deve lasciare il posto alla paura ed alla preoccupazione. 5 soldati sono sbarcati qualche ora fa e si sono schierati a bordo piazza, con un blocco di fogli ciascuno ed una penna. Parlano e scherzano tra loro a discapito di noi poveri ragazzi. Le mie sorelle si stanno cambiando e mettendo eleganti per andare in piazza. Io non voglio, non mi sembra una cosa molto sensata. Doversi tirare per andare al macello solo perché qualche famiglia della capitale ci vedrà in TV. Che scemenza. Siamo tornati a vivere nella vecchia casa ormai ricostruita da poco e molte cose sono rinchiuse in grossi scatoloni. Da uno escono le foto di famiglia, con mamma e papà sorridenti che ci fanno giocare e ridere.
Jane è la prima a scendere in salotto. Indossa un vecchio vestito di mamma, bianco e rosa, con una piccola fascia a fiori all’altezza dei fianchi. Sui capelli ha una molletta con un piccolo fiore fatto di brillantini. Il rubino stretto sul collo dalla fascia nera.
“Sei elegante! Non sei mai stata elegante!” le dico, sorpresa che lei abbia accettato di spogliare i suoi vestiti larghi per metterne uno femminile.
“E tu devi andare a cambiarti! Alex ti aspetta di sopra!” esclama. Esce di casa e prende i suoi coltelli, che lancia contro il bersaglio appeso al cancello.
Salgo le scale, le mie sorelle maggiori sono tutte pronte. Alexandra indossa un abito bianco e lungo, sembra quello che mamma usò per sposarsi, ed i suoi boccoli biondi sono sciolti sul petto. Sul capo un cerchietto bianco di perle, al collo l’elegante nastro d’oro con attaccata la sua pietra: una perla lavorata che forma un cuore. I suoi occhi verdi sono leggermente truccati. Rose indossa un abito arancione, i capelli castani sono racchiusi in una treccia ed il topazio rosa pallido è in bella mostra sul suo dito scurito dal sole. Margaret, invece, è vestita di giallo ed il turchese spicca sull’anello d’oro bianco che porta alla mano sinistra.
“Tieni, mettilo!” mi dice Alex, passandomi un vestito azzurro chiaro. Obbedisco senza parlare, vedo che tutte e tre hanno gli occhi verdi piene di lacrime. Il vestito mi è un po’ largo ai fianchi, ma nulla che un fiocco non possa sistemare. I capelli mi vengono spillati dietro la nuca con una molletta a forma di farfalla ed i boccoli sciolti mi arrivano alle spalle. Stringo in pugno il diamante legato alla corda della mia collana, ho paura, ma devo essere forte. Andiamo tutti alla Mietitura. Alcuni dei nostri amici sono già disposti su due file; maschi a destra e femmine a sinistra. Jacob mi lascia la mano, mentre dice il suo nome al soldato in uniforme bianca che cancella il nome dalla lista e lo lascia passare.
“Nomi” ci dice l’uomo che abbiamo di fronte.
“Alexandra Evervood” dice Alex. Piano, ci presentiamo tutte e 5 ed i nomi vengono spuntati. Ci teniamo strette per mano mentre dei cameramen ed un uomo giovane e distinto salgono sul palco.
“Cittadini del Distretto 2!” urla nel microfono. La sua voce è calda come l’arancione del suo vestito e del trucco. “Io mi chiamo Hugo Cambridge e sono il vostro rappresentante a Capitol City. Non abbiate paura, non vi mangerò!” dice, cercando di far ridere qualcuno. Ma siamo tutti troppo spaventati per dire anche solo una parola.
“In queste grandi bocce ci sono i vostri nomi. Estraggo subito il nominativo della ragazza che rappresenterà il Distretto 2 ai primi Hunger Games!” continua Hugo. La sua mano sguazza rapida tra i foglietti e ne afferra uno. Lo estrae piano e sento le mani delle mie sorelle stringersi ancora più forte attorno alle mie.
“Nicole Evervood” legge. Il mio cuore si ferma, sento tutti gli sguardi posati su di me. Avanzo di un passo, ma le mani di Alex e Rose mi trattengono. Mi libero e mi avvicino al palco, composta, come mi ha insegnato mamma, a testa alta, come mi diceva papà per affrontare le sfide. Sto salendo il primo gradino quando una voce urla “Mi offro volontaria!”. Mi giro di scatto, Jane è in mezzo al corridoio, tutti la guardano. Sono immobilizzata, non riesco a muovermi. Si sta offrendo al mio posto, va a morire al posto mio. Alla fine il suo amore verso di noi è uscito, mi sta proteggendo! Si avvicina e, appena mi si affianca, le salto al collo, piangendo.
“Ti prego, non morire!” le sussurro.
“Ci proverò! Ti voglio bene, pulce!”. Il suo bisbiglio arriva dritto al mio cuore, trafiggendolo. Ci vogliono 4 soldati per separarci, due prendono me per la vita e due impediscono a lei di liberarsi per tornare indietro. Sale sul palco, mentre io vengo posata vicino alle mie sorelle, di nuovo. Piango abbracciata ad Alexandra, che mi da piccoli colpetti sulla schiena. Tocca ai ragazzi. Ci è già stata portata via una sorella e prego che quel nome non sia quello di Jacob.
“Kevin Prince!” urla Hugo al microfono. Conosco Kevin, è un amico di mio fratello ed è venuto spesso a casa a fare i compiti. Tutti i ragazzi gli danno pacche sulla spalla, lui si dirige verso il palco fiero e sicuro di sé. Non so se è per far bella figura davanti alle telecamere o perché non ha ancora capito il vero scopo del reality.
“Ecco a voi i partecipanti dei primi Hunger Games! E che la fortuna possa sempre essere dalla vostra parte” dice l’uomo arancione, incitandoci all’applauso. Jane ci guarda. Batte due volte il pugno sul cuore, poi si gira e stringe la mano dell’amico d’infanzia.
Due pugni sul cuore significano “forza” e “coraggio”. Ce l’ha insegnato il nonno che ha visto scambiarsi quel gesto durante la guerra di Separazione. Lo ricambiamo, baciando il pugno prima di battere, per dire che le vogliamo bene. Poi veniamo mandati tutti a casa, i soldati ci spingono fuori dalla piazza, mentre Jane e Kevin rimangono sul palco insieme a Hugo Cambridge.

  
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