Capitolo 3
 
 
La mattina dopo decisi di chiederglielo. La mattina, ovviamente, ero in ritardo, così corsi verso Harry, che era di un bel pezzo avanti a me.
- Harry!- esclamai – Aspettami!-. Corsi come una forsennata verso il riccio, tanto che i miei capelli diventarono più ricci di prima. Lui si voltò e mi sorrise compiaciuto. Mi prese scherzosamente a braccetto e disse – Signora, la carrozza la aspetta-. Lo ricambiai con un sorriso e un buffetto sulla guancia.
Arrivammo, stavolta, in ritardissimo, e ci beccammo due note sul registro.
- Fantastico- mormorai – E con questa sono tre note-
- Che ci vuoi fare…- sussurrò Harry mentre ci sedevamo.
Tirammo fuori i libri di matematica, mentre la prof. interrogava Zayn. Approfittando di quel momento di distrazione chiesi a Harry – Harry…per caso…io ti piaccio?-
- Cosa? Oh…ehm…dipende-
- In che senso?-
- beh se io ti piaccio, tu mi piaci, ma se no lascio perdere-
- Ah capito-
Silenzio.
- Beh sì, devo dire che mi piaci-
- Ehm…allora…-
- cavolo è così difficile!-
- Già…quindi possiamo stare insieme?-
- Credo di sì-
- Fico…-
- Oh Harry, se deve essere così difficile parlare allora è meglio di no-
Quanto desiderai che ribattesse, ma non successe. Decise che era meglio di no.
Stavolta era andata male.