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Autore: aurara    12/05/2013    11 recensioni
[storia ad oc] [ispirata alla trilogia 'The Hunger Games']
~ AU | Sci - fi | Giappone post apocalittico | Avventura, azione, un po' di sangue ~
Eccomi qui con la mia prima storia ad oc. Se siete interessati, perché non ci fate un salto? ~
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"Tsunami si girò quanto bastava per notare che un pacificatore, con la sua solita divisa bianca ed un fucile carico in mano, gli aveva appena ordinato di andarsene. Odiava il coprifuoco nei giorni precedenti ai Giochi. Orribili.
Stupidi Giochi, stupidi pacificatori, stupido tutto. Avrebbe voluto fuggire da quella nazione così dispotica, così crudele, così inumana, ma non poteva. Che fregatura."
-
"Disse un'ultima frase, prima di scomparire dalla visuale dell'uomo vestito di bianco. Una frase così significativa, ma al contempo dannatamente ironica.
-E possa la fortuna essere sempre a vostro favore!-"

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Ci vediamo dentro!
Aurara~
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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::Lysinis' Games 

Dove tutto ricomincia.




::Chapter 01: First apporaches and daily life.

 





-Distretto 5, ore 07.03.

 


-Eddaaaaaai, Sho! Muoviti!-
Da quasi cinque minuti la giovane Clara Kurakake stava seduta su un piccolo masso, dondolando lentamente la testa da destra a sinistra, aspettando che il suo fidanzato uscisse di casa.
Per risposta udì un altro delle decine di sbuffi provenienti da essa.
-Shibuyaaa- cantilenò di nuovo, alzandosi dal masso -dai, faremo tardi.-
-Perché anche il giorno prima della mietitura bisogna andare a lavoro?-
-Perché produciamo energia, Sho. New Tokyo ha bisogno di energia.- rispose Clara, baciando sulla guancia il diciottenne appena uscito dalla soglia di casa.
-Potrebbero prodursela da soli. Ah no, sono troppo impegnati a truccarsi e a truccarsi. E a truccarsi. Oh, ho dimenticato truccarsi.-
Lei gli tirò un buffetto sulla guancia, ridacchiando. -A proposito di cura personale; dovresti pettinarti qualche volta, sai?-
Sho si passò una mano sui capelli castano chiari, constatando che la fidanzata aveva ragione.
-Mh, la prossima volta.- concluse, indifferente.
-È la decimilionesima volta che lo dici.- rispose l'altra gonfiando le guance, in un'espressione che tirò fuori un debole sorriso dal ragazzo.
Probabilmente le uniche volte che sorrideva erano quelle in cui era in compagnia della sua ragazza.
Soprattutto in quei giorni, quelli precedenti alla mietitura.
Parecchi hovercraft andavano e tornavano dal distretto, come dagli altri undici, per trasportare il materiale per il palco in piazza. Beh, quello era l'ultimo dei suoi problemi. A meno che non fosse stato scelto per partecipare ai Lysinis' Games, ovvio.
I due si misero in cammino verso la fabbrica poco distante, aggregandosi a loro volta ad altri gruppi di gente che ogni giorno contribuivano al benessere del paese, oltre che a quello di New Tokyo.
Poche file distante, una ragazza dai lunghi capelli neri continuava a fissare i due.
Non c'è che dire; erano felici. L'indomani si sarebbe svolta la cerimonia della mietitura, e loro sorridevano, nonostante il clima di tensione che aleggiava tra i ragazzi tra i sedici e i vent'anni nel distretto.
Fece una piccola smorfia, per poi proseguire verso la fabbrica.
Chissà se anche lei prima o poi sarebbe stata felice, felice sul serio?

 

 

 

 


-Distretto 2, ore 09.37.

 


Chiharu continuava a fissarlo con insistenza.
Come poteva...?
Come poteva fregarsene?
Oh, probabilmente dopo aver visto la performance di Nepper l'anno precedente, doveva essersi gasato un sacco.
Nagumo Haruya. Chissà se sarebbe suonato bene un nome così, alla cerimonia della mietitura?
No, aspetta; si sarebbe sicuramente offerto volontario. Su, solo guardandolo si capiva tutto di lui.
Quei capelli, colore del fuoco più acceso, gli davano già un'aria di chi non si tira indietro, anzi, si fa avanti.
Gli occhi, dorati, così maledettamente vivi. La bocca, da cui usciva una voce potente e squillante. Una voce che ripeteva una parola. Familiare.
Chi.. ha...
-Chiharu, svegliati! Ho finito con la lancia. Muoviti!-
Come in un sogno, la ragazza dai capelli rossicci spalancò gli occhi cerulei -o forse grigi? Un altro dei suoi misteri-, notando che l'oggetto dei suoi ultimi pensieri la stava chiamando da un minuto buono.
-Muoviti, non abbiamo tutto il tempo del mondo.- ripetè il rosso, porgendole bruscamente la lunga lancia nelle mani.
-...io sono Chip! Come mai te lo dimentichi sempre, sciocchino?- gridò la ragazza, quasi in uno scatto. E rise.
Si alzò dalla panca sulla quale era seduta, tirò una leggera pacca sulla spalla a Nagumo e si avviò pimpante verso la postazione apposita per i vari lanci. Sorridendo.
-Questa volta farò meglio di te, caro Haruya!- continuò Chiharu, tirando fuori l'ennesima risata.
Lui la guardò storto, mentre lei si apprestava a colpire il primo bersaglio.
Non avrebbe mai capito quella ragazza. Sperò vivamente di non trovarsela nell'arena, semmai fossero stati i due rappresentanti del distretto 2. Neanche di allearsi con lei.
Magari alla prima occasione l'avrebbe fatta fuori, chissà.

 

 

 

 

 

-Distretto 11, ore 11.59.

 


Un altro ramo più su e finalmente le mele più mature sarebbero finite nel cesto.
Fortunatamente sapeva a che rami aggrapparsi, Tsubaki. Di certo non avrebbe voluto fare un volo di dieci metri per poi finire con la faccia smaltata a terra.
Dall'alto dell'albero potè chiaramente scorgere un pacificatore portare fuori dal campo un uomo, probabilmente per punirlo.
Nel distretto 11 i pacificatori venivano considerati i più temibili e severi di tutta Lysinis, e Tsubaki lo sapeva bene. Un esempio? Chiunque veniva sorpreso a mangiare o rubare anche solo una mela durante il lavoro, sarebbe stato eliminato senza scuse.
Tutti pensavano che il loro distretto fosse il più tranquillo e il più radioso tra i non favoriti. Pieno di campi, costantemente soleggiato, frutta a volontà. Ma non era affatto così, era un vero e proprio incubo.
Poco più in basso un signore dalla carnagione scura e di corporatura robusta chiamò la diciottenne a gran voce.
Come ogni giorno, la ragazza capì quello che doveva fare.
Salì qualche centimetro più in alto, giusto per appoggiarsi sul suo solito ramo.
Appena si sistemò sulla superficie piatta e leggermente umida, fece un lungo respiro.
Alzò gli occhi, e notò che una ghiandaia imitatrice si trovava poco sopra di lei, segno che non avrebbe dovuto sforzarsi molto quel giorno per far arrivare il messaggio a tutto il frutteto.
Inspirò di nuovo, e fischiò un breve motivo, di quattro note.
Subito la ghiandaia ripetè il motivo fichiandolo anch'essa, facendosi sentire dalle altre decine poco lontano; in poco tempo tutti i lavoratori del frutteto seppero che era mezzogiorno.
Il suono venne udito anche da Saya Fujiwara, che si trovava poco distante.
Anche lei poco prima aveva visto l'uomo venire portato via dal campo, e una lacrima solitaria le rigò la guancia destra.
Anche se lo avesse voluto, non avrebbe mai potuto cancellare dalla mente il tragico giorno in cui il suo 'padre' fece la stessa fine di quell'uomo.
Non aveva mai amato davvero il suo distretto. Sperava davvero di farla finita, un giorno.

 

 

 

 

 

-Distretto 3, ore 14.33.

 


Da ormai un paio d'ore Kidou Yuuto stava seduto davanti al computer, cercando di carpire più informazioni possibili dai precedenti Giochi.
Non che fosse pessimista, il ragazzo. Semplicemente voleva essere preparato nel caso il suo nome venisse scelto nella cerimonia della mietitura.
Era certo solamente di una cosa: non ci sarebbero mai potute essere certezze sulla strategia da adottare appena scesi nell'arena, ma solo ipotesi.
Molti video delle precedenti edizioni confermavano il tutto; ad esempio la diciottesima edizione, nella quale i ventiquattro partecipanti uscirono tutti illesi dalle due settimane di inferno, aiutandosi a vicenda per il cibo, i ripari e le varie trappole installate tempo prima dagli strateghi.
Tutto questo si ripetè anche nella trentaquattresima e nella cinquantanovesima edizione. Ma quelle tre erano state le uniche con questa eccezione.
In altre, come la nona e la quarantunesima, i sopravvissuti rimasero in tre. La trentesima, con altre sette edizioni ebbe un solo vincitore. O peggio, la terribile ventiseiesima edizione, dove i concorrenti e le orribili trappole fecero sì che non rimanesse nemmeno un tributo vivo. Al solo pensiero, al ragazzo vennero i sudori freddi.
Poi tirò verso di sè un grosso volume, contenente le descrizioni di varie armi utilizzate nei Giochi fino alla cinquantesima edizione. Si passava dalle semplici fionde, alle mitragliatrici. Persino mazze da baseball, un gioco molto in voga prima della rivolta, da come ricordava.
Dopo aver sfogliato qualche altro minuto il libro, si alzò dalla sedia e lo ripose in un ripiano dello scaffale, colmo dei più svariati generi di opere letterarie e non.
Uscì dallo studio, sospirando. Chissà se quell'assurda tortura sarebbe mai finita?


~


Akane stranamente non aveva paura dell'indomani.
Insomma, aveva appena compiuto diciannove anni. Altre due mietiture e finalmente non avrebbe più dovuto avere il terrore di essere scelta per i Lysinis' Games.
Si passò una mano tra i capelli rossi, per poi riprendere in mano la sua adorata frusta.
Lei era un asso, con la frusta. Se ce ne fosse stato il bisogno, avrebbe sicuramente stordito o addirittura fatto fuori molta gente. Un altro motivo per cui essere positivi verso il futuro.
Dopo aver letteralmente lacerato dei bersagli composti da vari sacchi di sabbia che aveva precedentemente sistemato nel cortile, ormai tutti a terra, si decise a provare a fare qualche tiro con l'arco.
Mentre lo raccattava notò che di fianco ad esso si trovava una mazza chiodata, con il ferro che ancora brillava per il raro uso che Akane ne faceva.
Le tornarono alla mente le parole della madre, sul fatto di allenarsi anche con quell'arma, per avere un maggior controllo se l'avesse trovata nell'arena.
Ma la ragazza non ci fece caso.
Dopotutto, quanta sfortuna avrebbe potuto avere?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice~
Ssssalve gentaglia~
Finalmente ho aggiornato, sì ahaha
No seriamente. Scusatemi per il ritardo, davvero, ma l'ultimo mese di scuola fa il suo effetto lol
Anyway, lo so che siete superstramega ansiosi per vedere quali oc sono stati scelti, lo so uu
Innanzitutto grazie mille per tutti quelli che mi hanno mandato l'oc, davvero~
Come previsto, ne ho accettati dieci. Lol previsione azzeccata (?)
Ah, e qui mi faccio seria per un momento; nel prologo avevo scritto chiaro e tondo che NON volevo gente che prenotasse personaggi come ragazzo/a, perché il tempo c'era. E che avrei certamente preferito nomi giapponesi. ...Mi chiedo se qualche volta la gente abbia le fette di prosciutto davanti agli occhi.
Detto questo, vorrei fare un appello alla gente che fra pochino capirà che il suo oc non è stato accettato.
Avrei probabilmente bisogno di gente che rappresenti altri personaggi, come mentori, strateghi e quant'altro. Quindi mi farebbe piacere di ricevere la vostra approvazione per poterli usare in altri ruoli, ok? ~

Anyway, ecco gli oc scelti!

 

Renge Hoshanokuji [distretto 4] - rien
Nana Kaze [distretto 5] - _Kiiko Kyah
Myo Mirai [distretto 10] - E c h o_
Minako Shinju [distretto 9] - Directioner_Inazumiana
Rin Ito [distretto 12] - Baka_
Shiori Shiomiya [distretto 6] - _signorinah
Chiharu Owari [distretto 2] - chwyldro
Sho Shibuya [distretto 5] - FaGammaVoloso
Akane Tanaka [distretto 3] - Alya_
Saya Fujiwara [distretto 11] - _Alle_


Eccoli qua c:
Ripeto, per quelli che non sono stati scelti; se volete, potete darmi l'autorizzazione per utilizzare il vostro oc in ruoli minori.
Oh, passiamo al capitolo; vi è piaciuto? Io non sono molto convinta di quello che ho scritto, e mi farebbe davvero piacere la vostra opinione.
Ah, Tsubaki è la mia oc, ma la conoscerete meglio più avanti c:
In questo capitolo ho già introdotto Nana, Sho, Chiharu, Saya ed Akane; come vi sono sembrati? Li ho resi abbastanza bene?
Lascio a voi il giudizio, e ci vediamo al prossimo capitolo! ~
Aurara

  
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