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Autore: CUCCIOLA_83    01/12/2007    4 recensioni
[...] La piccola Elizabeth guardò fuori dal finestrino, osservò la città che da lassù le sembrò così piccola, in quel momento si ricordò del pacchetto che Spencer le aveva dato, lo aprì e dentro una scatola bianca emerse una copia di “Orgoglio e pregiudizio”, lo aprì e vi trovò una dedica “alla mia Lizzy nella speranza che si ricordi sempre di me. A presto, tuo S.R. o Mr. Darcy”. Elizabeth guardò ancora fuori dal finestrino, «un giorno tornerò» sussurrò. [...]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui. Ho rifletutto a lungo se pubblicare o meno questa ff. E' la prima che non potteriana che scrivo, e sono molto insicura, spero che vi piaccia.

Buona lettura.


Il sole scendeva lentamente dietro alle case e i palazzi della città di Las Vegas.

In quegli anni La città aveva subito una serie di radicali cambiamenti, da piccolo centro in mezzo al deserto del Nevada, si era trasformata nella capitale del lusso e del vizio dell’intera nazione. Proprio per quel motivo, in torno alla “zona dei casinò” si erano diffusi piccoli centri residenziali, adatte alle famiglie che non volevano avere a che fare con il gioco d’azzardo.

Dalla sua posizione, accoccolata su di un ramo del grande albero nel giardino di casa, la piccola Elizabeth guardava la grande città accendersi di mille luci colorate, distolse per un attimo lo sguardo per rivolgerlo verso il basso,

«hey Spencer perché non vieni quassù a vedere? Il Mirage e l’MGM sembrano più luminosi di ieri» disse al bambino che sedeva ai piedi dell’albero, con un grosso libro in mano,

«mmm» rispose lui, senza distogliere lo sguardo dal grosso volume,

«uffa sei sempre il solito» disse sbuffando, e cominciando a scendere per poi andare a sedersi vicino a lui,

«cosa leggi questa volta?» chiese sporgendosi per vedere meglio il libro,

«i miserabili, è ambientato in Francia durante la rivoluzione» disse Spencer,

«è gigantesco» disse Elizabeth prendendolo in mano,

«ne ho letti di più grandi» disse lui cercando di riprenderlo,

«sì, ma questo sarà l’ultimo che ti vedrò leggere» disse diventando improvvisamente triste, e lui con lei,

«già, tra pochi giorni te ne andrai, ed io sarò di nuovo solo» disse Spencer, abbassando lo sguardo, Elizabeth gli ridiede il libro poi appoggiò la testa sulla sua spalla,

«anche io» sospirò, «mi leggi qualche pagina?» chiese, Spencer annuì, aprì il libro e cominciò a leggere ad alta voce, fino all’ora di cena.

*****

la voce dell’altoparlante chiamò per la seconda volta i passeggeri del volo 5082 destinazione Linate/Milano,

«Elizabeth è il nostro volo, dobbiamo andare» disse la madre, la bimba annuì,

«è ora» disse triste,

«tieni, questo è per te, ma aprilo sull’aereo» disse Spencer, dandole un pacchetto,

«grazie. Aspetta, ecco questo è per te» disse sfilandosi un piccolo anello dal dito,

«ti scriverò tutti i giorni» disse il bambino, «ho sentito che ormai tutte le scuole americane nel mondo sono dotate di internet, anche quella dove andrai tu, ho controllato» disse ancora,

«fantastico è decisamente meglio della posta tradizionale!» disse lei poi gli diede un bacio sulla guancia «ciao Spencer» disse allontanandosi con i genitori,

«ciao Lizzy» sussurrò lui.

Arrivato a casa, corse nel giardino che fino a poco tempo prima era appartenuto alla famiglia di Lizzy.

Guardò il vecchio albero, era così alto, ma nonostante questo cominciò, lentamente e con grande fatica, a salire fino al ramo preferito dell’amica. Arrivato a destinazione, si guardò in torno, Lizze aveva sempre avuto ragione, da lì la vista della città era davvero unica, poi qualcosa attrasse la sua attenzione, osservò meglio il ramo su cui era seduto, poco distante da lui era inciso nel legno “E/S forever”, guardò in alto nella speranza di scorgere ancora il suo aereo.

La piccola Elizabeth guardò fuori dal finestrino, osservò la città che da lassù le sembrò così piccola, in quel momento si ricordò del pacchetto che Spencer le aveva dato, lo aprì e dentro una scatola bianca emerse una copia di “orgoglio e pregiudizio” lo aprì e vi trovò una dedica

“alla mia Lizzy nella speranza che si ricordi sempre di me.

A presto, tuo S.R. o Mr. Darcy”

Elizabeth guardò ancora fuori dal finestrino,

«un giorno tornerò» sussurrò,

«hai detto qualcosa?» chiese la madre, lei scosse la testa. Strinse a sé il libro e poco dopo si addormentò.





Allora cosa ne pensate? Vi è piacituo il questo prologo? spero di sì.

Vorrei ringraziare tutte le mie Lettrici/cavie, e le mie consuleti che mi hanno aiutato tantissimo, durante queste settimane di scrittura intensiva. Smack!!

   
 
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