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Autore: darkroxas92    13/05/2013    7 recensioni
E se Harry Potter fosse finito per sbaglio nel mondo di Fairy Tail durante la sua infanzia? E se fosse stato accolto proprio nella gilda numero uno di Fiore? E se un giorno Albus Silente riuscisse a ritracciarlo, chiedendogli di tornare nel suo mondo d’origine? Come si svilupperà la storia del mago più famoso della comunità magica con queste premesse?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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25: Il destino di Deliora: l’ultima magia di Ur E finalmente siamo giunti alla fine della saga di Galuna!
Allora, eravamo rimasti alla sconfitta di Leon, dovuta in parte anche alla nuova magia dei nostri gemelli preferiti, i quali hanno sorpreso tutti (e direi anche voi lettori XD), seguita subito dal risveglio di Deliora. E ora i nostri maghi si ritrovano a dover affrontare il demone, ben consci che le possibilità contro di lui sono minime...
Tra poche righe finalmente vedrete come si concluderà questa parte di storia, e dal prossimo capitolo si tornerà sulla Terra, assieme a parecchie novità... alcune delle quali saranno già disponibili in questo XD.
Ma non voglio anticiparvi niente, quindi ringrazio Liberty89 per avermi fatto da beta reader e passo alle recensioni!

@ Ronnie Kirishiki: Mi fa piacere sapere di essere riuscito a rendere l'idea. E sono contento che la magia di Fred e George ti sia piaciuta. E vedrai... le mie idee non sono ancora finite...
@ fenris: Già, si può vedere come un Fire Make... anche se ci sarà qualche piccola differenza. Per il secondo punto... vedrai... XD
@ fria: Beh, Leon è accecato dal suo desiderio... Per il resto, credo non ti resti che leggere il capitolo
@ NemoTheNameless: E la magia dei gemelli continua a colpire! XD. Beh, la storia è quella, perciò in più punti sarà simile... però sto preparando diverse novità... e per la Luna... tra poco lo vedrai! XD
@ erol89: Già... per il momento quello è l'unico inconveniente... ma i gemelli potrebbero essere visti come il corrispettivo magico e doppio di Naruto per quanto riguarda l'imprevedibilità, perciò non ti resta che vedere che cosa combineranno XD. Anzi, potrebbero anche ricevere un aiuto decisamente inaspettato...
Hermione con il potere della preveggenza? Nah! XD. Lo avrebbe odiato lei stessa XD.
Hai ragione, ce ne vorrà prima che riescano ad assumerne un controllo completo, però la loro magia può essere rilevata dal Ministero, in quanto il ministero non considera più la magia involontaria tale dal momento che cominciano Hogwarts (Harry nel secondo libro ne è una prova, dove nonostante non sia stato lui a effettuare la magia, per il Ministero non è stato così). Quindi Ahimè, sulla Terra difficilmente potranno usare la loro nuova magia... Ma qualcosa faranno...
@ ganduil: Tranquillo, sei sempre ben accetto tra i recensori ù.ù
Oh, tu non hai idea di cosa ho in mente... Diciamo solo che è arrivato il momento di distaccarsi ulteriormente dalla trama originale di Harry... E hai ben ragione a pensare che la magia dei gemelli potrebbe essere pericolosa in futuro... ma dopotutto, si sono uniti alla gilda più distruttiva esistente XD.
@ hinata 92: Tranquilla, ti posso ben capire. Mi fa piacere sapere che riesci comunque a recensirmi i capitoli!
E credo proprio che la magia dei gemelli sia stato uno dei punti più apprezzati scritti finora... Per quanto riguarda il suo funzionamento, diciamo che Fred e George si sono basati sia sulla magia di Gray sia su quella di Natsu, creandone un ibrido (anche se loro non potranno mai mangiare le fiamme XD).
Per Deliora, credo lo scoprirai tra poco, mentre per Ron... poverino, anche lui aveva bisogno del suo momento XD. Per la sua sanità mentale... conversione in corso XD
Per la battuta di Natsu... beh, credo sia sempre migliore di me XD
@ Liberty89: Lib-sensei!
Eheheh... la magia di Fred e George è stata, modestamente parlando, una delle mie idee migliori... anche se credo di averla superata con ciò che succederà nella prossima saga... *si mette a ridere sadicamente*
Povera Hermione... già si è ritrovata da un mondo di tecnologia a uno di magia, poi a uno di magia parallelo... è anche un po' sconvolta per sapere una magia di guarigione XD. E Gray... beh, purtroppo doveva soffrire per vincere XD.
Nah... chi non ha un demone come animale di compagna? Guarda Hagrid, alleva nientemeno che Cerbero per conto di Ade XD.
Se il miracolo che chiedi è quello che sto pensando... allora mi sto attrezzando XD.
Per la parti demenziali, tranquilla, anch'io deliro per il 99,99% del mio tempo XD.

Bene, e detto ciò... Buona lettura a tutti!

Capitolo 25: Il destino di Deliora: l’ultima magia di Ur
Deliora distrusse il resto del ghiaccio che per anni l’aveva tenuto prigioniero, per poi lanciare un lungo ruggito che fece tremare l’intera struttura.

“Impossibile…” fece Ron, alzandosi, mentre Gray, Fred, George e Hermione li raggiugevano, fissando increduli il demone che si guardava attorno, togliendosi di dosso i rimasugli del blocco di ghiaccio.
Il moro posò una mano a terra, cercando di afferrare l’acqua da una delle pozzanghere che si erano create. “Ur…” mormorò, osservando l’acqua scorrere tra le dita.
“Gray! Ragazzi! Siete qui!” urlò Natsu, raggiungendoli di corsa, mentre Ron veniva aiutato dai fratelli. “A questo punto non ci resta altro da fare se non abbatterlo!” continuò indicando Deliora.
“Abbatterlo?” ripeté incredula Hermione, tremando. “Impossibile! Anche senza analizzarlo è chiaro che non abbiamo alcuna possibilità contro di lui!”
“Uh, uh, uh…” ridacchiò una debole voce, anticipando Leon, che stava strisciando verso di loro. “Non ce la farete mai… Con quello io… Per superare Ur… Io solo…”
I maghi di Fairy Tail guardarono sorpresi l’Imperatore Zero e il suo vaneggiare mentre si avvicinava.
“Sei tu quello che non ce la farebbe!” gli urlò contro Gray. “Resta indietro!”
L’albino lo ignorò, alzando lo sguardo verso il mostro. “Finalmente ci incontriamo… Deliora…” mormorò, mentre dentro di lui tornavano a galla antichi ricordi.
 
~~~~~~~~~~Flashback~~~~~~~~~~
 
“Il mago più potente?” chiese conferma un uomo, guardando un Leon bambino, con un piccolo zaino sulle spalle dal quale spuntava un bastone da mago. “Be’, direi Ur, senza dubbio…”
“Si era rifugiata nelle montagne per superare lo shock di aver perso la figlia…” disse triste un altro uomo.
“Da queste parti nessuno può competere con Ur.” ammise un terzo.
“Ur…?” ripeté il ragazzino, con un sorriso stampato sulla faccia. “Magari accetta discepoli…”
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“Hai intenzione di accettare quel bamboccio come tuo discepolo?!” urlò indignato Leon a Ur, in quel momento seduta, intenta a leggere un libro.
“Ha detto che vuole imparare la magia… che male c’è?”
“Per sostituire la figlia che hai perso basto io, no?”
Senza lasciare tempo al bambino di continuare, la donna si alzò, rifilandogli subito un sonoro schiaffo, che lasciò incredulo l’albino, il quale si portò una mano sulla guancia lesa.
“Eh?”
“Leon… ficcati in testa che non ti ho mai considerato nemmeno una volta come il sostituto di mia figlia…”
Dicendo ciò si abbassò alla sua altezza, posandogli le mani sul capo.
“Tu sei… il mio amato discepolo…”
 
~~~~~~~~~~Fine flashback~~~~~~~~~~
 
L’Imperatore Zero si alzò in piedi e, barcollando, cercò di avvicinarsi al mostro.
“Ma ora… io… ti supererò…” fece, poco prima che Gray lo colpisse al collo con la mano, facendogli perdere nuovamente l’equilibrio.
“Leon… mi hai stufato!” esclamò, superando il corpo del vecchio compagno, fermandosi di fronte a Deliora. “Qui ci penso io!”
Dicendo ciò, incrociò le braccia.
“Ci penserò io a fermare Deliora! Iced Shell!” urlò, venendo subito avvolto dalla magia.
“Gray, no!” gridò subito Hermione.
“Non farlo Gray!” gridò Leon, fissandolo. “Pensa a quanto tempo c’è voluto per sciogliere quel ghiaccio! Così si ripeterà di nuovo tutto! Prima o poi il ghiaccio si scioglierà… ed io sarò lì, pronto a sfidarlo!”
“Non mi resta altro da fare! È l’unico sistema per bloccare quel mostro!” replicò il moro.
“Non credo proprio!” esclamarono insieme Fred e George, superandolo e fermandosi di fronte al demone, affiancati subito da Natsu e seguiti poco dopo da Hermione, che teneva sollevato per un braccio Ron. “Lo fermeremo noi!”
“Ragazzi…” mormorò incredulo il mago del ghiaccio, per poi riprendersi. “Andatevene! Non intralciatemi!”
“Non possiamo lasciarti usare quella magia!” ribatté George. “Non avremmo il coraggio di tornare a Grifondoro se ti lasciassimo morire!”
Tutti e cinque i maghi alzarono lo sguardo, incrociando quello del demone.
“Insieme ce la possiamo fare!” urlò Natsu, facendosi avvolgere dalle fiamme.
Gray cominciò a diminuire l’energia magica, finché l’incantesimo non s’interruppe.
“Ragazzi…” ripeté, guardandoli increduli.
Fu Deliora a riportarlo alla realtà.
Il mostro ruggì, alzando il suo braccio, pronto a colpire.
“Preparatevi!” gridò Dragonil, facendo crescere le fiamme.
Tuttavia non arrivò nessun colpo.
Il braccio di Deliora restò fermo in alto, tremante.
Poi, sotto gli occhi sconcertati dei presenti, si spaccò a metà, lasciando cadere a terra la mano, che s’infranse in migliaia di pezzi, come se fosse stato una statua di sale.
“Eh?!” esclamarono tutti quanti, vedendo il demone riempirsi di crepe, per poi collassare su se stesso.
“Che cosa sta succedendo?! Non abbiamo fatto niente!” esclamò Ron, mentre lui e gli altri indietreggiavano per evitare di essere schiacciati dai pezzi del mostro.
“A-Assurdo… Non può essere…” balbettò Leon, guardando terrorizzato l’immensa figura del demone che scompariva per sempre. “Deliora… è già morto!”
Detto ciò, sbatté i pugni a terra con forza, cercando di dar sfogo alla sua frustrazione per aver visto il suo sogno infrangersi definitivamente.
“Che cos’è successo?” domandò Hermione. “Deliora era vivo… si è mosso di fronte a noi! E non mi sembrava in fin di vita!”
“In questi anni…” cominciò l’Imperatore Zero, attirando l’attenzione di tutti su di sé. “Il ghiaccio di Ur gli ha succhiato la vita… Noi ora abbiamo solo visto i suoi ultimi istanti…” L’albino sbatté ancora un pugno per terra, piangendo. “Non ce l’ho fatta… non sono riuscito a superare Ur…”
“Incredibile… Non solo lo aveva bloccato, ma aveva anche trovato un modo per impedire che al suo risveglio potesse tornare a seminare il panico… La tua maestra doveva essere veramente grande!” commentò Fred, guardando Gray, che restò in silenzio.
 
“Ora sigillerò la tua oscurità!”
 
Il mago del ghiaccio si portò una mano sugli occhi, dai quali cominciarono a uscire due fiumi di lacrime.
“Grazie, maestra… Grazie di tutto…” mormorò.
“Ma quindi ora Ur è-” cominciò Ron, interrompendosi quando vide Gray scuotere la testa.
“No… è ancora viva… Il ghiaccio si è sciolto, riversandosi in mare… Ur sarà viva per sempre.” Rispose, facendo sorridere tutti i suoi amici.
“Beh, ottimo lavoro!” esclamò la voce di Harry, mentre lui, Lucy, Happy ed Erza li raggiungevano, portandosi dietro un Toby svenuto dopo aver preso diverse botte in testa.
Natsu fece per rispondere, ma si fermò quando Titania lo fissò con occhi truci.
Lucy osservò i suoi amici lasciarsi cadere a terra esausti ma contenti di essere riusciti a uscire da quella situazione che ormai sembrava persa.
E fu con ancor maggiore gioia che vide Gray aiutare Leon a rialzarsi, accompagnandolo fuori con un sorriso stampato in faccia.
 
 
“Evviva! Ce l’abbiamo fatta!!!” esultò Salamander, non appena furono tutti fuori dalle rovine.
“Siamo stati grandiosi!” replicarono i gemelli, battendo un cinque al rosa.
“Per un attimo ho temuto il peggio…” fece Lucy, sospirando di sollievo.
“A chi lo dici… Ma almeno ne siamo usciti più forti di prima.” Disse Hermione, trattenendo una smorfia di dolore per le sue ferite.
“In questo modo abbiamo terminato una missione di classe S!” gridò ancora Natsu, saltando di gioia assieme ai due Weasley maggiori. “D’ora in poi potremo svolgerle quando vogliamo!”
La loro felicità, però, s’infranse di colpo quando l’aria divenne gelida, facendo cominciare a sudare tutti quanti, che si voltarono lentamente.
Majutsu e Titania li stavano osservando con occhi che lasciavano sperare ben poco di buono, mentre Ron si era nascosto dietro un albero.
“S-Siamo morti…” deglutì Fred.
“L’avevo scordato! Ci aspetta una punizione coi fiocchi!” urlò terrorizzata la bionda, portandosi le mani al viso.
“Prima di questo, mi pare ci sia dell’altro da sistemare, no?” disse invece Harry, guardandoli.
“Eh?” replicarono tutti quanti, a esclusione di Erza, che prese la parola.
“Il vero obiettivo della missione è debellare il maleficio che ha trasformato in mostri gli abitanti del villaggio. La missione non è ancora conclusa.”
“Ma ora che Deliora è morto, la maledizione non dovrebbe essere sparita?” chiese Ron.
“No. Deliora non c’entrava affatto con il maleficio.” Ripose Potter. “È stato l’enorme potere delle gocce di Luna a devastare la gente del villaggio, perciò non dovrebbe essere cambiato nulla.”
“Assurdo…” commentò incredulo George, per poi girarsi a guardare Natsu, che stava battendo un cinque a Happy.
“Allora che aspettiamo? Guariamoli!” esclamò il Dragon Slayer.
“E come pensi di fare?” domandò Lucy, guardandolo male, mentre Gray si voltava verso Leon, che era appoggiato contro un masso.
“Tu!” lo chiamò, invitandolo così a rispondere.
“Io non ne so nulla.” Disse lui schietto.
“Ma come non ne sai nulla?!” gli urlò contro Happy.
“Se non lo sapete nemmeno voi, come possiamo sciogliere la maledizione?” chiese Hermione, avvicinandosi.
“Sapevamo dell’esistenza del villaggio sin dal momento in cui siamo giunti sull’isola… ma non abbiamo mai interferito con quella gente, e nemmeno loro si sono mai fatti vivi.”
“Nemmeno una volta?” domandò sorpresa Erza.
“Ora che ci penso, le gocce cadevano ogni notte… eppure nessuno del villaggio è venuto a indagare su questo posto.” Osservò Hermione.
“Io ho parecchi dubbi sul fatto che quei raggi abbiano una qualche influenza sul corpo umano…” fece Leon.
“Ma che stai dicendo? Non vorrai insinuare che non è colpa vostra?!” chiese dubbioso George.
“Per tre anni quella luce l’abbiamo assorbita anche noi.” Rispose l’albino.
“È vero…” ammise Harry. “Ed eravate ancora più vicini rispetto al villaggio…”
L’albino spostò la testa di lato, incrociando le braccia attorno al petto.
“Fate attenzione… quelli vi stanno nascondendo qualcosa… immagino che il lavoro della vostra gilda inizi adesso.”
I maghi restarono in silenzio per qualche secondo.
“Comunque, non la passerai liscia!” esclamò Natsu, indicando il mago sconfitto. “Hai raso al suolo il villaggio e-”
Ma il Dragon Slayer non terminò la frase, visto che Erza provvide a zittirlo, schiacciandogli le guance con una mano e guardando seria Leon.
“Toby ci ha detto perché volevano affrontare Deliora.” Fece Harry. “I loro villaggi sono stati rasi al suolo da quel mostro… per questo si sono uniti al piano di Leon per distruggerlo.” Spiegò, girandosi. “Non posso dirgli nulla. Anch’io sto proseguendo la nostra missione per motivi personali.”
“Tu, Majutsu?” chiese Leon, guardandolo. “Cosa può volere un mago potente come te?”
“La stessa cosa che volevano Toby e gli altri: vendicare i miei genitori.” Rispose lui senza voltarsi a guardarlo. “Non sono stati uccisi da un demone, ma da un mago malvagio. E non avrò pace finché non sarò io stesso a fargli trovare la morte.”
“Non bisogna vivere solo nel passato… ma anche nel presente, per poter avere un futuro.” Proseguì Erza, guardando il compagno, sebbene le parole fossero rivolte a Leon. “Forza, andiamo. Abbiamo una maledizione da spezzare.”
Dicendo ciò, cominciò ad allontanarsi, seguita dagli altri, a esclusione di Gray, che restò indietro a osservare Leon.
“Che stai guardando?” chiese lui infastidito.
“Hai mai pensato di unirti a una gilda? Ti faresti un sacco di amici… e di rivali! Magari riusciresti a trovare un altro obiettivo…”
Leon restò a guardarlo, per poi digrignare i denti e spostare lo sguardo. “Non dire sciocchezze… vattene e lasciami da solo!”
Gray sorrise, per poi raggiungere i suoi amici.
 
 
Non appena i maghi misero piede nell’area di rifornimento, si guardarono intorno, spaesati.
“Dove sono finiti tutti?” domandò sorpresa Lucy, senza riuscire a scorgere anima viva a parte loro.
“Erano davvero tutti qui?” chiese Natsu, trovando difficile crederlo.
“Sì… dopo che il villaggio è stato distrutto si sono spostati qui…” rispose George.
“C’è nessuno?!” urlò Happy, volando sopra le tende.
Ron si lasciò cadere su una delle sedie abbandonate, cercando di respirare normalmente nonostante le sue ferite.
“Prima di cercare gli altri, ci conviene darvi una sistemata. Se lasciamo le vostre ferite così rischiate di non riprendervi facilmente.” Fece Harry, facendo apparire dal nulla delle bende, assieme ad altri medicamenti con cui i maghi si fasciarono.
“Ehi!!!” urlò una voce, che fece girare tutti.
Uno degli abitanti del villaggio stava attraversando di corsa il campo, salutandoli con la mano. “Finalmente siete tornati! È successa una cosa incredibile!”
Tutti lo guardarono sorpresi, mentre lui si fermava di fronte a loro.
“Sbrigatevi! Andiamo al villaggio!” esclamò l’uomo.
I maghi restarono in silenzio a guardarlo.
“Andiamo… al villaggio?” ripeté Hermione, sorpresa.
 
Pochi minuti di corsa dopo, i nove maghi non poterono che restare a bocca aperta: davanti a loro, in tutto il suo splendore, il villaggio si ergeva come se nulla fosse accaduto.
“Com’è possibile?! Lo abbiamo visto sciogliersi sotto i nostri occhi!” esclamò Fred, toccando la cinta di legno per assicurarsi che fosse reale.
“È tornato come prima!” fece Natsu, guardando gli abitanti, nei loro panni di demoni, che stavano tutti esultando e festeggiando.
“È come se fossimo tornati indietro con il tempo…” osservò Hermione.
“Tempo?!” ripeterono insieme Salamander e Ron, guardandosi a vicenda, mentre a entrambi tornava in mente Zarti.
Il Dragon Slayer si portò una mano sotto il mento.
“Possibile? Mi sembra assurdo…”
“Forse i sensi di colpa…” azzardò il Weasley minore.
I due restarono in silenzio ancora qualche istante.
“Che m’importa!” esclamò infine il rosato.
“Già. L’importante è che si sia sistemato tutto!” confermò il rosso, attirando gli sguardi dei compagni.
Lucy sorrise sconsolata, per poi voltare l’attenzione verso il capo villaggio, che era seduto di fronte alla tomba del figlio, anch’essa tornata come prima.
In quel momento l’anziano girò la testa, per poi alzarsi e avvicinarsi ai maghi.
“Siete stati voi a far tornare il villaggio com’era prima? Hoga…” chiese, aggiungendo un’onomatopea alla fine della frase che non aveva mai usato.
“Beh… non direi proprio…” rispose sincera la bionda.
“Comunque vi siamo debitori…” proseguì l’uomo, per poi alzare il suo bastone verso la Luna. “Tuttavia, cari maghi, mi chiedo proprio come farete a distruggere quella Luna! Hoga!”
“La Luna?” ripeté Ron, per poi sgranare gli occhi. “Vuole che distruggiamo la Luna?!” urlò.
“Non è difficile…” rispose Erza, avvicinandosi al capo villaggio, che la guardò incredulo, come anche i suoi compagni.
“E lo dice come se niente fosse?!” esclamarono i due gemelli all’unisono.
“Prima però vorremo verificare una cosa…” intervenne Harry, che sembrava non risentire minimamente delle parole pronunciate dalla rossa. “Raduni tutti gli abitanti!”
Moka annuì, per poi correre a chiamare i compaesani.
“Harry, Erza… che cos’avete in mente di fare?” chiese Hermione. “Distruggere la Luna è impossibile, anche se usassimo la magia tutti insieme!”
I due si limitarono a sorridere.
 
“Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.” Esordì Titania, non appena tutti gli abitanti del villaggio si furono riuniti all’ingresso. “Avete assunto quell’aspetto da quando è apparsa la Luna viola, esatto?”
“Hoga… A dire il vero diventiamo così solo quando appare la Luna…” rispose Moka.
“Da quello che ci avete detto, la cosa avrebbe avuto inizio tre anni fa…” proseguì la rossa, cominciando a camminare verso il portone.
“Sì, diciamo che le cose stanno così…” rispose uno degli abitanti.
“Ogni giorno, per tre anni, in quest’isola si è tenuto il rituale delle gocce di Luna…”
Lucy guardò la compagna camminare, per poi spalancare gli occhi, cominciando a sudare vistosamente.
“Quindi ogni giorno avreste dovuto vedere uno di quei raggi provenire dalle rovine…” continuò Erza, non accortasi della preoccupazione della compagna, che nel frattempo si era estesa anche a Natsu, Ron, Fred e George, i cui capelli si erano rizzati verso l’alto per la paura, come successe anche a diversi abitanti.
Prima che potessero dire qualcosa, Titania mise un piede sulla trappola di Lucy, che si attivò istantaneamente, facendola precipitare nel buco, non prima di aver gridato.
I maghi di Fairy Tail, Harry compreso, deglutirono.
“Era stata ricoperta anche la buca…” fece Happy, incredulo.
“Sbaglio, o quello era un gridolino femminile?” osò chiedere Natsu, mentre dietro di lui i gemelli annuivano, guardando scioccati la scena.
“Non è colpa mia! Non sono stata io!” urlò Lucy in preda al panico.
“Significa che quello è il luogo più misterioso di tutta l’isola!” continuò Erza, riemergendo dalla buca facendo finta di niente. “Perché non siete mai andati a vedere che cos’era?”
Gli abitanti cominciarono a parlare tra di loro, lasciando al loro capo il compito di spiegare la situazione.
“Da generazioni, qui sull’isola si dice che non bisogna mai avvicinarsi a quelle rovine…”
“Tuttavia, credo che la vostra sicurezza venisse prima di una superstizione, no?” s’intromise Majutsu. “Potreste gentilmente dirci la verità?”
Moka guardò i maghi, per poi sospirare. “A dire la verità, ci abbiamo provato… ma nemmeno noi abbiamo capito bene cos’è successo. Ci siamo procurati armi che non sapevamo usare, io mi sono accomodato le basette e poi ci siamo diretti verso le rovine non so quante volte… ma non siamo mai riusciti ad avvicinarci.”
“Come?” lo interruppe Fred. “La strada è dritta, è impossibile perdersi!”
“Ogni volta puntavamo sulle rovine e ogni volta ci ritrovavamo davanti al portone del villaggio. Per farla breve, non c’era modo per noi di avvicinarci a quel luogo.”
“Che significa?” chiese Lucy.
“Noi siamo entrati dentro senza problemi… che cosa cambia?” fece Ron.
“Non ve l’abbiamo mai detto perché non ci avreste creduto!” cercò di scusarsi uno degli abitanti.
“È la verità! Abbiamo cercato di recarci a quelle rovine non so quante volte… ma nessuno di noi è mai riuscito ad avvicinarsi!”
“Come pensavo.” Disse Erza, attirando gli sguardi di tutti su di sé, ad esclusione di Harry, che sorrise.
“Allora…” riprese lui, stiracchiandosi le braccia. “Distruggiamo la Luna?”
“Sì.” Rispose Scarlett, mentre la sua armatura scompariva, lasciando il posto a un’altra, che aveva l’aspetto di una tunica gialla, con dei pizzi bianchi nella parte bassa e le giunture nere.
Le mani erano ricoperte da un paio di pesanti guanti rinforzati e sulla testa c’erano due estensioni che ricordavano delle orecchie animali, infine sulla pancia dell’armatura era incisa una croce.
“EH?!?!” urlarono tutti gli altri, a parte Natsu, che, al contrario, assunse un’espressione entusiasta.
“State scherzando, vero?!” esclamò Hermione. “È impossibile anche per voi!”
“Poi distruggere la Luna… non è una soluzione esagerata?” fece Fred. “Insomma, pensate ai disagi che creerete a tutto il mondo…”
“Fidatevi di noi.” Disse solamente Potter, mentre Erza alzava una mano, facendo apparire una lancia, la cui punta ricordava la croce sull’armatura.
“Questa è l’Armatura del Gigante. È in grado di aumentare la potenza della lancia. Questa, invece, è la Lancia Spezza-Eresie, in grado di tenere lontana l’oscurità!”
“Infilzerete la Luna con quella?! Magnifico!” gridò Natsu, al settimo cielo, mentre gli altri continuavano a far passare lo sguardo fra i tre maghi e la Luna.
“Se ci riescono, non m’importa del segreto, ma lo dirò a tutti a scuola. Nessuno oserà più dirgli nulla… nemmeno se dovessero farci perdere cinquecento punti tutti insieme!” commentò George.
“A dire la verità…” intervenne Harry, guardando Salamander. “Ci servirà anche il tuo aiuto.”
“Davvero?!” esclamò il Dragon Slayer, con gli occhi che brillavano.
“Già. Io tirerò la lancia, mentre Harry ne aumenterà ulteriormente il potere con la sua magia, ma ci servirà che tu la colpisca con tutta la tua forza, dandole la spinta necessaria a raggiungere l’obiettivo.” Spiegò Titania.
“D’accordo!”
“Quei due si sono presi sul serio…” commentò Gray, deglutendo.
“Sono davvero convinti di distruggerla…” aggiunse Lucy.
Erza piegò leggermente le gambe, puntando la lancia verso la Luna, mentre Harry si mise al suo fianco, circondandola con dell’energia magica.
“Ora Natsu!” urlarono i due maghi di classe S all’amico, che avvolse il braccio destro con le fiamme.
“Arrivo!!!” gridò lui, colpendo la lancia, la quale, unita alla forza di Erza, decollò contro la Luna alla velocità di un razzo, lasciando tutti i presenti a guardare lo spettacolo carichi di aspettativa.
La scia bianca attraversò il cielo notturno per qualche secondo.
Poi, senza fare alcun rumore, impattò contro la Luna, illuminando la volta celeste.
Subito dopo, sul satellite apparve una crepa.
Gli abitanti del villaggio saltarono subito per esultare, mentre gli altri maghi di Fairy Tail spalancarono tutti la bocca e gli occhi.
“ASSURDO!!!” urlarono tutti quanti.
“Hanno distrutto la Luna!” disse Happy incredulo.
“E noi dobbiamo essere puniti da quei due?!” esclamò terrorizzata Lucy, diventando bianca.
Harry ed Erza sorrisero, mentre la crepa continuava ad aumentare di dimensioni.
Poi, senza alcun preavviso, il cielo s’infranse in migliaia di piccoli frammenti luminosi, che si dissolsero, lasciando vedere nuovamente la Luna, questa volta del suo colore originale.
“Cosa?!” urlarono increduli gli abitanti del villaggio.
“Quella è la Luna!” fece Ron.
“Ma allora che cos’abbiamo appena distrutto?!” esclamò Natsu.
“Non è la Luna a essersi disintegrata… ma il cielo…” costatò Lucy.
“L’isola era avvolta da una specie di cupola.” Spiegò Harry.
“Cupola?” ripeté Happy, non capendo.
“Una specie di gas emesso dalle gocce di Luna… Quelle esalazioni si sono condensate e in seguito cristallizzate, creando la calotta nel cielo. Ecco perché la Luna appariva di colore viola.”
Gli abitanti del villaggio s’illuminarono, rendendoli ben visibili nonostante il buio.
“Guardate!” esclamò Fred. “Ora che il cielo è libero, la maledizione si è spezzata!”
Tuttavia, quando gli abitanti smisero di brillare, il loro aspetto non cambiò minimamente.
“Però… non sono tornati normali…” osservò Gray, guardandoli, mentre loro si osservavano increduli.
“Sì che sono normali.” Rispose Erza, portandosi una mano sul fianco. “Questo perché la cupola non influiva sul loro aspetto, ma sulla memoria.”
“Memoria?” ripeté Natsu, guardandola come se avesse detto un’assurdità.
“Aspetta… state dicendo che in realtà loro…” cominciò Ron, avendo intuito cosa intendesse la rossa.
“Sono dei veri demoni?!” completò Hermione, totalmente incredula, mentre Lucy cadeva in ginocchio urlando di paura.
“È uno scherzo, vero?!” domandarono insieme i gemelli a uno degli uomini, che si grattò la testa, imbarazzato.
“Ecco… ho ancora le idee un po’ confuse…” ammise lui.
“Possiedono il potere di trasformarsi in umani…” spiegò Harry. “…e si sono convinti che il loro vero aspetto fosse quello! È stato questo il devastante effetto delle gocce di Luna.”
“Ma allora perché a Leon e agli altri non è successo niente?” chiese Happy.
“Perché loro erano umani.” Rispose Erza. “Probabilmente la perdita di memoria influiva solamente sui demoni. Inoltre, essendo demoni, non potevano avvicinarsi alle rovine perché liberavano Luce Sacra, e quindi erano inaccessibili alla gente dell’oscurità.”
“Quindi la missione… era praticamente impossibile da svolgere, visto che non sono umani.” Rifletté Natsu.
“Sapevo di potermi fidare di voi…” s’intromise una voce.
I maghi di Fairy Tail che erano arrivati per primi sull’isola si voltarono, spalancando gli occhi per la sorpresa quando di fronte a loro si ritrovarono Bobo, ora con l’aspetto di un demone completo.
“Grazie di tutto… maghi.” Continuò, alzando un braccio per salutarli.
“Un fantasma!!!” urlò Happy, volando dietro la testa di Lucy, mentre il capo villaggio restò a guardare incredulo il figlio.
“Bo… Bobo…” balbettò.
“Eh?! Ma come…” fece invece uno degli abitanti, voltandosi verso la sua tomba.
Bobo scoppiò a ridere.
“Non basta una semplice pugnalata al petto per uccidere un demone, no?” replicò lui, sotto lo sguardo sorpreso di tutti.
“Fratello… credo che questo sia troppo anche per noi…” commentò Fred, ricevendo un assenso da George.
“Voi dite?!” gli urlò contro Ron. “Abbiamo visto poco fa un demone cento volte più grande di loro! E stavamo per affrontarlo! Cosa diamine mi è passato per la testa?!”
“Ma come hai fatto a scomparire dalla barca?” chiese Gray al nuovo arrivato, il quale, come risposta, scomparve nel nulla.
“Mi dispiace, ma non potevo raccontarvi la verità.” Disse dall’alto.
Tutti alzarono lo sguardo, vedendolo in volo sopra di loro, grazie a un paio di ali demoniache che gli spuntavano dalla schiena.
“Sono fuggito dall’isola perché ero l’unico ad aver riacquistato la memoria. Non mi trovavo a mio agio in mezzo a tutti loro, che pensavano di essere degli umani!”
Moka guardò il figlio con le lacrime agli occhi, per poi farsi spuntare anche lui due ali identiche alle sue per poterlo raggiungere.
“Bobo!!!” urlò, abbracciandolo.
“Papà! Ora sì che ti riconosco!” rispose lui, ricambiando il gesto, per poi scoppiare entrambi a ridere.
Uno a uno, anche gli altri demoni li raggiunsero in volo, festeggiando.
“Isola dei demoni, eh?” fece Erza, sorridendo. “Ora che li guardo bene… più che demoni mi sembrano degli angioletti!”
Tutti i maghi della gilda si voltarono verso di lei, per poi sorridere.
“Non avrei usato proprio quelle parole… ma direi che possono andare.” Disse Hermione, alzando lo sguardo.
“Stasera organizziamo una festa di demoni!” urlarono in coro gli abitanti del villaggio.
 
Poco lontano, in piedi sopra il ramo di un albero, Zarti osservava divertito la scena, con una mano che massaggiava una grossa bolla sulla guancia nella parte scoperta della maschera, rimasta miracolosamente illesa.
“Non si smentiscono mai… hanno capito tutto…” commentò, girandosi verso la sfera di cristallo, che era poggiata al suo fianco. “Come puoi vedere…”
“Uhm…” rispose una voce proveniente dall’oggetto, mentre al suo interno un volto offuscato osservava la scena. “Perché hai fatto tornare il villaggio come prima?”
“Una piccola concessione…” rispose l’uomo, alzando un pollice verso l’alto.
“Siamo alle solite… Comunque si sono comportati egregiamente…” continuò la voce, mentre il volto diventava chiaro, mostrando un ragazzo dai capelli blu, con un tatuaggio rosso scuro sul lato destro del viso che partiva dalla fronte e terminava sulla guancia. “Bravi, maghi di Fairy Tail… Basta solo che non vi salti in mente di ostacolarci…”
“Non oseranno, tranquillo.” Fece una voce al suo fianco, mentre Zarti si toglieva la maschera, per poi venire avvolto da una nuvola di fumo.
Pochi istanti dopo, al suo posto vi era Urrutia, la quale indossava un kimono bianco.
La ragazza prese in mano la sfera, sorridendo.
“Concordo.” Si limitò a dire.
 
 
“Uff…” sospirò Lucy, guardando gli altri impegnati a mangiare al banchetto. “Ci siamo riusciti…”
“Già!” concordò Hermione, sorridendole. “Ed io sono pure riuscita a scoprire la mia vera magia!”
“Non sei mica stata l’unica. Ti ricordo che anch’io e George ci siamo riusciti!” esclamò Fred.
“Quindi manco solo io…” rifletté Ron.
“Se vuoi, posso sottoporti allo stesso trattamento che ho riservato a Hermione.” Propose Harry, mentre la diretta interessata sbiancava all’istante.
“A proposito, cos’hai fatto? Noi ci abbiamo messo mesi solo per capire il tipo di magia…”
“E-Ecco…” cominciò la castana, tremando al ricordo. “Mi ha fatto combattere contro di lui… finché non ho risvegliato la mia magia…”
Tutti i presenti deglutirono immaginando cosa avesse passato la compagna.
“P-Passo… seguirò il processo normale…” si arrese Ron, rabbrividendo.
“Ma come?!” urlò la voce del capo villaggio, che stava parlando con Erza, attirando così la loro attenzione. “Non accettate la ricompensa?”
“Esatto.” Rispose la maga. “Ci accontentiamo di sapere che ora siete felici…”
“Hoga… Ma…”
“Come vi ho già spiegato, la gilda a cui apparteniamo non ha aderito ufficialmente alla vostra richiesta. È stata una missione intrapresa da un gruppo di sciocche teste calde.”
Tuttavia Moka sorrise. “Hoga… Ma ciò non toglie che ci abbiate salvato. Vorremmo che lo accettaste come se fosse un regalo a degli amici, non come ricompensa alla gilda.”
Erza scosse la testa.
“Se la mettete così, allora potremmo pensarci…” cominciò.
“Sono sette milioni di Jewel!” urlò Gray, mentre Natsu buttava fuori dalle narici due sbuffi di fumo.
“Non so a quanto corrispondano, ma con la nostra parte potremo sistemarci per sempre!”
“Tuttavia…” continuò Titania. “…se accettassimo i soldi andremmo contro i principi della gilda, quindi ci accontentiamo della chiave che ci avete gentilmente offerto…”
“Non la vogliamo!” urlarono insieme Natsu, Gray, Fred e George, mentre Lucy, dietro di loro, saltava per farsi vedere.
“Sì che la vogliamo!” replicò.
Gli abitanti del villaggio annuirono.
Bobo si avvicinò a Lucy, consegnandole una chiave dorata.
“Si tratta di Sagittarius del Centauro.” Disse sorridendole.
“Un centauro?” fece sorpreso Fred. “Questo sì che è raro! Ma è meglio se i centauri della Foresta Proibita non lo vengano a sapere. Sono molto restii all’idea che uno della loro razza possa collaborare con gli umani.”
“Grazie mille!” esclamò la maga degli Spiriti Stellari, chinando la testa in segno di riconoscenza.
Bobo poi si girò ancora verso Erza.
“Permettetemi almeno di riaccompagnarvi fino a Harujion…”
“Grazie, ma ci siamo già attrezzati.” Rispose Harry.
Gli abitanti del villaggio li guardarono sorpresi, ma non replicarono.
 
“Una nave pirata?!” commentarono increduli Natsu e Gray, vedendo la nave che li attendeva sulla spiaggia, dopo che ebbero salutato tutti e lasciato il villaggio.
“Allora Ronald non stava scherzando!” esclamò uno dei due gemelli.
“E come potevo immaginarmi una cosa del genere?” mormorò lui.
“Su, andiamo.” Disse Majutsu. “Il Master ci sta aspettando!”
“Ecco… a proposito…” fece Hermione. “Quale sarà la nostra punizione?”
Erza sorrise.
“Tu l’hai già passata.” Rispose. “Come anche Fred e George.”
I tre la guardarono sorpresi.
“Le parole del Master sono state: ‘Come punizione, dovrete fargli capire il significato della vera magia. Per Natsu, Happy, Gray e Lucy invece…’
Qui i quattro deglutirono.
“E noi?” osò chiedere la bionda.
Harry scrocchiò le dita, assumendo un’espressione di puro sadismo.
‘…invece lascio a Majutsu scegliere la loro punizione’ ” completò il moro, ghignando divertito.
“Siamo senza speranza!” urlò Happy disperato.
“E credetemi… il tempo di arrivare alla gilda, e accontenterò Natsu, affrontandolo finalmente in un combattimento, seguito subito da voi altri. Ovviamente potete anche arrendervi e-”
Mi arrendo!” esclamarono i quattro maghi all’istante.
“… e rinunciare al grado di classe S.” terminò il moro, tornando alla sua solita espressione. “Okay, come volete!”
I maghi restarono in silenzio per qualche secondo.
“Nooo!!!” urlò infine Natsu, facendo scoppiare tutti a ridere.
 
Sopra una delle alture dell’isola, Leon, Toby, Yuka, Sherry e Angelica osservarono la nave allontanarsi.
“Se ne sono andati…” fece il sopracciglione, mentre Toby scoppiava a piangere.
“F-Figuriamoci se mi commuovo!” urlò.
“Ma se stai già piangendo…” commentò Sherry, per poi guardare Leon. “Ti sta bene la cosa? Proprio ora che avevate fatto pace… si tratta di vero affet-”
“Piantala!” ordinò l’albino, sorridendo.
Poi alzò lo sguardo.
“Sentite…” riprese, rivolgendosi ai compagni. “Ma in una gilda ci si diverte davvero?”
 
 
Urrutia entrò nella sede del Concilio Magico, l’ERA, percorrendo diversi corridoi, fino a entrare in una stanza.
“Peccato per com’è finito l’affare Deliora…” sospirò, avvicinandosi a una poltrona, in quel momento girata verso una grande finestra, sopra la quale era seduto il ragazzo con cui aveva parlato tramite la sfera.
“Che vuoi farci? Chi poteva immaginarsi che fosse già morto? Certo, se fossimo riusciti a impossessarci di lui, un altro passo verso il nostro obiettivo finale sarebbe stato compiuto.”
“Mi dispiace, nobile Sieglein…” disse la ragazza. “Chi poteva immaginare che la magia di quella donna fosse così potente?”
“È curioso sentirti dire quelle parole… in fondo, la persona che odiavi di più non era tua madre? O non è così, Urrutia, la lacrima di Ur?” osservò una voce, mentre Draco Malfoy entrava nella stanza.
“Draco… o devo chiamarti ancora Klaun?” replicò lei, facendo ridacchiare il ragazzo.
“Ha ragione lui.” Fece Sieglein. “Anch’io nutro un profondo rispetto per tua madre… Se fosse ancora viva, farebbe senza dubbio parte anche lei dei Dieci Grandi Maghi Sacri!” esclamò, mostrando un ciondolo che teneva al collo.
“La state sopravvalutando, mia madre non era che una misera donna abbandonata da suo marito e troppo coinvolta nella magia demoniaca. Più importanti sono le cose che perdi e più grande e il potere che acquisisci…” continuò enigmatica. “Io sono solamente un granello di polvere della vita di mia madre.”
“Chissà… forse è stato proprio quel rimpianto a spingerla ad allevare due discepoli-” cominciò il blu, per poi essere interrotto dal dito di Urrutia, che gli tappò silenziosamente la bocca.
“Finiamola con questi discorsi…” sentenziò.
“Giusto! Pensiamo piuttosto a procedere con il piano!” esclamò Draco, guardando i due alleati.
Tuttavia scoppiò subito a ridere, mentre Sieglein guardò sorpreso la viola.
Sotto gli occhi dei due maghi, la guancia della ragazza cominciò a gonfiarsi notevolmente.
La proprietaria urlò non appena se ne rese conto.
“Che cos’è questo?!” sbraitò, cercando inutilmente di nasconderlo, mentre anche il Mago Sacro scoppiava a ridere.
“Certo che ce ne ha messo di tempo per gonfiarsi!” esclamò, per poi farsi serio. “Allora, che opinione vi siete fatti?”
“Potter è potente come mi avevate detto, però credo di poterlo superare in tempi molto brevi.” Disse Draco, sbuffando. “Dopotutto, io ho scoperto questo mondo solo pochi mesi fa, mentre lui è rimasto qui per tre anni.”
“Io invece contro Natsu non ho usato nemmeno metà dei miei poteri!” disse Urrutia, scocciata dal livido che aveva sulla guancia. “Tuttavia direi che è notevole. Temo che quel ragazzo diventerà ancora più forte... soprattutto con gli insegnamenti di quella scuola.”
“Lo immaginavo.” commentò Sieglein, chiudendo una mano a pugno. “Il figlioccio di Igneel…”
Il suo sguardò si fece ancora più serio, nonostante fosse sempre attraversato da un velo di pazzia.
“Dovrà continuare a infiammarsi… per il mio grande ideale!”
 
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“Interessante…” fece il custode dello Specchio delle Brame. “Così sono riusciti a uscirne vivi… Forse allora potrebbero davvero essere coloro che sto cercando…”
Dicendo ciò, si rese nuovamente visibile come riflesso, sebbene questa volta fosse privo di alcun lineamento che permettesse d’indentificarlo.
“Però… preferisco metterli ancora alla prova.” Continuò, mentre dietro di lui apparivano altre quattro sagome indistinte. “Basterà trovare la giusta esca…”

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