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Autore: Zayns quiff    13/05/2013    2 recensioni
Neanche la morte poteva distruggere il nostro amore..
Our love is the most worthwhile thing I've ever done.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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«Zayn! Torna a letto» urlo prendendogli il polso e trascinandolo nel letto «Come ti salta in mente di uscire in terrazzo a fumare? Guarda io sono senza parole» sbotto sedendomi sul bordo del materas­so guardandolo male, lui sorride facendomi gli occhi dolci.
«Scusa» sussurra, non riesco a resistere così mi avvicino stampandogli un bacio sulle labbra, i miei anticorpi saranno anche bassi ma non posso proprio non baciarlo, e se mi verrà la febbre pazienza.
Il medico aveva raccomandato a Zayn di restare a letto per qualche giorno e prendere delle medici­ne così che in massimo tre giorni tutto sarebbe passato, Paul si era arrabbiato tantissimo.. non lo avevo mai visto così. Poi però aveva considerato che fortunatamente questi giorni non hanno concerti era la rabbia era sbollita, appena hanno potuto gli altri ragazzi sono spariti: Niall è tornando in Irlanda dai suoi genitori, Louis e Eleanor erano partiti per la Spagna per qualche giorno di vacan­za visto che la prossima tappa dove canteranno è proprio Madrid, mentre Liam è sparito da qualche parte con mia sorella.
Quindi sono rimasta io a fare da balia al povero malato mentre fuori a Milano sono tipo 25 gradi e si muore di caldo, Harry è uscito mezz'ora fa e non è più tornato, e sinceramente mi sto alquanto pre­occupando visto che un One Direction è a piede libero in Italia e 1Dneews lo sa.. loro chissà come sanno sempre tutto.
«Cait smettila!» esclama Zayn allungando la mano e togliendomi il foglio di carta ormai completa­mente a pezzettini che sto distruggendo lentamente, mi scuoto ritornando con i piedi a terra proprio nel momento in cui la porta si apre facendo entrare Harry.
«Buongiorno!» sussurra lasciandosi cadere su una poltrona, ha l'aria davvero distrutta ma è sorri­dente segno che porta buone notizie.
«Finalmente!»
«Sono passato all'università» spalanco gli occhi «Volevo vedere come ti era andato l'esame..»
«Eh..» comincio a dire.
«Massimo dei voti, sei una secchiona nata» ride alzandosi dalla sedia e spalancando le braccia, urlo gettandomi su di lui abbracciandolo forte, finalmente una bella notizia, tutti quei giorni di studio avevano fruttato e da adesso fino a settembre vacanza assoluta.
«Anche io voglio un abbraccio» sussurra Zayn mettendo il broncio, scoppiamo tutti e tre a ridere prima di abbracciare anche lui.

 

 

«Avevi promesso di aiutarmi» sussurra Harry, stiamo camminando per il centro di Milano mangian­do un gelato mentre intorno a noi la gente sembra non accorgersi del famoso Harry Styles, forse sono tutti presi dai loro impegni e nessuno ha tempo di guardarsi intorno. Abbiamo lasciato Zayn in camera per riposare visto che la febbre pian piano sta scendendo.
«Infatti voglio aiutarti»
«Allora partiamo!» afferma Harry fermandosi avanti a me, lo guardo pensierosa.
«E lasciare Zayn qui?»
«Ormai la febbre si è stabilizzata e poi staremmo via solo due giorni al massimo» mi fissa con la sua solita espressione da cucciolo bastonato, sbuffo annuendo. Lo vedo sorridere abbracciandomi forte e alzandomi da terra facendomi roteare pericolosamente, ma non ho tempo di far trasalire la paura perché le risate sono troppo forti da spegnere.
«Promettimi però che non farai più il cretino con Cam!» esclamo puntandogli il dito contro, annui­sce mettendosi sull'attenti, gli do un pizzicotto e torniamo in albergo per preparare le valigie visto che stranamente lui aveva già preso i biglietti dell'aereo per la sera stessa.
«Uff.. Uff.. UFF!»
«Zayn la smetti per favore di sbuffare?» chiedo girandomi di scatto e tirandogli un cuscino in fac­cia.
«Come puoi partire senza di me? E per giunta con Harry..» sussurra sistemandosi più su sotto le co­perte buttando fuori dal letto una gamba, poverino deve morire di caldo lì sotto mentre fuori fanno 30°.
«Ancora questa dannata storia?» lo guardo sedendomi accanto a lui accarezzandogli il viso «Harry ha bisogno di me e io gli avevo promesso di aiutarlo.. ogni promessa va rispettata!»
«Lo so ma.. io devo restare qui» mette il broncio, mi avvicino.
«Sono solo due giorni, poi sarò tutta tua» lo bacio, lui mi afferra i fianchi portandomi sopra di lui baciandomi con più foga. Gli stringo i capelli desiderosa del suo corpo e del suo amore finché qual­cuno non bussa alla porta rovinando il momento.
«Oops scusate non volevo interrompere»
«Harry.. questi giorni ti sto odiando parecchio» urla Zayn sbuffando, rido tornando alle mie valigie che ormai sono pronte.
«Dai amico tu pensa a guarirti che a Cait ci penso io» provoca Harry facendogli l'occhiolino e affer­randomi per i fianchi, gli faccio la linguaccia spingendolo fuori dalla stanza mentre torno dal mio ragazzo.
«Torno presto» gli sussurro all'orecchio schioccandogli un bacio sulla guancia.
«Ti amo» risponde lui.
«Non riuscirai mai ad amare me nemmeno la metà di quanto ti amo io» gli dico prima di uscire, lo vedo lungo sul quel letto mentre mi guarda andare via e il cuore mi si spezza in due. Di colpo mi scorrono avanti tutti i nostri momenti ricordando il motivo per mi sono innamorata subito di lui, della sua voce, dei suoi occhi. Mi sorride e mi sento sciogliere perché il suo sorriso mi da fiducia , e giuro che quando sorride non c’è cosa più bella perché ogni cosa attorno a me scompare.

 

 

«Finalmente a casa» sussurro una volta scesa dall'aereo, prendiamo un taxi e raggiungiamo l'abita­zione di Harry; guardo le case, i giardini, il cielo e tutto mi è mancato terribilmente, addirittura il tempo strano di Londra: questa è la mia casa e sempre lo sarà.
Mentre Styles cerca le chiavi per entrare il mio sguardo è attirato da una piccola casetta poco più in là con i mattoncini marroni e gialli, il tetto grigio e una staccionata bianca che contorna tutto il peri­metro mentre il giardino è ricoperto di magnifici fiori e un cartello riporta una scritta che non riesco a distinguere. Così mi incammino come se comandata da una forza maggiore arrivando fino alla staccionata “You and I were about to make some memories in this life!”, una lacrima mi scende lun­go il viso e veloce cade a terra nel giardino, nel mio giardino, nel NOSTRO giardino. Di colpo le gambe iniziano a tremare e le mani afferrano più saldamente l'inizio della staccionata per non ca­dere a terra, sono stata una sciocca ad abbandonarlo, a lasciare tutto questo per uno stupido litigio per una stupida decisione presa troppo velocemente e solamente con rabbia.
Harry si avvicina a me passandomi una mano sopra le spalle, mi giro per guardarlo tuffandomi tra le sue braccia scoppiando a piangere, buffi i ricordi, eh? Sono la cosa più bella che si ha eppure ti ren­dono triste.
«Tranquilla da adesso in poi andrà tutto bene» mi sussurra lui, mi stacco asciugandomi gli occhi con la mano, insieme torniamo davanti casa di Harry proprio quando una ragazza si ferma con la bici­cletta davanti al suo steccato. Osserva la casa anche lei con un'enorme tristezza negli occhi, senza accorgersi però delle valigie sotto il portico o di noi.
«Harry» dico a bassa voce tirandogli la manica «C'è Cam» continuo indicando la ragazza, lui si gira e immediatamente i suoi occhi brillano di una luce immensa, una luce così grande che permettereb­be ad un cieco di vedere qualsiasi cosa. Fa un passo avanti poi ci ripensa abbassa lo sguardo e torna indietro.
«Non fare lo scemo! Corri da lei!» lo spingo, mi guarda e gli faccio cenno di andare così inizia a correre incontro a lei gettandosi in ginocchio poco prima di raggiungerla. Come sempre il caro Har­ry deve esagerare, con le mani in tasca li raggiungo salutando Cam con un segno di mano e rima­nendo in disparte per non intromettermi, ma ascoltando qualsiasi cosa.
«Sono stato un cretino, un ipocrita, un vile, un egoista, uno stupido ma ora sono qui con il cuore in mano a chiederti perdono e non me ne andrò finché tu non mi avrai perdonato. Ti seguirò ovunque, farò qualsiasi cosa per far tornare tutto come prima, perché una vita senza te non vale la pena viver­la» urla Harry piangendo, non l'ho mai visto così disperato e così dolce insieme, è davvero un ra­gazzo perfetto e chi pensa il contrario non capisce assolutamente niente.
Cam rimane pietrificata davanti alla scena, poi lentamente si riprendere rendendosi conto di cosa sta veramente succedendo e scende dalla bicicletta gettandola a terra camminando verso di Harry con passo deciso.
«Styles alzati immediatamente» sussurra tirandogli il colletto, Harry scatta in piedi come un soldati­no.
«Cam io ti amo ti prego io..» inizia lui, Cam lo ferma gettandoglisi al collo stampandogli un bacio immenso sulle labbra, mi commuovo vedendo una scena del genere degna da oscar e non riesco a trattenere un applauso che interrompe la coppia. Entrambi si voltano a guardarmi sorridendo, mi scuso e torno in casa, ora sarà strano passare la notte qui con loro due o peggio da sola.. Harry non aveva bisogno del mio aiuto, alla fine le cose si sono aggiustate da sole perché se l'amore è forte di­struggerà ogni ostacolo.
Accendo la televisione facendo zapping tra i canali fino a fermarmi ad un telegiornale spagnolo, questa televisione prende in qualsiasi posto del mondo, dove all'improvviso appaiono Louis ed Eleanor. Aumento il volume per cercare di capire cosa stanno dicendo, ma il traduttore spagnolo non mi fa capite assolutamente nulla, almeno stanno bene visto che nessuno dei due ha dato segni di vita.
Squilla il telefono facendomi sobbalzare.
«Harry? Harry?» urlo, ma niente così mi alzo per rispondere.
«Pronto?»
«Signor Styles?» sussurra una voce maschile.
«Ehm veramente no» ho la voce da donna potrò mai essere Harry?
«Ah possiamo lasciar detto a lei?» insistono.
«Si dica pure»
«Avevamo chiamato ieri il Signor Styles per spiegargli nel dettaglio la nostra offerta della carriera da solista che gli avevamo proposto» il telefono mi cade dalle mani così come il mondo.. Harry una carriera da solista? Ci deve essere assolutamente uno sbaglio! «Può gentilmente riferire al signore di richiamarci non appena rientra a casa?» riafferro il telefono deglutendo e cercando di mantenere la voce calma.
«Certo riferirò, arrivederci» chiudo senza dar modo di dire altro proprio quando Harry rientra in casa con un bel sorriso in volto.
«Cam è tornata a casa, usciamo sta sera. Sono così contento Cait che non so quel che farei e..» nota la mia espressione «Tutto bene?» si avvicina, ma io faccio un passo indietro.
«Carriera da solista?» lo guardo meravigliata.
«Come lo hai saputo?»
«Allora è vero» inizio ad urlare portandomi le mani tra i capelli.
«Cait non è come pensi, mi hanno solo offerto questa opportunità, mi hanno detto di guardare e di osservare come lavorano loro tutto qui» cerca di spiegarmi.
«Evidentemente per aver richiamato hai fatto capire loro che un minimo eri interessato»
«Io.. no, cioè..» blatera camminando avanti e indietro, ormai lo conosco quando fa così è confuso. Non me lo sarei mai aspettato da lui, è sempre stato il primo ad affermare agli altri l'importanza di stare tutti uniti e di condividere tutto, che siamo una grande famiglia e ora vuole abbandonarci solo per fare qualche soldo in più rovinando tutto quello che abbiamo costruito?
No.. non riesco proprio a capirlo!
«Non ne voglio parlare» corro di sopra in una stanza degli ospiti chiudendomi dentro sbattendo la porta, mi sembra quasi un incubo. In cuor mio so che Harry non accetterà mai eppure la sola idea che lui abbia pensato di formare una band tutta sua, di intraprendere una strada da solo mi mette i brividi. Mi stendo sul letto e ancor prima di accorgermene mi addormento.
«Cait.. CAIT!» mi sento chiamare, riconosco la voce e non voglio voltarmi. Sono in fila per prende­re l'aereo per tornare a Milano, ma evidentemente Harry non perde la speranza di corrermi dietro per fermarmi, mi sento chiamare più forte allora decido di voltarmi trovandomelo davanti mentre più in là Cam mi saluta con la mano, ricambio.
«Cosa c'è Styles?» mi fa una smorfia, odia essere chiamato per cognome.
«Cait tu lo sai che non avrei mai accettato, i ragazzi, tu, Cam siete tutta la mia vita.. siete la mia fa­miglia lo sai che non vi abbandonerò mai» sussurra commosso, questi giorni il ragazzo è troppo sensibile.
«Lo so Harry» sorrido «Però voglio che chiami quel tizio rifiutando l'affare e che mai più ti venga­no in mente queste stupide idee, okay?» lo guardo seria, lui annuisce abbracciandomi.
«Sarà il nostro segreto» mi sussurra all'orecchio, annuisco scoccandogli un bacio sulla guancia.
«Ci vediamo in Spagna domani!» saluto sia Harry che Cam prima di imbarcarmi decisamente me­glio e con il cuore più leggero, ora mi aspettava soltanto due ore di volo e finalmente avrei rivisto Zayn, la sua assenza questi giorni si era fatta sentire pesantemente.
Durante il volo mi addormento svegliandomi solamente quando lo speaker annuncia che siamo arri­vati a Milano, ancora un po' scombussolata scendo prendendo un taxi che mi porta all'hotel; non mi abituerò mai a questa vita di partenze e arrivi, non so come loro riescano a sopportare tutto ciò. Sal­go in camera, ma non c'è nessuno: il letto è vuoto e a quanto pare lo è da un bel po' visto che la ca­meriera lo ha rifatto, afferro il cellulare per comporre il numero di Zayn ma dalla finestra lo vedo nel cortile interno all'hotel.
Scendo di sotto velocemente per raggiungerlo.
«Zayn!» lo chiamo, si volta a salutarmi con la mano tenendo con l'altro braccio uno skate, è a panta­loncini corti e maglietta a maniche corte.. mi si congela il sangue vedendolo così, non lo avevo la­sciato delirante con la febbre nel suo letto?
«Ti ammalerai così!» gli urlo.
«La febbre è passata!» ride salendo sopra lo skate e raggiungendomi velocemente «Mi sei mancata» mi abbraccia forte baciandomi con passione, il suo odore mi arriva sin alle narici e mi sento a casa.. perché ora lo so: la mia vera casa è ovunque sia lui.


  
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