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Autore: Dreammy    14/05/2013    1 recensioni
Ho sentito dire che al Midnight Camp scompaiono delle persone, ogni tanto. Nessuno sa il perché, ma sembra che ci siano dei nessi fra le sparizioni.
[...]
- Non posso crederci che qualcuno si sia davvero spaventato di quella storia! - esclamò Harry.
- Già. - lo assecondò Charly - Se quella era horror io sono la sorella glitterata di Edward Cullen!
Louis rise ed imitò Andy: - "E da quella sera l'assassino con l'uncino che gli fuoriusciva dall'occhio vagò per le casette del bungalow di Midnight Camp per l'eternità a spaventare tutte le ragazze dai capelli ricci e scuri e mangiar loro il cervello!" - fece un verso strano voltandosi verso Giò che aveva le braccia incrociate al petto.
- Non è divertente. - ribatté lei.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson



 

Intanto, la squadra blu si era radunata nel campo che avevano utilizzato qualche giorno prima per giocare a tiro con l’arco. I ragazzi erano irrequieti, c’era chi camminava avanti ed indietro sulla distesa d’erba senza sapere  cosa fare, chi si dondolava nervosamente sul posto e chi stava fermo e seduto.
La tensione era palpabile.
Andy, vedendo i campeggiatori, si morse il labbro: non era il caso che si preoccupassero. Tossicchiò per attirare l’attenzione, riuscendo nel suo intento. - Ragazzi! - esclamò. - Posso capire che la perdita di una vostra cara - e sottolineò bene la parola. - amica vi possa aver sconvolto, ma dovete capire che non è colpa vostra.
Qualcuno inarcò un sopracciglio, mentre si sedevano tutti attorno a lui, formando un semicerchio e pendendo dalle sue labbra.
Anche lui si sedette. - E’ stato un tragico incidente, errore. Ma non accadrà mai più. E non guasterà di certo la nostra avventura! - fece un sorrisetto incoraggiante che, presto, fu imitato anche dagli altri ragazzi. - Il divertimento non manca mai,  qui al Midnight Camp.
L’animatore percorse con lo sguardo la distesa verde, osservando i suoi ragazzi che, adesso, si erano avvicinati. Seduti a gambe incrociate, chiacchieravano con le persone con le quali avevano stretto più amicizia, con i visi più distesi e sereni.
Andy continuò, nonostante non lo stesse più ascoltando quasi nessuno. - Per oggi dovremo restare qui, mentre le guardie... beh, loro hanno da fare. Ma potreste, nel frattempo, stringere amicizia, eh? Non ve lo vieta nessuno, è molto importante. - sospirò, mentre qualcuno gli sorrideva.
- Pss.
Giò sentì un sibilo alle sue spalle, come di una gomma sgonfia.
- Pss.
Ancora.
- Pss.
Quella volta, qualcuno le aveva toccato la spalla, così si voltò, trovandosi faccia a faccia con un riccio dallo sguardo impertinente. - Dimmi un po’, Styles. - lo guardò, interrogativa.
- Tutto ciò che desidera. - scimmiottò un qualche ufficiale che si rivolge a qualcuno di alto rango.
- Perché per chiamarmi devi somigliare terribilmente ad un copertone che necessita di essere riparato?
Harry rise sotto i baffi, scrollando le spalle. - Mi piacciono i copertoni.
Lei gli tirò un timido ma amichevole pugno sul braccio, prima che lui le si avvicinasse ulteriormente.
- Giò... - iniziò, stavolta serio. - cosa ne pensi?
- In che senso?
- Insomma... tutto quello che sta succedendo, a me non sembra normale e non mi piace. Tu che dici? - sorrise. - Sei tu quella intelligente.
Lei alzò gli occhi al cielo, prima di tornare seria. - Non lo so, Harry, non lo so. In fondo, ce lo avevano detto, anche April, che ci sono state delle sparizioni, a distanza di anni. - si fece più concitata, mentre si torturava le dita delle mani. - E ora Zoe è morta. Non può essere un caso, no? E non voglio che accada ancora.
Lo fece spontaneamente, lo fece perché sentiva di doverlo fare. Harry poggiò le sue mani su quelle della ragazza che parlava ed alzò lo sguardo, fino ad incontrare quello dell’altra. - Non succederà ancora. - provò a rassicurarla.
Sorrise. - Lo spero. Credi ci sia un modo per impedirlo?
Lui rimase in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse pensando per la prima volta nella sua vita.
Giò aveva l’espressione piena di domande.
Quando Harry alzò nuovamente lo sguardo, una scintilla brillava nelle profondità dei suoi occhi meravigliosamente verdi. - Certo. lo impediremo, vedrai. Non può accadere ancora qualcosa del genere.
Lei abbassò lo sguardo per l’ennesima volta e sembrò avere un flashback. Quando rialzò la testa, fu costretta ad ammetterlo, con voce bassa. - Harry... io ho paura.
Lui si sdraiò sull’erba, rivelandole un bellissimo sorriso. - Non devi. Siamo al sicuro, qui.
Lei rimase seduta, osservando il petto dell’altro alzarsi ed abbassarsi lentamente. Guardò lontano, cercando di focalizzare un punto oltre gli alberi che circondavano il campo. - Lo spero davvero.
 
- Svegliala.
- No, lasciala dormire.
- Ma è così da più di due ore! Non si dovrebbe dormire così tanto nel pomeriggio. E poi la sua posizione non è adeguata.
- Peter smettila di rompere.
- No Helena, dico sul serio. Dormire appoggiata a Louis non le farà bene.
- E a te non farà bene quando ti soffocherò con il cuscino.
Charly, non sopportando più il chiacchiericcio dei suoi compagni, aprì gli occhi insonnolita.
Era ancora nella casetta e la prima cosa che vide furono due occhi sgranati davanti a lei, che la fecero sobbalzare e si aggrappò al cuscino accanto a sé.
Una risata: - Vedi Peter? L'hai spaventata a forza di starle tanto vicino. - disse il cuscino.
No, aspettate un momento.. I cuscini non parlano.
Alzò lo sguardo e vide Louis appoggiato con la schiena contro il muro mentre sedeva sul letto dove lei si era addormentata.
La ragazza si schiarì la voce mollando la presa dal suo colletto della maglia e si allontanò appena.
- Buongiorno. - la salutò sorridendo poi si voltò verso i compagni che li osservavano - Che avete da guardare?
Loro si voltarono immediatamente mentre Peter scrollava le spalle sedendosi accanto a Liam.
Charly si grattò la nuca: - Quanto ho dormito?
- Un po'.. - allargò il sorriso - Un po' tanto.
- Senti.. - sbadigliò lei stiracchiandosi le braccia - Avete parlato di ciò che è successo?
Lui divenne serio: - No, abbiamo voluto.. Non entrare nell'argomento. - si guardò attorno con circospezione e le si avvicinò sussurrando - Prima ho sentito la guardia forestale qua fuori dire che è stato un incidente ma un altro non ne era del tutto convinto.
La giovane lo osservò attentamente: - E tu cosa dici?
Esitò, poi rispose: - Di lasciare che sia qualcuno del luogo, io non ho intenzione di investigare. E.. Cercherò di fare come se nulla fosse accaduto.
Charly annuì appoggiando la testa al muro: - Non sarà facile. - constatò.
- Lo so, ma ci proveremo.
Lei sospirò: - Cosa pensi stiano facendo Giò ed Harry?
Lui sorrise: - Magari stanno limonando.
La ragazza si voltò a guardarlo negli occhi con espressione disgustata: - Ma che schifo! - esclamò - Come può qualcuno.. con Harry.. Bleach.
Louis rise: - E' una cosa da esseri umani, sai?
- Sì, ma non con Harry. - rispose non riuscendo a trattenere una risata.
 
Quella sera, a cena, la squadra rossa sembrava non avere la minima intenzione di presentarsi.
- Ma dove saranno?
- Uffa, io voglio mangiare!
- Eh dai, quanto ci mettono?
Domande come quelle elencate qui sopra potevano essere facilmente udibili dai ragazzi che, affamati dopo aver saltato persino la merenda, aspettavano l’arrivo dei compagni, che tardavano di qualche minuto.
- Secondo te dove saranno? - chiese Giò ad Harry, leggermente imbarazzata nell’essere seduta al tavolo solo con lui.
- Non lo so... - fece finta di pensarci su. - magari sono stati presi da un pazzo assassino che brandisce una motosega elettrica!
- Cosa?
- E li ha squartati tutti!
- Cosa? - domandò, a voce più alta.
- No dai, sto scherzando! - sorrise, affabile. - Credo solo che siano in ritardo per Charly e Lou... chi ti garantisce che non si siano giurati amore eterno ed ora stiano allegramente dormicchiando sotto un albero?
La ragazza gli tirò un calcio sotto il tavolo. - Smettila! Non è divertente!
Le sorrise. - Se vedessi la tua faccia, sarebbe divertente, eccome.
Lei sbuffò, incrociando le braccia al petto.
- Senti... - ricominciò il riccio. - ci ho pensato, oggi. Alla cosa di Zoe, intendo.
La giovane si fece più interessata. - E quindi...? Che ne pensi?
- Penso - sospirò. - che dovremmo impedirlo. In qualche oscuro modo, non so come, ma dovremmo impedirlo.
Lei inarcò un sopracciglio. - Ottima idea, signor genio, ma come possiamo impedirlo senza esserci prima documentati un attimino?
Assunse un’espressione di ovvietà. - Giò, nel caso in cui tu non te ne fossi ancora accorta, qui non ci sono libri.
- Lo so, lo so. Però non so davvero come potremmo... sai... - abbassò la voce. - cercare di impedire che questo accada.
Harry appoggiò una guancia al suo pugno chiuso. - Credo che dovremmo cercare un nesso tra le “uccisioni”... - mimò le virgolette con le dita. - sempre se se ne verificheranno altre, ovviamente.
L’altra annuì. - D’accordo... hai intenzione di dirlo a Charly e Louis?
Sorrise. - Nah. Ce la caveremo benissimo da soli.
Giò colse una velata allusione nelle parole dell’amico, ma preferì non dire nulla, anche perché un brusio maggiore si era diffuso nella sala.
A quanto pareva, la squadra rossa si era degnata di andare a cenare... e per fortuna!
Charly e Louis trovarono facilmente il tavolo occupato dai loro amici e vi si avvicinarono.
- Ho fame. - esordì Charly.
- Anch’io. - borbottò Harry. - Si può sapere perché siete arrivati così tardi?
- Tardi? - chiese la sorella. - Noi pensavamo di essere in orario.
Giò rise. - No, è un quarto d’ora che vi aspettiamo.
- Spiacenti, ragazzi. - sorrise Louis. - Non volevamo farvi tardare... anche perché pure io ho fame.

   
 
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