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Autore: Fourever Alone    15/05/2013    4 recensioni
“Ora siamo solo io e te. Allora mi vuoi dare queste cazzo di barrette!? Non ho tempo.” Continuai a imprecare. Una mano si appoggiò alla macchinetta e gli diede una botta, e le mie barrette caddero sane e salve dal distributore. Le afferrai, felice, come una bambina con il suo primo cioccolatino.
Mi girai per vedere di chi era quella mano. Era un ragazzo. Alto, capelli scurissimi neri, occhi azzurri , fisico scolpito. Cazzo. Era uno di quelli che usava la nostra palestra.
Mi guardava, quasi studiandomi, con un sopracciglio inarcato ed un sorrisetto sghembo e provocatorio. Era senza maglietta con tanto di bei pettorali e tartaruga.
“Ti piace quel che vedi?” Chiese a bruciapelo.
Mi schiarì la voce e me ne uscì: “Dipende cosa pensi che io veda”
Sorrise divertito. “Uu. Psicologia inversa. Mi piace.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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“Papà è loro che ci fanno qui?” chiedo sconvolta. Che diavolo ci faceva tutta la famiglia di mia madre a casa nostra? Che diavolo volevano da noi?
“Credo di aver fatto male i conti” mi sorrise colpevole.
Agr. Dopo faremo i conti.

“Lilian, cara” mi salutò, mia zia Amabel – che mi odiava a morte insieme a tutta la sua famiglia- , seguita da suo marito Victor – fratello di mia madre- è i miei cugini Allegra e Daniel, lei di diciannove anni e l’altro di ventisette.
“Lily ” ripetei per la venticinquesima volta. Eppure non è difficile da ricordare.
“Oh, lasciate in pace la mia Lily” fece mia salvatrice, nonché l’unica parente alla quale ero davvero affezionata dalla parte di mia madre. Lei, mia zia Candis, gemella di mia madre, era come una madre per me, c’era sempre nel momento del bisogno, l’unica a cui mio padre chiedeva aiuto per crescere due figli.
“Ciao zietta” la salutai anch’io, abbracciandolo più forte che potei. Erano tre mesi con la vedevo, per via del suo lavoro.
“Come sei cresciuta!” segui mia zia Doris, sorella di mia madre, con suo marito Gerrard e le sue figlie Jolanda e Jenna, la prima di diciannove anni e la seconda di venti. – altra famiglia che fanno parte del club contro la famiglia Rinaldi -
“Ehi dolcezza” mi chiamò quella voce. Un sorriso spuntò sulle mie labbra. Lui. Mio cugino, il mio migliore amico, figlio di zia Candis.
“Oh my good!” mi misi le mani sulla bocca con fare teatrale, per poi indicarlo con l’indice con fare minaccioso. “Tu ..tu ..tu ..tu”
“Si sono io Lily” disse divertito.
“Tu..tu non sei una visione, sei reale” sorriso “ma se non vieni ad abbracciarmi nel l’arco di tre secondi sarai davvero una visione”
Nemmeno iniziai a contare che mi abbracciò, solleva sollevandomi da terra.
“Clark mettimi giù” dissi ridendo, è così fece.
“Allora piccola Lily come va?” mi chiese curioso, per poi ricevere da me un cazzotto sulla spalla.
“Sei riuscito a trovare del tempo per la sua cuginetta. Che onore.” dissi sarcastica.
“Dai scusa” mi fece il labbruccio, sapendo che lo avrei perdonato subito con quel viso.
“Sai che diventi sempre più brutto?”dissi divertita pur sapevo la sua reazione. Se lui era brutto io facevo proprio schifo. Era biondo, occhi verdi chiari, ma alcune volte era marroni chiari, alto, ben piazzato, desiderato da tutte le ragazze. Ehh..peccato che era mio cugino, un pensierino c’è lo avrei fatto.
“Brutto eh? Lei mia spasimanti mi dicono altro” rispose malizioso.
“Quando decidi di mettere la testa a posto e di trovarti una ragazza??” chiesi curiosa.
“Quando conoscerò una ragazza che mi ami per quello che sono non per quello che vede” rispose tristemente.
Giusto. Era ancora deluso dalla sua prima relazione con una certa Silvia. Stavano insieme da un anno è lei lo lasciò dicendogli “Se fai più palestra forse, quando mi sarò stufata di Salvador potrei tornare da te”. Per precisare faceva parte del gruppo di Cristina LA RAGAZZA CHE AL POSTO DELLA PATATA HA LA RIPRODUZIONE CASEARIA DI RICOTTA E FORMAGGI.
“Io vado a salutare zio Marco” così anche Clark andò verso il salone.
“Ehi bionda finta” fece, la mia cara cugina Andreea di quattordici anni. Ed era già una troia.
“Bionda finta sarai tu, Andreea” sapendo che odiava essere chiamata con il suo nome intero.
“Acida come sempre eh Lilian?” fanculo troia.
“Riservo questo amato atteggiamento solo con le troie” risposi con un sorriso sornione.
Sta per ribattere quando: “Sempre più volgare è Lilian?” Lei. Madre di mia madre. Diavolo in persona. E che la guerra abbia inizio.
“Oh guarda guarda chi ci degna della sua presenza” dissi con tanta acidità che tutti quelli presenti si girarono verso di me mentre mio padre, mia zia Candis e mio cugino Clark nascondevano un risolino. “Buonasera, come mai ci degnate della vostra presenza?”
“Ahh Lilian..se almeno saresti venuta a passare le tue giornate a casa nostra ti avremmo insegnato un po’ di educazione.” sbottò sorridendo.
“Sarei diventata solo una troia come lei tue cari nipotine” dissi facendo un sorriso sornione, per poi avvicinarmi alla porta di cucina con gli occhi puntati su di me.
“E dopo aver accolto con emozione  i miei cari nonni che come vedete sono sempre stati presenti nella mia vita sfortunatamente, se vogliate seguirmi in sala da pranzo nè sarei felice, prima si inizia è prima se né andranno”
Mi volta cercando Leon ma lo vidi già in mezzo alla nonna e il nonno che lo coccolavano, staranno cercando sicuramente di farlo andare a vivere con loro.
Mentre erano tutti a tavolo, mi precipitai in cucina a prendere le pietanze, appoggia le mani sul bancone è feci un respiro profondo. Sapendo già cosa sarebbe successo appena mi sarei seduta.
“Ehi dolcezza” mi girai è trovai Clark seduto sullo sgabello che cercava di fare il giocoliere con tue mele. Mi ricomposi è sorrisi.
“Che ci fai qui Clark?” mi sorrise è poso le mele nel cestino.
“Andrà tutto bene, tranquilla, è poi ci sono io con te. Il tuo cugino preferito”
“Ovvio, sei l’unico cugino che non mi odia” dissi divertita.
“Io intendevo per il fatto che fossi figo, guarda Daniel ventisette anni è non ha mai baciato una ragazza decente” scoppiò a ridere, seguito da me.
“Come si chiamava quella ha ci ha fatto conoscere a Natale?” cercando di ricordare.
“Lea” risposi alla sua domanda.
“Quanti anni aveva 30?” chiese inorridito.
“Ne aveva ventidue scemo”
“Stai scherzando? Era un orrore! Blech, basta non parliamo di lei che vorrei mangiare le tue buonissime pietanze”
Arrivati in sala pranzo, Clark andò a sedersi vicino a zia Candis è io accanto a mio padre.
“Allora Lily come va la scuola?” mi chiese mia nonna. Stava sicuramente cercando di mettere in difficoltà me è mio padre.
“Benissimo” risposi, è continuai a mangiare.
“Che scuola fa? Che non ricordo?”
“Linguistico-Artistico quarto anno” tutte le volte mi chiedeva la stessa cosa. Che palle.
“Avresti dovuto fare il classico come le tue cugine, almeno avresti fatto qualcosa di importante dopo la scuola” disse cercando di provocarmi.
“Almeno mio padre, fa scegliere a me ciò che voglio dalla vita” facendo sorridere mio padre.
“Infatti, diventerai un nullafacente come tuo padre”
Ah no. No. No. No. Puoi prendere me di mira, ma non mio padre.
“Senti è già tanto che sei in casa nostra, sotto il nostro tetto, nella nostra sala da pranzo, è stai mangiando ciò che mio padre compra con i soldi che guadagna con i suoi lavori, abbi la decenza di mangiare è stare zitta. Grazie”
“Sempre più maleducata” sbuffò.
“Sta zitta”
“Senti ragazzina hai diciassette anni abbassa i toni”
“E casa mia è faccio quello che voglio”
“Ecco l’educazione che hai dato a tuo figlia, Marco”
Mio padre, troppo buono che è, abbassò la testa, è continuò a mangiare.
“Senti faresti il favore di mangiare, bere, è andartene subito? Ne ho abbastanza di te.”
Mia nonna mi fissò, poi stette zitta, è continuò a mangiare.  Ohhh c’è l’ho fatta. L’ho chetata.
“Fai qualche sport, Lily?” Mi chiese mio zio Victor.
“Faccio pallavolo, da quando avevo otto anni ..con le mie amiche”
“Maleducate come te immagino” eccola che torna alla carica.
Sbuffai è alzai gli occhi al cielo: “Tu zitta più di 5 minuti no eh?”
“Lily, sapevi che le tue cugine sono tutte fidanzate?” mi domandò cambiando argomento sorridendo.
“Mi fa piacere” risposi, per poi continuare a mangiare.
“E tu Lily, sei fidanzata?” s’intromise Andreea.
“Io ..”
“Si è fidanzata” rispose Clark sorridendomi.
“Davvero?E come si chiama?” chiese curiosa mia zia Amabel.
E ora che m’invento??????????????
“Kevin” rispose Leon.
KEVIN??? Oh mio dio. Mio fratello si è innamorato di quel cretino.
“Lily? Si chiama Kevin?” chiese mia nonna. Ecco che inizia con l’interrogatorio.
“Si”
“Quanti anni ha?”
Bho. “18”
“Che scuola fa?”
“Linguistico”
“Com’è?” s’intromise Jenna.
“Bello” rimasi sul vago.
“Bello? Sorellina non fare la modesta, è bellissimo, se fossi una ragazza ci avrei già fatto un pensierino!”
Ma..ma sentilo. Oh ma che situazione mi sono cacciata. Ammazzatemi.
“Tu Leon lo conosci?”gli chiese mia nonna.
“Si, Lily è Kevin mi avevano portato al parco, stavamo giocando a calcio, ma lei è una schiappa così Kevin ha giocato con me tutto il pomeriggio è poi ci ha offerto un milk-shake, poi io ho incontrato i miei amici è loro sono stati sulla panchina a fare gli amorosi. Sono davvero belli insieme, è poi si amano tanto.” 
Mio fratello si sta mettendo contro i nonni? Il mondo cambia è mio fratello cresce. Devo ricordarmi di contruire una statua per Leon.
“Che ragazzo gentile”
MIA NONNA HA FATTO UN COMPLIMENTO SUL MIO FINTO RAGAZZO? OH MERDA, DEVO SPOSARLO SICURAMENTE.
“Ma io sono curioso Lily, voglio conoscere il ragazzo che ha rubato il cuore alla mia nipotina?” se né uscì fuori mio zio Victor.
Da quando gliene importava di me? O.O
“L’avevamo invitato, ma non ha potuta perché aveva una cena con la sua famiglia molto importate” rispose mio fratello.
Ma guarda, guarda quante fesserie sta dicendo. Da ora in poi sarà difficile credere a tutto ciò che dice.
“Da quanto state insieme?” chiese mio padre, guardandomi male. Ma che dico .. malissimo.
“Stanno insieme da cinque mesi” rispose Leon.
Ahh fratellino caro ..divertiti finché puoi.
“Cos’è Marco, Lilian non te l’ha fatto conoscere?” s’intromise mia nonna.
“No” rispose, fissandomi ancora.
“Posso capirla, si vergogna di presentare un padre come te”
COSA? RIPETI NON HO CAPITO?
“Cosa? Non gliel’ho presentato solo perché stiamo insieme da poco, non vorrei illudermi o illuderlo.”
Mio padre continuava a guardarmi con sguardo truce, mia nonna s’intromise in una conversazione con lei sue figlie è io tranquillizzai mio padre con un occhiolino è un sorriso.

“Ah Lilian, un giorno di questi voglio conoscere il tuo ragazzo che sia chiaro” ecco come mi salutò mia nonna prima andare via.

“Bene andiamo a letto o rimettiamo a posto?” mi chiese mio padre quando finalmente la casa si era svuotata.
“Io domani torno direttamente la sera ho gli allenamenti” dissi.
“Bene allora metto io domani, domani giornata libera .. Evvai” disse mio padre sorridendo.
“Ok. Io vado a letto. Notte” gli diedi un bacio sulla guancia, per poi avviarmi per prendere Leon addormentato sul divano per portarlo in camera.
“Voglio prima conoscere io questo Kevin” urlò dal salone, facendomi sorridere.

Ero a scuola, quella mattina ero uscita di casa tranquilla, dovevo accompagnare Leon a scuola aveva lezione dieci minuti più tardi di me, così mio padre si offrì volontario per accompagnarla lui, visto che sarebbe andato a lavoro dopo pranzo. Lo chiamarono all’ultimo momento per il libro. Quindi casa mia sarebbe stata un macello, fino a tarda sera. Ero arrivata da sola quindi, col mio bel motorino, presi il mio zaino, è come avevamo deciso con Ash, ci incontrammo nel luogo stabilito. Entrai quindi per la prima volta, nella caffetteria del liceo, in cui regnava un vero caos, dove gli studenti parlavano ad alta voce, si scambiavano appunti e dove le ragazze si davano da fare per attirare l’attenzione dei ragazzi più carini, passandosi il lucidalabbra sulle loro insignificanti bocche da galline. Scossi la testa, con disapprovazione e poi decisi di concentrarmi su cosa ordinare. Perdere le staffe in un luogo pubblico poteva essere pericoloso, avrebbero potuto farmi internare.
“Ehi Lily” mi abbracciò Ash.
“Ehi Ash, quanto entusiasmo” commentai ironica.
“E che ho fame, se non saresti arrivata avrei ordinato è me ne sarei fregata di te” sbottò divertita, facendomi ridere.
“Ciao, posso aiutarvi?” chiese, con un’apatia sconvolgente, un ragazzo, dai capelli color rossi e un ridicolo grembiule addosso.
“Dunque, una brioche integrale con marmellata di ciliegie e un caffè, grazie.” ordinò Ash sorridente.
Il ragazzo segnò la sua ordinazione sul computer per poi rivolgere il suo sguardo a me.
“Una brioche super calorica e una caffè grazie”
“No” sbottò Ash. “Lily, non puoi mangiare queste schifezze lo sai che Davide non vuole”
“Chi se né frega, corpo mio, soldi miei” risposi per poi far segno al cameriere di poter andare con le ordinazioni.
“Ah Lily, dimmi una cosa” la guardi per incitarla a continuare. “Se diventi grassa poi ..”
“Avrete una palla in più con cui giocare a pallavolo”
Quella voce. Agr. Non mi girai, alzai gli occhi a cielo è sbuffai.
“Che vuoi Jevin?” sapendo che non si chiamava così.
“Kevin” mi corresse.
“Si va bene. Che vuoi?”
“Fare colazione, tutti i tavoli sono occupati, così il cameriere mi ha detto che devo sedermi qui”
“Ma noi vogliamo la privacy” dissi.
“Fate finta che io non ci sia.”per poi poggiare il suo piattino con una brioche al cioccolato è il milk-shake. Stronzo, l’ha fatto apposta. Iniziai a fissare il suo milk-shake, è lui che continuava a fissarmi divertito. Stronzo di nuovo.
“Ehi Lily ci sei? Mi senti” mi richiamò Ash.
“Si scusa dimmi” le sorrisi.
“Ecco a voi signorine” il cameriere ci pose il vassoio mi sorrise malizioso è se né andò.
Sbuffai, seguita da un risolino di Kevine è Ash.
Mi avventai sulla mia brioche super calorica.
“Lily, hai visto?” mi chiese Ash.
“Cosa?” domandai, pulendomi i lati della bocca, sporchi di cioccolato.
“Ti ha sorriso” rispose, ovvia.
“Come tutti d’altronde” sorrisi sornione.
“Daii Lily, cavolo ha tantissimi ragazzi dietro te ne dovrà piacere uno no?!”
“Quando mi piacerà qualcuno te lo dirò, contenta?” sorrisi, per poi continuare a mangiare la mia brioche.
“Tu avresti tanti ragazzi dietro?” chiese divertito, lui. Kevin.
“Non avevi detto, che sarebbe stato come se tu non ci fossi? Continua a mangiare è a stare zitto. Impiccione”
Rise divertito: “Ma se mangi coma un bufalo. Non ho mai visto mangiare una ragazza così tanto in vita mia”
“A me non importa quello che pensi. Io ho fame, io mangio” lo zittii.
“Ma lui sarebbe?” chiese Ash, giusto lei non lo conosce, che fortuna.
“Vuoi proprio conoscerlo? Io né farei a meno, ma se proprio devo. Ashley lui è Kevin, Kevin lei è Ashley.” Li presentai, è si strinsero la mano.
“Piacere” risposero all’unisco.
“Insomma, mi dici perché mi hai fatta venire qui oggi?” chiesi.
“Volevo sapere com’è andata ieri?” chiese curiosa.
“Come sempre, una noia mortale”
“Povera stella.” Disse sarcastica Ash.
“Ma poi mi sono divertita, i miei come chiamarli .. ehhh”
“Parenti Lily, parenti” disse Ash.
“Si quelli … mi mettevano sempre in difficoltà, ma Clark e Leon mi salvavano. Anche se devo ancora fare un discorsino con mio fratelo”
“Che ha combinato quell’amore di bambino” con occchi illuminati
“Ash per favore, ha 4 anni” dissi disgustata.
“Ehi per chi mi ha presa? Per una pidofila?”
Risi di gusto, per poi continuare a bere il mio caffè.
“Che ha fatto Leon? E’ chi è Clark? Il tuo ragazzo?” chiese Ash curiosa.
“Non avevi detto di non avere il ragazzo?” s’intromise Kevin.
“Non avevi detto che ti saresti fatti i fatti tuoi? ” Sbuffai, per poi rivolgermi ad Ash. “mia nonna ha iniziato a mettere in mezzo il mio argomento tabu”
“I ragazzi” sottileneò Ash.
“Si. E’ quindi Clark ha messo in mezzo che anch’io ero fidanzata, è per intenderci lui è il mio cugino figo, è quindi hanno iniziato a farmi domande di tutte le specie” sospirai. “ “quanti anni ha?” “com’è? Bello?” “simpatico” “come si chiama” io non sapevo che inventarmi stavo per dire un nome a caso quando mio fratello risponde ..”
Tanto dovevo parlarci lo stesso con Kevin tanto vale, parlarci ora. O la va, o la spacca.
“Risponde?” chiedono curiosi Ash è Kevin, mentre beveva il suo milk-shake. 
“Kevin” rispondo per poi alzami, per andare a pagare.
“Kevin? Chi?” rispose ingenua Ash.
Guardai Kevin, che era rimasto paralizzato con il suo milk-shake in mano, che mi fissava divertito. E io che pensavo che se la sarebbe presa a mele. Guardai Ash è poi rivolsi uno sguardo a Kevin.
“Lui? Oh mio dio.” Scoppiò a ridere.
“Io vado a pagare” ma Kevin mi fermò per un polso è mi fece tornare a sedere.
“Ehi ehi frena, fidanzatina, dove scappi? Dobbiamo mettere le cose in chiaro”
“Quali cose in chiaro?” domandi
“Di la verità, è stato davvero tuo fratello a mettermi in mezzo o no”
Scoppiai a ridere: “Secondo te, avrei fatto il tuo nome? Avrei potuto fare molti nomi dei ragazzi che mi vengono dietro di certo no di uno che è un impiccione”
“Marco” se né uscì Ash.
“Marco?” chiese Kevin fissandola, stringendomi ancora il polso.
“E’ uno  che va dietro a Lily da ben 4 anni, potresti dargli una possibilità, no?”
“Cosa? Non ci penso nemmeno, preferisco dire ai miei parenti che è morto mentre cercavo di parcheggiare il mio motorino” sbottai illuminata.
“Ma che morte mi fai fai, stronza?!” sbottò Kevin. “Marco conosce Leon?”
“No” risposi.
“Quindi tocca farlo a me il fidanzato” disse infastidito.
“Ehi quella infastidita dovrei essere io. Non è che ami molto la tua presenza”
“Neanche a me. Ma tuo fratello mi stima è non vorrei deluderlo.”rispose Kevin.
“Bene. Però tu prima chiarisci con quella Cristina!”
“Cristina? Chi è?”
“La tua ragazza.”
“Io non ho la ragazza” rispose.
“Come? Ma se ieri mi ha minacciata che se mi sarei avvicinata di nuovo a te me né avrebbe fatte passare di tutti i colori?”
“Ah Cristina quella che l’ha da a tutti?”
“Si quella che al posto della patata ha la riproduzione di ricotta è formaggi”
Ash è Kevin scoppiarono a ridere, è mi aggiunsi anch’io.
“Quella sta solo cercando di portarmi a letto da ben 4 anni, credendomi il suo ragazzo” sbuffo.
“Piccolo lui, è fidanzato senza sapere nulla” scherzò Ash. “Ho un idea”
“No, rifiuto l’offerta, ti ringrazio dottoressa, ma non voglio sapere la sua idea” dissi sarcastica.
“Io si” Agr. Kevin. Io è te. Fidanzati? Ahhhhhhh che nervi.
“Fate finta di essere fidanzati semplice”
“No ma davvero? E io che avevo detto scusa? Quando ci saranno i miei parenti fare finta di stare insieme, a scuola due sconosciuti” dissi soddisfatta.
“Io credo di aver capisco l’idea della tua amica. Io ti faccio quel favore, tu farai la mia ragazza anche a scuola”
“COSA?” sbottai.
“Ti prego, almeno mi allontano quella Cristina” si alzò è si mise in ginocchio. “Per favoree” urlò.
Urlò, è tutti coloro che erano presenti in quella caffetteria ci fissavano.
Sotterratemi.
“Okokokkk. Ma non urlare” sorrise. “Ora alzati”
“Allora affare fatto?” mi tese la mano.
“Aspetta .. io avrei delle condizioni?”
“Lily? Non puoi avere delle condizioni è il tuo ragazzo!” Ash. La mia amica si è messa contro di me.
“Finto fidanzato” la corressi.
“Okok. Dimmi queste condizioni dai.”
“Niente baci. Intesi?” lo guardai, è lui spalancò gli occhi.
“E’ come fare a far credere di essere fidanzati? Tenendoci per mano? Come all’elementari?!” sbottò lui.
“Hai ragione. Ma quando dovremmo bac.. blech lo decido io!”
“Io non farei tanto quella faccia disgustata, appena mi bacerai una volta, dovrai soffrire per il secondo” rispose sorridendo. Ma quanto cazzo sarà modesto.
“Si,si va bene. Allora affare fatto?” gli porsi la mano.
“Avrei da dire una cosa anch’io” Sbuffai, per poi incitarlo a parlare. “Quando sarai con me, dovrai vestirti come dico io!”
“Io non mi metterò mai le minigonne, o qualcosa di scollato o di corto. Che sia chiaro!”
“So io cosa farti indossare. Ti fidi?” mi chiese malizioso.
“Quel sorriso prommette male”
“Affare fatto”
NON MI PROMETTE NIENTE DI BUONO.
“Bene amore” lo fulminai “io vado a lezione. Oggi ci vediamo al parco?” mi fisso, per poi guardare altrove. Mi girai. Cristina. Oh no.
“Certo a..amore. A oggi” sorrisi falsamente.
Lui si avvicinò al mio orecchio, ma lo precedetti è: “non azzardarti a baciarmi” lui rise “ non lo farei mai, alle tre al parco” per poi lasciarmi un bacio a stampo, lasciarmi il metà del suo milk-shake è scappare.
Agr. Lo ammazzo.
“Almeno ti ha lasciato il suo milk-shake di cui eri innamorata” disse Ash ridendo.
“Almeno qualcosa di buono l’ha fatta” presi per berlo.
“Toccherai di nuovo le sue labbra”
Cazzo. Ma è milk-shake non posso non berlo. Lo fissai per un paio di minuti.
“Potrei berlo, girando la cannuccia” affermai illuminata.
“Ti ricordi che c’è Caterina, penserò che ti fa schifo baciare il tuo ragazzo”
Cazzo. Ma chi se ne frega io lo bevo lo stesso. Il mio ragazzo? Dovrà sapermi fare un milk-shake.
Mi girai è vidi Ash che sorrideva è Cristina con le due ancelle che mi guarda truce. 



Ciaoooooooooooooo:)
Ci scusiamo come sempre per il ritardo, ma diciamo le solite cose, mi hanno impedito di poter postare prima.
Allora, finiranno con l'odiarsi o si ameranno disperatamente?
Aspetto i vostri pareri sperando vi sia piaciuto questo secondo capitolo e soprattutto ringraziando tutte quelle che mi hanno aggiunto ai preferiti, alle storie seguite e a quelle da ricordare, siete meravigliose!

By 
Alone è con la sua amica #Menteperversa!!!!!! 
  
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