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Autore: Pikachu4Ever    15/05/2013    3 recensioni
Fanfiction ispirata alla serie Ace Attorney. Il protagonista è un giovane avvocato di nome Lawrence Trueman, che insieme alla sua assistente Jean Watson ed al procuratore Travis Harley intende risolvere casi impossibili come il leggendario Phoenix Wright, cinque anni dopo la perdita del distintivo di quest'ultimo. Ma ci riuscirà in un mondo dove la corruzione e la falsità albergano in ogni dove...?
Nota: la storia presenta alcuni punti di contatto con la serie "Case: WL-0" di The Shadow. Per comprendere determinati punti (anche se non troppi), quindi, è consigliato leggere la suddetta serie.
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Giudice, Marvin Grossberg, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lawrence Trueman'
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LTAA28 LAWRENCE TRUEMAN: ACE ATTORNEY

Capitolo 27: Turnabout Reboot (investigazione 2, parte 4)

Io e Jean, una volta riuniti di fronte all'entrata della Clinica Hotti, ci raccontammo di ciò che avevamo attenuto dai rispettivi interrogatori, sospirando una volta capito che entrambi (e soprattutto io) non eravamo riusciti a cavare un ragno dal buco.
"Ammetto che speravo saremmo riusciti ad ottenere più informazioni... non siamo riusciti a guadagnare molto più di quanto non sapessimo, però." affermai, sospirando con aria abbattuta mentre Jean mi osservava con severità.
"Non dire così, Law! Siamo comunque riusciti a confermare alcune delle informazioni che già avevamo, e sappiamo che anche Hayden Carson ha avuto dei contatti con la RA e, probabilmente, tradiva Arwen con un amante! Magari potrà sembrarti poco, ma ti assicuro che queste informazioni ci saranno utili!" provò a risollevarmi la mia amica, ed io in risposta sospirai, non del tutto convinto dalle parole della mia amica ma nemmeno voglioso di passare tutto il giorno a disperarmi per degli interrogatori poco fruttuosi.
"E va bene... ad ogni modo, cosa dovremmo fare ora? L'idea migliore sarebbe di andare ai Global Studios, però abbiamo molte poche informazioni su cui basare la nostra richiesta... finiremmo per chiedere a tutti i membri dello staff presenti se conoscono Hayden Carson e Remy Horace, e non credo riusciremmo ad avere nulla di utile proseguendo in quel modo..." feci notare io, mentre Jean iniziava a riflettere, senza dire nulla ma probabilmente anche lei a corto di idee.
Mentre io e la mia assistente ci spremevamo le meningi, però, all'improvviso si sentì una donna cantare in giapponese con luuuunghi sospiri ed urla... e Jean, insieme a tutti i passanti nel raggio di dieci metri, si voltarono verso di me, osservando la mia tasca, dal quale l'ambiguo suono stava provenendo.
... Con tutto il caso incentrato sul Samurai d'Acciaio mi era venuta nostalgia della serie ed avevo messo come suoneria la sigla originale della versione giapponese... ma a quanto pare, non avevo considerato bene l'idea...
Posi fine all'umiliazione prendendo il cellulare accettando la chiamata e, ancora rosso per l'imbarazzo, lo posi sul mio orecchio e chiesi "Pronto...?" con un filo di voce.
"Oh, Law! Eccoti qui! Speravo mi rispondessi!" mi rispose una voce squillante che riconobbi immediatamente, domandando con aria confusa "Mamma...? Che è successo?"
"Beh, mi avevi chiesto di trovare informazioni per te, no? Sto ancora lavorando per quanto riguarda la Revenge Association, ma ho trovato qualche informazione che potrà esserti utile per le indagini, riguardo Hayden Carson e Remy Horace..." affermò quindi mia madre, con tono piuttosto serio mentre la sentivo continuare a battere le dita sulla tastiera, probabilmente continuando la sua ricerca mentre parlavamo.
"Di cosa si tratta?" domandai, ansioso e curioso, soprattutto perchè io e Jean avevamo assolutamente bisogno di informazioni per poter procedere con il nostro caso.
"Beh... prima di tutto, sapevi che la signora Horace non è stata solo una baby-sitter... ma anche un'attrice?" mi chiese quindi mia madre, ed io sgranai gli occhi, sorpreso.
"Cosa!?" domandai confuso, mentre stringevo la presa sul cellulare, attendendo che mia madre mi delucidasse mentre Jean teneva lo sguardo fisso su di me, in attesa di capire cosa stessi sentendo.
"Mi hai sentito: Remy Horace è un'attrice, abbastanza brava pure a quanto vedo, ma per un motivo o per un altro non ha mai goduto di altissima popolarità e si è ritirata dalle scene un pò di tempo dopo essere diventata madre. Ma la cosa interessante è che uno dei suoi primi ruoli, quando aveva una ventina di anni scarsi, è stato un ruolo come personaggio monoepisodio in una serie chiamata 'Lo Shinobi della Luna Azzurra'... ne hai mai sentito parlare?" fu la domanda di mia madre, ed io annuì, pur sapendo che mia madre non poteva vedermi.
"Sì, è una vecchia serie dei Global Studios che è considerata una sorta di prequel spirituale del Samurai d'Acciaio... ma cosa c'entra tutto questo con il caso?" domandai quindi subito dopo, non capendo immediatamente la connessione.
"Beh... ho trovato vario materiale, ed il ruolo interpretato dalla signora Horace era come un'innamorata che veniva aiutata a ricongiugersi con il suo amato dallo shinobi titolare... ed indovina chi interpretava l'altro personaggio?" mi chiede mia madre, probabilmente sapendo che avrei già immaginato la risposta nel mentre.
"Steve Arwen...?" azzardai, ricendo un 'mh-hmm' di approvazione da parte del mio genitore.
"Bingo. Si tratta del ruolo con il quale si sono conosciuti. Ho letto un intervista di Arwen parecchio interessante in questo senso, fattagli appena un mese fa... conferma che ha conosciuto la sua ex-moglie durante le riprese de Lo Shinobi della Luna Azzurra, e che sin da quel momento il suo sogno è sempre stato di interpretare un eroe senza macchia e senza paura sin da quando ha avuto quel ruolo... e beh, ce l'aveva quasi fatta, prima di morire. Se devo essere sincera mi dispiace un pò per la fine che ha fatto..." iniziò a spiegarmi mia madre, mentre io ascoltavo con interesse le sue parole.
... Non riesco ad immaginare come sia morire proprio ad un passo dal realizzare i propri sogni. Spero solo che abbia avuto modo di essere soddisfatto prima di venire ucciso...
"Che altro hai trovato comunque, mamma? Come si inserisce la Carson all'interno di tutto questo?" domandai, cercando di muovere il discorso e di non rimanere fermi sopra quel punto, con mia madre che riprese a parlare subito dopo, mentre immagino ricontrollava altre informazioni.
"Beh, penso di aver capito anche come Arwen ha conosciuto la signora Carson... apparentemente, stando all'intervista, Steve era un grande fan del metodo di Stanislavski, che richiede di entrare nel personaggio il più possibile per fare una performance accurata e realistica... e guardacaso, ha conosciuto Hayden Carson durante il suo lavoro come protagonista di una soap intitolata 'La Settimana del Cuore', una storia ultraclichè e barbosa anche solo da leggere come sommario, ma apparentemente ha avuto ascolti altissimi che gli hanno permesso di sopravvivere per un paio di anni prima che scomparisse... lui interpretava il ricco dottore protagonista, e lei interpretava la donna di cui lui si innamorava... e credo che il suo metodo ed il ruolo che ha interpretato sono andati in conflitto tra loro ed abbia per davvero iniziato ad innamorarsi di Carson."
"... Cosa? E' davvero possibile che succeda una cosa del genere?" domandai, confuso: avevo sentito parlare del metodo di Stanislavski, ma non pensavo che potesse avere effetti COSI' grossi sugli attori che aderivano ad esso...
"Tutto è possibile: le mie sono solo supposizioni. Sta di fatto che ha conosciuto entrambe le donne su un set... ed in entrambi i casi, si trattava di serie del Global Studios: sono sicura che se andrai lì e chiederai informazioni su queste serie, magari riuscirai a capire di più riguardo la relazione tra Arwen e le due donne. Ti invierò al cellulare l'intervista se la vuoi leggere, e te ne darò una copia fisica appena tornerai a casa: fino a quel momento, fa finta di averlo nel Registro Processuale come ogni cosa troppo assurda da poterci entrare, okay?" mi informò quindi il mio genitore, e se me la fossi trovata davanti, probabilmente l'avrei osservata basita a seguito del commento che aveva appena fatto.
"Uhhhh... d'accordo, allora. Grazie mille davvero, mamma, sei stata utilissima!" la ringraziai sorridendo, soprattutto perchè ora avevo una pista da seguire per quanto riguardava il resto dell'indagine.
"Di niente, Law! E' stato un piacere aiutarti! Ci sentiamo dopo!" furono le ultime cose che mi disse mia madre, prima che staccasse la chiamata.
Una volta completata la discussione, spiegai a Jean tutto ciò che mia madre mi aveva appena detto (evitando accuratamente di rispondere al suo "Come mai avevi quella suoneria oltremodo sconcia...?"), sommarizzando tutto in due minuti.
"... E questo è tutto. L'autobus dovrebbe partire tra poco: se ci sbrighiamo, possiamo arrivare in mezz'oretta lì!" dissi quindi rivolgendomi a Jean, la quale però aveva uno sguardo piuttosto serio, cosa che mi lasciò confuso per qualche secondo, prima di chiedere "Uh...? Jean, è tutto a posto?"
"Sì, Law... è solo che mi sono ricordata che devo fare una cosa. Ti dispiace se vai prima tu ai Global Studios? Ti raggiungerò il prima possibile, te lo prometto, ma è una cosa molto importante... e sono sicuro che andrà anche a tuo vantaggio." mi disse quindi, sorridendomi ma notando che era un pò giù di morale, immagino per il fatto di dovermi lasciare ad investigazione appena iniziata... ed ammetto che la cosa dispiace anche a me.
"... Beh... se è davvero così importante va pure, non preoccuparti. Chiamami non appena sei arrivata, d'accordo?" le dissi, non volendole far pesare la cosa e cercando di sorriderle.
La mia mossa fortunatamente ebbe effetto, in quanto Jean annuì felicemente dicendo "D'accordo!", per poi accompagnarmi fino alla fermata dell'autobus, dove presi il mezzo pubblico diretto ai Global Studios salutando Jean (la quale rimase ad attendere l'arrivo del suo autobus), mentre sospiravo seduto al mio posto. L'idea di indagare da solo non mi allettava moltissimo, ed ero quasi sicuro che avrei sofferto di solitudine durante la mia visita in solitaria agli studi televisivi... anche se, fortunatamente, mi sbagliai a pensare ciò.

Quartiere Springside Hills
Casa di Law
22 Giugno
Ore 16:12

[Lauren]

... Allora, vediamo... 'RA01'...?
Sul computer comparve, in risposta alla password che avevo appena impostato, una scritta a caratteri cubitali che leggeva "PASSWORD NON CORRETTA. REINSERIRE PASSWORD.".
"E che diamine! E' la decima password che inserisco!" sbuffai, mentre continuavo ad osservare la pagina web in cui ero arrivata con aria seccata.
Dopo essermi fatta strada tra orde di spam, siti che pretendevano di dirmi come fare milioni in poche ore, e foreste di malware e virus, ero finalmente riuscita a trovare il sito principale della Revenge Association (o perlomeno un falso molto convincente), ma l'unico modo che si ha per accedere il sito è inserire una password. Immagino che ogni 'utente' possieda un proprio account con cui accedervi e stabilire come effettuare gli omicidi di cui serve... ed ovviamente, visto che io non sono stata 'invitata' nel club, non ho una password da usare.
Hmph... scommetto che degli hackers professionisti riderebbero di me se sapessero su cosa stavo sbattendo...
Ad ogni modo, mi alzai per un attimo dal computer prima di continuare nel mio vano tentativo di indovinare una password, decidendo che sarebbe stato meglio aspettare che un certo 'qualcuno' che conoscevo bene arrivasse qui per darmi una mano, come mi aveva promesso...
Dirigendomi verso la cucina, presi un paio di tazzine di caffè e preparai la macchinetta, ricordami di aggiungere acqua prima di iniziare (non credo mi scorderò mai quella volta in cui per la fretta me l'ero scordata... avevo riempito la cucina di fumo, la parte metallica era diventata incandescente e le parti di qualunque altro materiale si erano carbonizzate all'istante...) mentre ricontrollavo l'orario sull'orologio a muro nella cucina, accertandomi che lei stesse per arrivare come mi aveva detto...
Ed infatti, spaccando il secondo, sentì il campanello suonare nel momento esatto in cui l'orologio mostrò 16:35 sul display, ed io mi diressi immediatamente verso la porta, lasciando la macchinetta sola soletta in funzione.
Non chiesi nemmeno chi era, fidandomi della puntualità, e mi limitai ad aprire la porta prima di salutare la mia vecchia amica, dicendole "Buongiorno, Samantha! Puntuale come sempre, vedo!"

Procura
Corridoio
22 Giugno
Ore 16:35

[Jean]

Sospirai per un attimo, sentendomi ancora in colpa per via del modo in cui avevo lasciato Law da solo, mentre continuavo ad andare avanti per il corridoio, cercando l'ufficio del procuratore che mi interessava
Non mi piace mentire, specialmente a Law... ma questa storia dell'RA non ha fatto altro che causarmi preoccupazione sin dal momento in cui è stata menzionata, e se c'è una cosa che non mi piace, è non sapere nulla su qualcosa.
Non che non mi fidi della signora Lawren, tutt'altro, ma io sono una persona che pensa che se si vuole qualcosa fatta bene, bisogna farla da sè, ed è questo il motivo per cui sono venuta qui in procura.
Dopo essere passata per l'ufficio del Procuratore Capo (ed ammetto di essermi emozionata un pochino ad incontrare il famoso Miles Edgeworth, nonostante sinceramente ritenga che le sue abilità ed imprese siano parecchio esagerate rispetto alla realtà... e soprattutto, ci sono quelle voci che dicono che se ne andasse in giro con una ladra qualche anno fa...) ed aver chiesto dove si trovasse l'ufficio che cercavo, avevo iniziato a contare le porte dal lato sinistro del corridoio, in attesa di trovare la settima, alla quale arrivai qualche secondo dopo.
Fermandomi di fronte ad essa, mi schiarìi la voce, bussando leggermente prima di chiedere, con fermezza e serietà, "Procuratore Travis Harley? Sono Jean Watson, l'assistente di Law. Ci sono un paio di domande che vorrei porle adesso, se non le dispiace..."

Global Studios
Ingresso
22 Giugno
Ore 16:30

Scesi dall'autobus con un certo mal di testa ed un pò di solitudine, prima di avviarmi verso i Global Studios, la cui entrata distava una decina di minuti a piedi dalla fermata.
Nonostante mi piaccia prendere l'autobus, sarò franco: mi fa venire il mal di testa andare avanti ed indietro... e per fortuna ho l'abbonamento, altrimenti spenderei centinaia di soldi solo per un giorno di lavoro...
Oltretutto, mi è capitato di essere seduto vicino ad un militare che continuava a lamentarsi dell'autobus ogni secondo e di quanto lo odiasse... anche dopo che è sceso qualche fermata prima di me, me lo sentivo ancora nelle orecchie.
... Vabbeh, non è il caso di perdere tempo, ho del lavoro da fare... sinceramente, con tutte queste informazioni, credo che una rapida occhiata alla scena del crimine e qualche informazione chiesta ad altri membri dello staff riguardo Horace e Carson sarà abbastanza per poter avere abbastanza elementi da lavorare sul caso. Per il resto, però, penso che avrò bisogno di vedere tutto in tribunale... è lì che alla fine le teorie vengono confermate e decise, dopotutto.
... Certo, non mi dispiacerebbe se Jean o qualcun'altro fosse con me, però...
Mentre io mi perdevo nei miei ragionamenti, però, non mi ero accorto di essere arrivato di fronte ai Global Studios... e di essere andato a sbattere contro un'altra persona, mandando io e lei per terra.
"Ouch!" feci io, rialzandomi lentamente mentre mi grattavo la schiena e mantenevo lo sguardo basso, dicendo debolmente "S-Scusatemi, non vi avevo visto..."
Mi aspettavo che chiunque fosse la persona con cui ero andato a sbattere mi avrebbe risposto o arrabbiandosi o dicendomi che non fa niente... per questo fui molto sorpreso quando sentì in risposta una voce femminile dirmi "Ahahahah, mi piace l'autoscontro! Dobbiamo rifarlo, qualche volta!"
La mia reazione fu un semplice e confuso "Eh...?", prima di alzare lo sguardo ed osservare la vittima dell''autoscontro': era una donna sui cinquantanni anni (le avrei dato al massimo qualche anno in più di mia madre), con i capelli corti biondo chiaro a caschetto e gli occhi grigi, vestita con una maglia di lana verde ed una gonna lunga beige, e notai che sul braccio destro portava sette bracciali d'argento, cosa che mi parve piuttosto curiosa. Mi pareva oltretutto leggermente in carne, ma non proprio grassissima... anche se forse è una cosa un pò poco educata da dire.
Immediatamente io mi rialzai ed aiutai la donna a sollevarsi da terra, dicendole "Spero non si sia fatta male, signora..."
"Oh, quanto sei premuroso! Non preoccuparti comunque, sono dura come un blocco di marmo!" mi rassicurò la donna sbattendosi una mano sul corpo con aria fiera, anche se il modo in cui l'aveva detto mi lasciò sbigottito per un secondo, e scrollai la testa per un istante prima di riprendere la parola.
"Ehm... capisco. Il mio nome è Lawrence Trueman, comunque, sono un avvocato che sta investigando un omicidio avvenuto ieri qui ai Global Studios..."dissi, presentandomi con educazione e offendo la mia mano, ricevendo in risposta una sonora risata da parte della mia interlocutrice.
"Ahahahah, che combinazione! Anch'io sono un avvocato, Denise Neseira! Molto piacere di conoscerti!" mi disse quindi, agitando le braccia all'improvviso e facendo un grosso rumore con i suoi bracciali, gesto che mi stupì per quanto fu rapido, ma la cosa che mi stupì di più fu sicuramente ciò che mi disse.
"Uh... davvero?" fu la mia risposta, prima che la osservassi nuovamente: dall'aspetto e dal comportamento, non avrei mai detto che fossimo colleghi... è proprio vero che non bisogna giudicare un libro dalla copertina...
Imbarazzato, mi grattai la nuca e dissi in risposta "Beh... molto piacere di conoscerla, signora Neseira. Mi scuso ancora di esservi andato a sbattere contro... ho per le mani un caso piuttosto complicato e la mia assistente è dovuta andare a fare un servizio personale, quindi ho la testa tra le nuvole...", chiarificando il motivo per cui ero andato a sbattere contro di lei.
"Ahahahah, non fa mai male avere la testa tra le nuvole, basta solo stare attenti agli aerei che passano! Però, se hai tanti problemi con il tuo caso, avrei una proposta da farti, Lawrence!" affermò la signora Neseira, senza perdere il suo atteggiamento bonario e sbattendo le braccia in posizioni casuali come prima, mentre io la osservavo, confuso dalle sue strane espressioni e dalla 'proposta' a cui aveva accennato.
"Eh...? Che proposta vorrebbe farmi comunque, signora Neseira?" domandai in risposta, curioso di sapere cosa volesse propormi.
"Visto che dovevo andare anch'io ai Global Studios... che ne diresti se ti aiutassi nelle indagini? Non sono proprio un genio, ma penso di poterti essere utile!" si offrì quindi la donna, sorridendomi mentre io inclinavo la testa.
"Uh...?" feci, confuso per un attimo dalla sua offerta, prima di iniziare a rifletterci. In effetti mi sento un pò solo ad indagare senza Jean... e poi, quattro occhi sono sempre meglio di due...
"... Ammetto che non mi dispiacerebbe... mi sentirei in colpa a prenderle del tempo senza ripagare, però. C'è qualcosa che posso fare in cambio?" ammisi, non volendo approfittare della gentilezza della mia più anziana collega.
"Ahahahah, aspettavo che tu me lo chiedessi! Sai, vorrei prendere un regalo per mia figlia, una ragazza della tua età... e pensavo di prenderle qualcosa in quel simpatico negozietto di souvenir in questi studi televisivi! Qualcosa del Samurai d'Acciuga!" mi disse quindi, lasciandomi piuttosto basito in risposta.
"Ehm... il Samurai d'Acciaio, volete dire?" la corressi io, non avendo mai sentito del 'Samurai d'Acciuga' prima. Anche se per quanto sono rimasto lontano dal franchise, potrebbe anche essere esistito in passato...
"Esatto, proprio quello! Visto che sei un giovanotto, credo che cose del genere ti interessino! Ti andrebbe di darmi una mano a scegliere qualcosa per mia figlia, dopo che ti ho aiutato?" mi domandò quindi la signora Neseira, aspettando con impazienza la mia risposta, mentre io mi grattavo nuovamente la nuca.
"Beh... sinceramente non avrei alcun problema a darle una mano così, dopo. Ma è sicura che le vada bene..?" mi assicurai io, un pò insicuro che aiutarla solo a trovare un regalo bastasse a ripagarla.
"Ovvio! E poi, avrò modo di farmi un giro gratis per uno studio televisivo! Mi sentirò come i cantanti alla notte degli Oscar, ahahahah!" affermò quindi con estrema allegria la donna, alzando il braccio destro con fare celebrativo e facendo tintinnare ancora i bracciali su di esso.
... I cantanti? Ma... l'Oscar non lo prendono gli attori...?
"So cosa stai pensando, ma anche i cantanti li vincono, Lawrence!" mi menzionò quindi la signora Neseira, puntualizzandomi tale informazione.
... Eh!? C-come ha fatto a leggermi nel pensiero!? Avrà poteri psichici strani...?
Con questo interrogativo, decisi di evitare commenti fuori luogo, limitandomi a dire "D-D'accordo... se vuole però, possiamo andare anche adesso, anche perchè immagino non voglia perdere troppo tempo..."
"Ahahahah, non farti così tanti problemi! Pensa solo a fare del tuo meglio, e non essere così rigido!" mi incoraggiò la signora Neseira, prima di dirigersi con aria allegra verso l'interno dei Global Studios, con io che la seguivo a ruota.
Sinceramente, con un inizio così, non ho idea di quali saranno i risultati di questa collaborazione... ma dato che è stata così gentile da offrirsi di aiutarmi, non ci perderei niente a vedere come andrà, no...?

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Il personaggio di Denise Neseira non appartiene a me, ma a Renna ed alla sua fanfiction 'Eyes, Lies & Trusting Times', non pubblicata su questo sito. Ringrazio l'autrice per aver supervisionato le parti con il suo personaggio e per avermi dato il permesso di usarlo.
Mi scuso poi se i frammenti di Lauren e Jean non durano esattamente moltissimo, ma vi posso assicurare che espanderò i loro ruoli nei prossimi capitoli, in quanto entrambe le scene sono molto importanti per il prosieguo della storia.
Detto questo ringrazio anche The Shadow per il solito commento, e spero davvero che questo capitolo, nonostante sia di passaggio, sia stato all'altezza dei precedenti. Detto questo, do appuntamento a tutti alla prossima!
  
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