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Autore: BogartBacall    15/05/2013    3 recensioni
[Questa storia partecipa al contest "Lotteria Harry Potter" indetto da Rowan936 sul forum di EFP]
“È forse un ricatto, questo?” domandò Narcissa, fingendosi sconvolta.
“Sì, Black… lo è!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La prima cosa bella
- Nome Autore: Sweet Cupcake (sul forum), BogartBacall (su EFP)
- Titolo: La prima cosa bella
- Personaggi/pairing: Lucius Malfoy, Narcissa Black
- Pacchetto: pacchetto n.2 - Lucius Malfoy/Narcissa Black, Arthur Weasley, ricatto. Ho utilizzato la coppia (Lucius/Narcissa) e il prompt (ricatto), ma non il personaggio (Arthur Weasley)
- Rating: verde
- Genere: romantico
- Note/Avvertimenti: nessuno
- NdA (facoltativo): la storia è ambientata l'ultimo giorno di scuola di Lucius, per cui Narcissa è al sesto anno. Il titolo è una citazione di una canzone di Nicola di Bari, di cui Malika Ayane ha prodotto una cover nel 2010 per la colonna sonora dell'omonimo film di Paolo Virzì (http://www.youtube.com/watch?v=zAQWc6TdOhE)



Era stato l’ultimo giorno di esami per gli studenti del settimo anno e quella sera regnava l’anarchia assoluta nel castello. Orde di ragazzi festanti si rincorrevano nei corridoi, celebrando la fine della loro carriera scolastica, mentre i professori, per una volta, facevano finta di non vedere.

Narcissa camminava tranquilla nei sotterranei, diretta alla Sala Comune di Serpeverde, leggermente infastidita da tutto quel buonumore. Le mancava ancora un anno per terminare gli studi e la cosa la irritava non poco: le sue sorelle avevano ormai concluso la scuola anni prima, lasciandola sola in un luogo dove non aveva amici. E ora… anche l’unica persona per la quale nutriva un qualsiasi tipo di interesse era in procinto di uscire da Hogwarts e dalla sua vita… Sapeva che, prima o poi, sarebbe successo, ma non aveva mai voluto soffermarsi a pensarci, preferendo godere degli sguardi rubati e delle poche parole che le rivolgeva, visto che a stento sapeva della sua esistenza. Scosse la testa, decisa, e varcò la soglia della Sala Comune, con sguardo fiero: accidenti a lei, lei era una Black! Non era certo una stupida ragazzina che si lascia abbattere dalle conseguenze di una cotta infelice per un compagno di scuola!
L’atmosfera all’interno della casa di Serpeverde era, come presumibile, piuttosto allegra. Il cuore di Narcissa ebbe un sussulto quando vide che l’oggetto dei suoi desideri era, in quel momento, al centro dei festeggiamenti. Non poteva essere altrimenti: Lucius Malfoy, caposcuola, era uno dei migliori studenti del suo anno, nessuno si sarebbe aspettato meno di cinque M.A.G.O. con il giudizio di Oltre Ogni Previsione, da lui.
Per una frazione di secondo i loro sguardi si incrociarono e Narcissa non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi e dirigersi verso il suo dormitorio che sentì il giovane chiamarla.
“Hey, Black!”
La ragazza finse di non aver sentito, cosa abbastanza plausibile, visto il vociare concitato delle altre persone presenti in sala, e accelerò il passo, sperando che lui desistesse. Odiava sentirsi vulnerabile, era così poco da lei! Eppure, ogni volta che Lucius Malfoy le rivolgeva la parola, aveva il potere di farla regredire allo stato di una bambina alla prima cotta.
Era quasi giunta a destinazione, quando si sentì strattonare per un braccio.
“Black, mi stai forse ignorando?” domandò lui, con il suo solito sorriso sornione, quello che Narcissa amava e detestava al tempo stesso. Strano come il giovane riuscisse a suscitare in lei solo quei due sentimenti, amore e odio, così diametralmente opposti e antitetici.
“Anche se fosse, Malfoy?” rispose, sprezzante. “Non vivo aspettando fremente che tu mi rivolga la parola.”
Lucius sorrise, compiaciuto. Adorava quando Narcissa fingeva di disprezzarlo.
“Sai, è la mia ultima sera, qui ad Hogwarts…” iniziò, giocando con una ciocca dei lunghi capelli biondi della ragazza.
“Non mi dire...” commentò lei, sarcastica, incapace, però, di distogliere lo sguardo dalle lunghe dita affusolate del ragazzo che avvolgevano i suoi capelli.
“Sì, Black… E pensavo che avremmo potuto passare un po’ di tempo insieme, almeno stasera…”
Narcissa alzò gli occhi e li inchiodò in quelli di lui, gelida. “Non credo proprio!”
Fece per voltarsi e riprendere la sua marcia verso la sua stanza da letto, lontana da quella situazione altamente compromettente e pericolosa, quando si sentì di nuovo trattenere.
“Lasciami!” intimò al ragazzo.
“Non credo proprio!” la canzonò lui.
Narcissa lo guardò, gli occhi ridotti a due fessure. Strattonò il braccio, nel vano tentativo di liberarsi, ottenendo come effetto di ritrovarsi contro il petto del ragazzo, che, con un movimento rapido, le alzò il mento e la baciò.
La ragazza si ritrasse immediatamente, sconvolta. Alzò lo sguardo, incrociando l’espressione soddisfatta del giovane, e lo colpì con uno schiaffo.
“Sei un lurido porco, Lucius Malfoy!” gli sibilò contro, ringraziando il cielo di essere soli in quel maledetto corridoio.
Lucius le prese le mani e la mise spalle al muro, immobilizzandola.
“Sposami…” le sussurrò, dolce.
Narcissa sbarrò gli occhi per la sorpresa, riprendendo subito un’espressione neutrale e vagamente sprezzante. Non poteva permettersi di dare a Lucius Malfoy la soddisfazione di vederla sconvolta per causa sua!
“Lasciamici pensare…” finse di riflettere, alzando gli occhi al cielo e assumendo un’espressione assorta. “Mmmmh… no!”
Lucius sorrise, di nuovo “Non era una richiesta… Era un ordine…”
Narcissa scoppiò a ridere, di gusto. “E sentiamo, cosa accadrebbe se, malcapitatamente, dovessi decidere di rifiutare la tua proposta?”
“Beh” iniziò Malfoy, allontanandosi dal corpo dell’altra, con suo estremo disappunto per la perdita di quel contatto così ravvicinato “Diciamo che se dovessi rifiutare, renderò la tua vita un vero inferno, Narcissa Black!”
“Non mi dire…” ribatté lei, ironica “E cosa avresti intenzione di fare, sentiamo…”
“Se dovessi rifiutare, non passerà giorno in cui io non ti farò visita, riempiendoti di regali, complimenti e implorandoti di diventare mia moglie, rendendomi l’uomo più felice di questo mondo…”
“È forse un ricatto, questo?” domandò Narcissa, fingendosi sconvolta.
“Sì, Black… lo è!”
La ragazza rise, divertita.
“Allora?” la sollecitò lui. “Sei disposta a subire tutto questo?”
Narcissa tornò seria, guardando gli occhi grigi del suo interlocutore. “Mi auguro che come marito tu sia meglio che come ricattatore, Lucius. Altrimenti sono davvero in un mare di guai!”
Il volto del ragazzo si illuminò di un sorriso radioso, un istante prima che la ragazza lo travolgesse con un bacio da togliere il fiato.
Si staccarono l’uno dall’altra dopo lunghi, interminabili minuti, e sul volto di Narcissa comparve un sorriso sincero e felice, pensando come quel ricatto fosse la prima cosa bella che avesse avuto dalla vita.

   
 
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