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Autore: Ink_    15/05/2013    3 recensioni
«Ma tu non li sciogli mai?» sussurrai alludendo ai suoi capelli,mi rivolse uno sguardo curioso
«Scioglimeli» disse in un soffio. Obbedii, allungai il braccio oltre la sua testa ed armeggiai con gli elastici fino a disfare quella buffa coda, vi passai le dita in mezzo, per ammorbidirne la forma. Ritirai la mano e rimasi a contemplare la mia opera: (...)
«Stai sanguinando» disse improvvisamente
«Come?»
«Non sto sanguinando» sussurrai con aria confusa
«Non fare quella faccia» disse carezzandomi con due dita il viso, dall'orecchio alla mascella, era fredda «Io lo sento»
{Cato/Clove ♥}
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'After!verse'
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Disclaimer: I personaggi descritti in quest’opera di fantasia sono proprietà esclusiva di Suzanne Collins, la quale ne detiene ogni diritto.
Avvertimenti: death!fic
Note: Storia pubblicata e poi cancellata (perché? Boh.). Questa storia è stata scritta prima della lettura effettiva del libro “Hunger Games”, è pertanto basata solo ed esclusivamente sul film.
 
 
What have you lost, career?
 
L’eco dell’ultimo colpo di cannone mi rimbombava ancora nelle orecchie.

 Il sole stava calando, di nuovo.

Significava che ce l’avevo fatta un’altra volta.

Mi distesi al suo fianco, beandomi del modo in cui il tramonto faceva scivolare le sue lunghe dita dorate tra i suoi capelli corvini.

«Ma tu non gli sciogli mai?» sussurrai alludendo ai suoi capelli, mi rivolse uno sguardo curioso «Penso che staresti bene» continuai

«Scioglimeli» disse in un soffio. Obbedii,allungai il braccio oltre la sua testa ed armeggiai con gli elastici fino a disfare quella buffa coda,vi passai le dita in mezzo,per ammorbidirne la forma. Ritirai la mano e rimasi a contemplare la mia opera: Clove non era bella,nessuno poteva essere bello col volto coperto di sangue e i capelli incrostati di quel liquido rosso, gli occhi castani, anonimi e le labbra sottili piegate in una smorfia seria, no, non era bella, era affascinante, tutto di lei mi affascinava, mi rapiva, dal modo in cui lanciava i suoi amati coltelli a come il suo sguardo si tingesse di rosso quand’era in procinto di togliere la vita ad un altro tributo.

«Stai sanguinando» disse improvvisamente

«Come?» 

Lei stava sanguinando, non io: rivoli rossi continuavano a sgorgare dalla ferita che aveva sul cranio, inzuppando i suoi capelli sciolti e macchiando l’erba verde su cui eravamo sdraiati.

«Non sto sanguinando» sussurrai con aria confusa

«Non tu sciocco, il tuo cuore» Il mio cuore?

«Non fare quella faccia» disse carezzandomi con due dita il viso, dall’orecchio alla mascella, era fredda

«Il tuo cuore sta sanguinando, io lo sento»

Deglutii a fatica: di cosa stava parlando?

«Sono poche le cose che possono far sanguinare il cuore, soprattutto a uno come te. Una di queste cose potrebbe essere la perdita di qualcosa a te caro … o qualcuno» mormorò fissandomi negli occhi. Era strano quello sguardo, non l’avevo mai vista guardare nulla a quel modo:  era uno sguardo felice, ma concentrato, non guardava così nemmeno i suoi lucidi e mortali coltelli, quando lo faceva c’era sempre quella scintilla di follia che le luccicava negli occhi,questa volta era scomparsa, lasciando spazio, forse per la prima volta, ad uno sguardo pulito, quasi umano.

«Che cosa hai perso, favorito?» quella domanda mi lasciò spiazzato, ma non feci in tempo a trovare il suo vero significato di quelle parole che il rumore delle pale di un elicottero ruppe  il perfetto silenzio in cui ci trovavamo, troppo perfetto per essere vero.

«Devi andare?» le chiesi piano, annuii, ma non sembrava triste, solo fiduciosa

«Ci rincontreremo, te lo prometto» mi allungai leggermente per colmare la poca distanza che ci separava con un bacio, il primo, sulla sua fronte ghiacciata

«Non sarà l’ultimo» disse sorridendo davvero, un sorriso dolce e genuino, accarezzato dalle ombre del crepuscolo.

Bella, Clove era bella.

Mi alzai dall’erba imperlata di schizzi di sangue su cui mi ero coricato e mi appoggiai alla struttura della Cornucopia, in attesa.

Gli addetti all’Arena calarono rapidamente dall’elicottero sospeso a poche decine di metri da noi con una barella candida,sorretta da fili in acciaio. Atterrarono con un tonfo leggero, si chinarono sul colpo martoriato di Clove e la sollevarono prendendola per le braccia e per le gambe, feci violenza su me stesso per non estrarre la spada dal fodero e trapassargli la cassa toracica con un colpo netto, nessuno poteva toccare Clove, eccetto me. Questo pensiero mi colpì, facendo vacillare per un momento tutte le mie certezze.

Adagiarono il corpo della ragazza sulla barella, osservai per, forse, l’ultima volta l’espressione dipinta sul suo volto: gli occhi scuri aperti e fissi nei miei, le labbra deformate in una smorfia, simile ad un sorriso, il sangue che le ricopriva la fronte e la radice dei capelli, su tutto il cranio deformato dalla violenza dell’impatto con la roccia, che ancora giaceva macchiata a terra.

«Che cosa hai perso,favorito?» mi chiese ancora mentre il lettino veniva scortato verso l’alto, sembrava un angelo, un bellissimo angelo dai capelli sciolti, accarezzati dal vento, che ascendeva al cielo. Rimasi immobile finché non scomparve del tutto, con le sue ultime parole che ancora mi ronzavano in mente e la risposta quella domanda mi si parò davanti con una disarmante semplicità:

«Te» sussurrai alla notte e mi incamminai verso la foresta.
 
TO BE CONTINUED …
 
 
________
Come ho detto,quando ho scritto la storia non avevo letto i libri e quindi declino la mia responsabilità da qualsiasi erroraccio dovuto alla mancanza di informazioni, questo perché dopo averla riletta mi sono resa conto che questa versione mi piaceva di più rispetto a quella che avrei dovuto scrivere se mi fossi basata sui libri.
L’idea per la fiction mi era venuta riguardando il film, dove mi ero accorta che la coda di Clove è altamente ridicola :3 e poi volevo scrivere qualcosa su HG visto che mi era piaciuto tanto.
Spero vi sia piaciuta perché l’ho scritta mentre facevo l’aerosol e temo che i fumi possano avermi fatto un brutto effetto!
Recensite e boh … che la fortuna possa essere sempre a vostro favore!
Bacioni.
 
Hope you liked,
hope you review,
remember how much Ink loves you!
 
 
 
 

 
 
   
 
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