Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: I am in love with a train    15/05/2013    1 recensioni
Premettiamo che questa è la nostra prima storia. Parla di cosa potrebbe succedere a quei tre uomini (che noi ovviamente stimiamo ma che amiamo prendere per il culo all day long u.u) se lasciati soli e allo sbaraglio. Billie ha comportamenti di un bimbo di 5 anni, Mike è la brava e buona mammina che accontenta tutti, e Tré è... Trè. Non sforzatevi a trovare un briciolo di senso in questa nostra opera (??) perchè non ne ha. We hope you enjoy it u.u!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tornati a casa, siccome il bassista non riusciva ancora ad usare le mani, il batterista si vide costretto a portare Billie in braccio fino alla sua stanza.

Tornato in soggiorno, Trè trovò Mike seduto sul divano con bocca e occhi spalancati, ipnotizzato dallo schermo del televisore.

“H-hanno scoperto chi è il piromane…” Disse balbettando il bassista.

“Oh, finalmente!! .......... OH-MIO-DIO” Trè si bloccò nella stessa identica posizione dell’amico.

“Quel piccolo bastardo… GLIELA FARÒ PAGARE!!!” Detto questo il biondo si scaravento su per le scale travolgendo il batterista che aveva tentato di bloccare la sua furia omicida.

Arrivato nella camera, si avvicinò al corpo che riposava tranquillo sul letto in punta di piedi.

Lo scosse delicatamente, fino a farlo svegliare.

“Billie, Billie… ti devo dire una cosa molto importante…” Gli sussurrò dolcemente avvicinandosi con il viso a quello del vocalist.

“Sìì?” Rispose con un’espressione da ebete stampata in volto, con il sorriso sulle labbra felice per aver visto il volto del suo migliore amico come prima cosa appena sveglio.

“Io ti a…” Dopo questo Billie era andato in coma, non gli interessava più sentire il resto della frase.

“… ammazzo!!” Gli si buttò addosso con l’intento di strozzarlo, ma Mike caddè goffamente sul letto, siccome il moro gli passò in mezzo alle gambe per poi volare al piano di sotto.

“Trè aiuto! Mike mi vuole uccidere! E poi non so neanche perché!!”

“Billie, è quello che ti meriti per aver dato fuoco a Clarissa!” Gli rispose alzando giusto lo sguardo dalla tv, fregandosene vistosamente della sorte che sarebbe toccata al suo amico.

“Te ne pentirai un giorno per non avermi aiutato!” Detto questo scappò alla velocità della luce fuori di casa.

Nello stesso istante scese le scale anche il bassista.

“DIMMI DOV’È!!!”

“Cosa?! Chi?! PERCHÉ?!!” Il biondo aveva afferrato il povero Trè, che scuoteva a mezz’aria di fronte a lui.

“COME CHI?!! DIMMI DOV’È!!!”

“È-è andato via!! Ma ti prego non farmi del male!!” Urlò mettendosi le mani davanti agli occhi. In tutta risposta Mike lo lanciò dall’altra parte della stanza e si precipitò all’inseguimento di Billie.

Sull’uscio della porta vide un puntino in lontananza che fuggiva a gambe levate. Spinto dalla sua sete di vendetta, iniziò a rincorrerlo e in poco tempo riuscì a raggiungerlo; lo inchiodò a terra sedendosi sul suo petto.

“MUORI SCHIFOSO ASSASSINO!!” Urlò poco prima di sradicare un cartello stradale e sbatterglielo ripetutamente in faccia.

“Andiamo Mike, possiamo parlarne da persone civili quali siamo!” Disse Billie sputando sangue, mentre il bassista riprendeva fiato.

“Al diavolo le persone civili!” Sbraitò ricominciando a pestarlo.

In quel momento passò di lì una vecchina che, vedendo Mike che picchiava il suo amico, incominciò a prenderlo a borsate. Lui tentò in tutti i modi di coprirsi il volto, senza ottenere molti risultati.

“La prego signora, la smetta!”

“Come ti permetti di fare del male ad un povero ragazzo indifeso!” Disse agitando la borsetta sopra la sua testa, facendosi anche notare da altri passanti.

Infine lo prese per un orecchio, lo fece alzare e lo indirizzò verso l’altra parte della strada.

“Non è finita qui BIllie! Me la pagherai!!” Concluse il biondo girandosi per un’ultima volta prima di tornare a casa.

Il vocalist si mise a sedere, puntellandosi sulle mani. Con fare pensieroso.

“E tu, la prossima volta non ti andrà così bene!” Urlò prima di andarsene l’anziana signora.

E Billie rimase lì, triste e solo, a piangere silenziosamente: le sue lacrime si mischiavano col sangue delle ferite sul suo volto.

Forse Mike aveva ragione, avrebbe dovuto morire e nel modo più orribile immaginabile. Non si sentiva degno di vivere un altro minuto: si sentiva un vigliacco.

Ma suicidarsi lo avrebbe fatto sembrare ancora più vigliacco di quanto già non lo fosse; l’unica cosa che poteva fare era tentare di farsi perdonare.

Tornò a casa di Mike nonostante sapesse quale sarebbe stato il suo destino.

Suonò il citofono, fortuna che rispose Trè.

“Chi è?”

“Ehi amico, sono io Bi…”

“Billie vattene, non tornare mai più se ci tieni alla tua pelle!” Il batterista aveva ragione, ma lui voleva chiarire le cose.

“Trè non ti preoccupare, e ora fammi entrare…”

Senza ribattere, gli aprì il cancello e la porta di casa, accogliendolo con uno di quegli abbracci da condoglianze, molto tristi.

I due si parlarono quasi telepaticamente: non appena Billie tentò di aprire bocca, Trè gli fece segno con la testa che chi cercava era in giardino.

Uscì timoroso, e vide Mike seduto sotto un albero, che accarezzava il prato verde e ogni tanto si soffermava sulle margherite che crescevano spontanee in quella distesa erbosa, che tanto faceva rilassare il biondo.

BIllie tossì, cosa che fece sobbalzare il bassista; non appena egli alzò lo sguardo incrociò gli occhi dell’amico che vide tristi, quasi dispiaciuti, come quelli di un bambino che ha appena rotto il servizio buono della mamma.

Per una volta non si fece addolcire da quella faccia da cucciolo bastonato.

“Mike, io… so che può sembrare una cosa banale da dire ma… mi dispiace, molto” Ed era sincero, gli dispiaceva realmente; e Mike se ne accorse.

“Billie… so che ora sei dispiaciuto, ma ci dovevi pensare prima!”

“Quindi non ho possibilità di farmi perdonare?” Gli fece gli occhioni dolci: il biondo fece un mezzo sorriso, ma tornò subito serio.

Billie alzò le sopracciglia e lo guardò con aria di sfida.

Dopo qualche minuto Mike non resistette più e corse ad abbracciare il suo amico.

“Non posso tenerti il muso!” Il vocalist a queste parole annuì con fare saggio: lui SAPEVA che nessuno riusciva a resistergli.

“Sei ancora molto triste per Clarissa?”

“Uff… Sìì… però non ci voglio più pensare, ok?” Gli sussurrò all’orecchio mentre lo stringeva più forte.

“Se vuoi posso riempirlo io il vuoto lasciato da Clarissa…”

“Cosa?!”

“Niente, niente” Detto questo Billie si allontanò, rientrando in casa; Mike lo seguì e si sedette di fianco a lui sul divano.

“Oh mio Dio! Avete fatto pace?!” Esultò Trè che si era leggermente addormentato sulla poltrona lì vicino.

“Sì, alla fine è il mio migliore amico; e poi tutti fanno degli sbagli nella vita” Disse il bassista osservando il vocalist, che gli sorrise dolcemente per poi afferrare il telecomando e cambiare canale.

“Ehi io lo stavo guardando!” Si lamentò il batterista mentre cercava si strappare il telecomando dalle mani di Billie.

“Cosa My Little Pony?” Domandò il vocalist mentre si ammazzava a tenere quell’aggeggio lontano dalla portata di Trè.

“Sì, hai problemi? E adesso fammi vedere se Rainbow Dash è riuscito a trovare il tesoro nascosto della Foresta Magica!” Rispose Trè entrando finalmente in possesso del telecomando.

“Oh no! Un drago ha rapito Fluttershire! Attento Pinkypie! No, Pinkypie no! Tu non puoi… non puoi tradirli così…” Commentò il bassista scioccato dopo il presunto tradimento del gruppo da parte di Pinkypie.

“Io lo sapevo che non avresti portato nulla di buono!!” Urlò tirando un pugno alla gamba di Billie Joe.

“AAAHIAAA!!” Strillò quest’ultimo buttandosi addosso a Mike.

“Smettila Trè stai esagerando!” Lo sgridò il bassista mentre cercava di calmare il moro.

“Mike mi ha fatto la bua” Piagnucolò il vocalist rivolgendo all’amico uno sguardo da cucciolo bastonato.

“Lo so, e adesso stai qui che ti metto la pomata” Disse il biondo alzandosi per andare a prenderla.

“Frignone!” Sibilò Trè approfittando dell’assenza di Mike.

“Zitto cicciopalla che non sei altro!”

“Cicciopalla a chi?!”

“A te grassone, dovresti andare a correre invece di passare ore e ore davanti alla tv a guardare My Little Pony!”

“Non provocarmi…”

“Oh, e invece sì che lo faccio!” Rispose Billie con tono di sfida.

“Ah sì? L’hai voluto tu!” Trè prese il braccio destro del vocalist con entrambe le mani e cominciò a stritolarglielo con forza.

“No no per favore mi fai male! Ahia!! AHI!! AH!!!!” Strillò il moro mentre cercava di divincolarsi dalla stretta ferrea del batterista.

“Trè smettila subito!!” Urlò il bassista sulla soglia della porta del soggiorno.

“MIKEE!!” Billie corse incontro all’amico e gli saltò in braccio.

“Trè ma che comportamenti sono questi!”

“Mi ha chiamato cicciopalla!” Cercò di difendersi il batterista.

“Billie, non chiamare mai più Trè così ci siamo intesi?”

“Ma lui mi ha chiamato frignone!”

“E anche te Trè, non chiamare più Billie così, chiaro?”

“Ma…!! Bha, io vado al bar a farmi una birra, va…” Trè cercò di difendersi, ma decise di lasciar perdere rassegnandosi davanti al modo in cui BIllie era capace di manipolare la mente del bassista a suo favore finendo sempre per fare la parte del “povero piccolo indifeso” in tutte le situazioni.

“Sì ma vedi di tornare per cena” Lo ammonì Mike da brava mamma.

“Dai Billie vieni qua che ti metto la pomata” Disse il biondo dopo che il batterista si fu chiuso la porta alle spalle.

“Dove ti ha fatto male?” il bassista si inginocchiò di fronte all’amico, che era seduto su di una sedia in cucina.

“Sul cinocchio” Disse come fosse un bambino capriccioso, facendo muovere avanti e indietro le gambe.

“Ok… sta fermo…” Sbuffando gli fece scivolare un su una gamba dei pantaloni, in modo da scoprire il ginocchio sinistro.

Le ore passarono, e ormai erano le 20.30.

“Mike tu hai fame? Vuoi che prepari la cena?” Disse il vocalist speranzoso che l’amico gli lasciasse usare la cucina un’altra volta per i suoi esperimenti culinari.

“Ehm… Billie… facciamo che preparo io che ne dici? Tu piuttosto, perché non provi a chiamare Trè? Tanto per sapere se torna a casa oppure ha  intenzione di passare la notte su un marciapiede completamente ubriaco…”

Sbuffando, Billie si diresse verso il piano di sopra, a prendere il suo cellulare. Intanto il bassista iniziò a preparare qualcosa di veloce, vista l’ora.

Finita la chiamata tornò al piano di sotto.

“Io vado a recuperare quell’idiota di Trè… ci vediamo dopo” Recuperò la sua giacca di pelle e le chiavi della macchina dal piatto che si trovava sul tavolino di fianco alla porta d’entrata.

“Ciao”

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: I am in love with a train