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Autore: saitou catcher    15/05/2013    3 recensioni
Serie di confronti fra Lady Oscar e I Miserabili, in cui i sogni e i tormenti dei personaggi della Ikeda rivivono nelle canzoni del capolavoro Lés Miserables.
Facce di fantasma alla finestra.
Ombre di fantasmi sul pavimento.
Sedie vuote a tavoli vuoti, dove i miei amici non s'incontreranno più.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter six. Lovely Ladies

Parigi, una sera d'inverno

Prostitute

Clienti

Rosalie

Era un'inverno inclemente, quello. Non c'era neve, ma l'aria era gelida e il respiro dei passanti si condensava in nuvolette che salivano verso il cielo cupo. L'unica luce era quella cruda dei lampioni, che metteva a nudo spietatamente la sporcizia dei miseri vicoli e la miseria di coloro che vi si aggiravano.

 

La piccola Rosalie percorreva inquieta le stradine sordide dei quartieri bassi, e cercava di camminare a passo svelto, guardandosi continuamente alle spalle, con la prudenza di chi sa che potrebbe venire aggredito in qualsiasi momento. Non aveva nemmeno un mantello per proteggersi dal freddo, e tentava inutilmente di scaldarsi fregandosi le braccia con le manine screpolate.

Era stanca. Aveva girato per tutta la mattina, alla ricerca di un lavoro, e non l'aveva trovato. Era stato così oggi, era stato così ieri e Rosalie non osava pensare a cosa sarebbe successo, se fosse stato così anche domani. Una ragazzina sola con la madre malata! Rosalie non s'illudeva, la strada non perdona e se non avesse trovato il modo di sopravviverci sarebbe morta prima della fine dell'inverno.

Persa in quelle riflessioni, si accorse solo alzando la testa di aver sbagliato strada e di essere da tutt'altra parte rispetto alla sua casa. Il terrore l'attanagliò, e la ragazza arretrò senza riflettere, pensando a come si sarebbe preoccupata la sua povera mamma nel non vederla tornare, e a quanto fosse pericoloso girare da sola al buio...

Il suo sgomento si accrebbe nel momento in cui si accorse che non era sola. Nella luce malsana del lampione, pareva di vedere un enorme formicaio al lavoro, solo che qui non c'erano formiche, ma donne con vestiti luridi, che lasciavano ben poco all'immaginazione e bocce truccate dai sorrisi lascivi, che mettevano in mostra denti cariati. Si aggiravano per i vicoli ancheggiando con fare invitante, bevendo e ridendo in maniera sguaiata, unico sintomo della loro disperazione.

Rosalie comprese, in un lampo di lucidità, di essere capitata nel quartiere delle prostitute, e al suo orrore si mescolò un filo di disgusto. Arretrò tenendo d'occhio il formicaio umano, e andò a sbattere contro qualcuno alle sue spalle. Si voltò, pronta a urlare tutto il suo terrore, e il gridò le morì in gola, quando si accorse che a bloccarla era stata una donna, con un sudicio vestito dalla scollatura ampia e i capelli di un biondo impastato.

Ma che bella ragazza” gracchiò la donna, che nell'oscurità pareva quasi uno spettro. La sua mano risalì sui capelli di Rosalie. “ E cosa fa, in giro, tutta sola?”

Lasciatemi stare.” sussurò Rosalie. Era paralizzata e non aveva la forza di gridare. “ Lasciatemi stare! Lasciatemi andare!”

Diede uno strappo nel tentativo di fuggire, ma le dita scheletriche delle donna le si serrarrono sul polso in una stretta di ferro, e la sua aguzzina si rivolse a un'altra figura, ritta sul marciapiede di fronte. “Mercedes! Ehi, Mercedes! Guarda cos'abbiamo qui!”

Colei che era stata chiamata si mosse verso di loro. Indossava un lungo vestito verde e puzzava d'alcol. Il suo volto quadrato mostrava tutti i segni del vizio e della degradazione.

Cos'hai da strillare tanto?” Arrocchita dall'alcol e dalla stanchezza, quella voce quasi non suonava umana. La donna in rosso, eccitata, diede uno strattone più forte alla povera Rosalie e la spinse sotto il cono di luce proiettato dal lampione. “Guarda qua” disse. Afferrò il viso di Rosalie e glielo torse, volgendolo verso l'altra donna. “ Questa è carina, e sembra intatta. Potrebbe farci guadagnare parecchio.”

La donna in verde, Mercedes, esaminò Rosalie spassionatamente. La ragazza aveva abbandonato qualsiasi tentativo di ribellione e stava a capo chino, sforzandosi di trattenere le lacrime.

Guardami” scattò metallica Mercedes.

Obbediente, Rosalie sollevò lo sguardo e subito lo distolse, incapace di sostenere quegli occhi neri e vuoti, ottusi e colmi di disperazione.

Quanti anni hai?”

Do... dodici, madame.” La sua voce si era ridotta a un sussurro appena udibile.

Dove abiti?”

Poco... poco lontano da qui, madame. Vi supplico, lasciatemi andare! Mia madre é a casa da sola... malata... si preoccuperà se non mi vede tornare...” Rosalie tornò a divincolarsi e pestò un piede alla donna che la teneva, ma quella, pur grugnendo di dolore, non mollò la presa e la scrollò rudemente, togliendole il fiato.

Hai un lavoro, ragazza?” la incalzò implacabile Mercedes.

No...no! Vi supplico, mi state facendo male!” Rosalie piangeva, abbandonata su se stessa, sostenuta solo dalle dita della prostituta, che non aveva smesso di ghignare come uno spettro.

Male?” ripetè Mercedes. “Forse vogliamo aiutarti, ragazza.”

Con un gesto brusco, allontanò la donna in rosso e, afferata Rosalie per una spalle, la spinse in avanti. Attraverso il velo di lacrime che le ondeggiava davanti agli occhi, la ragazza guardò l'affannarsi delle prostitute in cerca di clienti nella notte fredda e squallida.

 

I smell women

smell 'em in the air.

Think I'll drop my anchor

in that harbor over there.”

 

A quell'ora, le strade si riempivano sopratutto di marinai, che dopo le fatiche della giornata, cercavano corpi di donne in cui affondare. I loro occhi lascivi, incavati in volti abbruttuti dal sale e dall'alcol, frugavano maliziosamente tutto il marciapiede e appena vedevano una donna di loro gusto, facevano un fischio.

 

Lovely ladies

smell 'em trough the smoke.

Seven months at sea

can you make hungry for a poke.

Even stokers need a little stoke!”

 

Era uno spettacolo osceno, eppure stranamente affascinante. Rosalie deglutì, chiedendosi come potessero quelle donne sopportare con tanta indifferenza il tocco di quelle mani ruvide e sporche...

 

Lovely ladies

waiting for a bite

waiting for the costumers

who only come at night.

Lovely ladies

ready for the call

standing up on lying down

or any way at all

bargain prices up against the wall.”

 

Erano tutte come te prima, sai.” fece Mercedes. La ua voce era priva d'intonazione, sembrava stesse recitando a memoria un copione.

Avevano tutti fratelli da mantenere o figli ammalati. E tutte hanno scelto questa strada per disperazione. Dammi retta, ragazza, non vale la pena conservare la propria virtù e poi doverla perdere per necessità. E' molto meglio se inizi senza esserci costretta.” Lanciò a Rosalie un'occhiata penetrante. “ Adesso scappi, ma so che tornerai.”

NO!” gridò Rosalie. Il monosillabo le uscì dalle labbra con la forza di un proiettile. Voltò le spalle a Mercedes e fuggì più veloce che poteva.

Quando fu certa di essersi allontanata, si fermò per riprendere fiato, accasciandosi contro il muro.

 

Lovely ladies

waiting in the dark.

Reading for a thick one

or a quick one in the park.”

 

Non voglio...” singhiozzò contro la pietra fredda. “Non voglio...”

Un pensiero sorse impellente dentro di lei. Eppure devo! Ho bisogno di soldi! Ne ho bisogno per mia madre!

Il rumore di una carrozza le fece sollevare il capo. Agì d'istinto. Si buttò davanti alle ruote del veicolo, che frenò, mancandola per un soffio, e lo aggirò, andandosi a mettere vicino allo sportello. Un volto angelico,

incorniciato da lunghi capelli biondi, apparve al finestrino e Rosalie sentì uno strano miscuglio di sollievo e orrore. Sarebbe potuta andarle peggio. Almeno era giovane e bello, e sembrava ricco. Lo guardò in faccia con quell'estremo coraggio che è proprio dell'estrema disperazione, disse:

 

Come on, Captain,

you can wear your shoes.

Don't it make a change

have a girl who can't refuse?”

 

Il giovane la fissò con uno sguardo sconvolto.... e scoppiò a ridere. Rosalie trasalì a quel suono, ma non reagì. Non le importava, poteva farle tutto quello che voleva, deriderla, picchiarla, non le importava. Per sua madre ne valeva la pena.

 

Easy money

lying on a bed.

Just as well they'll never see

the hate that's in your head.

Don't they know they're making love

to one already dead?”

 

E lei lo sentiva quell'odio, le scorreva sotto la pelle, lento e velenoso.

Il giovane smise di ridere.

Credo che tu ti sia sbagliata.” disse con gentilezza. E poi aggiunse: “Sono una donna.”

Rosalie la guardò, troppo esterefatta per reagire in qualche modo. La carrozza iniziò a muoversi per andarsene.

Tieni questo”, sussurò la donna, sporgendosi dal finestrino, e la fanciulla si sentì cadere in mano qualcosa di pesante e freddo. Abbassò lo sguardo. Il suo cuore diede un balzo, quando vide cos'era.

Una moneta d'oro...” mormorò. “Mi ha dato una moneta d'oro!”

Cercò di rincorrere la carrozza. “Come vi chiamate? Qual'è il vostro nome?”

Il veicolo svoltò e sparì alla sua vista. Rosalie si fermò. Gettò un ultimo sguardo alla carrozza ormai quasi invisibile e riprese il suo cammino stringendo in mano la moneta.

 

Per questa raccolta, mi ispiro più all'anime che al manga, quindi l'episodio descritto é del tutto frutto della mia fantasia. Come al solito, ho tagliato la parte di canzone che non si poteva adattare. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Dedicato a Marghe, Saitou, Lady Françoise e a tutti i miei recensori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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