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Autore: Johnee    16/05/2013    2 recensioni
“Perché hai solo bisogno di sapere che il senso di vuoto se ne andrà in un momento.”
Una ricerca minuziosa, nata da una semplice supposizione.
Shepard dovrà affrontare un conflitto interiore che la porterà a dubitare della sua stessa natura e, assieme ai suoi compagni, sarà protagonista un'indagine delicata ed estenuante per trovare un senso alla sua esistenza.
#Tra ME:2 e ME:3 #Shakarian #Progetto Lazarus
Genere: Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lenore'
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16. Struggle

 

 

“L'ira è un ottimo anestetico”
(Zaeed Massani, Mass Effect 2)

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Gli incrociatori di Cerberus da due divennero tredici.
Tredici sagome scure che si stagliavano nei cieli di Omega, vomitando navette, cannoniere e ogni genere di diavoleria. Sembrava un artificio creato ad arte per dimostrare che neanche l'inespugnabile asteroide poteva dirsi al sicuro dal giogo del cane infernale a tre teste.
Aria osservava inerme la violenta presa suo reame, rinchiusa nello stretto abitacolo di una nave da guerra; il generale Petrovsky, dietro di lei, ammirava la sua opera di sistematica distruzione con un sorriso soddisfatto sul volto. 
La grande scacchiera di Omega era sotto assedio, il Re bianco aveva disposto i suoi pezzi attorno alla torre nera e la Regina era troppo distante per poterla salvare.
Insomma, le navi di Cerberus si muovevano lentamente nell'atmosfera della stazione spaziale, come gigantesche punte di freccia in attesa di essere scoccate su bersagli più grandi di semplici cannoniere.
L'allarme per l'attacco risuonava ancora nei distretti, come a segnare il tempo per una tragica orchestra fatta di attaccanti e difensori che lottavano strenuamente in una battaglia impari. Senza la sua Regina, Omega stava scivolando verso un declino inesorabile, come le pesanti gocce di condensa sul vetro di uno specchio appannato.
Nella zona del Porto Commerciale, il Maggiore Logan “King” Klein si precipitò fuori dal portellone principale della Normandy SR-2 con un M-27 Scimitar sulla destra e un'espressione illeggibile sul viso.
A qualche chilometro da lui, la sua nave dava battaglia a un incrociatore tre volte più grande di essa, King poteva intravederne la sagoma inconfondibile, mentre le batterie missilistiche della SSV Caporetto sembravano avvolgere lo scontro in minuscole scintille bluastre. Polvere magica, o lapilli di un vulcano in attività.
Diede un'imprecazione, voltandosi verso le ringhiere che dividevano il rialzo dove la Normandy stanziava dall'hangar vero e proprio, una decina di metri sottostante.
Qualche soldato di Cerberus rimaneva a distanza, coprendo le posizioni di Nemesi e Centurioni, mentre truppe armate pesantemente avanzavano lungo quel nuovo campo di battaglia, disponendo un facile assedio per la SR-2.
Fortunatamente per l'equipaggio di Shepard, Liara aveva disposto una compagnia di mercenari freelance alla difesa del ripiano dove la Normandy riposava nella sua pachidermica stazza.
C'erano due possibili punti di ingresso, dati da un paio passerelle affiancate proprio a dritta della nave, presidiate dai difensori della nave che cadevano inesorabilmente uno dopo l'altro sotto il fuoco del nemico. Una Nemesi, infatti, continuava a correre da un lato all'altro dell'hangar inferiore, facendo tremare il laser del suo fucile di precisione da una testa all'altra, collezionandole come un'esperta e temibile sacerdotessa voodoo.
Accanto a Klein apparve magicamente Jake Shepard, imbracciando un fucile di precisione M-29 Incisor. Lo puntò davanti a sé, stringendo l'occhio destro sul mirino e facendo scorrere lentamente l'arma sotto le dita.
-Eccola, la puttana- 
Il grilletto dell'arma venne premuto mentre l'occhio del Tenente calcolava brevemente i danni che avrebbe inferto alla sua avversaria. Lei continuava a correre, cercando riparo dal fitto fuoco che l'arma semiautomatica di Shepard produceva. Quando finalmente, la Nemesi abbassò la guardia, sporgendosi per fare fuoco, il grilletto dell'Incisor venne di nuovo trattenuto, offrendo a quel nemico tre colpi letali, uno allo stomaco, uno dritto nel petto e l'ultimo a farle esplodere la calotta cranica.
Il Tenente si voltò verso Klein, l'aria perplessa -Cos'aspettiamo a partire, Maggiore?- chiese, mentre una clip termica prendeva il posto della sorella, consumatasi in quel duello.
-Non possiamo decollare finché la Caporetto non ci darà fuoco di copertura, in più, tutti i sistemi della Normandy devono essere operativi, nell'evenienza di uno scontro a fuoco- spiegò l'altro, aggrappandosi maggiormente alla ringhiera -Fosse stato per me, saremmo già oltre quel Portale Galattico...-
Una mano si appoggiò alla sua spalla, stringendo la presa -Faremo il salto fra un quarto d'ora- esordì Lenore, chiusa nella sua armatura N7, il bagliore della Fortificazione che si estendeva in una trama a nido d'ape dal casco agli schinieri.
Lei e Grunt erano fianco a fianco, già con gli M-300 spianati per dare una mano ai mercenari disposti da Liara.
-Fammi capire bene,- replicò Klein, portandosi le mani sui fianchi -un quarto d'ora è un'eternità... perché ci vuole così tanto per mettere in funzione dei dannati FTL? Non è questa la fregata migliore in tutta la Galassia?-
-Anche i migliori possono subire delle ferite- fece Lenore, controllando che le munizioni incendiarie fossero funzionanti -E le ferite non guariscono da un giorno all'altro. La Normandy ha subito numerosi danni su Illium, danni che sono stati riparati in parte e in tempi ridicoli. Abbiamo bisogno di scudi e di zanne, artifici ai quali stanno lavorando i miei tecnci per renderli completamente operativi... un quarto d'ora è un tempo accettabile, non trovi?-
Klein si voltò verso il Krogan, poi tornò a fissare Lenore -Qual'è il piano?- esalò, poco convinto.
Lenore si rivolse a Grunt, facendogli un cenno con la testa -Far saltare qualche testa e liberarci degli impicci per prendere tempo, la mia squadra sa già cosa fare. Io e il mio companach libereremo le passerelle per avanzare fino all'hangar e distruggere chiunque tenti di avvicinarsi troppo alla nave mentre è in riparazione.-
Con un sospiro seccato, Klein protese la mano verso Lenore, esibendosi in un'espressione che irata è un eufemismo.
-Buona caccia, Comandante- 
-Léannan, se hai dei cecchini è il momento più adatto per disporli- consigliò Jake Shepard, mentre si spostava dietro a una cassa per ricaricare di nuovo il fucile.
Non ebbe il tempo di finire la frase che dal ventre della nave fuoriuscì l'intera squadra di Shepard, Garrus in testa, l'M-92 carico in braccio. Con un gesto veloce della mano attivò il factotum e scagliò un Colpo Stordente giusto addosso a un Centurione, mandando in frantumi le sue barriere cinetiche.
Senza neanche appoggiare lo sguardo al mirino, puntò l'arma e finì il nemico, scambiando uno sguardo d'intesa con Thane, che camminava al suo fianco.
Il padre di Lenore inclinò la testa nell'annuire -Pure bolt action te lo sei scelta...- mormorò, per tornare poi al suo lavoro di repulisti.
Il Comandante, dopo aver stretto la mano a Klein con poca convinzione, prese a correre verso una delle passerelle, Grunt che occupava l'altra. Dividersi era uno dei tanti modi per risparmiare tempo e dare la possibilità ai mercenari di Liara di prendere fiato. La battaglia ebbe ufficialmente inizio quando il Claymore tremò tra le mani della donna, mentre il classico boato dell'arma risuonava sopra ogni sparo.
Un nuovo colpo, una ricarica veloce e la dose di stimolanti che percorreva il corpo di Lenore iniziò a fare effetto, rallentando ai suoi occhi i movimenti dei nemici e permettendole una maggiore velocità di ricarica. Grunt, che correva in parallelo, non aveva ancora sparato, preferendo infliggere delle possenti sberle a chiunque osasse pararsi davanti a lui: un nemico, difatti, venne scagliato distante grazie alla violenza profusa dalle mani del Krogan. 
Una volta che le passerelle furono liberate, Garrus abbandonò il Mantis dietro alla schiena e, per una volta, decise di imbracciare il Phaeston. 
Lenore, intanto, si era gettata all'inseguimento di Grunt, coprendogli le spalle mentre lui entrava in uno stato di cieca furia, sparando e colpendo a testate qualsiasi cosa che avesse il simbolo di Cerberus dipinto sull'armatura. Davanti a quell'esibizione violenta, il Comandante non si pentì nemmeno un istante della decisione di usare Grunt come ariete per sfondare le prime linee nemiche, ringraziando mentalmente gli dei che entrambi avessero attivato la Fortificazione, nuovo gingillo che Shepard aveva scoperto calzare a pennello con il loro stile di combattimento volto a infliggere danni su danni a chiunque si avvicinasse. Quell'applicazione significava non doversi più preoccupare di attendere un'infinità di tempo affinché gli scudi si ricaricassero, oltre a diverse funzioni che avrebbero permesso a Lenore di combattere con maggior tranquillità.
Insomma, quei due combattevano come furie, chi brandendo un fucile e assestando sonori calcioni, chi sgusciando da un riparo all'altro per mantenere l'andatura del compagno e fare in modo che non venissero accerchiati.
Con la coda dell'occhio, Lenore identificò un Ingegnere militare, intento a montare una torretta. Con uno scatto, si portò al fianco di Grunt e glielo indicò. Lui intuì la strategia e si gettarono entrambi in un potente attacco diretto.
Lei sparò, privando il nemico degli scudi, lui lo scagliò altrove con un potente schiaffo, sbriciolandogli il casco.
Nel frattempo, il Phaeston era pronto all'uso, mentre Garrus finiva di ripetere a voce alta quelli che erano gli ordini precedentemente espressi da Shepard. 
-Che non si azzardino a toccarla- scandì a mezza voce, facendo fuoco, poi fece partire un Colpo Stordente su un nemico fattosi troppo vicino a Lenore dall'altra parte del Battlefield, mentre veniva gradualmente circondata.
-Tali, Mordin, Kasumi, pensate a quei dannati ingegneri- gridò il Turian, muovendosi per raggiungere i due berserker nell'hangar -Jacob, Samara, a destra, spazzate via Centurioni e Nemesi- 
Con una sferzata del braccio sovraccaricò gli scudi di uno di quei nemici, voltandosi poi verso Thane -Voi due sapete benissimo cosa diavolo fare. Vedete di coprirmi le spalle-
Il Drell diede un sorriso, fece un cenno a Legion e prese posizione dietro a una cassa, facendo sì che il geth seguisse il suo esempio.
-Affermativo- squittì il sintetico -Vedi di non farti ammazzare, Garrus- recitò quindi, muovendo le placche sopra l'oculo.
Da chi avesse imparato quella frase era notizia ovvia, ma lasciò il Turian a ridere sommessamente dalla sorpresa.
Garrus si voltò infine verso Lenore, determinato a prendersi anche lui le glorie della prima linea, per una volta.
Attaccò una mina di Prossimità su una Truppa d'Assalto e diede una raffica con il Phaeston. 
Lenore lo individuò con la coda dell'occhio, mentre le si affiancava, gli diede un cenno con la testa e si portò nella sua visuale per permettergli di identificare meglio i nemici più pericolosi. 
In risposta a quel gesto di collaborazione, lui sovraccaricò gli scudi di un centurione, permettendo al Comandante di finirlo con la baionetta del Claymore.
Se Garrus era un buon cecchino, come soldato non aveva nulla da invidiare a quei due berserker che calcavano le prime linee come se fossero nati per distruggere e incassar colpi. Aveva adottato una tecnica di combattimento aggressiva, il Turian, alla pari del Krogan e dell'Umana, stordendo i nemici attaccandogli mine e facendo partire un Colpo Stordente dietro l'altro, scandendo la ricarica di quell'applicazione tecnologica con delle raffiche intense del Phaeston, ottimo fucile per le situazioni dove i nemici erano in maggioranza, data la dotazione perforante e la capienza del caricatore.
Grunt passò davanti a Garrus e placcò un Centurione per poi caricarselo di peso sopra la testa e scagliarlo su una Nemesi. Il Turian lo ringraziò con un cenno mentre Thane ridacchiò attraverso il comlink “Rendici onore, Garrus, anche in prima linea un cecchino può farsi valere alla pari di quei due... Krogan” fece, da distante.
Non fece in tempo a finire la frase che un'Onda d'urto spazzò via tre soldati di Cerberus, facendoli piovere dritti tra le braccia di Grunt.
I tre combattenti si voltarono, sorpresi, mentre due figure conosciute entravano nel campo di battaglia: 
Jack brandiva un fucile a pompa con la destra, la sinistra pervasa di energia oscura. Miranda, al suo fianco, correva leggiadra per raggiungere Shepard, schivando proiettili con il sinistro alzato sul viso e la Predator stretta sulla mano destra per liberarsi di chi osava avvicinarsi troppo. 
-Non potevo lasciarti tutto il divertimento- gridò a Lenore, scavalcando un nemico riverso a terra -Siamo una squadra, dobbiamo esserci tutti!- 
Il Comandante le rivolse un ghigno malizioso -Da' supporto a Jacob, non riconoscerebbe di essere circondato nemmeno se glielo disegnassi-
Miranda diede una breve risata, inarcando un sopracciglio -Ricevuto, Comandante-
“Ribadisco: due Krogan” ripeté Thane attraverso il comlink, mentre Garrus e Grunt davano fuoco di copertura a Jack, per permetterle di avvicinarsi a loro.
Convogliò l'energia oscura tra le mani, la ragazza, spingendola poi davanti a sé per creare un'ulteriore Onda d'Urto. Dopo aver acquistato una buona porzione di terreno per muoversi più agilmente, Jack rotolò su un fianco e prese riparo, infine raggiunse Shepard.
-Scusa Lee, sono stata trattenuta da qualche bastardo a tre teste- berciò, con il fiatone per via dello sforzo. 
Le due si scambiarono uno sguardo intenso, divise dalla visiera tattica del casco di Shepard. 
-Non ti abbandonerò, mai più, puoi scommetterci la testa!- sussurrò la ragazza, contenta che gli spari sovrastassero quella sua esternazione affettuosa. Lenore si ritrovò a dover interpretare il labiale, deglutendo sonoramente per riprendere la giusta lucidità per la situazione.
-Parole parole parole!- ringhiò quindi, tornando ad occuparsi dei nemici -Più spari e meno chiacchiere- di nuovo un ghigno, un sorriso d'intesa e le due si ritrovarono a combattere fianco a fianco, il suono sgradevole dei proiettili perforanti di Garrus che scandiva il ritmo tra una salva di fucile a pompa e una sberla di Grunt.
Klein osservava con impazienza il factotum mentre Strike e Catfish facevano il tifo dalle retrovie, desiderosi di prendere parte allo scontro.
-Le comunicazioni con la Caporetto sono interrotte, Shepard, non abbiamo né vie d'uscita, né fuoco di copertura!- gridò il Maggiore via radio.
Thane, lì vicino, gli rivolse un'occhiata preoccupata -Siamo bloccati qui?-
-Pensa a sparare, qualcosa m'inventerò- replicò Klein, entrando nella nave per correre a perdifiato fino alla cabina di pilotaggio. 
-Hai qualcosa per me, Moreau?- esordì, una volta dietro il sedile del pilota.
Joker sollevò un sopracciglio, rivolgendogli un'occhiata scettica -Per chi mi hai preso?- fece, scrocchiandosi le dita teatralmente, poi tornò al quadro comandi.
Shepard sentì il terreno sotto di sé vibrare mentre i suoi compagni mantenevano la linea, d'intorno.
-Che cazzo succede?! Thane, mi ricevi?- sbraitò Garrus, perplesso, mentre veniva affiancato da Strike -E tu?-
-Vi diamo supporto, il Maggiore ha in mente un modo veloce per liberarci dei nemici- gridò il soldato, mentre attivava il lanciamissili da spalla e individuava un Phantom, occultato davanti a sé. Il missile esplose giusto sull'alloggio del relay per la diffusione degli scudi, mandandolo in frantumi. Dietro quel temibile nemico apparve Catfish, che menò un fendente trasversale, conficcando poi la lama della sua katana al petto del nemico.
Un'interferenza, poi una voce sintetica all'orecchio del Turian, che osservava i due soldati dell'Alleanza dominare il campo di battaglia con artifici degni della 26esima Legione Armigeri della Gerarchia. 
“Prendo il comando della tua postazione, Ufficiale Vakarian” esordì Legion.
-Che vuol dire?!- gemette Garrus, approfittando della vicinanza di Shepard che gli forniva una buona copertura. Poi. il Turian intuì la tattica che Klein aveva in mente e non poté fare a meno di sgranare gli occhi, in preda a un attacco d'ansia.
-No, Legion, non ci provare! Il Comandante andrà su tutte le fu...- 
La Normandy si librò per una decina di metri in aria, il castello di prora lievemente ribassato.
Il Thanix vibrò intensamente sotto lo sguardo attonito di Garrus che non ci mise più di un secondo per prendere un braccio di Lenore e voltarla verso la nave. Anche lei rimase a bocca spalancata dalla scena, un'esternazione offensiva nei confronti di Klein che andava formulandosi tra le sue labbra, mentre l'enorme cannone particellare caricava un colpo.
-VIA- gridarono insieme, cercando copertura, mentre i nemici, intimoriti per essersi appena ritrovati davanti a un cannone pachidermico, cercavano la fuga, disperdendosi nell'hangar in attesa di ordini specifici dai loro superiori.
Il raggio particellare scavò un solco profondo nel terreno, sbriciolando qualsiasi cosa si trovasse nel suo raggio d'azione: nemici, casse di sabbia rossa, pavimentazione, ringhiere... 
Garrus diede un grido di soddisfazione, mentre la squadra di Shepard indietreggiava verso la nave, correndo come se non ci fosse un domani.
Il Thanix raccolse le forze per un attacco successivo, frenando la sua furia distruttiva mentre Lenore raggiungeva la scaletta che qualcuno aveva buttato dal portellone della nave per permettere all'equipaggio di Shepard di rientrare a bordo.
-Salite!- gridò Jake Shepard, tendendo la mano verso la figlia -Klein ha un'idea!-
-Quel figlio di puttana potrebbe avvisare prima di corrompere il mio pilota a compiere scemenze!- berciò Lenore, aspettando che tutti fossero a bordo prima di montare lei stessa sulla scaletta.
Garrus fu l'ultimo a salire, dando immediatamente un'occhiata di rimprovero a Legion. Era vero che Legion aveva fatto ciò che era giusto fare in una situazione simile, ma prendere il possesso della postazione del Turian senza nemmeno avvisare era stata una mossa indelicata, oltre che scorretta.
-Krios ha detto “anche in prima linea un cecchino può farsi valere”- disse il geth, in risposta -Volevo constatare empiricamente questa teoria-
Con un'espressione sbigottita, Thane alzò le mani in segno di resa davanti a un'occhiata truce del Turian.
Shepard raggiunse velocemente Klein in cabina di pilotaggio mentre la Normandy si alzava in volo -Allora? Qual'è il piano?-
-Uscire da quel portale galattico con le cattive, Claymore- ringhiò lui, ancorato al poggiatesta di Joker -Non appena saremo in uno spazio abbastanza ampio, attiveremo gli FTL e ci proietteremo giusto a poca distanza dal Portale, dando la possibilità alla Caporetto di contattarci... con i sistemi di comunicazione fuori uso, l'unica opzione è avvicinarsi e sfruttare il Portale per amplificare il nostro segnale radio. Se il tuo pilota è tanto abile come dice, allora potrà fare in modo che entrambe le nostre cavalcature ne escano con meno danni possibili. -
-Oh, puoi scommeterci!- esclamò Joker, con una nota di agitazione nella voce. 
-Tutti ai propri posti!- gridò Shepard, mentre gli specialisti correvano da una parte all'altra della Sala Tattica, intenti a prendere le rispettive posizioni. Garrus lanciò un'occhiata preoccupata verso Thane, poi si fiondarono entrambi dove Miranda stava organizzando una serie di frammenti, profusi dall'oloproiettore della Mappa Galattica. Centrale era la visione anteriore, a prora, mentre lateralmente c'erano quattro portali differenti che davano le immagini esterne provenienti da babordo, tribordo e poppa. Il tutto era unito in un HUB maestoso, che avrebbe potuto benissimo ricoprire una parete intera. Miranda si lasciò affiancare da Jacob, poi da Garrus e Tali, i quali inserirono in un'interfaccia i valori rispettivamente di Corazza, Thanix e Barriere Cinetiche, ciò per avere una visione d'insieme dei sistemi offensivi e difensivi della Normandy, semmai ci fosse stato bisogno di scoprire i denti o incassare i giganteschi colpi di una nave da guerra.
Una volta discesa dalla pedana, Tali si aggrappò a un sostegno laterale assieme a Kasumi, mentre Catfish e Strike cercavano di trattenere Grunt dal buttarsi fuori dal portellone e continuare in solitaria lo scontro.
La Normandy si sollevò verticalmente, finendo bruscamente dentro uno sciame di caccia che i sistemi di intercettazione non avevano identificato. 
Miranda si resse sul corrimano, scorrendo lo sguardo da uno schermo all'altro, Garrus e Jacob ancora al suo fianco, tesi per la situazione nella quale si erano appena cacciati. 
Shepard e Klein caracollarono indietro mentre Jeff ghignava, sfiorando tasti con una velocità considerevole. Accanto a lui, IDA vibrava di una luce rossa, distribuendo le azioni che Jeff indicava in tutta la superficie della nave.
I caccia di Cerberus si portarono al fianco della Normandy, iniziando a intaccare le barriere cinetiche. Jeff puntò i piedi, ancorandosi ai braccioli in pelle, mentre la nave beccheggiava per acquistare stabilità e i reattori imprimevano una spinta tale da farle compiere una spinta in avanti. 
La SSV Normandy schizzava tra gli edifici come se fosse uno squalo, i caccia intenti a diventare le sue remore.
-Batteria missilistica 1, operativa- recitò Garrus, mentre i suoi specialisti gli inviavano i valori della Batteria Primaria in tempo reale attraverso la proiezione che l'XO aveva appena finito di sistemare proprio di fronte alla ringhiera. 
Una volta recuperate le informazioni necessarie, Miranda le ripeteva Shepard, dandole modo di risponderle con un ordine coerente. 
-Attivate l'intero fottuto arsenale, prima che quelle mosche creino una breccia!- gridò Lenore, attraversando di corsa la Sala Tattica per prendere posto alla sua postazione, in cima alla Mappa Galattica.
Garrus diede il via agli ingegneri, poi si voltò verso Lenore -Le zanne sono affilate!- 
-Allora... IDA, FUOCO-
La Normandy virò improvvisamente, travolgendo un paio di caccia nel muoversi, poi si portò in un punto ottimale per poter rispondere adeguatamente al fuoco nemico. L'energia si raccolse negli alloggi di fuoco mentre le batterie iniziavano a bersagliare con un fuoco incessante le cannoniere. 
La calibratura intelligente del Thanix identificò una nave da guerra poco distante mentre i missili distruggevano un caccia dietro l'altro.
“Shepard” la voce di Joker risuonò particolarmente acuta in Sala Tattica “Abbiamo nel mirino l'ape regina”
-Non possiamo permetterci di attirarci il loro fuoco, siamo in inferiorità numerica- contestò il Comandante, lanciando un'occhiata a Miranda -Vediamo di raggiungere la Caporetto e toglierci da questa situazione il pri...-
Un esplosione enorme, il pavimento vibrò e Shepard cadde all'indietro, travolgendo Thane e battendo la testa sullo spigolo del ripiano di Kelly.
Tutto era attutito, sfocato. Il Comandante batté un paio di volte le palpebre, cercando di fare il punto della situazione. 
“...rd...epard...”
Il comlink dava profonde interferenze, notò Lenore, porgendo una mano a Thane, che le aveva involontariamente attutito la caduta.
“Siamo sotto fuoco incrociato!” gridava Klein “Caporetto, mi ricevi? Caporetto, qui Maggiore Klein, resistete!”
Una nuova esplosione e la Normandy si inclinò di novanta gradi a dritta, qualcuno afferrò Shepard per un braccio, poi una caduta brusca e la nave ruotò su sé stessa.
Garrus si aggrappò alla ringhiera della postazione di Shepard, Strike al suo fianco che cercava di tenere in piedi Lenore e Miranda che riusciva miracolosamente ad ancorarsi con le sole gambe al pavimento. 
“Reggetevi!”
Joker riportò la Normandy in assetto prima che succedesse un'altra rotazione, fatale per l'equipaggio.
-Starai scherzando?!- gridò Grunt, abbrancando Tali e spiaccicandola contro una colonna per proteggerla. Kasumi distribuiva cinghie protettive all'equipaggio, aiutata da Jack, che si assicurava personalmente di legare gli elementi che reputava i più fragili.
Garrus si ritrovò una gamba ammanettata alla ringhiera, Miranda il bacino attorno a una colonna. 
“Dobbiamo tentare il salto” gridava Klein, dietro alle proteste di Joker che gli FTL non avrebbero retto e la nave si sarebbe disgregata in mille pezzi per lo sforzo molto più grande delle sue potenzialità effettive.
Lenore li zittì entrambi con un'imprecazione, poi si tolse il casco, lanciandolo direttamente al padre, seduto comodamente in terra, il factotum sintonizzato sull'andamento quantistico del Nucleo a eezo della nave.
-IDA! Rapporto!- gridò il Comandante, appigliandosi a Garrus per mantenere l'equilibrio.
“L'alettone è profondamente danneggiato” recitò calma la voce sintetica “a causa di questo problema, Jeff non riesce ad imprimere la giusta stabilità nell'andatura della nave. Un danno ingente vede costrette le batterie site nell'ala di sinistra a un malfunzionamento diffuso, un'esplosione localizzata nella stiva ha messo fuori uso le condutture degli FTL... non possiamo compiere alcun salto finché non verranno sistemati. Donnelly e Daniels stanno provvedendo in questo senso e presto otterrò le prime scansioni” prese una pausa “Siamo stati appena individuati da un incrociatore pesante e la nave da guerra ci sarà presto addosso. Le barriere cinetiche sono stabili al 20%”
Garrus passò velocemente una mano sulla schiena di Lenore, rivolgendole uno sguardo accigliato. La situazione non era delle migliori, dato che la Normandy era profondamente danneggiata. In più, essere bersagliati da un fuoco incrociato di quelle proporzioni non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose, mandando la Normandy in frantumi e dando l'equipaggio in pasto alla morte. Ci voleva la provvidenza, o qualcosa che rompesse quella catena di cattive notizie... ma Garrus poco ci credeva, abituato a prospettarsi sempre conseguenze catastrofiche per ogni situazione che gli si presentava. 
Quando la provvidenza di manifestò, di lì a poco, il Turian decretò che quello sarebbe stato uno dei momenti più belli trascorsi a bordo di quella nave. 
-Joker- gemette Lenore, ritornando al suo posto -Qui ci vuole uno dei tuoi miracoli, e vedi di fare in fretta-
“Disturbo?” una voce conosciuta risuonò con una nota d'ilarità in Sala Tattica, facendo sgranare gli occhi dei presenti “Qui Tenente Virgil Viridis, Dipartimento Specialisti Tattica e Ricognizione della Cittadella...” il Turian diede una breve risata “Stiamo dando fuoco di copertura alla SSV Caporetto. Vedi di liberarti di quelle due navi che hai alle costole, Comandante, ti sto inviando le coordinate del checkpoint”
-Uno Spettro?!- il viso di Shepard si contrasse in una smorfia di perplessità -Viridis, spero per lei che abbia una flotta, qui le stiamo prendendo e basta!-
Una profonda risata “Bel lavoro, l'Alleanza...” commentò “L'equipaggio della Caporetto è incolume, al contrario della fregata, abbiamo bisogno del vostro fuoco prima di attraversare il Portale, sennò non ne usciremo vivi. La maggioranza della flotta di Cerberus è impegnata nell'attacco, le uniche navi disposte alla nostra distruzione sono quelle alle tue costole e un... Torpediniere? È un Torpediniere, quello? Oh, insomma... una nave enorme che stiamo cercando di abbattere” 
-Che gli Spiriti veglino su di lei, Viridis, perché mi sta dando una notizia meravigliosa!- sorrise Shepard, appoggiando le mani sulla ringhiera -Saremo da lei nel più breve tempo possibile!-
“Spero per lei che non bruci quest'occasione, perché mi ha appena compromesso anni di lavoro come infiltrato” aggiunse Virgil, attraverso il comunicatore nel visore di Garrus, il quale diede uno sguardo compiaciuto ai suoi piedi prima di sbuffare una risata “Spero che il Consiglio non indaghi troppo su questa mia... ehm... gita domenicale con una delle loro navi migliori.” aggiunse lo Spettro, prima di chiudere definitivamente.
Garrus ridacchiò di nuovo, passandosi una mano sul collo mentre Shepard riapriva le comunicazioni con Joker, sollevata di sapere che non era da sola. 
-Hai sentito il Tenente, Joker? Metti un po' di sale in canna e vedi di distruggere l'ape regina- si aggrappò alla ringhiera, un ghigno divertito sulle labbra.
“Ricevuto!” tuonò il pilota, prima di virare bruscamente a babordo, diretto proprio verso la nave da guerra di Cerberus.
La Normandy acquistava velocità di secondo in secondo, schivando edifici, missili e travolgendo qualsiasi caccia si trovasse nella sua traiettoria che veniva sbriciolato dall'impatto con l'imponente corazza della fregata.
Dalla sala tattica, Shepard era l'unica a riuscire a stare in equilibrio sulla sua pedana, aggrappata con un braccio alla ringhiera, il mento appena sollevato e lo sguardo profondo dritto nella proiezione olografica della situazione a prora.
-Lenore! È un suicidio!- gridò Jake Shepard, che condivideva con Thane una cinghia appesa a una colonna -Gli sta andando addosso!- gli occhi azzurri spaventati che correvano a cercare un barlume di razionalità in quella mossa così rischiosa.
-Jeff “Joker” Moreau è il miglior pilota dell'Alleanza, Signore- disse in risposta la figlia, senza voltarsi nemmeno -Sa benissimo quello che sta facendo-
In cabina di pilotaggio, qualcuno sorrise, preso dall'eccitazione per uno scontro così appassionante. 
Il pavimento sotto la Sala Tattica vibrò intensamente, mentre la Normandy sollevava la prua per mantenere una stabilità efficace per il contraccolpo dopo l'espulsione delle cariche particellari del Cannone Primario. 
Klein, accanto a Joker, osservava il vetro davanti a sé farsi sempre più vicino alla nave da guerra di Cerberus 
-Joker... vira. Joker? Ho detto di virare... JOKER!!-
Il Maggiore, con un grido, indietreggiò, per poi appiattire la schiena contro la porta che divideva la cabina di pilotaggio dalla Sala Tattica. La velocità era considerevole, le variabili di fallire in quell'impresa suicida erano troppe, Klein si ritrovò con le mani tra i capelli, mentre la sua breve vita scorreva frenetica davanti alle sue pupille.
Le dita affusolate del pilota sembravano scrivere un romanzo e scorrevano sul quadro comandi come se non ci fosse un domani, la luce aranciata dei numerosi schermi che illuminava il viso corrucciato di Jeff.
-IDA- fece, voltandosi verso il globo azzurro che fluttuava poco distante da lui, per beneficiare della sicurezza profusa da quella proiezione olografica -Ora.-
La nave frenò drasticamente, mentre l'IA portava in posizione il Thanix.
Lenore sentì il classico senso di vuoto mentre piantava in terra i piedi, assecondando l'inclinazione della nave per mantenere l'equilibrio. 
Garrus raggiunse l'obiettivo del suo sguardo, concentrato. Il suo bambino stava decretando la morte della sua seconda nave da guerra, assistere in un religioso silenzio era doveroso. 
Shepard si scansò appena, il sorriso malizioso sulle labbra mentre suo padre gridava improperi alla rinfusa affinché qualcuno lo ascoltasse.
Una lama particellare attraversò come in rallenty la distanza che intercorreva tra la Normandy e la nave avversaria, poi avvenne l'impatto.
Il ponte di prora della nave di Cerberus cedette, mentre quella spada azzurra trapassava la sua corazza imponente, poi il Thanix sparò di nuovo, squarciando le paratie del rivestimento esterno del nemico, frammentandone l'ala di dritta e le batterie missilistiche site giusto al di sotto. 
Un applauso composto di Shepard, con un urlo di incoraggiamento di Kasumi e Grunt nei riguardi di chi aveva amorevolmente installato il cannone primario e aveva fatto le giuste manutenzioni, poi Garrus alzò un pugno in segno di vittoria mentre la Normandy superava la nave nemica, si portava velocemente alle sue spalle e prendeva la via per il Portale Galattico, un solo incrociatore alle calcagna. 
Ora però stava arrivando la parte difficile. Per Cerberus la Normandy andava distrutta, di certo, avrebbero riscontrato di sicuro una resistenza più alta, nonostante le rosee previsioni del Tenente Viridis.
-Non è ancora finita! Tutti ai propri posti!- gridò Shepard, cercando di contenere l'entusiasmo che si stava creando in Sala Tattica. Garrus si ammutolì, tornando a fissare la proiezione.
Joker, di nuovo, diede una brusca frenata. Evitava i colpi che provenivano dall'incrociatore nemico alle sue spalle con grazia, ma in Sala Tattica era il caos: l'equipaggio si ritrovava a caracollare per tutta la durata delle manovre, gridando e imprecando mentre le teste si scontravano contro le colonne e le cinghie protettive risultavano fare più danni che altro.
Le luci del Ponte di Comando impazzirono: i faretti esplodevano uno dietro l'altro, generando una fitta pioggia di scintille. Ma Lenore non si scompose, continuando ad osservare la situazione dalle proiezioni, Garrus al suo fianco tratteneva il fiato, cercando di non sfigurare in sua presenza, ritto e impettito.
“Normandy, qui fregata d'incursione Veela, colonnello Krys” recitò una flessuosa voce femminile attraverso il comlink “Abbiamo individuato l'incrociatore che vi segue. Siete sulla linea di tiro, scansatevi!!”
Neanche a farlo apposta, Joker fece leva sugli smorzatori e virò a babordo, dando l'occasione a una nave di fabbricazione Turian di aprire il fuoco. I colpi andarono a scontrarsi a prora, poi sul fasciame della nave nemica sfracellando buona parte del rivestimento corazzato dell'incrociatore, fino a raggiungere l'alettone. Quello esplose in mille frammenti metallici, disperdendosi nell'atmosfera di Omega.
La Normandy, di contro, si porto a dritta della fregata Turian; Joker portò nuovo fuoco alla linea alleata, attivando le batterie missilistiche sull'ala e bersagliando l'incrociatore con colpi precisi e a raffiche veloci.
“Oh, l'Alleanza ha messo su i dentini” recitò la voce femminile, credendo forse che nessuno la stesse sentendo “Vai piccola, vedi di non farmi sfigurare davanti a questi mollaccioni”
Le batterie della Veela esplosero un'altra raffica di colpi, in combinazione con l'attivazione del Thanix da parte di Jeff, profondamente divertito da quella sbruffonata.
L'incrociatore andò distrutto, con un grido di vittoria di Jeff che risuonò nel diffusore audio.
-Joker, concentrati- gridò Shepard, dando una gomitata a Garrus, che nel frattempo se la rideva come un matto.
“Vale come mio, umano! Ih, Tenente Viridis, non sapevo fosse qui... oh, ok, sto zitta... sì, Tenente, sissignore!”
Shepard si batté una mano sulla fronte mentre una delle proiezioni olografiche vibrava e sostituiva la panoramica di tribordo della Normandy con la visuale di un interno, una cabina di pilotaggio.
Il video era disturbato e i toni cromatici completamente blu. Virgil era in piedi, impettito, dietro al suo pilota, una Turian.
“Sono felice di vederla, Shepard, ora non ci resta che mantenere la formazione con la SSV Caporetto prima di attraversare il Portale” fece lo Spettro, sporgendosi verso l'obiettivo della telecamera “Apriremo la strada noi, vi scorteremo fino al margine dei Sistemi Terminus”
-Vi seguiremo attraverso il portale...- confermò Shepard, passandosi una mano sul viso -C'è altro, prima che il suo pilota riprenda di nuovo la parola e rovini l'atmosfera?-

“Non sapevo comprendesse il significato di atmosfera, Comandante” Virgil intrecciò le braccia, appoggiandosi al sedile del pilota “I miei ingegneri hanno individuato un'anomalia all'interno del portale, è probabile che Cerberus tenga sotto controllo le rotte. Siamo già al lavoro per isolare e debellare il problema.”
-Tali- Shepard si voltò verso la Quarian, l'espressione corrucciata -Tu e Kasumi, date loro una mano. Joker, noi nel frattempo ci terremo vicini al Portale-
Una sequela di “ricevuto” e tutti gli interessati si misero al lavoro.
Garrus sospirò sommessamente -Mi sento inutile...- mormorò, voltandosi verso Legion, apparso magicamente al suo fianco.
-Corretto- replicò il sintetico, sollevando le placche sopra l'oculo.
-Oh, Legion, unisciti al duo, magari puoi capire prima degli altri qual'è il problema...- aggiunse Shepard, trattenendo a stento una risata -Prossimo aggiornamento fra...-
Un fragore improvviso, Virgil che perde l'equilibrio e finisce dall'altra parte della stanza, il suo pilota ad armeggiare con i comandi “Merda! Toglietevi da lì, toglietevi da...”
Di nuovo un boato, seguito da uno stridio, la Normandy che viene tamponata a sinistra dalla stessa Veela, il soffitto della Sala Tattica che diventa improvvisamente il pavimento, Garrus che afferra Shepard per la vita e abbranca la ringhiera della pedana con il braccio intero.
Di nuovo una pioggia di scintille, poi la Sala Tattica rimase isolata dal resto della nave.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

J's logbook:

Maggio 2013, 16

Chiedo scusa per l'assenza prolungata, sia nella pubblicazione, sia nelle recensioni. Mi rendo conto di aver deluso molti, ma è stato un periodo un po' scemo, complice anche l'ansia pre-esame.
Vedrò di rimediare nel minor tempo possibile, mi siete mancati un sacco.
Cosa dire di questo capitolo? Che è un bel casino. Un intricata selva di terminologia che forse non sta né in cielo né in terra... vi prego di non essere clementi. Se vedete qualcosa che non funziona vi prego di farmelo sapere :3 non me la prenderò, promesso!
Si tratta di una cosa diversa, un'ambientazione necessaria, per testare sul campo un'idea che avevo in mente da qualche mese a questa parte e che non ho mai avuto l'occasione di sviluppare. Ebbene, spero che questa parentesi, che proseguirà nel prossimo, e penultimo, capitolo della storia, sia gradita.

Al massimo boh... *porge cassa di verdura marcia*

Un abbraccio

 

J.

   
 
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