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Autore: Hagne    03/12/2007    5 recensioni
Edward è andato via lasciando Bella senza alcuna motivazione, ma se qualcosa costringesse il vampiro a tornare da lei? Se si accorgesse di aver fatto un errore ? Ma mentre lui capirà tutto questo, qualcun altro nascosto nell'ombra vorrà appropriarsi di lei. Cosa si può volere da una semplice umana come lei ?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’ oscurità regnava sovrana nella mente di Bella, sottoposta a continui dolori a causa del veleno che continuava a circolare nel suo corpo.
Non riusciva a trovare nessun sollievo, al contrario, sentiva il dolore farsi sempre più forte, penetrante.
Perché ? Perché?
Era questa la domanda che la ragazza continuava a rivolgersi.
Perché a lei? Che cosa aveva di tanto speciale da finire sempre in quelle situazioni ? Che cosa voleva dire quel vampiro con la sua anima ?
Cosa volevano tutti da lei?
Cercò di riprendere coscienza ma la sua mente vagava senza una meta precisa, andava alla deriva come una foglia in balia di un forte vento, continuava inesorabilmente a cadere nell’oblio.
Sentiva le forze abbandonarla lentamente e il suo cuore diminuire i battiti.
Il calore che a poco a poco lasciava le sue membra e il fuoco che sembrava ustionarle la pelle.
Quel dolore però per lei era sopportabile, perché aveva patito un’agonia ancora più forte, ma non fisica, bensì mentale, molto più dolorosa della morte stessa.
Perché prima o poi le ferite del corpo si rimarginano, con il tempo si cancellano e di loro non rimane più niente.
Al contrario di quelle del cuore che si cicatrizzano, ma che a un minimo gesto possono riaprirsi bruciando ancora più di prima.
E lei aveva una ferita profonda che continuava ancora a pulsare frenetica e che, ne era sicura, non si sarebbe mai più rimarginata.
Perché quel vampiro dai capelli ramati le aveva diviso il cuore in due portando l’altra metà con sé.
Masochista com’era ripensò al giorno in cui lui se ne era andato senza neanche una spiegazione.
 Immobile, l’aveva fissata con quell’aria di superiorità, lasciandole come unica cosa il dolore e la disperazione.

Ricordava esattamente ciò che era successo, nei minimi particolari.
Si trovavano nella foresta in cui Edward le aveva mostrato il suo aspetto sotto i raggi solari.
 Erano sotto un albero, riparati dal sole battente.

Quel giorno Bella aveva notato già in precedenza che qualcosa non andava, specialmente quando lui le aveva chiesto di andare lì.
Non ne aveva capito il motivo, ma quando si trovò il vampiro davanti, attraverso lo sguardo freddo che le rivolse capì che stava per succedere qualcosa che avrebbe preferito non vivere.
< Cosa è successo ? >
Ricordava la sua voce tremula, e anche l’espressione indifferente del vampiro.
< Me ne vado >
Sentì come se stesse rivivendo una seconda volta quel momento, quando il suo cuore si sbriciolò.
< Cosa ? ma … >
< Addio > 
E poi era sparito dalla sua vita senza neanche lasciarla parlare.
Senza gridargli la sua rabbia.
Senza rinfacciargli la sua vigliaccheria.
Era fuggito.
Era scappato via da lei, perché non l’amava, di questo se ne convinse più avanti.
 Quel giorno il suo cuore smise di battere, ma non per il morso di Edward che tante volte aveva perfino sognato, ma perché il suo povero cuore era stato raso al suolo da una semplice parola b
ruciante come l’inferno che incise a sangue nella sua mente dalla voce d’angelo di quel vampiro.
Il dolore per la ferita aumentò diventando ancora più intenso.
Ciò che si chiedeva con rabbia era come facesse ancora ad amarlo.
Come facesse a desiderarlo con tutta l’anima dopo quello che le aveva fatto.
Era pazza. Era una pazza masochista, niente di più.
Un altro dolore, acuto, la portò ancora più in fondo, conducendola ad un punto da cui non avrebbe più fatto ritorno. Non c’era nulla a cui aggrapparsi ormai, lui l’aveva abbandonata.
Ma c’era una piccola parte di lei, cocciuta, che credeva ancora nel suo ritorno.
E fu proprio questa piccola fiamma di speranza a risvegliare in lei la forza di riprendersi.
Forse non poteva più averlo, ma non per questo doveva arrendersi a quel destino aspettando docile la sua fine.
Non l’avrebbe permesso.
Si aggrappò con tutte le sue forze ai ricordi più belli.
Ripensò a sua madre, a Charlie, a Maria, ai suoi amici, alle persone che le volevano bene e poi a lui.
Lo rivide, bello come un dio greco con il suo sorriso sghembo solo per lei.
No. Non sarebbe finita in fondo, non l’ avrebbe permesso.
Non avrebbe permesso a nessuno di cambiarla.
Così, con la forza dei folli, si arrampicò lentamente in superficie, vedendo una piccola luce farsi sempre più vicina.
Non cederò.
E con questo pensiero un passo alla volta cercò di risalire le scale della sua vita.


°°°









Intanto a Forks la situazione era ormai fuori controllo.
Erano passate due settimane e le ricerche di Bella erano sempre a un punto morto.
 Charlie aveva persino trasmesso tra le città locali la notizia del rapimento di sua figlia perché era ciò che tutti pensavano dalle testimonianze dei compagni che avevano ammesso di aver visto due braccia afferrala.

Diffusero foto e il filmato della sua scomparsa.
La notizia si era sparsa a macchia d’olio per le zone circostanti e la faccenda venne anche menzionata in molti telegiornali, non solo locali.
Il poliziotto ebbe il supporto dei colleghi esteri che intrapresero anche loro le ricerche della ragazza.
Non c’era persona che non sapesse della scomparsa di Bella, a parte una famiglia di nostra conoscenza che rimaneva vigile attorno a un loro componente chiuso in uno sonno senza sogni, o almeno era ciò che loro pensavano.
Perché Edward era sì caduto nelle tenebre, ma a fargli compagnia c’era l’immagine della sua Bella.
Infatti, nelle tenebre in cui era stato rinchiuso, il vampiro vedeva in un angolo luminoso l’immagine di Bella.
Sorridente, bella come non mai, e questo era tutto ciò che gli serviva.
Sorrideva allo sguardo dolce della ragazza che non faceva altro che fissarlo.
Il ragazzo sapeva di stare sognando ma non gli importava, la cosa che gli stava più a cuore era di avere Bella accanto, ma i sogni non durano per sempre.
Ben presto il suo sogno infatti si tramutò in un incubo.
Perché Edward d’un tratto vide Bella chiudere gli occhi e accasciarsi a terra senza un lamento, mentre una pozza di sangue si apriva sotto di lei.
Il vampiro urlò cercando di correrle incontro, ma più si avvicinava, più il corpo di lei si allontanava, buttandolo nella completa disperazione.
Cadde in ginocchio, prendendosi la testa tra le mani, piangendo lacrime invisibili.
 Non c’era pace per lui neanche nei sogni.

Notò la luce allargarsi davanti a lui,  e alzando lo sguardo vide Bella con i capelli impregnati di sangue e un rivolo di quel liquido rosso che le usciva dalle labbra.
 Angosciato, Edward si rialzò correndo verso di lei, e questa volta riuscì ad afferrarle un polso.

Era gelida.
La strinse a sé con disperazione usando tutta la forza che aveva in corpo, sentendo il suo profumo di fiori, il suo odore dissetante.
Rimase immobile con lei tra le braccia, rincuorato dalla sua vicinanza quando sentì la voce di lei.
< Mi hai abbandonato > 
La spostò da sé, fissandola negli occhi scuri, la sua mente già tormentata gridò di dolore per le lacrime che cadevano copiose da quegli occhi tanto amati 
< Io non ti ho lasciato, credevo che saresti stata al sicuro lontana da un mostro come me > 
La figura della ragazza si liberò da lui facendo un passo indietro.
< Sono morta Edward > 
Il vampiro spalancò gli occhi sentendo quelle parole.
No. Non poteva essere.
Cercò di riprenderla, ma le sue mani trapassarono Bella che ora sembrava essere fatta d’aria.
Cercò di afferrarla, ma nuovamente la oltrepassò.
Agonizzante l’abbracciò, e quando chiuse le braccia la sua immagine scomparve via portando via con sé quella luce che lo aveva sostenuto  mentre il vampiro si accasciava a terra lasciando che le tenebre lo inghiottissero completamente .






°°°





All’esterno nessuno capiva ciò che il vampiro stesse provando.
Non traspariva niente dal bel volto addormentato.
Non capivano che stava morendo dentro, che la sua mente stava per essere spazzata via da quel dolore atroce, che era Bella ad averlo tenuto ancora in vita fino a quel momento, che si malediceva per ciò che aveva fatto, per il dolore che aveva causato ad entrambi.
Ma il momento del loro incontro si stava avvicinando.
Infatti  mentre lui si chiudeva nel suo dolore, due ragazzi di circa dodici anni che passeggiavano tranquillamente nel bosco scorsero non lontano dal sentiero che portava alle loro case una figura distesa per terra.
Vi si avvicinarono con timore, e quando videro una ragazza coperta di sangue corsero in città per chiedere aiuto ai genitori mentre Bella , battagliera come non mai, lottava contro la morte per riappropriarsi della sua vita.




Continua...

Ecco un altro capitolo, forse è un pò corto, ma gli altri saranno più lunghi, lo prometto!
Spero che continuiate a leggere questa fic e che lasciate dei commenti, per come dire, invogliarmi a completarla al più presto anche se la strada da fare è ancora molto lunga,
Baci da Gold  Eyes alla prossima commentate

  
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