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Autore: NellieLestrangeLovett    17/05/2013    4 recensioni
There was another man who saw that she was beautiful,
a pious vulture of the law
who with a gesture of his claw removed the barber from his plate
then there was nothing but to wait:
and she would fall, so soft, so young, so lost and so beautiful.
Turpett
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giudice Turpin, Mrs Lovett
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
Quella sera Johanna era stata meno accomodante della precedente, e aveva passato tutta la cena a strillare e piangere disperata, probabilmente per la stanchezza. Così Lucy, dopo aver finito velocemente il suo stufato, aveva preso la neonata e l’aveva portata al piano di sopra tentando di farla addormentare.

Benjamin si era offerto di aiutare mrs. Lovett a sparecchiare e a lavare le stoviglie e lei aveva accettato di buon grado, tutto pur di rimanere sola con il barbiere.

“Allora… come vanno gli affari?” le chiese timidamente mentre asciugando uno dei piatti che la fornaia gli passava. Forse Nellie avrebbe preferito una domanda meno “formale”, ma si accontentò e rispose con un vago. “Bene… bene… e a voi, mr. B?”

“Oh, benone”. Il silenzio cadde di nuovo, inesorabile. Finirono di lavorare senza dire una parola, ed era molto tardi, quando lei trovò il coraggio per proporgli di bere un bicchiere di gin.

Si sistemarono uno di fronte altro nel piccolo ed angusto salotto della Lovett, svuotando i loro bicchieri non una ma ben tre volte, gli occhi di entrambi incollati al fuoco che ardeva nel camino, nessuno dei due osava parlare, nonostante entrambi fossero alquanto loquaci. Non erano mai rimasti soli così a lungo, c’era sempre stato il pianto di Johanna, la voce di Lucy o un richiamo burbero di Albert a separarli.

Un altro sorso di gin. Ora mrs. Lovett si sentiva decisamente più tranquilla, con il liquore che iniziava ad offuscarle la mente e scioglierle la lingua. Si stiracchiò leggermente. “Le mie povere ossa…” si lamentò massaggiandosi il collo.

Gli occhi scuri di Benjamin si spostarono immediatamente su di lei, le sue bellissime labbra si incresparono in un sorriso. Anche lui bevve di nuovo. “Non invidio per niente il vostro lavoro, mrs. Lovett” disse amaramente “Sempre a correre qua e là per servire i clienti… sempre di fretta… no, non vi invidio per niente!”.

Nellie ridacchiò. “Beh, mr. B” rispose con voce impastata “Non è che io abbia scelto di fare la fornaia, è stato mio marito, a scegliere per me”. Dopo questo si zittì.

Vide lo sguardo del barbiere spostarsi sul vaso di margherite -le margherite che le aveva portato il giudice- appoggiato su uno degli scaffali della piccola libreria. “Che graziosi fiori…” commentò indicandoli.

 “Un regalo del giudice” si lasciò sfuggire la fornaia distrattamente.

Barker sembrò tutto a un tratto più sobrio, pensieroso, quasi preoccupato. “Il giudice? Il giudice Turpin” ripetè e Nellie annuì.

“Non mi piace quell’uomo” constatò “So che cosa si dice di lui, ogni sua azione, specialmente quella nei confronti di una donna, ha un doppio fine”.

“Mr. B!” esclamò scandalizzata la mora “Come potete dire una cosa del genere? È stato un gesto di pura gentilezza… non… c’era alcun… insomma non vuole niente da me, e io non gli permetterò di prendersi niente!”. Arrossì violentemente.

Silenzio. Pesante silenzio che nascondeva tante frasi non dette.

“Come se poi potessi innamorarmi di lui con voi qui…” borbottò sorseggiando altro gin.

“Come? Che avete detto?”

“Niente” si affrettò a rispondere la fornaia, le guance arrossate che bruciavano d’imbarazzo. “Ora perdonatemi, mr. Barker, ma sono stanca e vorrei andare a dormire. Buonanotte”.

E con questo uscì correndo dal salotto, chiudendosi nella sua stanza. A chiave. Il cuore le batteva forte quando si mise con le spalle contro la porta, ansimando. Aveva quasi svelato il suo segreto. Ringraziò che le menti di entrambi fossero offuscate. Giurò mentalmente che non avrebbe più bevuto alcolici in tutta la sua vita, o almeno non davanti ad altre persone. 


Capitolo piuttosto corto piuttosto all'altro che sembrava non finire più, e ne sono soddisfatta :) voi fatemi sapere che cosa ne pensate 
  
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