CAPITOLO 5° CONFORTO
Feci un respiro profondo per calmarmi, presi Aurora per un polso e la trascinai fino in classe
“Cosa abbiamo adesso?” dissi
“Religione”
Esultai.
Amavo l'ora di religione! La prof era simpaticissima e comprensiva, le avevo raccontato di mia madre e mi disse che mi avrebbe appoggiata sempre!
Ma quel giorno sarebbero cambiate cose, entrando in classe vidi un uomo vecchio, pieno di rughe
“Chi è lei?” dissi impaurita
“Buongiorno signorina, sono il nuovo professore di religione e...”
“Sta scherzando vero?” dissi interrompendolo “La professoressa Smith dov'è?”
“È andata in pensione, ora ci sono io”
Rimasi immobile per qualche secondo, poi andai al mio posto mettendomi le mani nei capelli
“Ragazzi e ragazze buongiorno, io sono il nuovo insegnante di religione” disse vedendo che gli altri stavano entrando
“Bene adesso sedetevi e iniziamo la lezione, oggi parleremo di quanto sia importante la famiglia nella nostra vita”
La professoressa Smith non l'avrebbe mai fatto, quanto vorrei che fosse qui
“Prof posso uscire dalla classe?” dissi alzando la mano
“Tu non sei credente?” mi domandò
“Ehm....si esatto” bugia
“Ok puoi uscire”
Uscì con le lacrime agli occhi
“Che cos'ha la signorina Megan?”
“Lo so io prof” disse Billie, altra bugia
“Va da lei”
Billie uscì dalla classe, mi cercò per molto e alla fine mi trovò, in palestra
“Cosa ci fai qui?”
“Vengo sempre qui quando sono triste, mi crederai pazza ma mi piace l'odore della palestra”
“Perché hai chiesto al prof di uscire?” mi domandò sedendosi accanto a me
“Stava per parlare della famiglia”
“Hai voglia di parlarne?”
“Mia mamma è morta quando avevo cinque anni”
“Mio papà invece è morto quando sono nato...”
“Perché le persone muoiono?”
“Bè è difficile rispondere, ma secondo me succede questo perché Dio ha bisogno di loro”
“Ma io avevo bisogno di lei! Non si può far morire una donna che deve crescere una bambina di cinque anni e due gemelli di due!” dissi alzando la voce e scoppiando in lacrime
“Vieni qui” disse, lo abbracciai “Ricorda sempre una cosa, il destino ha fatto morire tua mamma ma non per questo devi sentirti sola. Hai me e Aurora che che ti staremo sempre vicini!”
“Grazie Billie...”
“Di niente cara!” disse, sorrisi
“Cambiando discorso, non sopporto Betty” disse
“Neanche io! Deve rimangiarsi quello che ha detto!”
“Dobbiamo darle una lezione, hai in mente qualcosa?”
“Eccome!” dissi alzandomi
“Spara!” disse alzandosi anche lui
“Bang!” ahahahahahah ok basta
“Ahahaha scema! No dai seriamente!”
“Le rubiamo i trucchi!”
“Oh si lei non vive senza! Mi piaaace, sei cattiva!” disse sorridendo
“Se l'impresa riesce, però, tu mi ammetti nella band!”
“Ma neanche sotto tortura”
“Ah si?? La metti così? Bene!” dissi
Gli feci il solletico e ci mettemmo a ridere come due coglioni
“Ti va di rientrare in classe?”
“Assolutamente no!”
“Se non vieni non ti faccio entrare nella band”
“Dai muoviti che fai li impalato?! Andiamo in classe!” dissi prendendolo per mano
“La sai una cosa?” gli domandai
“Cosa?”
“Non avrei mai immaginato che fossi così simpatico”
“Le apparenze ingannano”
“Come è vero....”
Entrati in classe vidi Aurora più felice del solito
“Siediti che ti devo dire una cosa fantastica” disse
“Dimmi tutto”
“Betty si trasferisce in un'altra città!”
Esultando, andai da Billie, gli diedi la notizia e esultammo insieme mentre tutti gli altri ci guardavano male
“Oggi pomeriggio vieni nel bar dove lavoriamo io e Aurora e ti offro da bere!”
“Si però dopo voi due venite a casa mia!”
“Certo!”
Il pomeriggio non tardò ad arrivare...
“È questo il bar dove lavorano le ragazze più simpatiche della città??” disse Billie entrando nel bar
“Billieeeeeeeeee” urlammo io e Aurora
“Cameriere offritemi subito da bere”
“Cos'è questo tono?? Calmati!” dissi ridendo
“Ecco a lei signore!” disse Aurora sorridendo
“Il servizio è troppo lento! La mancia non ve la meritate!”
“Se lo dici ancora, sai dove te la metto la mancia?” dissi
“Ok ok sto zitto”
Passammo tutto il pomeriggio così, pieno di risate.
Finito il nostro turno di lavoro andammo a casa di Billie
“Wow è veramente grande casa tua!”
“Aspettate di vedere la mia camera!”
“Wow”
Io e Aurora eravamo rimaste a bocca aperta, in quella stanza era racchiusa tutta l'essenza del punk rock, era fantastica
“Sedetevi pure” disse Billie
“Grazie”
“Aurora per favore puoi lasciarci soli” disse Billie
“Ehm...ok” rispose perplessa
“Devo dirti una osa molto importante” mi disse
“Dimmi, ti ascolto”
“Sono stanco”
“Di cosa?”
“Di fingere con gli altri, voglio che la gente sappia che sono veramente. Non mi voglio più nascondere”
“Sono contenta che tu abbia preso questa decisione ma perché non l'hai detto anche ad Aurora? ” dissi
“Perché da quel giorno in qui lei ha cercato di baciarmi, tra noi c'è stato sempre tanto imbarazzo”
“Capisco, ma ora facciamola entrare se no si sente sola..”
Quando aprì la porta, Aurora cadde sul pavimento
“Stavi per caso origliando??”
“Ehm, no perché dovrei fare una cosa del genere??” disse guardando per aria
“Hai sentito tutto vero?”
Annuì
“Forse è meglio che me ne vado...ciao..”
“Ciao...a domani...” disse Billie
“Billie, devo andare a casa, è tardi”
“Ok ci vediamo domani per le audizioni, però prima un abbraccio!”
Ci abbracciammo, che tenero che è sto ragazzo
Andai a casa, finì la mia canzone e il giorno dopo andai nel luogo dove si teneva la tanto attesa audizione.
Non sono mai stata tanto agitata in tutta la mia vita, le mani iniziarono a sudare, il cuore batteva fortissimo e non riuscivo a smettere di camminare avanti e indietro dall'agitazione!
E se non mi prendevano? Sarebbe devastante per me, sarebbe una delusione, mi prenderanno o no?? E se durante l'audizione non mi ricordo le parole della canzone?? Queste erano le domande che mi feci in quella manciata di minuti che sembrava non passare mai.